Anime & Manga > Detective Conan
Segui la storia  |       
Autore: Zanexd22    06/09/2016    2 recensioni
“T-ti prego Vermouth… aiutami… Cosa devo fare? Cosa devo fare quando…il mondo intorno a me collassa?” Gli tremava la voce.
“Bene Shinichi…quando il mondo collassa e i giorni si riempiono di oscurità, hai due possibilità: o cerchi di scappare, o altrimenti impari a vivere in questa oscurità. Ebbene, Cool Guy? Nel tuo cuore è già arrivato l’odio? Riuscirai a controllarlo…o verrai sopraffatto? Il tuo cuore puro è stato rovinato per sempre…che cosa pensi di fare?”
[Tratto dal cap. 3]
Gin disse, con tono freddo e distaccato:
“Allora, fottuto detective da quattro soldi, ora ci dirai cosa vogliamo sapere, in un modo o nell’altro: chi è Sherry, che aspetto ha e perché non ricordiamo assolutamente nulla di lei!!”
------
In un futuro dove l'amicizia non conta più nulla e dove è l'odio a dominare nei cuori. In un futuro dove un detective ha subito troppo per poter ancora amare. In un mondo dove il tuo nemico più grande è costituito da te stesso. In un mondo collassato, dove ciò che avevi imparato a conoscere non c'è più. Questo è When the world collapses.
Genere: Angst, Dark, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Un po' tutti, Vermouth | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo, Shiho Miyano/Shinichi Kudo
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Riassunto delle puntate precedenti: Shinichi e Shiho tornano a Tokyo dopo 5 anni per il matrimonio di Ran con Eisuke Hondo, agente delle CIA; avevano lasciato la città dopo gli avvenimenti che avevano portato alla distruzione dell’Organizzazione, culminata nello scontro sulla Bell Tower, ove Goro Mouri, padre della novella sposa, aveva visto il Boss suicidarsi. Ma dopo che il matrimonio va a rotoli, Goro viene rapito da due loschi figuri che si rivelano essere Gin e Vodka, fuggiti alla cattura e che desiderano sapere qualcosa di non ben definito. Intanto, un misterioso motociclista getta una granata a gas nella casa di Agasa dove si trovavano anche Shiho e Shinichi, ma apparentemente solo per salvarli dall’esplosione che ha luogo qualche istante dopo. Shinichi riconosce la mano dell’Organizzazione, e intanto dopo due giorni di torture stranamente leggere, Gin rivela a Goro che: “non potremmo mai fare del male a Quella Persona!”.
 

Capitolo 5: Fuga e misteri tinti di nero (e di rosso)

 
I pompieri avevano cercato di salvare il possibile, ma per ricostruire la casa vi sarebbero voluti mesi. L’unica nota positiva era che il laboratorio sotterraneo, una volta appartenuto ad Ai Haibara ma ora abbandonato, era praticamente intatto. Shiho osservava l’amico Shinichi, che a sua volta guardava il cielo riflettendo sull’accaduto. La giovane temeva una ricaduta.
“Basta.”
Questa parola, sospirata appena dall’ex-detective, attirò l’attenzione della ragazza, che domandò al giovane a cosa si riferisse. Cominciò a soffiare un leggero venticello. E Shinichi rispose, con gli occhi al cielo…
“Basta nascondersi. Basta alla paura. Basta al sentirsi un cane bastonato. Questo attentato sarà la mia rinascita. Come una fenice che sorge dalle ceneri, da queste macerie ritorna Shinichi Kudo, il detective liceale. Shiho, scusa per non averti dato ascolto tante volte, avevi ragione. Tutto questo tempo passato ad Okinawa avrei potuto laurearmi e aprire un’agenzia investigativa, realizzare il mio sogno. E non l’ho fatto, per paura dell’odio di persone lontane. Quanto sono stato stupido…” fece una pausa, poi riprese.
“Scoprirò il colpevole dell’attentato, l’identità dell’uomo in nero e farò scordare i miei errori del passato a tutti. Sei con me, Shiho?” e tese la mano verso la ragazza.
