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Autore: _IcePotter    10/09/2016    2 recensioni
Dove Kendall è un ragazzo dalle mille paranoie e Logan si ritrova travolto dal suo uragano di follie. Come fai a renderti conto di avere una cotta per qualcuno?
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Dal testo:
Quando Kendall conosce Logan, la prima cosa che pensa è che gli già sta sulle scatole. Davvero. Nel senso, ha una mascella definita, muscoli che, per quanto il biondo riesce ad intravedere attraverso il tessuto leggero della felpa, sembrano ancora più definiti e un sorriso enorme, larghissimo, che elargisce a tutte le persone delle quali incontra lo sguardo. Sul serio, parliamone, chi diavolo è l’idiota che sorride così tanto senza un motivo valido? Ma chi lo sa, magari ha conosciuto una specie di hippie sotto l’effetto di qualche droga, che gli sorride per il semplice fatto che non ha idea di cosa stia succedendo. Comunque sia, nel momento stesso in cui sua sorella Ciara li aveva presentati, il moro gli aveva regalato un sorriso enorme che aveva mostrato un paio di denti bianchissimi e due fossette adorabili, mentre lui si era limitato ad un semplice cenno del capo.
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A Sato, grazie per il messaggio dolcissimo, non so che dire!
[Kogan, Slash][Fluff, Romantico come se piovesse][One Shot, 6317 parole]
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kendall, Logan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Maybe
Quando Kendall conosce Logan, la prima cosa che pensa è che gli già sta sulle scatole. Davvero. Nel senso, ha una mascella definita, muscoli che, per quanto il biondo riesce ad intravedere attraverso il tessuto leggero della felpa, sembrano ancora più definiti e un sorriso enorme, larghissimo, che elargisce a tutte le persone delle quali incontra lo sguardo. Sul serio, parliamone, chi diavolo è l’idiota che sorride così tanto senza un motivo valido? Ma chi lo sa, magari ha conosciuto una specie di hippie sotto l’effetto di qualche droga, che gli sorride per il semplice fatto che non ha idea di cosa stia succedendo. Comunque sia, nel momento stesso in cui sua sorella Ciara li aveva presentati, il moro gli aveva regalato un sorriso enorme che aveva mostrato un paio di denti bianchissimi e due fossette adorabili, mentre lui si era limitato ad un semplice cenno del capo.
Lui era una di quelle persone che di sorrisi veri ne faceva più o meno dieci al mese e che solo un quantitativo limitato di persone potevano vedere. Sta pensando a tutto questo, mentre sorseggia l’ennesimo drink della serata e si muove nell'affollatissimo salotto di casa Maslow, dove il suo amico James ha organizzato una delle sue enormi feste, dove nessuno conosce nessuno, ma tutti finiscono inevitabilmente per ubriacarsi. A Kendall quel tipo di feste non piacciono, ma l’alcool sì (e in quel posto ce n’è davvero un sacco). Si guarda intorno, cercando di trovare il padrone di casa oppure Carlos, l’altro suo migliore amico (ha paura che entrambi siano spariti con qualche ragazza e lo abbiano lasciato lì come un povero idiota).
Il biondo pensa che la prossima volta, per dispetto, rimarrà a casa. La musica è alta, una di quelle hit commerciali e delle quali non si capisce neppure mezza parola che lui detesta come poche cose al mondo. Anche le persone sono troppe, tutte uguali, tutte troppo ammassate ed ubriache e passare in mezzo alla pista da ballo è un’impresa disperata. (Ma a lui le imprese disperate sono sempre piaciute, per cui eccolo lì.)
Da qualche spintone a destra e a manca, mentre realizza con una smorfia schifata che il suo drink ormai è diventato caldo. Qualche parolaccia molto poco signorile lascia le sue labbra quando a qualcuno viene la brillante idea di dargli una spallata e lui si ritrova a cadere in avanti, facendo volare il contenuto del suo bicchiere addosso a qualche povero sfortunato. È già in procinto di scusarsi, quando quel qualcuno si volta e, per la seconda volta nell’arco di poche ore, gli elargisce un sorriso enorme.
Logan fissa per un secondo la sua espressione (oddio, deve avere una faccia sconvolta e, oddio questo tipo che non conosce lo guarda in maniera strana e oddio magari ha incontrato un maniaco che lo porterà a casa sua per poi stuprarlo e oddio) prima di passarsi una mano dietro la nuca, in un segno evidente di imbarazzo.
-Mamma mia, scusami, non volevo venirti addosso, mi spiace! Ti sei fatto male?- gli chiede in rapida successione. Kendall strabuzza gli occhi e sta per chiedergli qualcosa di davvero molto stupido (che potrebbe essere benissimo un “Mi prendi per il culo?” oppure un “Ma sei reale?” e in tutta sincerità non sa quale delle due opzioni sia peggio). Insomma, questo tipo assurdo non solo non ha intenzione di picchiarlo o di sputargli addosso una valanga di parolacce come farebbe qualunque persona normale, ma si sta addirittura scusando? Kendall è sempre più convinto di aver conosciuto un alieno, non c’è altra spiegazione.
