Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Ricorda la storia  |      
Autore: Zomi    11/09/2016    7 recensioni
Sarà stata l’effetto della caffeina che aveva in corpo, o il vederlo con indosso solo quei pantaloni –per di più nemmeno allacciati - o il fatto di essere anche lei quasi semi svestita e con a coprirla solo una camicia di lui, o magari erano i Pancake ma improvvisamente Viola, in quella mattina di tante in cui consumava la colazione con il suo Sanji, dopo una notte di carezze e baci, sentì l’impulso infrenabile di parlare, e di dire una sola cosa.
-Sanji chan…- posò la tazza sul tavolo, attirando l’attenzione del biondo, ancora intento ad armeggiare con piatto e pancake -… ti va di venire a vivere con me?-
*FanFiction partecipante al SaViola's Day indetto dal Forum Fairy Piece*
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sanji, Violet
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A






CASA VINSMOKE
 



#Effetto Pancake:
 
Si portò alle labbra la tazza di caffè caldo, assaporandone l’intenso aroma che le stuzzicò le narici, nascondendo oltre il bordo della tazza l’euforico sorriso che le solcava le labbra.
Accavallando le gambe sotto il tavolino del cucinino, assaporò con gli occhi la figura slanciata di Sanji, intento a riporre i Pancake su un piatto, cucinando con la sua tipica sigaretta a pendergli dalle labbra.
Sarà stata l’effetto della caffeina che aveva in corpo, o il vederlo con indosso solo quei pantaloni –per di più nemmeno allacciati - o il fatto di essere anche lei quasi semi svestita e con a coprirla solo una camicia di lui, o magari erano i Pancake ma improvvisamente Viola, in quella mattina di tante in cui consumava la colazione con il suo Sanji, dopo una notte di carezze e baci, sentì l’impulso infrenabile di parlare, e di dire una sola cosa.
-Sanji chan…- posò la tazza sul tavolo, attirando l’attenzione del biondo, ancora intento ad armeggiare con piatto e pancake -… ti va di venire a vivere con me?-
Il piatto cadde a terra in un secondo, il medesimo arco di tempo che impiegò Sanji a raggiungerla al tavolo e a baciarla con trasporto.
Il sorriso di Viola si estese ancor di più, contro la bocca del suo ragazzo.
Quello era decisamente un sì.


 
 
#Trascolco:
 

-Fai attenzione idiota!- sbottò calciando sul sedere Rufy, che mugugnò contrariato.
Era lì per aiutarlo a traslocare e veniva pure picchiato: bell’amico che era Sanji.
Già, Sanji.
Sanji, che con la quinta sigaretta in bocca, si piegò a controllare che lo scatolone appena caduto dalle mani del suo maldestro amico non contenesse nulla di particolarmente delicato.
Una sua padella magari, una sac à poche o il suo set di coltelli da taglio!
Oh, se aveva osato rovinare la limatura di un suo coltello lo avrebbe affettato e servito come tartare.
Magari con una lieve spruzzata di limone… e una manciata di coriandolo… e perché non un po’ di aceto balsamico?
-Sanji chan!-
Le mani di Viola fermarono il suo trip culinario abbracciandolo per la vita, stringendo con forza e con il fiatone.
-Viola chan cosa…- si voltò a guardarla.
Le parole gli morirono in gola quando la vide sudata e ansante per il continuo correre avanti e indietro per il nuovo appartamento, le unghie consumate per aprire gli scatoloni e sistemare il loro contenuto, i ricci mori scomposti a circondarle il volto ma sorridente, sorridente come non mai l’aveva vista.
Prese un respiro profondo e sorrise anche lui, accarezzandole il viso.
-Non è bellissima casa nostra?- chiese euforica la mora.
Che dolce suono aveva quella parola.
Nostra.
-Si…- si abbassò a baciarla sulle labbra -… è bellissima-
 


 
#Cucina:
 