Per qualche secondo cadde il silenzio totale per i due, che ignoravano il trambusto di poliziotti e compagnia. Gli occhi di Shinichi brillavano di nuovo come un tempo, erano pieni di speranza, di passione, di voglia di conoscere. A Shiho non servì tempo per pensare. Mise la sua mano in quella del giovane e, piena di felicità che non esitava a far trasparire, disse: “Sempre con te.”
------------------------------
Si spostarono in un luogo più appartato per discutere dell’accaduto e per formulare ipotesi, prima di cominciare le indagini.
“Allora, sappiamo che l’uomo in nero probabilmente lavora per l’Organizzazione, ma che per qualche motivo sconosciuto ha voluto salvarci da morte certa. Quindi, o questo era un avvertimento per intimarci a tornare ad Okinawa, o il fantomatico pilota è un nostro alleato.”
“Sono d’accordo con te Shinichi. Ma abbiamo eliminato l’Organizzazione e abbiamo visto il Boss suicidarsi. Chi può aver organizzato tutto ciò?” chiese Shiho.
“Purtroppo, ci siamo scordati di alcune cose a cui non abbiamo dato importanza. Innanzitutto, non sono mai stati trovati i corpi di Gin e Vodka, anche se dubito abbiano organizzato loro tutto questo, e quello di Vermouth. E inoltre, non abbiamo visto il Boss buttarsi dalla Bell Tower, ma Goro l’ha visto. O almeno, ha detto di averlo visto.” Ribatté Shinichi.
“Tu…stai dicendo che potrebbe averci mentito?” Shiho era sorpresa dall’affermazione dell’amico.
“Forse l’hanno minacciato o forse qualcun altro si è suicidato al posto del Boss. Chissà. Cominceremo da lui. Chiederemo al Dottore un passaggio.”
Ad un certo punto, sentì che l’ispettore Megure li stava chiamando per andare in commissariato a dichiarare ciò che sapevano. Non potevano perdere tempo, e quindi cominciarono a correre via velocemente. L’ispettore ordinò agli agenti, fra cui Takagi, di seguirli. Cominciò un inseguimento fra cancelli da saltare e stradine tutte uguali, ove Shiho e Shinichi speravano di far perdere le tracce agli inseguitori. Passando per il giardino di una delle villette e nascondendosi velocemente in una tenda da campeggio, fecero perdere le loro tracce ai poliziotti. A tutti tranne uno. Per Takagi era impossibile fossero stati così veloci da far perdere le loro tracce così, e si fermò nel giardino a pensare, finché non notò la tenda. Chiamò rinforzi e poi esclamò:
“Fine della corsa per voi due. Cosa vi è preso? Io credo in voi. Shinichi so che c’è qualcosa che non va…non è stata una semplice fuga di gas a fare questo, vero?”
Shinichi si schiarì la voce e rispose: “Agente Takagi, lei non deve sapere niente” (*vedi nota alla fine ndZane)”
“Cosa? Questo significa che…” Non ebbe il tempo di finire che i due ragazzi uscirono di corsa della tenda per scavalcare il cancello. Il detective si mise all’inseguimento.
 Ad un certo punto, la ragazza inciampò e cadde per terra, permettendo a Takagi, il più veloce dei poliziotti, di raggiungerla. Il vento era aumentato, e scompiglia i capelli ramati della ragazza.
“Signorina Miyano, si fermi e mi segua con le buone. La prego.”
Shiho stette immobile, e dai suoi occhi usciva tutta la paura di dover nascondersi di nuovo. Una volta basta per tutta la vita. Non riusciva nemmeno a respirare. L’agente tirò fuori la pistola.
“La prego, si alzi. Sono l’ultimo che vuole fargli male. Io devo sapere.”
Un tuono in lontananza annunciava un temporale. Takagi aveva perso di vista Shinichi, ma aveva in pugno la giovane, che sicuramente sapeva qualcosa che la polizia ignorava…o che gli stava nascondendo. Improvvisamente sentì un grosso dolore alla testa, si fece tutto nero e cadde a terra. Dietro di lui Shinichi lo aveva colpito con un pezzo di tubatura in ferro, ora sporca del sangue di un amico.
“Forza andiamo! Non possiamo fidarci di nessuno!”