Poi non sa bene cosa o come succede, fatto sta che una decina di minuti dopo lui e Loganl’idiotacarinoeforsenoncosìtantoidiota sono seduti su uno dei divani in pelle della cucina e stanno parlando di musica. Kendall non lo ammetterà mai, ma quel ragazzo ha i suoi stessi gusti musicali. Ed è strano, ma gli viene da pensare che, anche se sorride troppo e ha un po’ la faccia da maniaco, gli sta già un po’ più simpatico. Forse perché è socievole (qualità che uno come lui si sogna la notte), forse perché ascolta la sua stessa musica o forse perché anche se ha addosso i jeans strappati e le scarpe a collo alto come si usano per ora, sembra avere ugualmente un cervello. O forse per qualcosa al quale in quel momento non riesce a pensare (l’idiota e l’alcool lo stanno distraendo troppo).
Quando, dopo più o meno tre ore la festa sta per giungere al termine, James sbuca fuori da chissà dove e li fissa stralunato. Hanno parlato più o meno fino ad un quarto d’ora prima e in quel momento stanno dormendo, l’uno con la testa sulla spalla dell’altro. Un terribile presentimento si fa rapidamente strada nella sua testa.
-CARLOS!- urla a voce decisamente troppo alta per essere uno che si trova in una stanza piena di ubriachi che dormono. –Ho formato la coppia dell’anno!
Ci vogliono almeno altre tre ore affinché tutti gli invitati si alzino in piedi ed inizino a riprendersi dal loro stato comatoso. Kendall ha ciò che si potrebbe definire un risveglio traumatizzante. La prima cosa che realizza è che gli fa male il collo, che ha la bocca che puzza e che qualcuno si è addormentato sulla sua testa. La seconda cosa che realizza è che quel qualcuno è Logan. La terza è che sta per mettersi ad urlare.
In quel momento si convince che in qualche sua vita precedente deve essere stato una persona orribile e che ora qualcuno ha deciso di vendicarsi su di lui, perché lui e l’idiota non possono aver dormito insieme dopo aver parlato per tutta la notte, nossignore. Lentamente, cerca di allontanare il corpo di Logan dal suo e di rimettersi in piedi (poi potrà progettare la sua fuga in Messico con un biglietto di sola andata e un documento d’identità falso).
Viene subito avvicinato da James, che ha in volto un sorriso inquietante e che non promette nulla di buono.
-Allora amico, qualcuno si è divertito stanotte, eh?- gli chiede, avvolgendogli un braccio intorno alla spalle. Per un lungo, glorioso istante, Kendall è tentato dall’idea di tornare sul divano e fingersi morto. Tutto, pur di non dover affrontare una situazione come quella.
Dato che comunque il suo amico sembra ansioso di ricevere una risposta (e tutte le bottiglie d’alcool sembrano essere misteriosamente sparite, quindi non può neppure colpirlo in testa e poi nascondere il suo cadavere in cantina) e per i suoi standard fin troppo sobrio, il biondo decide di fare finta di niente.
-Qualcuno che non sono io, direi. Ma si può sapere che diamine di ragazze hai invitato? Una decina erano orribili; mentre da quel che ho capito altre erano lesbiche, altre quattro fidanzate, una era Alexa e l’altra mia sorella.
James fa un rapido segno con le mani, come se non gli importasse della cosa (e, anche se Kendall non può ancora saperlo, in realtà è proprio così, dato che lui ha avuto occhi per una sola ragazza per l’intera serata).
-Beh, direi proprio che ti sei consolato in fretta, no?- Per la seconda volta nel giro di pochi secondi, il biondo è tentato di fingere la sua morte. Alza gli occhi al cielo e per poco non si mette a borbottare qualcosa di simile ad un “Perché tutte a me?”. Si limita ad alzare le spalle e a dirigersi verso la cucina, alla ricerca di un bicchiere d’acqua o di qualsiasi cosa che possa rinfrescargli la gola. James lo segue, buttandosi a peso morto sul divano. Contrariamente a quanto Kendall si aspettava, l’intera stanza è vuota.
-Ma dormono ancora tutti? E dove accidenti è sparita mia sorella?- chiede, aprendo il frigo e restando per un secondo ad ascoltare il suo fastidiosissimo ronzio. James, non visto, arrossisce fino alla punta delle orecchie.
Inizia a tamburellarsi nervosamente i polpastrelli contro il tessuto ruvido dei pantaloni, alla disperata ricerca di qualcosa da dire.
-Ehm, credo sia con Alexa, cose tra ragazze. Magari tra un’oretta andiamo a chiamarla. Sai com’è, principe della notte, non tutti sono come te e riescono a dormire tre ore a notte e ad essere comunque reattivi il giorno dopo.- estrae il cellulare dalla tasca, sbloccandolo con un paio di movimenti rapidi. –Guarda che sono solo le sette.
Kendall non risponde, preferendo sedersi sul ripiano della cucina con i piedi ciondolanti e lo sguardo perso nel vuoto. L’amico allora si sistema un po’ meglio tra i cuscini morbidi e si abbandona a qualche sana ora di sonno, sperando che nessuno lo disturbi per un po’.
