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Autore: cleariver7    07/09/2016    0 recensioni
Federica, giunta ormai a diciassette anni suonati, non è ancora riuscita a sormontare il suo più grande problema.
Avete presente il detto "il primo amore non si scorda mai?"
Si? Perfetto. Allora siete già a conoscenza di quello che dovevate sapere.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Le nove del mattino si prospettavano calme, tranquille, avvolte da quell'atmosfera placida e sonnolenta che rende inimmaginabile un risveglio tutt'altro che traumatico, e invece....

«FEDEEE!! Sveglia!!! È l'ora di alzarsi pelandrona!!»
«Ti prego Lau... lasciami altri cinque minuti di pura beatitudine» biascicai non più tra le braccia di Morfeo
«Tanto ti tocca aalzarti lo stesso»
«Ti supplico! Lascia che mi illuda di potermi ancora riaddormentare»
«... Avanti, alza le chiappe da quel letto e non lagnare come una poppante, oggi è il primo Settembre!»
«Si,Si...Certo...»
«....»
«No, aspetta.... Veramente?»
«Già»
« OH SANTO CACTUS! NOOO»

Ed è così che iniziò la mia inesorabilmente pessima giornata perché non solo la mia sadica amica aveva osato svegliami ad un'ora indecente,no, era anche l'1 Settembre e CHIUNQUE è a conoscenza di quanto sia orribile questo giorno.
Il mese di Agosto era irrimediabilmente giunto al termine e con esso anche la piacevole sensazione che si prova ad esserein vacanza aveva fatto i bagagli. Ormai era un dato di fatto, una cosa ovvia, una terribile consapevolezza! Mancavano esattamente 15 giorni all'inizio dell'inferno, il mio terzo anno di liceo, e io avrei tanto voluto riseppellirmi sotto le coperte e non uscirci mai più.
Ma, come tutti sanno ciò non è ingiustamente possibile.
Mi alzai più stanca di quando mi ero addormentata e, trascinandomi a passo di bradipo con la coperta ancora aggrovigliata intorno al corpo, mi chiusi in bagno sperando di uscirne fuori con un aspetto passabilmente decente. 
Grugnii quando vidi la mia immagine riflessa allo specchio. Non che mi ritenessi brutta o un caso disperato il cosiddetto "cesso" volgarmente parlando ma, ero una ragazza comune, normale, come tutte le altre ed è proprio questo che più mi infastidiva!
Il non avere nulla di particolare che mi distinguesse dalla massa. Avevo i capelli biondo scuro, quasi castani che ero solita portare tagliati in un caschetto scalato con le punte che mi arrivavano un po' sopra la spalla. Gli occhi, prima di un blu intenso, erano diventati grigi col passare degl'anni e il corpo beh... avrei tanto voluto averne uno nuovo. Ero magra, ed apparentemente tutto potrebbe sembrare perfetto ma il problema è che lo ero forse fin troppo ragion per cui chi non mi conosceva poteva benissimo pensare fossi anoressica. E no, non è affatto divertente sentirsi rivolgere la stessa identica frase ogni volta che conoscevo qualcuno di nuovo. Al primo "O come sei magra ma mangi abbastanza?" mi saliva un immediato istinto omicida tale da farmi girare le così dette palle per tutto il santo giorno. 
Se poi aggiungeste alla lista dei miei sacrosanti difetti che ero quasi piatta come una tavola da surf e che raggiungessi appena il metro e sessantacinque mi spiegate come cavolo faceva la mia autostima a non ritirarsi a vita in Perù? Continuai ad osservare con occhio critico ogni centimetro del mio viso, sbuffando amaramente alla vista di un nuovo cristo di brufolo spuntato all'altezza del mento. Ma dovevano proprio capitarmi tutte oggi? E meno male che erano solo le nove e mezzo!