Shiho, ancora paralizzata, afferrò la mano del detective e si rialzò; le voci degli altri poliziotti si cominciavano ad udire in lontananza e i due giovani si volatizzarono.
Megure, appena sentito che il suo pupillo era ferito alla testa, si era precipitato nel luogo dell’aggressione. In quel momento, i medici stavano caricando il poliziotto ferito sulla barella per portarlo all’ospedale del quartiere di Beika. L’ispettore chiese notizie sulle condizioni di Takagi e uno dei medici rispose:
“Ha perso un po’ di sangue, ma il colpo è stato troppo leggero per provocare qualsiasi tipo di trauma; comunque per esserne sicuri è necessario fare delle analisi. Riprenderà i sensi molto presto.”
Megure guardava il suo agente essere portato via e intanto pensava quale collegamento potesse esserci fra Shinichi e l’Organizzazione…doveva essere tutto finito e nessuno dei suoi agenti avrebbe dovuto sapere ciò che era successo anni prima. Non avrebbe messo in pericoli altri del suo dipartimento.
“Shinichi Kudo, io ti troverò.”
----------------------
Shinichi e Shiho si recarono all’agenzia investigativa e citofonarono, ma non ebbero alcuna risposta. Decisero così di citofonare a casa Mouri al piano di sopra, ma utilizzando il farfallino del defunto Conan, che era stato perfettamente conservato da Shiho come ricordo di una vita che pensava di abbandonare, per farsi credere Megure. Il piano funzionò perfettamente ed Eri aprì la porta. Una volta salite le scale, però, ed entrati in casa, i due giovani fecero prendere un colpo alla donna, che cominciò a strillare.
“Cosa ci fate voi qui!? Vi avevo detto di non entrare più in casa mia!”
Calmo, Shinichi rispose: “Non siamo qui per chiedere scusa a Ran, perché io non ho nessuna colpa. Siamo qui per Goro.”
“Non è qui. È da due giorni che non si fa vedere. E ORA FUORI!”
I due rimasero a fissarsi negli occhi per qualche secondo, occhi pieni d’odio. Non era più Shinichi il cane bagnato che pensa sia tutto quanto una sua colpa, no, questo è uno Shinichi che non ha paura di lottare. Il vero Shinichi.
Uno strano ronzio li distrasse, mentre Ran uscì dalla stanza per vedere cosa stava succedendo. Non fece caso a Shinichi, perché c’era qualcosa di molto più evidente fuori dalla finestra… un enorme elicottero nero da guerra, che cominciò a sparare distruggendo il vetro in mille pezzi. Shinichi si buttò su Shiho che gli stava accanto per proteggerla dai proiettili e Ran rientrò nella sua stanza terrorizzata, ma la signora Mouri rimase ferma impalata dalla paura. Non ci fu niente da fare. Il suo corpo venne trapassato da decine di proiettili fino a rendere possibile il paragone con uno scolapasta, mentre il sangue schizzava sul muro, colorandolo di un rosso indelebile. Shinichi alzò la testa per dare un’occhiata alla situazione e ciò che vide fu raccapricciante e disgustoso; infine, guardò l’elicottero. Il pilota era Gin, in persona. Entrambi si guardarono per un eterno e silenzioso secondo: Shinichi rivedeva quell’occhio ancor più pieno di odio e di pazzia.
“AHAHAH! Non è ancora il tuo turno, Kudo…non morirai così velocemente…” La sua parlantina fredda procurava il terrore ai presenti e non c’era niente per evitarlo.
“Cosa vuoi Gin? Se cerchi vendetta, sono io il tuo obiettivo, non loro!”
“Non hai capito Kudo…prima di far fuori te, ucciderò chiunque tu abbia mai conosciuto e amato, solo per farti capire che non potrai fare niente per fermarmi!”
E volò lasciando il panico fra i tre ragazzi.
Ran in lacrime si chinò sul corpo della madre, oramai senza vita.
“Questo è colpa vostra! Perché siete venuti qui?” La ragazza non riusciva a parlare per il pianto. “Guardate cosa avete fatto!”
Sninichi era addolorato per la morte di Eri… Ran aveva ragione, probabilmente era stata colpa sua. I sentimenti e le sensazioni di cinque anni fa stavano ritornando.