Nel frattempo, l’altro sta pensando freneticamente. Come spesso gli succede quando è nervoso, si sta mordendo le labbra e le sue dita stanno tormentando lo sciagurato bicchiere di plastica che ha preso in mano poco prima. La festa dev’essere finita più o meno intorno alle quattro e quando lui ha colpito Logan con il suo drink non doveva essere più tardi dell’una. In poche parole, hanno parlato per più di tre ore.
Oddio, ho capito. Dev’essere un troll, tipo in quell’episodio di Merlin della seconda stagione, quindi mi ha lanciato un incantesimo. Sì, ma io non sono Merlino, come accidenti faccio a spezzarlo? Oddio, questa è tutta colpa di James (in un modo o nell’altro, è sempre colpa di James) che non si è mai accorto che il suo amico è un troll e adesso è lui che deve pagarne tutte le conseguenze e semplicemente oddio.
-Buongiorno- dice una voce assonnata alle sue spalle. Kendall si gira così velocemente che per un attimo è convinto di sentire il crack del suo collo. Logan è davanti a lui (perché ovviamente tra tutte le persone che potevano svegliarsi il primo doveva essere lui, perché Madre Natura deve odiarlo davvero tanto), con gli occhi lucidi e lo sguardo assonnato.
Adorabile, pensa il biondo. No. Nonononono non può averlo pensato davvero. Non può aver pensato di associare a Logan qualsiasi aggettivo diverso da idiota, non lo ha davvero fatto. E invece è successo davvero. Come è successo davvero che l’altro ragazzo gli si è avvicinato e le loro spalle si sono toccate e milioni di brividi gli hanno attraversato la colonna vertebrale.
Cosa cazzo sta succedendo?
Il moro afferra un bicchiere dalla credenza alla sue spalle (e ciò convince Kendall che deve trattarsi di un troll molto intelligente, che probabilmente conosce James da più tempo di quanto non voglia dare a vedere) e, come aveva fatto lui in precedenza, si versa un bicchiere d’acqua. Poi si mette seduto accanto al biondo e (ma quanto è prevedibile questo ragazzo?) gli sorride.
Kendall non sa bene perché, ma quel sorriso gli sembra dannatamente contagioso. No, non nel senso che mette anche a lui voglia di sorridere, figuriamoci, è solo che quando lo guarda si distrae e gli ci vuole un po’ per ricordarsi perché il mondo faccia così schifo e lui e questo tipo si conoscono da appena una decina di ore, quindi qualcosa non quadra.
-Dormito bene?- si decide finalmente a chiedergli, dopo che il silenzio nella stanza sembrava essere sul punto di assorbirli e farli diventare atoni.
-Ho avuto notti decisamente peggiori e, a proposito, scusa se ho approfittato della tua spalla.
Il biondo decide che nessuno ha mai usato il verbo approfittare peggio di così (sta per venirgli in mente una battuta stupida, incentrata sul fatto che se proprio deve approfittarsi di lui beh, che usi altre parti del suo corpo) e che forse è il momento di passare ad un altro argomento.
-Tranquillo, non fa niente. Allora… tu e James vi conoscete da molto?- domanda ancora, cercando di spostare la conversazione su un punto più sicuro.
Logan sorride per la centesima volta nell’arco di pochi minuti e si passa le mani tra i capelli mentre inizia a parlare di come si siano conosciuti loro due.
(La mente di Kendall, invece, si focalizza principalmente su due cose: la prima è che deve far fuori James nella maniera più dolorosa possibile (si premura anche di lanciare qualche maledizione a chi ha abolito la tortura). La seconda è che forse comincia ad avere qualche dubbio del suo orientamento sessuale.)
 
Logan è una pessima persona. Davvero. Cioè, Kendall si vergognerebbe proprio di esistere, se fosse in lui.
Okay, va bene, forse lui si sta comportando da drama queen, dato che essenzialmente il moro non ha niente di cui rimproverarsi, se non forse il fatto di essere diventato amico di un sociopatico come lui. Sono passate esattamente cinque settimane, tre giorni e una manciata di ore dalla festa (non è così disperato da mettersi a contare i secondi, no grazie) e loro due sono diventati amici. Il che è strano per uno come lui, che in genere attira le persone in maniera inversamente proporzionale a come il cibo attira le mosche.
Hanno preso l’abitudine di vedersi due volte a settimana, una volta a casa di uno e una a casa dell’altro, perché “Dai Ken, ancora non ci conosciamo, se poi ci vediamo solo alle feste di James non sapremo mai niente l’uno dell’altro!”. E Kendall ancora non riesce a spiegarsi perché qualunque frase della dal moro suoni così dannatamente provocatoria (o forse sono semplicemente i suoi ormoni che lo stanno mandando fuori di testa) o se quel ragazzo sia vagamente consapevole del modo orribile in cui si esprime, perché, andiamo!, chi utilizza ancora il verbo “conoscersi”, se non per fini palesemente romantici, che ovviamente il moro non ha?
Comunque sia, oggi è sabato e lui è chiuso a casa. E, se Logan è una persona orribile, James invece ha cercato di convincerlo ad uscire, dicendo che se non gli andava di stare in giro per locali avrebbero potuto semplicemente stare a casa sua e fare una partita alla play. Addirittura Carlos (che normalmente dedica tutti i suoi sabati ad Alexa), lo ha chiamato per chiedergli di fare qualcosa insieme, ma lui è stato irremovibile.