«Yuhu! C'è nessuno lì dentro? Federicaaa!! Ho paura che il water ti abbia risucchiato nel fantastico mondo delle toilette! Non è possibile che dopo trenta minuti tu non sia ancora uscita!»
«Gesù Laura! Non rompermi le scatole già di prima mattina o sarò ancora più di pessimo umore! Inoltre vedi di spiegarmi il motivo di quest'alzataccia!»
«Sei seria? Non dirmi che te ne sei veramente scordata...»
«Mh...si?» 
«Ma dai, non è possibile! Non ti ricordi che dobbiamo comprare tutto l'occorrente per i preparativi? Lo sai che dovremo sgobbare come muli da soma, quindi, tanto vale iniziare fin da subito»
«E ME LO DICI COSÌ? No dai, anche la festa del paese no eh! Ma cos'ho fatto di male per meritarmi questo? E se mi rifiutassi? Si... sì certo!! Se partissi adesso con un volo di sola adatta per Honolulu secondo te ho qualche minima speranza di scamparla?»
E sono seria, avrei preso MOLTO in considerazione la seguente opzione pur di svignarmela.
«Non farmi il solito teatrino! Fede, dai, non è possibile che non ti sia ancora passata! È da due anni dall'inizio del liceo ormai...»
«NO LAU, ti scongiuro non farmi il solito discorsetto che proprio non ti si addice!!! Guarda, ti giuro che me la dimentico ma come ogni stupidissimo anno poi lei è sempre lì! È come se se ne stessa buona buona per poi colpirmi a tradimento! E puf!! Ecco che ci ricasco di nuovo!»
«Allora vediamo di fartela passare una volte per tutte!»
«Magari...»
«Vabbeh dai, lasciamo stare ne riparleremo più tardi con calma e pazienza»
«E se non mi andasse?»
«Beh, vedi di fartelo andar bene invece! Perché non ho la minima intenzione di rivederti in un puro stato di trans per l'ennesima volta, ormai ho deciso!»
«Ok ok! Mi arrendo, hai vinto, o potente Laura imperatrice del mondo e di tutto ciò che respira»
«Seh Seh, adulatrice, non è certo così che riuscirai ad ammorbidirmi»
«Almeno non posso dire di non averci provato!»
«Fede, tu sei un caso disperato»
«Oh grazie Lau, me lo dicono in tanti!»

Così tra un acquisto e l'altro, un cappuccino e un espresso un porca trottola di là e un accidenti di qua 
riuscimmo a comprare tutto il necessario ritornando completamente indenni a casa... salvo per il caro Samuel, il mini ventilatore che tanto avevo voluto comprare. Infatti, il maledetto, aveva pensato bene di tirare la cuoia dopo nemmeno dieci metri fuori dal negozio per via di una micro frattura dell'elica. Ed è così che tirai giù il milionesimo Santo dal Paradiso e che i miei dieci euro finirono nel cesso. Che giornatina movimentata eh? Purtroppo neanche quello strambo pomeriggio riuscì a distrarmi da quella stupida festa paesana del cavolo. Ogni sacrosanto anno il sindaco stesso si ostinava ad organizzarla per "riunire tutti i concittadini in un clima gioioso e felice nel quale potessero trascorrere delle gradite giornate all'insegna della spensieratezza e del divertimento". Ovviamente erano tutte cavolate e il solo scopo di quell'evento era incassare un bella somma che poi finiva proprio nelle sue tasche. Che uomo generoso, davvero! Sono veramente commossa ogni volta che pronuncia il suo ridicolo discorsetto patetico. Comunque, com'era prevedibile che fosse, la festa fu nuovamente indetta e di conseguenza fece ritorno anche la mia terribile voglia di fuggire nella parte opposta del pianeta che, in fin dei conti, tanto tremenda non era come idea. Già mi si prospettavano in mente alcune meravigliose destinazioni: l'isola di Pasqua non era male, Singapore: semplicemente perfetta! La Groenlandia? Assolutamente si! Nessun povero cristo avrebbe potuto raggiungermi! Poi vabbeh c'era anche il deserto di Gobi, l'isola di Sant'Elena  e se proprio volevo essere sicura di eclissarmi completamente dal mondo il Polo Sud era decisamente azzeccato. 

