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Autore: ElyJez    09/09/2016    2 recensioni
Era un posto strano quello, dotato di una perfezione anormale, di un ciclicità tranquilla che non poteva essere interrotta, eppure nonostante ciò, qualcosa era successo. Era morta una donna e nessuno ne parlava. Sembrava che il mio fantasma fosse stato ingoiato dall’asfalto pulito o dalla luce fioca dei lampioni ed anch’io, mentre abbandonavo quelle stradicciole debolmente illuminate, sentivo di sparire poco a poco.
Genere: Horror, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Tredicesimo Capitolo

Il rito - prima parte

22 Ottobre 2015, Mercoledì
Il mio respiro mozzato in gola era un pugno nello stomaco che non faceva altro che dolere e beffeggiarmi, sussurrandomi di essermela andata a cercare.
Indovina chi ti prenderà a frustrate? Era tutto quello che riuscivo a pensare mentre Nora, con tono rassicurante e materno cercava di spiegarmi come e cosa bisognava fare.
Perché il nonno non era venuto? Perché mi aveva lasciato da sola?
Scossi la testa: ci ero abituata, quella notte non sarebbe cambiato nulla nella mia vita.
C’ero sempre stata soltanto io, Victor era una bella decorazione che esisteva per ricordarmi di avere uno straccio di legame famigliare su questa terra che non aveva come ambizione quella di rinchiudermi in una cella.
Strinsi le mani a pugno annuendo alla donna. Dovevo denudarmi altrimenti sarei tornata a casa con i vestiti a brandelli e non era esattamente il momento adatto per giocare al remake dell’Alba dei morti viventi.
Mi liberai del maglioncino color caffè, della camicetta bianca, piegandoli accuratamente per poi posarli sopra ad un lungo tavolo di legno che aveva un che di famigliare, probabilmente lo avevo visto in qualche film horror o in uno di quei quadri antichi che ricoprono le pagine dei libri di scuola.
Slacciai le scarpe e le tolsi insieme ai calzini, appoggiando i piedi sul pavimento gelido del sotterraneo.
A quel contatto trasalii. La pietra era la lastra ghiacciata di un lago che ad un mio minimo movimento, un passo, una svista, poteva spaccarsi e farmi affondare in un abisso nero e profondo.
Sbottonai i pantaloni facendoli scivolare lungo le cosce bianche illuminate dalla luce delle candele.
Ridacchiai tra me e me. No, non la pagavano le bollette.
<< Stai bene, cara? >>
Chiese la donna preoccupata per la mia risata isterica. Annuii.
<< Sì, va bene così? >>
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Al suono di quella voce persi un colpo al cuore.
Mi voltai di scatto, verso l’arcata di pietra che si snodava per chissà quali corridoi e lui era lì, con quell’espressione tutta sua, una curiosità annoiata che fremeva per evolversi in qualcosa di più.
Guardai Nora.
<< Devo proprio? >>
<< Sì >>
A rispondere fu Elizabeth che sbucò subito dopo le spalle del giovane. Con sé aveva delle candele bianche visibilmente consumate.
Sistemò gli oggetti che recava in mano sulle punte del grande pentagono che era stato tracciato a terra con del sale. Attorno a questo, lungo il perimetro di un cerchio contenitore, scritte di una lingua a me ignota sembravano essere lì a testimoniare quello che sarebbe accaduto.
Nel cuore della stella a cinque punte, si trovava un rialzo in pietra affiancato da due sbarre di metallo visivamente corrotte dagli anni a cui erano agganciate delle catene.
Sbuffai: non avrei lasciato che la versione ariana di Hitler mi mettesse in un angolo.
Con una mossa veloce sganciai il ferretto del reggiseno e lo sfilai via, cercando immediatamente di coprirmi.
<< Seguimi per favore>>
Le parole di Nora erano un velo delicato.
Come poteva quella donna, una sconosciuta, avere così tanto a cuore gli altri? Una voce nella mia testa mi suggeriva che se fossimo stati tutti come lei, il mondo sarebbe stato un posto più pulito, sicuro. Se fossimo stati tutti come lei, la realtà che conoscevo non sarebbe esistita.
Mi inginocchiai sopra l’altare bianco.
Nonostante fossi voltata, sentivo lo sguardo di Jillian su di me. Le braci spente che aveva negli occhi sembravano essere state ravvivate da una folata di vento ed ora bruciavano sul mio corpo rendendolo caldo e stanco.
Le luci delle candele galleggiavano nell’aria tiepida, mescolandosi tra di loro, sciogliendosi in un flusso di fiamme tremolanti, dondolando e ondeggiando a ritmo di una debole danza a cui le distorte pareti della stanza partecipavano.
Il soffitto oscillava, cadendo a terra, per poi rialzarsi e cadere nuovamente in una cascata di fluidi di pietra. Il naso mi bruciava per il pungente odore di erbe.
<< Dove sono Nora ed Elizabeth?>>
Domandai cercando con lo sguardo le due donne che parevano essersi dissolte con la camera. I passi di Jillian erano così vicini.
Posò le mani sulla mia carne nuda. Avrei dovuto sussultare, avrei dovuto fare qualcosa. Avrei dovuto.
Le sue dita eleganti percorsero lentamente le mie braccia in un susseguirsi di brividi bollenti che si sparsero lungo i seni, lo stomaco, il ventre. Non avrei mai pensato che quel senso di impotenza, il languore che si era impadronito delle mie membra, potesse essere così piacevole.
Sentii le catene oscillare al mio fianco. La loro morsa sui miei polsi era così fredda, rigida.
<< Dove sono?>>
Mormorai nuovamente. La mia voce sembrava così lontana. Era un suono estraneo che non avevo mai sentito prima. Improvvisamente Jillian mi afferrò i capelli in una morsa, reclinandomi con violenza la testa all’indietro, lasciando che le candide dita si mischiassero alle ciocche lisce e lunghe in un perverso gioco di luce bianca.
Sentii le sue labbra provocanti lasciarmi un bacio sensuale sulla gola ed io non potei far altro che sospirare di piacere. Il tocco leggero di Jillian sulla mia pelle era uno squarcio d’estasi nel vuoto, la voluttà nell’abisso.
Si avvicinò sempre di più. Sapeva di erbe e whisky.
<< Lo sapevo che poteva essere divertente>>
Mi sussurrò nell’orecchio dedicandomi una lunga e lenta leccata sul collo. Presi fuoco. Non come Elizabeth, ma presi fuoco.
Il ragazzo si staccò bruscamente da me, allontanandosi, dirigendosi chissà dove, mentre le voci confuse delle due donne si facevano sempre più vicine.
<< L’hashish sta avendo effetto?>>

Angolo dell'autrice:
Ciao a tutti
Allora eccoci arrivati ad un altro capitolo e ... ok, sarò onesta, non aspetto altro che sentire i vostri commenti su questo ... ehm ... tete a tete tra Jillian e Rebekah. Comunque, tralasciando perdere ciò, cosa ne pensate della storia, vi piace?
Al prossimo capitolo,
Ciao, ciao =)
  
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