Quindi è a casa da solo, con la tv accesa su un programma orribile come American Next Topmodel, che lui si rifiuta categoricamente di guardare e… Lo ha già detto che Logan è una persona orribile?
In realtà, non è successo niente e, se il moro arrivasse a casa sua in quel momento e gli chiedesse cosa c’è che non va, lui non potrebbe proprio rinfacciargli nulla. Ma tanto non arriverà perché Erinconlafacciacavallina gli ha chiesto di uscire e Logan (che persona orribile) ha detto che sì, aveva preso degli impegni, ma che rimandarli non sarebbe stato un problema e che tanto la persona con la quale doveva vedersi non se la sarebbe presa. Col cavolo.
Davanti a Kendall c’era una pizza fredda, perché a lui la pizza peperoni e salame fa schifo (in realtà quella pizza fa schifo e basta, solo Logan è capace di mangiare roba del genere) e la compra solo perché qualcuno gli fa gli occhi dolci. Disgustosamente ridicolo. Dall’altro lato del tavolo c’è una chitarra, perché l’altro ragazzo gli ha detto che vorrebbe imparare a suonarla e che chi meglio di lui può insegnarglielo? C’è anche un computer, con aperte due schede: in una c’è lo streaming di Once Upon a Time e nell’altra quello di Teen Wolf, perché prima di conoscerlo il moro non seguiva le serie tv (che pessima persona) e adesso gli va dietro qualunque cosa lui guardi. E poi, Tyler Posey è un gran figo.
Effettivamente, magari la colpa è proprio di Tyler Posey. Perché il suddetto somiglia ad un certo moro (spalle larghe, sorriso a cinquantadue denti) e quindi magari è per questo che gli sono venuti dei dubbi sul suo orientamento sessuale. Magari non ha voglia di fare cose brutte su ogni superficie piana con Logan, forse sono i suoi ormoni che, non potendo sfogarsi su Tyler Posey, hanno cercato qualcosa più alla loro portata.
(Okay questa scusa non regge, semplicemente perché nella lista di persone con le quali gli piacerebbe avere un incontro ravvicinato prima di morire ci sono anche Austin Butler e Lucky Blue Smith, che con Logan in comune hanno poco e niente. E oddio, come cazzo ha fatto a non farseli venire prima i dubbi? Tutta colpa di James e Logan, comunque).
È fermo davanti al tavolo, indeciso se lanciare o meno la pizza dalla finestra (chi lo sa, magari colpisce pure la vecchietta acida del piano di sotto che non fa altro che guardarlo male da quando si sono trasferiti in quel palazzo), quando suona il campanello.
Kendall si mette quasi a ridere quando si rende conto che una parte di lui sta davvero sperando che quello sia Logan, che magari si sia pentito di averlo abbandonato e sia tornato per chiedergli scusa e per dichiarargli eterno amore sotto le stelle (deve smettere di guardare film sdolcinati con Ciara).
Si dirige distratto verso la porta, convinto di trovarsi davanti sua sorella oppure James. Invece apre e oddio Logan. Logan che lo fissa con un’espressione alquanto perplessa, quando lui non fa cenno di volerlo far entrare. Inarca appena le sopracciglia e fa venire al biondo contemporaneamente pensieri sconci e dolci e lui non ci sta capendo più niente.
-Sono capitato in un brutto momento?- si decide a dire, lo sguardo incollato alla punta delle sue Converse. Kendall percepisce qualcosa di strano nell’aria (e no, non è lui che ha dimenticato di fare la doccia). Si sposta, titubante, per lasciarlo passare.
Logan fa dei respiri profondi ed entra nel soggiorno, come se non avesse fatto altro tutta la vita, come se quella fosse casa sua. Qualcun altro invece sente di star per morire.
Ho vissuto una vita breve, ma felice, no?
Di nuovo, sente che c’è qualcosa che non va. E siccome quando Madre Natura distribuiva la delicatezza lui probabilmente si stava facendo un sonnellino, decide di levarsi quel sassolino dalla scarpa.
-Com’è andata con Erin?- si pente di quella domanda due secondi dopo averla pronunciata, perché no, a lui non frega proprio niente di come sono andate le cose con Erin, che per quello che lo riguarda il suo appuntamento può ficcarselo su per il-
-Mi sa che non usciamo più insieme.
Kendall è quasi sicuro di sentire gli angeli del paradiso cantare, da qualche parte nella sua testa. Cerca di non sembrare troppo trionfante, mentre si avvicina all’altro e si accomoda di fianco a lui sul divano. Scalcia via le ciabatte con un gesto noncurante e poggia le gambe su quelle dell’altro, che dal canto suo sobbalza per un istante. Strano, molto strano.
-Mhh, e perché?- è consapevole di essere uno stronzo, ma la curiosità lo sta divorando dall’interno e lui non riesce proprio a trattenersi.
-Diccheprotrpde
Oddio, ma come ha potuto permettere ad un tipo così di diventare suo amico?