«Fede...»
«eh?»
«Come non detto... Ti girano ancora parecchio a quanto vedo»
«Non dovrebbero?»
«Sai come la penso, dovresti andare avanti una volta per tutte» fosse facile mia cara Laura.
«Tu chiedi un miracolo» 
«Certo che se sei così ottimista si comincia proprio bene...»
Non ti conviene continuare... L'acqua sta per uscire dal vaso
«Che ci posso fare se l'intervento divino è la mia unica soluzione?» 3,2,1...
«Adesso esageri proprio, non è così catastrofica la situazione!»
Troppo tardi, ora si che la granata esplode...
«CATASTROFICA? CATASTROFICA!? No, DISTRUTTRICE ECCO COME LA DEFINIREI IO, LA SITUAZIONE.      
ANZI, È PEGGIO, LUI È UN CATACLISMA VIVENTE E IO CI RICASCO OGNI VOLTA COME UNA COGLIONA!»

Lui, più precisamente, era un'individuo chiamato Luca alto un metro e ottanta di età diciassette anni, cappelli scuri, due profondi occhi nocciola e uno sguardo capace di farmi compiere follie. Ormai sapevo che sarebbe stata la mia dannazione per la vita, il mio chiodo fisso. Tutti conoscono il detto "il primo amore non si scorda mai" ed il mio più grande supplizio era proprio questo! Non riuscivo a togliermelo dalla testa!  Nonostante frequentassimo licei diversi l'idea di dimenticarmi totalmente di lui falliva miseramente. I mesi passavano e io non ci pensavo minimamente e poi, come ogni cavolo di Settembre, ecco che quella festa arrivava all'improvviso pronta a schiaffarmi in faccia la triste consapevolezza che anche lui sarebbe stato presente con la sua banda di amici a seguito ed ecco che appena lo vedevo PUF! Quel sentimento che si era assopito per ben 11 mesi ricompariva più forte che mai facendomi aumentare il battito cardiaco ogni volta che avevo la sciagurata occasione di incontrarlo. Un vero disastro.
Ovviamente la mia sfiga non finisce qui, magari. La parte più umiliante di tutte è che anni addietro ero stata pure così cretina da dichiararmi e, come una povera scema, ero stata friendzonata. Pertanto anche l'imbarazzo e l'umiliazione erano pronte a tornare in gioco quando, di sfuggita, incontravo i suoi occhi. Certo, ero cambiata moltissimo nel corso del tempo ma non credo che la sua opinione nei miei riguardi fosse mutata. Credo mi veda ancora come la povera sfigata di un volta.