“Shinichi, Gin sta cercando di distruggere la tua voglia di combattere. Dimostriamogli che si sbaglia, a quello stronzo.” Shiho aveva ragione. Oggi non era il giorno giusto per piangersi addosso. Si rialzò da terra, strinse i pugni ed esclamò:
“Ran, mi dispiace tantissimo, davvero. Ti prometto che io e Shiho faremo di tutto per acciuffare quel criminale e assicurarlo alla giustizia.”
“Vengo anch’io.” Rispose la giovane freddamente.
“C-cosa?”
“Non mi è rimasto nulla: per colpa di quel pazzo, mio padre è sparito e mia madre brutalmente uccisa. Quindi vengo anch’io; prendo la semiautomatica di mio padre e arrivo.”
Così, lo strano trio lasciò il palazzo mentre la polizia arrivava per indagare sull’accaduto. Il caso venne archiviato come: “Pazzo ruba elicottero militare e semina il panico”, senza alcuna menzione a Gin, l’Organizzazione o Shinichi.
----------------------
Dipartimento di polizia di Beika, settembre 20—
Venne notte e il dipartimento chiudeva ufficialmente al pubblico, con gli sfortunati agenti a cui era capitato il turno di notte gli unici a rimanere in servizio, o almeno di solito. Verso la mezzanotte, dal bagno degli uffici uscì nientemeno che Takagi, che velocemente si nascose sotto una scrivania per evitar di esser visto dalla sorveglianza. Quando il pericolo passò, si mosse tanto velocemente quanto silenziosamente verso le scale per dirigersi verso gli archivi. L’agente incaricato di sorvegliare gli immensi archivi si sarebbe dovuto trovare sul lato sinistro, e per sua fortuna, la meticolosità della polizia giapponese gli permise di raggiungere un terminale. Aveva sei minuti e 40 secondi. Velocemente inserì la sua password ma con stupore si trovò l’accesso negato…per sicurezza riprovò, ma ancora una volta il tentativo fallì. Allora ricorse ad utilizzare le credenziali dell’ispettore Megure, cosa che non era possibile definire “legale”. Restavano 4 minuti. Avuto l’accesso, cercò rapidamente il file contenente l’incendio di casa Agasa: niente d’interessante, eccetto per la frase: “Probabile attentatore appartenente all’Organizzazione Nera”. 2 minuti e sarebbe dovuto scappare. Stupito da come non avesse mai sentito quel nome, lo inserì nella barra di ricerca, trovando una decine di file…ma quando provò ad aprirne uno, si ritrovò l’avviso: “Documento cancellato” e così per tutti gli altri, eccetto il più recente, che citava l’incidente a casa Mouri e i nomi di due agenti occupati di indagare sul posto da cui era partito l’elicottero. Velocemente stampò il file. Solo 20 secondi rimanenti e vedeva già la luce della torcia dell’agente di sorveglianza, mentre il foglio usciva dalla stampate in maniera troppo lenta. 9…8…7…ecco la stampa era completa…6…afferrò il foglio e corse verso un piccolo spazio fra due scaffali…4…3…2…
--------------------------
L’agente Shiratori odiava il turno di notte: era tutto maledettamente uguale ed erano 5 anni che nessuno cercava di entrare nel dipartimento…girò l’angolo per la decima volta, e come sempre vide tanti scaffali polverosi e diversi terminali. Sbuffò e riprese a pattugliare.
--------------------------
Takagi uscì dal dipartimento dalla finestra del piano terra e rapidamente si nascose dietro alcuni cespugli. Si massaggiò la testa nel punto in cui era stato bendato, e vide che la perdita di sangue si era definitivamente fermata. Chissà che faccia avrebbe fatto l’ispettore l’indomani a vedere l’agente di guardia all’ospedale tramortito e il letto del paziente vuoto. Ma non era tempo di pensare a qualcos’altro. Ora aveva un’indagine da compiere, destinazione: base militare di Tokyo Est, e non si sarebbe fermato davanti a nulla.
--------------------------
“Da dove cominciamo, Shin?”