-Lò, ripeti con calma. Tanto mi conosci, sai che non mollo finché non mi dici cosa è successo.
Logan respira profondamente e Kendall si rende conto solo in quel momento che ha le guance arrossate.
-Dice che parlo troppo di te. Kendall sa suonare la chitarra, io e Kendall vogliamo andare al cinema, Kendall mi ha detto che possiamo ascoltare insieme l’intera discografia dei Green Day. Ha detto che parlo di te con un tono così ammirato, che tanto vale che usciamo insieme noi due. Io le allora le ho detto che fare questa sceneggiate è inutile perché- fa una piccola pausa, cercando le parole giuste per continuare –perché tu sei molto importante e sei ovunque e lei ha detto che vuole qualcuno che sia disposto a metterla sempre al primo posto. Così ci siamo mollati. O forse è più giusto dire che è stata lei a mollarmi? Non so. Però fa un po’ schifo.
Il biondo è tentato di chiedergli se sia la rottura con Erin a fare schifo oppure qualche altra cosa, perché se davvero sta male per quella ragazza troppo insulsa e troppo stupida per capire quanto fortunata è stata ad avere un appuntamento con Logan, per lui consolarlo non sarà affatto un problema. Non può averlo pensato davvero. Oddio.
Comunque il suo filtro bocca-cervello funziona davvero male, perché nonostante vorrebbe davvero dirgli qualcosa di incoraggiante tutto ciò che gli esce è un: -Dai amico, non è mica la fine del mondo! Alla fine non è tardi, se vuoi possiamo uscire e trovarti una ragazza per stanotte!
Se non fosse che, per quanto malridotta, ha ancora una dignità, si schiafferebbe una mano sul viso e poi correrebbe a cercare le repliche de “Il Segreto” insieme a sua nonna, pronto a non uscire di casa per i prossimi cinquant’anni. E forse le sue parole hanno un effetto peggiore di quanto non si aspettasse, perché con un gemito orripilato si rende conto che Logan sta piangendo.
Oh no. Nonono. Mayday. Mayday. Abbiamo un problema.
Kendall non è una persona sensibile. Al contrario, persone come Ciara giurerebbero che in lui c’è una vena quasi crudele. Per cui, vedere una persona che piange non dovrebbe fargli chissà quale effetto. Il problema è che non è così. Non è affatto così. Quello è Logan, non una persona qualunque che piange. È Logan, che lo tortura nei suoi sogni e non da cinque settimane, ininterrottamente, che gli sorride e che gli scalda il cuore, che semplicemente è e semplicemente lo emoziona anche solo respirando, quindi non può ignorare il fatto che stia piangendo sul suo divano.
-Ehi, non volevo…
Al solito, le sue parole hanno l’effetto opposto a quello desiderato, perché di tutta risposta il moro si mette a singhiozzare più forte.
-Non sei tu, davvero… è che succede sempre così, capisci?
Kendall aggrotta le sopracciglia, segno che in realtà di tutta quella storia ci ha capito ben poco. Vorrebbe consolarlo in qualche modo, ma lui con il contatto fisico fa schifo e con le parole pure peggio, quindi tutto ciò che riesce a fare è poggiargli una mano sulla schiena, esitante.
-Io allontano le p-persone. E non lo faccio apposta, ma succede sempre. Tutti quelli che stanno con me prima o poi si stancano… Q-quindi magari è colpa mia, magari- la voce gli si spezza per un attimo –m-magari sono io che sbaglio e-e…
La voce gli si spezza definitivamente e, non per esagerare, ma da qualche parte il biondo sente che anche il cuore dell’altro si sta sbriciolando in mille pezzi, convinto di essere sbagliato per persone che non si meritano neanche un briciolo di tutto l’amore che Logan è pronto a donare agli altri.
Vorrebbe dirgli qualcosa, vorrebbe dirgli che lui è lì e che non lo lascerà e che non c’è niente che non vada in lui –ma figuriamoci!- e che se proprio vuole essere amato da qualcuno lui c’è.
Le parole però non gli escono e, con orrore, si rende conto di essere anche lui sull’orlo di una crisi di nervi. Poi, succede qualcosa che non avrebbe mai immaginato. È solo un istante ed ecco che Logan se lo tira addosso e lo stringe forte, come se fosse un peluche, come se potesse crollargli tra le braccia e poi svanire in un mare di granelli da un momento all’altro.
Kendall smette di respirare ed è certo che se in questo momento si trovasse in un ospedale, lo porterebbero in obitorio per la mancanza di battito cardiaco. Non riesce a fare altro che non sia stringerlo a sua volta e intorno a loro si crea una bolla dove nessuno può entrare.
Non riesce a capire quanto duri quella situazione, se minuti, ore o magai intorno a loro sono passati gli anni e lui non se n’è accorto. Tutto immobile e lui, che evita gli abbracci nemmeno fossero la peste, in quelle braccia ci sta bene. Ma proprio bene. Pensa che, volendo, tra quelle braccia potrebbe restarci pure per sempre.
È un pensiero che dura solo un secondo, poi Logan si stacca e gli sorride, nonostante abbia gli occhi rossi e le guance ancora rigate di lacrime.