-Viola chan~♥! Sono tornat…-
Le buste della spesa caddero dalle braccia di Sanji, andando a spargere il proprio contenuto sul pavimento del salotto e conto i piedi del provetto cuoco, il quale non si abbassò rapido a raccogliere ciò che aveva acquistato.
Gli occhi cerulei del biondo erano fissi davanti a sé, rivolti verso la cucina aperta sulla sala principale dell’appartamento, e in particolare a chi occupava il suo regno.
Lì, davanti ai fornelli, intenta a rimescolare le verdure in un piccolo pentolino, vi era Viola, ignara dell’arrivo del compagno a causa delle cuffie indossate e che l’isolavano dal mondo esterno grazie alla musica che le pompavano nelle orecchie.
La gola di Sanji si seccò nel vedere la mora armeggiare con i suoi coltelli ,troppo affilati per le sue delicate manine, tagliuzzando patate e carote, con un coltello da carne poi, e versarle nella borbottante pentola che di sicuro conteneva una profumata minestra, futura loro cena, il tutto ancheggiando a ritmo con la musica che ascoltava e ignara del suo arrivo.
A passo lento Sanji si avvicinò a lei, ancora di spalle, cercando di non spaventarla, evitando così che si ferisse accidentalmente con i suoi arnesi di cucina.
Mosse un passo, sicuro di ciò che doveva fare.
Ciò che doveva assolutamente fare!
Doveva farlo, doveva!
Non per gelosia, sia chiaro, ma per lui, per se stesso.
In fin dei conti era colpa sua, di Viola, se era costretto a fare ciò che stava per fare.
Prese coraggio e allargò le braccia a poca distanza dalla mora, che continuava a canticchiare e ondeggiare i fianchi sulle note che ascoltava.
Era pronto, era deciso!
Agì rapidamente e senza ripensamenti.
Fu un attimo, e viola sussultò lanciando un lieve urletto quando sentì la presa ferrea delle mani di Sanji calare sulla sua vita e bloccarla nel ballare e nel cucinare.
-Ma cos…- si tolse rapida le cuffie, piegando il capo all’indietro a fissare il biondo.
-Ti prego- mugugnò quello, il volto immerso contro il sedere della sua ragazza –Ti prego: non ti fermare… Viola chan ~♥-
Perché vedere una donna cucinare per lui era l’apoteosi dell’amore, lo sapeva Sanji, ma vedere una donna che cucina per lui mentre balla e ancheggia… era un sogno in terra.
 
 


#Rebecca:
 
Rebecca adorava sua zia Viola.
La adorava con tutta se stessa.
E adorava anche zio Sanji.
Così buffo e con quelle sopracciglia a girandola!
Era… divertente.
Zio Sanji era sempre disponibile a giocare con lei, a preparale dolci e merende squisite, a spiegarle con calma ciò che i grandi invece ritenevano troppo complicato per lei.
Rebecca adorava lo zio Sanji, la sua calma e la sua galanteria… qualsiasi cosa avesse voluto dire quella parola difficile.
Per questo non si era fatta problemi nel chiedergli, con l’innocenza dei suoi sei anni, cosa fossero quelle strane cose che aveva trovato nel cassetto della camera da letto di zia Viola.
Quei cerchietti gommosi e colorati, tutti uniti in una lunga striscia di carta a tinte vivaci, quasi fossero caramelle, dentro a quella scatolina allegra e con due persone –un uomo e una donna- che si abbracciavano mentre si davano tanti baci.
-Allora?- incalzò il biondo agitandogli la striscia di profilattici contro –Cosa sono?!?-
-Oh bhè ecco… Rebecca…- si schiarì la gola Sanji -… ecco… sono… sono… palloncini!-
-Palloncini?- lo guardò scettica.
-Si!- annuì con fin troppa enfasi –Per le feste... feste speciali!-
-Per esempio?- domandò ancora la piccola nipotina, lasciando che le mani tremanti dello zio le sfilassero dalle sue quei cosetti strani e tanto simpatici.
-Ehm… tipo… tipo… il compleanno di Viola!- esclamò sull’orlo di una crisi.
Perché? Perché proprio a lui?
Che aveva fatto di male per meritarsi una nipotina così curiosa e… e dolce ~♥!
-Ohhhh!!! Vuoi dire che sono una sorpresa per zia Viola questi palloncini speciali?!?- si emozionò portandosi le manine alle guance rosse d’allegria.
-E-esatto!!!- si inginocchiò alla sua altezza, unendo le mani in preghiera –E dato che è una sorpresa dev’essere segreta… vero Rebecca chan?-
-Siii!!!- si portò un ditino davanti alle labbra.
-Non dirai alla zia che hai trovato questi palloncini- le porse il mignolo –Promesso?-
-Promesso!- si esaltò la bambina, stringendo con il suo mignolino il dito offertole dallo zio.
Sanji tirò un sospiro di sollievo guardando di sfuggita la nipotina uscire dalla camera saltellando contenta, maledicendosi e imponendosi il dovere di nascondere meglio i preservativi quando Rebecca veniva a trovarli.
Dannazione, c’era mancato così poco!
Che avrebbe detto Viola se avesse saputo che la sua adorabile e innocente nipotina aveva rovistato nella loro camera trovando quei cosi?
Per fortuna era riuscito a mettere rimedio a quel piccolo guaio, e se Rebecca avesse mantenuto il segret…
-Sono a casa! Rebecca dove sei?-
-Sono qui zia! Tranquilla: non ho usato i palloncini speciali per la tua festa!-
-Palloncini speciali? Ma di cosa… SANJI!!!-
-Addio palloncini speciali- sospirò il biondo, riponendo nel loro cassetto i preservativi –Credo che per un po’ non riusciremo a vederci…sigh!-
 