Un tempo però tutto questo casino non esisteva e mai avrei immaginato potesse andare a crearsi.
Conosciuti all'età di sei anni Luca ed io eravamo quasi inseparabili, non c'era giorno in cui non giocavamo assieme o parlavamo. Bei tempi quelli. Poi, una volta cominciate le medie, le nostre strade si divisero. Io finii in prima D insieme al mio "storico" gruppo di amiche: Laura, Anna e Stella mentre lui venne smistato in prima B.
Da quel momento in poi le cose cambiarono radicalmente: più i mesi passavano e più che ci allontanavamo l'uno dall'altra; le chiacchierate stupide, le ricreazioni e le gite scolastiche passate assieme si facevano sempre più lontane di anno in anno fino a quando giunti a metà terza media il tutto si riduceva ad un frettoloso "ciao" la mattina.
Nonostante tutto, da parte mia, era comunque rimasta la voglia di recuperare quell'amicizia ormai dimenticata anche se, fin da piccoli, ero sempre stata segretamente innamorata di lui e questo sentimento si era perpetuato per ben troppo, troppissimo tempo. Inseguito, con la scelta del liceo, il nostro rapporto era passato da amici a semplici conoscenti ed è stato proprio in quel momento che, convinta di non aver nulla da perdere, avevo deciso coraggiosamente di dichiararmi ricevendo da parte sua un breve e freddo rifiuto. Pertanto decisi a maggior ragione di dovermi allontanare da quell'insignificante paesino scegliendo come luogo di studio una città abbastanza lontana da dove vivevo: Firenze. Ero sempre stata affascinata fin da bambina da quella splendida città. Così unica nel suo genere e ricchissima culturalmente era decisamente il mio posto ideale; inoltre la chiassosa atmosfera di vita che la animava e l'eccellente gastronomia mi aveva definitivamente convinto a partire. E si, anche il panino al lampredotto aveva fatto la sua parte. Dunque, riecco che la tortura ricominciava. Essere costretta a rivedere Luca mi trasportava in un mondo di nostalgia e pentimento per quell'amicizia che avrei tanto voluto salvare in qualunque modo. Se poi si contasse che ne ero innamorata pazza allora la depressione sopraggiungeva ricordandomi di quanto fossi senza speranza e di come, in qualche strambo modo, dovessi riuscirmi a schiodarmi da questa "cotta" che tanto cotta non era.
Ora, non che non avessi mai provato a superarla... Ero uscita con alcuni ragazzi carini e interessanti ma nulla era ciò che provavo per loro in confronto a come mi sentivo se Luca si trovava a meno di 2 metri da me.

«Fede... Smettila di fissare il cane che si spaventa»
«Eh? Ah, sì. Scusa Laura mi ero distratta...stavi dicendo?»
«Dicevo... visto che ne sei proprio ossessionata potresti provarci un'ultima volta... Con Luca intendo»
«Stai scherzando spero!!! Tu intenti provarci in QUEL senso?»
«Beh... Si, anche se quel ragazzo non mi ha mai convinto...»
«LAURA! Cosa cappero ti sei fumata? E il rispetto per la mia povera dignità dov'è???»
«Ma dai! Sei cambiata moltissimo in questi anni, adesso sei molto più bella! Non hai neanche più quell'apparecchio infernale! Se dovessi rivedere una te di 3 anni fa neanche ti riconoscerei! Non credi che sia il tempo di dare una svegliata a quel cieco di Luca?»
«Ma che bella e bella! E poi lui manco mi fila di striscio! Sembro invisibile ai suoi occhi! Anzi, sono sicura che riterrebbe più interessante una merda secca che parlare con me»
«Sempre pessimista eh?»
«Non è pessimismo! È solo la pura e semplice verità... Sei tu che sei troppo ottimista! Insomma Laura sii realista e non dirmi che sono bella solo per farmi piacere...»
«Guarda che sono piuttosto oggettiva da questo punto di vista...»
«il fatto che tu sia lesbica non conta! Si è sempre soggettivi quando entrano in ballo gli amici!»
«Sarà...»

«FEDERICAAA!! Il tiramisù è pronto vieni a vedere come l'ho fatto bene!! Laura vuoi fermarti per cena anche tu?

«Seriamente mamma?! Tanto lo so che ti è riuscito benissimo! Vuoi proprio sentirtelo dire eh?»
«Una piccola soddisfazione dovrò pur prendermela qualche volta.... Allora Laura? Vuoi restare?»
«Non vorrei disturbare...»
«Macché disturbare! Non ti preoccupare di nulla se vuoi rimanere basta dirlo!»
«Ok...»
«Perfetto! Pasta al ragù per tutti?»
«Vai!»