-Andiamo, la seconda stagione di Once Upon A Time non si guarderà certo da sola!
Il cuore di Kendall batte all’impazzata mentre si alza e fa partire lo streaming. Va tutto bene.
(Forse stasera è successo qualcosa di molto importante stasera, lo sa. Ma sa anche che ci penserà quando sarà avvolto nel buio della sua stanza, perché in quel momento vuole solo godersi ogni istante che gli rimane da passare in compagnia di quel ragazzo assolutamente meraviglioso.)
 
Sono passate tre settimane da quella sera a casa sua ed esattamente due settimane, sei giorni e quindici ore da quando si è svegliato al fianco di Logan, sorridendo inebetito. In ogni caso, il loro rapporto è andato avanti senza troppi intoppi, come se quell’episodio non fosse mai avvenuto. Invece è successo e Kendall non sa se esserne felice o meno.
Comunque, ha iniziato a sognarlo. E ha iniziato a svegliarsi ogni mattina con un problema nei pantaloni e a benedire ogni santa volta il fatto di avere una stanza singola e di non avere fratelli maschi. Sarebbe stato un inconveniente un po’ imbarazzante da spiegare, perché avrebbe dovuto inventare di aver conosciuto una ragazza che in realtà non esiste e lui non è mai stato troppo bravo nell’arte di inventare bugie.
Il problema è che, sostanzialmente, non sa mai se dovrebbe dirlo a Logan o meno e si sente un verme, perché magari lui è omofobo e gli fa pure schifo che un maschio pensa a fare cose con lui. Kendall spera di no. Anche se, insomma, un ragazzo perfetto come quello un difetto da qualche parte deve pur averlo, no?
Alla fine non gli ha detto niente, in ogni caso. Ogni volta che sono insieme cerca di evitare le situazioni potenzialmente imbarazzanti e l’altro forse se ne è accorto o forse no, ma diciamo che è meglio così. Alla fine, il suo senso di colpa gli resta comunque piantato tra le costole, un tarlo fastidioso che non vuole proprio saperne di andarsene.
Quella sera sono insieme, perché ormai Logan ha iniziato a far parte del loro gruppo e lui ha fatto finta di niente, ma la cosa l’ha reso fin troppo felice.
Comunque James e Carlos sono spariti all’orizzonte già da un po’ e loro sono nel parcheggio di un locale troppo squallido, in attesa di vederli tornare. Forse sono un po’ troppo ubriachi perché Kendall è quasi sicuro che i loro amici abbiano detto loro qualcosa prima di svignarsela come Jerry alla vista di Tom, ma tant’è.
Lui e il moro stanno ridendo, non riesce bene a ricordarsi per cosa, ma sa che deve essere qualcosa di molto divertente dato che le loro risate si protraggono da oltre dieci minuti. A Kendall fa male lo stomaco e ha le lacrime agli occhi, ma nessuno dei due sembra intenzionato a fermarsi.
Circa un minuto dopo tutto invece tace, perché i loro corpi si sono calamitati magicamente l’uno verso l’altro e lui ha un esemplare di Henderson selvatico sul petto, che lo fissa come se fosse in attesa di qualcosa, ma non sapesse esattamente di cosa si tratta. Il biondo prova la stessa identica sensazione. Ma prova anche qualcos’altro, qualcosa che gli fa vibrare il petto all’altezza del cuore e gli fa venire voglia di mettersi a frignare come la peggiore delle ragazzine.
-Ken- sussurra l’altro sulle sue labbra, il tono carico di aspettativa. Poi non sa bene cosa succede, perché in mezzo secondo si stanno baciando e lui non ha la più pallida idea di come sia potuto succedere. È scomodo, puzzolente (ma quanto cazzo hanno bevuto?) e il moro ha un ginocchio piantato sulle sue costole e lui ha un pugno premuto tra le sue scapole e teme che tra un secondo si sentiranno le loro ossa che fanno crack, ma alla fine non gli importa. È scomposto, non sa bene se gli sta baciando le labbra, il collo o se magari è la sua immaginazione e si trova sui sedili dell’auto di Carlos a dormire sbavando.
Logan gli geme vergognosamente sulla bocca e lui pensa che è probabilmente la cosa più pornografica che abbia mai sentito in vita sua. E lo porta addosso ancora di più, perché vuole sentire di nuovo quel suono per avere la certezza che l’altro lo abbia davvero emesso a causa sua.
-Siamo ubriachi- gli biascica all’orecchio il moro, cercando forse di sfuggire a quella situazione. Ma Kendall capisce che non si può tornare indietro ed è troppo confuso, troppo curioso, troppo eccitato da quella situazione che pensava non sarebbe mai divenuta reale all’infuori dei suoi sogni.
-Lo so, ma è questo il bello, no?- se avesse ancora un po’ di forza di volontà Logan lo staccherebbe a forza dal proprio corpo e gli direbbe che non c’è nulla di bello in quel bacio da ubriachi perché probabilmente il giorno dopo avranno rimosso tutto e lui quelle sensazioni, quelle labbra vuole ricordarsele per tutta la vita.