“Da questo indirizzo in inglese, Shiho. L’ho raccolto dalla scrivania di Goro e sembra una specie di messaggio…”
Ran osservò l’indirizzo e commentò: “Ma questo è l’indirizzo di casa nostra!”
Shinichi prese velocemente dalla tasca una penna e poggiò il foglio sul tavolo del bar dove si erano fermati. Dopo esclamò:
“Vedi che il numero è scritto in blu, la prima parola in rosso e la seconda in giallo? Questi sono definiti colori primari ed insieme formano…”
“…il nero.” Concluse Shiho.
“Già. Goro sapeva che era in pericolo, e ci ha lasciato un indizio: secondo me, i tre colori che formano il nero non sono altro che i tre membri dell’Organizzazione che potrebbero aver organizzato questo, perché gli unici a non esser mai stati catturati: Gin, Vodka e Vermouth.”
“Ma avete detto che probabilmente anche il Boss è ancora vivo. La tua deduzione non regge.” commentò Ran.
“No, perché per Goro il Boss è morto, avendolo visto di persona. Comunque, immaginiamo di dover formare il nero con queste tre scritte: ci servirebbe la stessa quantità di colore, e quindi di lettere e numeri, per far in modo che il colore venga senza sfumature. Se quindi, andando da destra verso sinistra togliamo la quantità minima di caratteri, ovvero la prima parola formata da 5 lettere, dovremmo ottenere…cosa? Perché non si forma niente di senso compiuto?” Shinichi analizzò più volte il suo ragionamento, ma lo trovò esatto.
“Forse bisogna leggere da sinistra verso destra.” Ran propose una buona idea e venne appoggiata da Shiho: “Mouri ha ragione; l’inglese si scrive da sinistra verso destra, e quindi uscirebbe… H Hotel 22…”
“L’Haido Hotel! La camera 22! Abbiamo una pista! Forza!” Era da tanto che non si vedeva uno Shinichi così pieno di vitalità. Pagarono il conto e uscirono, dirigendosi alla metro, essendo il posto migliore per non disperdersi fra la gente, visto che erano ricercati alla polizia E da Gin.
-------------------------
Luogo sconosciuto, settembre 20—
La porta dello scantinato si aprì, rivelando la possente e terrificante figura di Gin, che domandò al compagno:
“Allora… come sta il nostro prigioniero…si è ripreso dalla scioccante notizia?”
“Sinceramente, Aniki…sono più sconvolto io…il detective Goro Mouri il grande Boss? Lui…lui è buono! Non può aver finto per tutto questo tempo!”
“Mio caro Vodka…hai mai sentito parlare del progetto “Identity”? No? Meglio così, ti avrei dovuto uccidere. Sappi solo che grazie ad esso, una persona può benissimo esserne un’altra…”
“Continuo a non capire, Aniki…”
Il killer dai capelli biondi prese una valigetta che faceva da custodia a tre siringhe, ma lì ve ne era solo una contenente uno strano liquido blu fosforescente: la afferrò, e con violenza infilzò il braccio destro del detective incatenato.
“Con questo, Boss, si sentirà molto meglio…per aumentare l’effetto dell’antidoto, le rammenterò gli eventi dell’ultima volta che ci siamo incontrati, che per me è stata anche la prima…
FLASHBACK
La porta si chiuse di colpo, Gin furibondo si copriva l’occhio sinistro. Renderlo guercio sarebbe stata l’ultima mossa di Shinichi Kudo. Vodka non osava parlare.
“VELOCE! Usa questo ascensore e una volta raggiunto il Bar davanti alla piazza, entra in bagno e prendi questa pillola. Ti farà scordare tutto ciò che sai sull’Organizzazione, chiamala precauzione. Io ti raggiungerò lì.”
Senza fiatare, il compagno del gelido assassino eseguì gli ordini, uscendo dalla Bell Tower. Gin invece si recò in uno sgabuzzino dove lo aspettava il Grande Boss. Chi sarebbe stato? Sicuramente qualcuno di perfetto fisicamente e terribilmente crudele. Ma ciò che si trovò davanti…fu una sorpresa. Davanti a lui non vi era altri che Goro Mouri, il detective amico di Shinichi. Subito tirò fuori le sue due pistole e le puntò alla testa dell’altro.
“Cosa ci fai qui?”
