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Autore: ristampa    07/09/2016    0 recensioni
'Narrami, o Musa, dell’eroe multiforme, che tanto vagò, di molti uomini vide le città e conobbe i pensieri, per acquistare a sé la vita e il ritorno ai compagni. Ma i compagni neanche così li salvò, pur volendo: con la loro empietà si perdettero, stolti, che mangiarono i buoi del Sole Iperione: ad essi egli tolse il dì del ritorno. Racconta qualcosa anche a noi, o dea figlia di Zeus.'
La storia di Ulisse e della sua Odissea.
E fu così che nacquero gli Hunger Games.
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Altri tributi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Violenza
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Capitolo 14 - Lacrime
 
Ulisse pianse nel sentire cantare le gesta sue e degli altri Greci, a Troia. Ma non voleva farsi scoprire. Col lembo del mantello, si coprì il volto e asciugò le lacrime. Solo Alcinoo, re dei Feaci, se ne accorse ma non disse nulla.


Sono disteso a terra.
Intorno a me percepisco suoni che non riesco ad elaborare bene. Sento delle urla, ma è come se fossero ovattate, nascoste da un forte rumore.
Il tallone fa molto male e sento dolori in tutto il corpo. Poi apro gli occhi.

Nel momento in cui Marcus ha aperto lo scrigno ha involontariamente liberato il suo contenuto. L'arma tanto potente quanto pericolosa. Ciò che spinge, corre ed urla ma senza ali, gambe o bocca.

Il vento, che si è scatenato in tutta la sua potenza. Diluvia. Quell'isola desertica tanto silenziosa adesso è diventata un inferno: si è creata un'impressionante tempesta di sabbia.
Credo che Marcus sia morto sul colpo, è stato sollevato dalle forti correnti a circa 25 metri da terra per poi essere sbattuto a terra come un pupazzo al suolo. Mi è parso di sentire il colpo di cannone.
Victoria pare essersi dileguata, in ogni caso non credo possa essere una minaccia in questa situazione.
Devo scappare, devo raggiungere Helly. Ormai sono passate circa 6 ore da quando ci siamo lasciati. 

Prima di cominciare a correre, un pensiero mi ritorna alla mente. Brianna. 

La ragazza sicuramente è ancora legata all'albero, ed è viva, non ho sentito il cannone. Sono venuto qui per lei, non posso andarmene adesso, non avrebbe senso.
Con le mani davanti agli occhi e la sabbia che mi colpisce come mille lame, cerco di trovarla con lo sguardo. E' sempre lì, dove l'hanno lasciata.
Si muove in maniera convulsa, sta cercando di liberarsi. Quando mi vede si irrigidisce. La sabbia e la pioggia insistente mi impediscono però di incontrare il suo sguardo.

- Aiutami, ti prego.. -

Mi avvicino velocemente, tiro fuori il coltello che avevo con me e comincio a tagliare la corda con cui l'avevano legata. Quando ho finito, la aiuto ad alzarsi e insieme cominciamo a correre verso il ponte sospeso.
Il dolore al piede è terribile, Brianna cade in continuazione, spinta dalla corrente impetuosa. Ma ormai siamo vicini..

Il ponticello sospeso oscilla pericolosamente a causa del forte vento, ma dobbiamo farcela, se resteremo qui moriremo sicuramente. Prendo la ragazza per mano e cominciamo insieme la traversata. Sotto di noi è tutto nero e buio.
Tengo le mani ben salde alle corde del ponte, che continua a muoversi a destra e a sinistra, sempre più velocemente. Siamo quasi a metà strada quando noto una figura in mezzo alla pioggia dall'altra parte della sponda.

E' Victoria. Ancora lei, maledetta.

Io e Brianna ci blocchiamo.

- Guarda guarda chi abbiamo qui. - La Favorita sorride, accarezzando una freccia. Non ha un coltello, penso, non può far cadere il ponte.
- Che cuore d'oro, che coraggio! - procede con scherno - Mi sorprendi sempre, sai? Che ipocrita. Cosa pensi? Che stia salvando la vita a questa smorfiosa? O alla tua amichetta Helly, magari? Ti sbagli. Stai solo prolungando più del dovuto le loro sofferenze. Prima o poi moriranno.. chissà, forse proprio per mano tua. -

- Io non le ucciderò - I nostri sguardi si incrociano.

- Fai quello che ti pare. Ma se permetti io ho dei Giochi da vincere. Io devo tornare a casa. - Con un gesto fulmineo, impugna il suo arco e scocca una freccia verso di noi.

E' stato un attimo. In quel preciso istante tutta la vita mi è passata davanti.
Il mare, il distretto 4, mia madre, i Giorni Bui, i Giochi.

Bum bum bum. Sento il rumore dei miei battiti, l'adrenalina che scorre nelle vene. Apro gli occhi.
Victoria si è dileguata, ma la sua freccia è ancora dove l'ha lasciata: sul ventre di Brianna. 

La ragazza scivola, i suoi capelli bagnati le nascondono gli occhi. 
Le afferro una mano con tutta la forza che ho in corpo, ma sfugge alla mia presa.

La ragazza del 3 scompare nell'oscurità.
Colpo di cannone.

Rimango lì scioccato per qualche minuto.
Rifletto sulle parole di Victoria.. forse aveva ragione. A cosa è servito tutto questo? Perchè ho salvato una ragazza che prima o poi era destinata a morire?
Ed Helly? Anche se rimanessimo noi due, cosa avremmo risolto?

Per la prima volta dopo molti anni, lacrime amare mi rigano il volto.

 
Buonasera! Ed ecco, puntuale, il nuovo capitolo.
Mi scuso in anticipo della lunghezza piuttosto limitata, spero che sarete comunque soddisfatti.
Spero che abbiate tempo anche per una piccola recensione, mi farebbe piacere e mi darebbe un'ulteriore spinta per andare avanti.
Alla prossima :)

  
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