Ma la sua forza di volontà si dev’essere defilata sotto il Mantello dell’Invisibilità di Harry Potter, quindi si limita a subire passivamente le conseguenze di quella che, alla fin fine, è stata una sua scelta. Non che gli dispiaccia, comunque.
Sono così incollati che tra di loro non è rimasto neppure un millimetro e Kendall non può fare a meno di pensare che i loro corpi combacino alla perfezione e che probabilmente lo farebbero ancora di più se non ci fossero quegli strati di vestiti di troppo a dividerli. È quasi sicuro che tra un po’ l’ossigeno nelle loro bocche finirà e che saranno inevitabilmente costretti a staccarsi, ma in quel momento non vuole pensarci. Si gode ogni istante di quell’idilliaco momento e per un attimo lo sfiora il pensiero che quello è dieci, cento, mille volte meglio di quanto lo è nelle sue fantasie, specie perché quello è reale, non sta succedendo solo nella sua testa. E quel tocco di mani resterà impresso nella sua mente per sempre e che anche se l’altro lo considererà solo un errore potrà comunque conservare quel ricordo in un angolo della sua mente.
Comunque sia, in quel momento Logan non sembra particolarmente dispiaciuto. E, sempre in quel momento, delle voci alle loro spalle li fanno sobbalzare e allontanare di scatto.
-Ragazzi, ma si può sapere che cavolo state facendo? Andiamo che è tardi, qua c’è gente che domani deve lavorare!
(Se quello dell’altra sera era qualcosa di importante, questo lo è ancora di più. Forse prova davvero qualcosa di profondo nei confronti di questo tipo bizzarro, in fin dei conti.)

Kendall non è mai stato bravo nell’arte di capire gli altri. Sarà che fondamentalmente non gliene è mai fregato un cazzo o che le uniche persone alle quali tiene si accontentano di lui così (piccola cosetta tutta paranoie ed imperfezioni).
Comunque, sono passati sei giorni da quel bacio e Kendall non capisce un cazzo di quello che sta succedendo a Logan. Si sente in colpa, perché quei baci sono stati meravigliosi e lui avrebbe voluto che durassero per sempre, ma allo stesso tempo si è praticamente approfittato del moro e questa di certo non è una carta che gioca a suo favore. Magari gli fa davvero schifo il fatto di aver baciato un ragazzo e adesso farà finta che Kendall non esista per il resto della sua vita e smetteranno di parlarsi e di cantare e di guardare serie tv insieme e –oddio. La cosa gli sta leggermente sfuggendo dalle mani. Decisamente.
Qualcuno suona al campanello. Il biondo è tentato di urlare a chicchessia di andarsene immediatamente a fanculo, dato che l’unica persona che potrebbe fargli piacere vedere in quel momento è Logan in ginocchio con un mazzo di rose rosse in una mano e una scatola di cioccolatini nell’altra, che implora il suo perdono (fantasia vagamente assurda, ma comunque). Si avvicina alla porta scocciato, con la mezza idea di rispondere ad un messaggio qualsiasi (non che gliene freghi qualcosa, ma nel suo giro è sempre stato uno abbastanza popolare, circondato da ragazze che erano convinte di poterlo salvare da quel suo pessimo carattere e quella sua inesistente autostima) e di passare fuori la notte, quando, di nuovo, come poco tempo prima: Logan.
Ma quello è un Logan diverso, che lo guarda con una sguardo deciso e terrorizzato al tempo stesso e Kendall è tentato di sbattergli la porta in faccia e chiudersi in camera con i Muse sparati a tutto volume fino a quando quello scocciatore non deciderà di andarsene. Non fa nessuna delle sue cose, ma non fa neanche altro e il moro agisce di riflesso. Stanno fermi a pochi centimetri l’uno dall’altro, studiandosi, cercando di capire quale possa essere la prossima mossa. I loro occhi non staccano neppure per un istante e Kendall sente le guance rosse (ma perché tutte a lui?) e un impellente bisogno di vomitare. Sta per aprire bocca e dire qualcosa di molto stupido, quando Logan lo precede:
-Lo so.
Due parole che potrebbero voler dire tutto e che invece non dicono niente, perché il biondo mica lo capisce cosa c’è da sapere e quelle due parole lo confondono e aumentano la sua voglia di sbattere la testa contro la porta per poi fingere la sua dipartita. Prova di nuovo ad aprir bocca, cercando di non sembrare troppo un idiota con una cotta (lo è, quello sì, ma non c’è mica bisogno che lo sappiano tutti).
-Non-
Di nuovo non riesce a finire la frase perché il moro lo interrompe di nuovo con quelle due parole, sempre loro. Il biondo conta mentalmente fino a tre (lo stretto indispensabile per evitare di sbottare come sua sorella Ciara alla prese con il ciclo) e parla con tono scocciato, iniziando a chiedersi se non si sia innamorato di un drogato.
-Logan. Di che accidenti parli? Che cosa sai?
Logan lo guardo con lo sguardo vacuo e oddio, si è davvero messo con un drogato. Probabilmente adesso tirerà fuori un coltello da cucina con una lama da quindici centimetri e lo trapasserà da parte a parte, per poi derubarlo e dare fuoco a casa sua. Kendall è giovane, ha ancora un sacco di cose da fare nella vita, non può lasciare questo mondo senza essersi prima congratulato con Leonardo per aver finalmente ricevuto l’Oscar.
