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Autore: AnimeAly    05/09/2016    1 recensioni
Il dolore e la peggior forma di morte, non sai mai quando la proverai e chi la proverà. L'unico rimedio a questa condanna è un sentimento puro e reale, è l'amore.
"Era una mattina qualunque in cui ero felice e ridevo, ora non lo faccio più."
Genere: Drammatico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maka Albarn, Soul Eater Evans | Coppie: Soul/Maka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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If I die...


Mi tremano le mani, mi trema tutto a dirla tutta. Il respiro è affannato e sento un dolore lancinante al cuore, come se fosse stato trafitto da una freccia. Osservo l'immagine di Lord Shinigami riflessa nel grande specchio della Death Room. Era un giorno normale, un qualsiasi giorno di scuola dove al mattino devo lottare con la prigrizia del mio partner e il motore della moto che si ribella. Era una mattina qualunque dove ogni studente della DWMA doveva salire i mille gradini per partecipare alle lezioni, sia del N.O.T. che dell' E.A.T.. Era una mattina qualunque in cui ero felice e ridevo, ora non lo faccio più. Ora, dopo essere stata chiamata nella Death Room con molta urgenza, mi sento divisa a metà, con una voraggine dentro che mi prosciuga tutte le energie, mi svuota di tutto il sangue e di tutti i liquidi che il mio corpo possiede. Sono come una bambola vecchia, vuota, rotta, con sempre la stessa espressione da pesce lesso, solo che la mia, di espressione, è tutt'altro che da pesce: è da cadavere. 
Shinigami mi sta' parlando, ma io ho gli occhi vuoti e la testa altrove. Soul è di fianco a me immobile, lui non doveva essere qui, ma ha voluto esserci comunque perchè è la mia Arma, il mio partner e se tra i due non c'è la più totale armonia non si conclude nulla. Lui non doveva essere qui, non doveva vedermi così. Ogni tanto i suoi occhi rossi mi scrutano, vedendo la mia fragilità. Non voglio farlo soffrire ancora dopo tutto quello ha sopportato, non voglio pesarlo per ciò che devo provare solo io.
- Mi dispiace, non dovevo darle quella missione.- il suo tono di voce è triste e serio, non è il solito gioso.
- No... non è colpa sua...- abbasso la testa e faccio lunghi respiri, una lacrima mi sfugge e mi segna la guancia, cadendo al suolo luccicando come un diamante. 
Soul mi allunga una mano ma la schivo con un gesto secco. Non voglio sentire nessuno, non voglio vedere nessuno, non voglio toccare nessuno. Non voglio nessuno.
- Grazie per avermelo riferito, Sommo Shinigami...- lentamente mi giro, do' un ultimo sguardo a Soul, che mi fissa in silenzio aspettando che faccia qualcosa, i suoi occhi è come se mi compatissero, ma non voglio essere compatita. Mi rivolto e inizio a percorrere la strada piena di ghigliottine, vorrei che me ne cadesse una in testa, che mi tagli a metà e mi faccia fermare questo dolore insopportabile. Ho perso una parte di me. Ho perso mia madre.
Mi trattengo dallo scoppiare in un pianto infinito poco prima di uscire dalla stanza, e, ormai chiusa la porta, posso lasciarmi andare e correre verso il nulla.