 
#Vinsmoke:
 
Viola si concentrò, tamburellando le dita sul foglio di carta che aveva dinanzi, ignorando i borbottii sommessi della cucina e lo spadellare frenetico di Sanji.
Prese un respiro profondo e iniziò il suo ripasso sulla famiglia Vinsmoke.
Reiji era la sorella maggiore, bionda, alta e formosa.
Questa era facile da ricordare.
Yonji era il fratello gemello di Sanji nato dopo di lui. Il quarto.
Era quello… uhm…
Si concentrò sui suoi appunti, gettando un’occhiata furtiva alla foto di famiglia del suo compagno.
Oh certo!
Era quello senza ciuffo!
Anche questo era facile.
Poi c’era il padre, Jude, imponente e assente.
Poi c’erano Ichiji e Niji.
Corrugò la fronte, scartabellando i suoi appunti.
Ichiji era il fratello maggiore di Sanji, nato per… per primo tra i quattro gemelli? O per secondo?
Ed era quello col ciuffo pendente e liscio o quello col ciuffo a banana?
Si premette le dita sulle tempie, concentrando lo sguardo sulla foto che ritraeva i figli Vinsmoke da bambini.
Ichiji aveva gli occhiali… no forse era Niji… e se fosse stato Yonji?
Reiji era la sorella… si! … no?
No no no calma!
Reiji sorella con ciuffo, Yonji minore di tutti senza ciuffo, Ichiji ciuffo a tridente a sinistra, Niji ciuffo a tre a sinistra… no quello era Ichiji!
Sbuffò e si massaggiò il ponte del naso ripassando mentalmente i nomi dei fratelli del suo Sanji chan.
Ichiji sorella, Reiji no ciuffo, Yonji ciuffo a destr… ma allora Niji era pelano?
No no no no!
Doveva ricordarli tutti, senza sbagliarsi mai, e doveva farlo prima che la cena “ti presento i miei antipatici fratelli” (proprio come l’aveva intitolata Sanji) iniziasse.
Prese un respiro profondo e riprovò.
In fin dei conti non poteva essere così difficili no?
Uno due e tre.
I fratelli di Sanji erano: Reiji, Ichiji, Niji, Yonji, Goji… Goji?
-Ahhhhhh!!! Sanji chan!- urlò richiamando il suo ragazzo.
-Che succede amore mio?- le accarezzò i ricci mori sparsi sul tavolo della cucina, mossi come onde a coprire il volto confuso e triste di Viola.
-I tuoi fratelli- sbuffò quella –Non riesco a ricordarmeli!-
-Oh tesoro mio, potessi io dimenticarmeli come fai tu- ridacchiò baciandole la fronte.
-Sanji ti prego!- lo richiamò, aggrappandosi al suo grembiule da cucina –Tra poco arriveranno e io non riesco ancora a capire chi sia Ichiji e quale Niji!-
-Quello più antipatico è Ichiji: non puoi sbagliarti- le accarezzò la mano, facendole mordere il labbro inferiore dall’ansia che provava.
Si trattenne dal ridere solo perché l’amava profondamente, e tornò a baciarle il viso cercando di rasserenarla.
-Sai…- le sussurrò, sentendola rispondere a ogni bacio -… l’importante è che continui a preferire me ai miei gemelli-
Viola ridacchiò, baciandolo piano sul mento.
-Quello sempre- lo lasciò tornare ai fornelli –Anche perché sei l’unico che ha un ciuffo decente Sanji chan!-
 


 
#Rose rosse:
 