Di nuovo il moro lo sorprende, dicendo l’ultima cosa che Kendall si sarebbe aspettato da lui.
-Lo so. So che sono innamorato di te. Lo so da, tipo, la prima volta che ci siamo visti, anche se mi hai rovesciato il drink addosso, lo so da quando sono uscito con Erin e lo so dall’altra sera, quando è successo quello che è successo. So che anche io non ti sono indifferente, altrimenti non mi avresti trattato in quel modo. E so che ci voglio provare davvero a far funzionare questa cosa, perché tu sei importante e noi due insieme siamo tipo la cosa più bella del mondo, due metà che cozzano e si fanno male, ma che alla fine combaciano. So che questo importante. E che lo sei anche tu. Ed è vero che parlo troppo di te, ma perché tu sei ovunque e ti penso tipo sempre, la mattina, il pomeriggio, quando dormo, quando canto e io non la voglio rovinare questa cosa. Lo so che io non so amare e che non lo sai nemmeno tu come si fa… ma forse, insomma, possiamo anche imparare insieme, che ne dici?
Kendall non sa bene cosa dire, un po’ perché l’altro gli ha vomitato addosso un fiume di parole che lui deve ancora registrare per bene e un po’ perché non si sarebbe mai aspettato una dichiarazione, non una così, non da Logan, non per lui. Quindi, come sempre nella vita, lascia che la sua linguaccia prenda il sopravvento sul resto.
-Dico che adesso svengo.
E adesso che il moro ci fa caso l’altro è ancora più pallido del normale, la faccia di una strana sfumatura verdognola. È quasi tentato di fare dietrofront, ma se Kendall non si è ancora buttato dal balcone urlando, forse ha davvero qualche possibilità (ringrazia di aver bevuto un bicchiere di gin prima di affrontare questa cosa, altrimenti sarebbe stato lui a cercare di buttarsi dal balcone e, grazie, ma anche no). Si impone la calma, pronto a comportarsi da principe azzurro e ad afferrare il biondo al volo nel caso questi decidesse di comportarsi ancora da regina del dramma e di svenire sul serio (Logan spera di no).
-Comunque, posso anche svenire dopo. Intanto entri, che ne dici?
Il moro è quasi sicuro di sentire gli angeli del Paradiso cantare alle sua spalle e sorride timidamente mentre varca la soglia di quella che ormai è come una seconda casa per lui. Fa tre passi verso il soggiorno, una mano intorno che scivola per spogliarsi della giacca di pelle, quando viene sbattuto contro il muro. Non ha il tempo di esprimere il suo disappunto, perché Kendall gli si attacca alle labbra violentemente e lo placca contro il muro, con l’intenzione di non lasciarlo andare tanto presto. Logan ride sulle labbra dell’altro, che si stacca per appena un secondo, sussurrando sulle sue labbra:
-Lo so pure io, l’ho sempre saputo. Dalla festa.
Okay, non è un paragrafo di spiegazioni né una dichiarazione lunga e smielata come la sua, ma è qualcosa. E, da uno come il biondo, lui non si sarebbe aspettato neppure questo. I loro baci continuano, lingua contro lingua, ancora bloccati nel corridoio.
-Andiamo nella tua stanza, che ne dici?
Kendall annuisce e lo prende per mano ridendo e correndo e Logan si innamora un po’ di più di quel matto che pensa e non dice, ma che agiste per istinto, un istinto che lui vuole imparare a conoscere per bene.
(Quella notte, il biondo riflette. Pensa a tutti quei forse e al ragazzo che sta dormendo profondamente al suo fianco, esausto. Anche lui si sente sul punto di crollare, quindi l’unico pensiero mezzo decente che la sua mente riesce ad elaborare è che quella è forse la giornata migliore di tutti i tempi. Forse, perché c’è ancora domani e lui forse si deciderà, a dirgli che lo ama. Senza il forse.)

N.d.A. (Non datele ascolto!)
Ce l'ho fatta! So che l'avevo promessa tempo fa, ma meglio tardi che mai, no? Come ho detto nell'introduzione dedico questa storia a Sato e un grazie speciale va assolutamente a Logan Potter che mi incoraggia davvero, ma davvero tanto con le sue recensioni. Grazie mille! Che dire? Non so se riprenderò "Til the night ends" tanto presto, ora come ora mi piacerebbe dedicarmi a qualcosa di più "soft", quindi magari a qualche raccolta di OS o qualche storia fatta da due/tre capitoli. In ogni caso, vi terrò aggiornati con la raccolta. Grazie mille ancora perché mi fate sentire sempre la benvenuta in questo fandom, anche quando decido di darmi alla macchia e di sparire per mesi (cosa che spero non ricapiti più, ma conoscendomi mai dire mai). Spero che la storia vi piaccia quanto a me è piaciuto scriverla, se vi va lasciatemi un commento per farvi sapere che ne pensate di questo Kendall paranoico e di questo Logan pandoso (?) e tanto carino.
Un abbraccio enorme,
-Ice <3
   
 
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