Sono sotto una quercia nel boschetto vicino alla DWMA, dove il Dottor. Stein ci porta ad allenare. Si sentono solo gli uccellini canticchiare e i miei singhiozzii. Stringo le gambe al petto. 
"Era in Francia, doveva eliminare un Uovo che stava diventando Kishin. Era troppo forte per solo una Meister. Non sappiamo cosa sia successo, ma una cosa è certa: la sua anima non è diventata il pranzo di quella bestia, l'hanno presa degli studenti che erano di pattuglia e l'hanno portata qui.". Per me è troppo: troppo da ascoltare, troppo da metabolizzare, troppo da sopportare, troppo da accettare. Potevo guardare per l'ultima volta l'anima pura di mia madre, ma ho rifiutato, riguardarla sarebbe stato rivedere la mia vita fin dal mio primo respiro, con lei che mi protegge nelle sue braccia e papà incantato, emotivamente provato, in senso positivo, per essere diventato padre. Ricordi a cui non avrei più potuto aggiungerne altri.
I miei occhi rossi si posizionarono sulla margherita di fronte a me, una formica ci stava camminando sopra. La invidio, perchè lei non deve vivere col dolore di una perdita. Quel suo piccolo curicino non si distruggerà mai da una formica schiacciata dalla suola di una scarpa. Questa stessa piccola anima mi ricorda una giornata al parco trascorsa con la mamma. Dalla mattina fino al pomeriggio inoltrato avevamo giocato nel prato verde e tra i giochi. Mi ha anche insegnato il rispetto per tutti gli esseri viventi, e anche la differenza tra un'anima buona e una malvagia. Avevo capito che non si distinguevano solo dal colore ma anche da chi era il possessore: una persona umana e un mostro. L'immagine di lei che faceva il mostro è come un pugno nello stomaco...
Lei era bella, anzi, bellissima, i lunghi capelli biondi, dalle punte arricciate, profumavano di miele ed erano morbidi al tatto, gli occhi verdi scritavano tutto ma aveva sempre il sorriso sulle labbra. Dopo iniziò a piangere tutte le sere, a curarsi meno, l'amore che provava per mio padre la sciupava, perchè lui aveva quel brutto vizio... alla fine non è riuscito neanche a farsi perdonare. Chissà se avrà mai perdonato papà un giorno...? Chissà se è stata fiera di me prima che il suo cuore smise di battere...? Avrà pensato a me, quando aveva capito che quelli sarebbero stati i suoi ultimi minuti? 
Chiudo gli occhi cercando di non rispondermi da sola, ora voglio solo rimanere a sentire il silenzio che mi ha lasciato.


Mi sento la testa scoppiare e gli occhi gonfi. Mi rigiro nella coperta calda e invitante per trovare la posizione più confortevole... Aspetta. Coperta? 
Mi alzo di scatto realizzando dopo che ero, effettivamente, nel mio letto. Cerco di rallentare il mio battito cardiaco impazzito, allungo le gambe e nel farlo tiro un calcio a qualcosa. E' un batuffolo bianco.
- Potresti anche evitare di tirare i calci al tuo benefattore.- un batuffolo bianco parlante.
- Scusa...- Soul si alza e si stiracchia, evito il suo sguardo e guardo l'ora: sono le 18:50. 
Vorrei chiedergli come mi ha trovato, perchè mi ha portato a casa e non mi ha svegliato, perchè non dice niente e mi guarda (so che lo sta' facendo) e anche perchè continua ad essere così gentile nei miei confronti quando l'ho trattato male... Perchè mi deve far sentire così? Non bastava la perdita di mia madre? Anche i sensi di colpa?
Mi alzo e gli dico che vado a vedere cosa c'è nel frigo, Blair tornerà a momenti per cenare. Mentre tiro fuori il tonno in scatola dalla credenza sento il suo sguardo. Scommetto che è appoggiato alla porta e aspetta che parli, ma non credo lo farò, o almeno su quella cosa. 
- Grazie, per avermi portato a casa.- gli dico mettendomi il grembiule azzurrino e bianco.
- Di nulla.- non aggiunge altro, non sento che si muove, meglio che faccia finta di nulla.
Inizio la mia lezione di cucina per principianti: preparo il soffritto, però con pochissima cipolla, è quasi solo olio, odio le cipolle. Lo so, non è un soffritto senza le cipolle, ma se lui non si lamenta non mi metto a cambiare le mie abitudini per seguire delle ricettine scritte sui libri.  Tiro fuori dei pomodori e delle zucchine dal frigorifero e stacco qualche foglia di basilico. Metto a bollire l'acqua per gli spaghetti. Se non si è capito faccio gli "Spaghetti con verdure e tonno". Questa ricetta la cucinava spesso mia madre...
- Parlami.- questa parola mi prende alla sprovvista. 
- E di cosa dovrei parlarti?- chiedo nervosa, non voglio girarmi, se lo faccio non riuscirei a reggere ilsuo sguardo implorevole.
- Lo sai benissimo, Maka.- disse avvicinandosi, prendo un pomodoro e inizio a tagliarlo a dadini.
- Visto che lo sai anche te, spiegami.- ne taglio ancora due.
- Maka hai appena perso tua madre e cerchi di far finta che a cosa non esistesse.- mi rimprovera.
Eccome se so che esiste, la cosa. 
- Smettila di fare la testarda!- mi prende un braccio e cerca di farmi voltare.
- Lasciami!- cerco di torgliergli la presa ma finisco col tagliarmi il dito -Cazzo!- impreco.
Inizia a scorrere il sangue fino al gomito. Soul afferra il braccio -Sei proprio una stupida.- prende il kit d'emergienza. -Sei riuscita a farti male da sola, ed è pure un bel taglio, molto lungo.- osserva il mio dito come incantato, poi bacia il punto i cui è stato tagliato. Arrossisco lievemente. Inizia a fasciarlo e il sangue si ferma, solo ora noto che la sua guancia è macchiata da una striscia di sangue.
- Soul ma ho tagliato pure te!- lui mi guarda come se non fosse nulla. Feci per disinfettare il taglio ma lui mi prese il polso.
- Ora che ci hai affettati, sfogati.- 
Riamango zitta cercando di non cedere ai suoi occhi. -Io sono qui anche per questo, Maka, guardami, sono qui per sostenerti, quindi non chiuderti a riccio, apriti, liberati dei tuoi spettri.- i suoi occhi rossi mi penetrano nel cuore e in quel momento scoppio, non sopportando più quella situazione.
L'ho sempre saputo che lo era, ma mai come ora posso dire che lui è un ragazzo speciale, ciò che riesce a farmi è stupefacente quanto inimmaginabile.
- I-io...- inizio balbettando -Non ho neanche potuto salutarla un'ultima volta, Soul... Me l'hanno portata via!- urlo iniziando a piangere. Lui mi mette una mano dietro alla testa e la fa appoggiare al suo petto. -Perchè è dovuta morire! PERCHE'?!!- singhiozzo imbrattandogli tutta la maglietta con le mie lacrime. Mi accarezza la testa dolcemente.
- La vita è una cosa incapibile... prima pensi di fare una cosa, poi ti ritrovi a fare il contrario.- mi spiega dolcemente.
Gli salto al collo, nonostante la disparità di altezza, urlando dal dolore e stringendolo, mentre lui fa lo stesso stringendomi i fianchi. 
- Brava, urla finchè non ti senti meglio.- mi incoraggia.
Perchè non lo posso odiare questo ragazzo? Perchè mi fa dannatamente sentire bene anche ora che dovrei essere distrutta in mille pezzi?
Perchè lo amo, ecco perchè.