“Ahahah! Ti sorprenderà, ma io sono il tuo Boss e anche il secondo miglior esemplare del progetto Identity, mio caro G…” Intanto fuori si sentì un colpo di pistola. Gin indietreggiò di qualche passo…come poteva sapere il suo vero nome? Perfino lui se lo era scordato! (Ovviamente ho fatto in modo che voi lettori “non abbiate sentito” il suo vero nome ndZane”)
“Tu…tu…come fai a sapere il mio nome? E cosa c’entra il progetto Identity? Non dirmi che…”
“Già…tanti volevano scoprire la mia identità…e quindi ho preso l’identità di questo detective!”
“Oh…mi scusi per…per essere stato irrispettoso, Boss. Cosa devo fare?”
“Prendi questa valigetta: contiene tre antidoti per il farmaco che vi ho già dato…io, te e Vodka ci scorderemo tutto, ma per voi nella valigia ci sarà un foglio che vi dirà quando dove venirmi a prendere e farmi tornare me stesso! AHAHAHA! E mi raccomando, dovrete usare l’antidoto SOLO quando sarà il momento; fino ad esso, rimarrete nel buio.”
“OK, Boss.”
La polizia stava arrivando. Lui doveva andare…uscì velocemente e prese l’ascensore segreto per dirigersi da Vodka. Intanto, Goro assumeva un medicinale che gli provocò un grande mal di testa, per ritrovarsi ad aver seppellito nelle ombre i suoi ricordi da Boss. Seppellito, e non dimenticato, perché certe cose non cambiano mai.
--------------
Gin e Vodka ripresero conoscenza in uno dei tanti vicoli di Beika. Si guardarono due secondi attorno e l’unica cosa che videro fu una valigetta grigia scintillante. Inoltre, quel nome nella testa e una strana voglia di vendetta… “Shiho” …
FINE FLASHBACK
Tutte quelle situazioni…tutti quei ricordi…entrarono nella testa di Goro prepotentemente, e il detective poteva giurare che avesse una bomba nel cervello pronta ad esplodere da un momento all’altro. Cominciò a urlare al dolore, un “AHHH!” continuo, mentre ricordava tante di quelle cose con cui non aveva niente in comune…e la sua coscienza, la sua voce nella testa, perché sembrava più lontana? C’era qualcos’altro che la stava sostituendo…Goro provò a lottare con tutte le sue forze, ma più secondi passavano, meno era in controllo del suo corpo…sembrava di addormentarsi…e l’urlo di dolore si trasformò in una terrificante risata.
 
------------------------
Ehilà, popolo di EFP! Dopo la mia solita pausa di due mesi per l’estate sono tornato, più potente che mai! Eh sì, perché ho quasi finito il finale di “Io, te e l’Organizzazione” e sto per iniziare una nuova raccolta. E poi c’è questo capitolo, spero vi piaccia. Le cose cominciano a farsi interessanti, e penso che il riassunto sia una buona idea, visti i miei tempi da bradipo con in sella una tartaruga. Grazie a tutti quelli che seguono le mie storie e che recensiscono, davvero, il vostro supporto è fantastico; volevo solo dire a tutti quelli che anche nell’altra raccolta non hanno avuto una mia risposta che dove sono stato non c’era internet e quindi non ho potuto né leggere né rispondere, ma tornato a casa sono rimasto sorpreso di quanti abbiano letto storie che non aggiornavo da tanto! Quindi, grazie!
Ai: Quando tocca a me?
Zane: Per una volta vuoi commentare? Questa è un’occasione più unica che rara!
Ai: Sì, perché mi chiedevo chi continua a leggere questa robaccia!
Zane: Appunto…
Grazie ancora e alla prossima!
Note: La frase “Tu non devi sapere niente” è presente nel quarto film di DC “Solo nei suoi occhi”, e viene usata da Shiratori per far capire a Goro che non il crimine di cui si parlava riguardava la polizia. In questo caso, Shinichi lo utilizza perché, per un dettaglio che vedremo nel prossimo capitolo, fa capire a Takagi che la faccenda riguarda la polizia e che non può fidarsi.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Detective Conan / Vai alla pagina dell'autore: Zanexd22