-Rose rosse per teeee ♪-
Viola rise, sistemandosi tra i capelli una rosa scarlatta regalatale da quel Don Giovanni del suo Sanji, tutt’intento a cantare mentre volteggiava per casa spargendo rose rosse ovunque.
Che ottimo tempismo aveva avuto quel adorabile romanticone.
Sospirò, sorridendo felice.
Viola amava le rose.
Erano così profumate e belle, dai petali delicati ma nascondevano una forza pungente nelle loro piccole spine.
Piccole certo, ma efficaci a proteggere il grande tesoro che le rose nascondevano tra i loro petali.
Arrossì a quel pensiero, pensando al suo di segreto.
Forse… forse era tempo di rivelarlo.
-Sa-sanji chan?- chiamò piano il biondo, vedendo spuntare con il capo dalla loro camera, ancora intento a disseminare in ogni dove rose.
-Viola chan? ~♥- canticchiò.
-Potresti venire qui?- accarezzò il divano, invitandolo a raggiungerla.
Sanji corse da lei, tuffandosi ad abbracciarla per la vita, strusciando il capo tra i suoi ricci di more.
Profumava la sua Viola, profumava di un intenso odor di primavera.
La strinse forte, non sapendo di donarle il coraggio che alla giovane donna mancava per parlare.
-Io… io devo dirti una cosa- ammise in fine Viola –Una cosa importante-
-Ti ascolto mia adorata- la baciò tra i capelli.
Le prese le mani tra le sue portandosele alle labbra, baciandole con delicatezza.
-Più che un a “cosa”è… è una confessione- sussurrò piano Viola, prendendo profondi respiri, lasciando che Sanji le baciasse ogni singolo dito.
-Sono qui, ti ascolto- le morse piano l’anulare.
-Ecco…- era ora, doveva dirlo.
Doveva dirgli quel piccolo segretuccio che nascondeva dentro, che proteggeva dentro di sé, da qualche settimana a quella parte.
-… io…- prese un respiro profondo -… io…- un altro respiro -… io…- un terzo -… io…-
-Viola?- sollevò il capo a guardarla preoccupato –Mi stai facendo preoccupare amore. Cosa succ…-
-Non trovi che Rose sia un nome bellissimo?- quasi strillò dall’agitazione.
-Rose?- ripeté confuso.
-Si, Rose- abbassò la voce –Per una bambina- fece scivolare una mano da quelle del biondo, portandola al ventre –Rose Vinsmoke… magari-
Lo guardò in volto cercando nell’iride azzurra libera dalla frangia bionda una qualche emozione, e vi trovò un miscuglio di gioia e agitazione.
-Tu…- balbettò.
-Si- annuì –Aspetto un bambino…-
Lo vide scattare in piedi e prendere la giacca con velocità, dirigendosi alla porta a passo di marcia.
Il cuore le sussultò in petto, accelerando prima di fermarsi con un doloroso colpo.
-Sanji!- lo chiamò sull’orlo delle lacrime.
La stava abbandonando?
La stava lasciando perché era incinta?
No, non poteva farlo, lui non era così, lui…
-Queste poche rose non bastano!- si tastò le tasche dei pantaloni in cerca del portafoglio –Vado a svaligiare il fioraio all’angolo. Tu- si voltò, tornando da lei a baciarla innumerevoli volte.
-Tu resta qui, non scappare!- non smetteva di baciarla –Resta qui amore mio, io torno… torno tra poco e… oh Viola!- ancora baci, labbra, quelle carnose di lei che si mischiavano a quelle lisce di lui e a qualche lacrima, di felicità sperava Sanji.
-… rose rosse, servono rose rosse!- le baciò la gola, i seni, arrivando al grembo e baciandolo da sopra la maglia –Rose rosse come la nostra piccola Rose, dolce e delicata e… e… Viola se mi spogli non posso uscire a comprarti le rose!-
-Ci sarà tempo per quelle!- lo strattonò per il colletto della giacca, portandolo sopra di sé, continuando a baciarlo –Ci sarà tempo per le rose…-
 
 
 
 








ANGOLO DELL’AUTORE:
Ringrazio il Forum Fairy Piece per aver creato l’evento e tutti coloro che hanno partecipato.
So che sono fuori tempo massimo (sono le 0.07) ma EFP mi si bloccava e va a sapere il perchè!
Grazie a chi è arrivato a leggere fin qui e a chi si è fermato prima!
Grazie!!!
Zomi
 
   
 
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: Zomi