Dopo che mi sono sfogata, mi allontana di poco e appoggia la sua fronte sulla mia -Sei stata bravissima...- sussurra ad occhi chiusi.
E tu sei il mio salvatore.
Penso, e senza rendermene conto lo bacio, rubando l'attimo. Non mi preoccupo che lui non possa contraccambiare, ora come ora ho bisogno di questo. Ho bisogno di lui. Sfiderei i secondi, i minuti, le ore, animali pericolosi e uomini armati pur di non staccarmici. Perchè solo e solamente lui è la mia ancora di salvezza. 
Lo sento rispondere al bacio, e mi sorprendo ancora di più sentendo che lo approfondisce, mettendo tutta la sua passione in quella morsa di disperazione e tristezza, facendo nascere qualcosa di buono. Mi fa sedere sul pianale per portarmi alla sua altezza, spegnendo l'acqua della pasta ormai uscita dalla pentola.


- Ma sai dove si trova?- mi chiede Soul scettico.
- Ovvio!- rispondo pimpante.
So che in questo momento si starà mettendo una mano in fronte, ma lo beffo subito dicendogli di averla trovata! -Visto?- gli chiedo.
- Wow, devo ammetterlo, avevi ragione.- si avvicina a me e toglie le mani dalla tasca.
Chiudo gli occhi e inspiro il profumo dei fiori freschi, mentre Soul mi mette una mano sulla spalla. Avanzo di un passo e appoggio il mazzo di rose gialle sulla tomba di mia madre.
- Adorava le rose gialle...- sussurro al mio partner mentre mi stringe a se, percependo il mio dolore.
- Immagino sarà stata una brava donna.- annuisco con la testa.
- Era straordinaria.-
Lui abbassa lo sguardo -Meglio andare, Maka, o Kid ci impazzisce.- 
E come biasimarlo, dobbiamo essere da lui alle otto precisi, per una cena tra amici per comunicarci "qualcosa di molto importante e simmetrico". O almeno, così disse lui, a Black*Star interessa solo perchè c'è da mangiare.
Faccio un passo verso l'albino davanti a me.
- Allora ci vediamo, mamma.- la saluto mentre mi allontano baciando Soul e uscendo dal cimitero, felice di aver trovato qualcuno su cui contare realmente.


Notine Autrice:
Questa storia è una specie di "combutta" con RayTD, lui mi ha dato l'idea e io l'ho buttata giù. 
Spero vi piaccia e che abbia riscontri positivi.
Ringrazio Ray per avermi spronato a farmela completare e per i suggerimenti che mi ha dato. E questo è il primo capitolo di "If You die..."! *sparisce salutando*
Kiss kiss



   
 
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