«Mia madre ti adora Lau, le stai schifosamente simpatica»
«Ehhh tutto merito del mio charme!»
ti piacerebbe eh»
«Cambiando discorso.... E... parlando di cose tecniche, la festa comincia ufficialmente il dieci quindi abbiamo ancora nove giorni a disposizione per preparare ogni cosa»
«Intanto abbiamo già comprato tutto quel casino di roba, mi pare già abbastanza! Ci rimangono ancora da preparare i tavoli, sistemare alcuni stand e la parte decorativa... Al resto ci pensano gli altri»
«Uffa! E chi ci riesce a lavorare sotto il sole con un minimo di trenta gradi! Che palle io ce' muoio dopo due ore!»
«Dovremo farci l'abitudine purtroppo, magari se anche Anna e Stella muovessero il loro regale fondoschiena per darci una mano non sarebbe male, finiremo sicuramente prima»
«Vedrò di chiamarle domani...ma tu sai per caso fino a quando durerà sto'bordello di festa?»
«Ah bo, l'anno scorso era finita a inizio ottobre ma, visto che nessuno non combina mai un tubo dalla mattina alla sera, credo finirà verso il 18»
« Madonna Santa!  Così tanto? Un mese???»
«Beh, finché c'è qualcosa da bere, da mangiare,da comprare e gente da rimorchiare sai quante persone ci vengono!»
«Mah, secondo me si sono fumati qualcosa... Comunque, non mi hai ancora detto cosa intendi fare»
riguarda a cosa?»
«Lo sai...»
«Non lo so, veramente mi sembra tutto alquanto inutile. Non credo che Luca possa notarmi dall'oggi al domani»
«Beh se tu almeno provassi a vestirti con qualcosina di più decente che una felpa e delle Converse magari...»
«Sì certo... e per mostrare cosa scusa? Ti sei forse scordata che non sono fornita da "due bei meloni"? »
«Eh?»
«Ma dai Laura! Intendo dire che non ho due belle bocce!»
«.....»
«CRISTO SANTO LE MIE TETTE QUASI NON ESISTONO»
«Ahhhhhhh»
«Certo che delle volte sei proprio ritardata eh»
«Ma vabbeh! Quello non è molto importante...»
«AH NO?»
«Beh visto che sei messa bene dietro non penso proprio»
«Stai cercando di dire che...»
«Che hai un bel culo, si!»
«Ma Lau come te ne puoi uscire con...»
«QUESTO NON HA IMPORTANZA! Smetti di tergiversare! Non mi hai ancora risposto ci provi si o no?»
«Veramente non credo che...»

«È PRONTOOOOOOO!!! RAGAZZE A TAVOLA!»

«Non pensare che sia finita qui. Stasera una risposta me la devi dare»
«Non puoi costringermi!»
«Ohhh e invece posso eccome!»


PICCOLO ANGOLO RISERVATO AI MIEI SCLERI:

Ciao a tutti!! È la prima storia che pubblico in questa categoria ed è un po' un esperimento in effetti...
Quindi siate crudeli! Recensite dicendo liberamente ciò che pensate della storia. I consigli sono accettati ben volentieri!
Spero che quest'inizio vi abbia incuriosito e strappato qualche sorriso, non chiedo altro :)
Vorrei anche dirvi che la scelta di ambientare la storia proprio nei pressi di Firenze non è una casualità :) 
La Toscana in generale mi è sempre piaciuta moltissimo! Le splendide colline, i paesaggi mozzafiato e beh.... tutto quel paradiso mi ha ispirata!!! Senza contare che Firenze è a dir poco meravigliosa! (LOL spero tanto di ritornarci un giorno!)
Quell'atmosfera piena di vita mi ha veramente colpito e PUF ecco che la mia mente ha partorito questo racconto.
Detto questo ringrazio in anticipo tutti quelli che seguiranno, continueranno a leggere e recensiranno la storia. Non saprei dirvi ogni quando la aggiornerò! Sono molto instabile per queste cose! Un giorno sono piena di idee e il seguente ecco che arriva il blocco dello scrittore! 
Direi di finirla qui per oggi! Scusate se vi ho annoiato ;) Un grande abbraccio!

-cleariver7
  
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