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Autore: ShawnSpenstar    13/09/2016    1 recensioni
Un nuovo campionato mondiale di Battle Spirits alle porte, il primo anno di liceo, strani eventi che accadono all'interno del piccolo mondo della sua cittadina, una sorellina da proteggere, una situazione familiare non più perfetta; tutto nella vita di Hajime Hinobori, studente e duellante di quindici anni sta cambiando. Inseguendo il sogno di diventare campione mondiale, si imbarcherà con gli amici di una vita in una grande avventura che forse potrà farne ben più che un duellante migliore.
Pronti per una nuova storia nel mondo di BS, tra sport, avventura e momenti di grande demenzialità?
Varco apriti, energia!
Genere: Avventura, Demenziale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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La città dei sogni
 


La collina alta appena fuori dall'ultima zona abitata della periferia era da sempre il suo posto preferito. Ci andava ogni volta che voleva, sin da quando era piccolo, per qualunque motivo. In quel luogo magico dal quale, se ti sporgevi, potevi osservare tutto il paese come in un magnifico quadro tutti i suoi problemi, le sue preoccupazioni e i suoi dubbi svanivano in un attimo dopo un breve sguardo oltre la staccionata.
Si guardò rapidamente intorno per cercare di capire a che punto fosse, del resto alle nove di sera anche un luogo che conosci a memoria ti può ingannare. Con la coda dell'occhio scorse la vecchia panchina in legno su cui tante volte si era seduto da bambino e che ora era ricoperta di muschio; la sua mente elaborò rapidamente il dato e consigliò di accelerare leggermente il passo ma non fece attempo a muovere un muscolo che una voce femminile assai nota risuonò nelle sue orecchie.
 
"Hajime aspettami!" esclamò, e lui, come gli era stato chiesto, si fermò ad attenderla
 
Non dovette aspettare molto prima che la proprietaria della voce lo raggiungesse: una ragazza dal fisico snello, di media altezza, più o meno come lui, abbastanza carina e con un'insolita espressione di dispiacere dipinta su un volto, generalmente, più propenso ad urlare la sua volontà di dominare il mondo.
Non ricordava bene per quale ragione gli avesse dato appuntamento in quel luogo ma notò immediatamente che si era cambiata d'abito: il vestito estivo bianco e rosa, troppo leggero, aveva lasciato il posto ad una maglietta a maniche corte e ad un paio di jeans ma nonostante tutto sembrava avere ancora freddo; comportandosi da vero cavaliere, perché, anche se non lo dimostra spesso come Leonard, anche lui ha qualcosa di "cavalleresco" in se, si tolse la giacca e gliela offrì; lei la indossò in fretta tenendo sempre lo sguardo fisso sul sentiero da cui era venuta e poi, una volta completata l'operazione, rivolse a lui tutta la sua attenzione.
 
"Scusa se non sono venuta a vederti, mi dispiace davvero" esordì
 
"Non fa nulla, in fondo ho perso" fece l'altro con una punta di tristezza nella voce "e poi… non… non pensavo che saresti venuta, probabilmente eri impegnata nel tuo progetto di dominazione mondiale"
 
"Oh no, molto più banalmente, dovevo studiare" ribatté lei avendo colto la non troppo sottile presa in giro del ragazzo "sai, a quanto pare per dominare il mondo serve una cosetta insulsa chiamata diploma di scuola media inferiore…  uno dei tanti motivi per cui tu non potrai mai ambire ad un tale traguardo"
 
"Ehi, cosa stai insinuando?"
 
"Io? Assolutamente nulla" disse con un tono di superiorità "al massimo, ad insinuare qualcosa può essere la tua atroce media voti"
 
"Ahahah, molto divertente" replicò piccato il ragazzo "e comunque la mia media non è affatto atroce"
 
"Solo perché io ed altri la teniamo in piedi suggerendoti ogni volta che possiamo non significa che sia buona" lo irrise "forse dovresti…"
 
"NO, NO E POI NO!!" gridò indispettito l'altro "So già che cosa vuoi dirmi e non intendo farlo! BS è la mia sola grande passione… si beh, insieme ai condimenti"
 
"Cioè, fammi capire" fece la ragazza "tu, alla bellezza di tredici anni, non hai uno straccio di sogno"
 
"Assolutamente no" ribatté soddisfatto Hinobori "ce l'ho eccome un sogno"
 
"Ah, Si? E quale sarebbe"
 
"Vuoi proprio saperlo?"
 
"Se te l'ho chiesto, un motivo ci sarà; non trovi genio?"
 
"Bene, il mio sogno è…
 
"EMMUOVITI!! NON HO TUTTA LA NOTTE!"
 
"… diventare il prossimo campione del mondo di Battle Spirits!" esclamò ignorando la sonora auto-sberla che la ragazza rifilò alla sua fronte
 
"Ahhh, sei senza speranza"  piagnucolò scherzosa "vado a casa a consolarmi con la statua che quell'imbecille di Tachibana ha fatto scolpire per me"
 
"Aspetta Kimari!" la interruppe lui con un tono così ansioso da provocarle un mezzo spavento
 
"Co-cosa c'è?" domandò
 
"Sei vuoi davvero andartene dovresti prima restituirmi la giacca, non trovi?"
 
Un silenzio gelido regnò sovrano per alcuni secondi. La ragazza si voltò lentamente osservando quell'ebete sorriso a trentadue denti stampato sulla faccia del maledetto che, ovviamente, se ne stava lì, ritto in piedi incurante, come se non avesse fatto nulla;  il suo sguardo incendiario lo squadrò dalla testa ai piedi cercando un qualunque segnale di pentimento, che tuttavia non era sicura di voler trovare, per ciò che aveva detto.
"Sfortunatamente" non lo trovò e allora…
 
SDENG!
 
Un destro degno di un campione dei pesi massimi si abbatté sulla testa di Hajime facendola rimbombare come una campana; il ragazzo volò a terra nel fango e, prima che potesse rialzarsi, una serie di calci iniziarono ad impattare contro il suo povero stomaco.
 
"NON. AZZARDARTI. MAI PIÙ. A FARMI. PREOCCUPARE. PER. UNA. SIMILE. STRONZATA!!" sillabò la ragazza ormai in pieno stato di berserk
 
"Ahiii, ma che ho fatto di male?!!" si lamentò l'altro dopo che lei ebbe finito di picchiarlo
 
"Il giorno in cui capirai le ragazze sarà lo stesso in cui imparerai a contare fino a dieci senza usare le dita, Hajime Hinobori"
 
"Ehi, ma io so contare fino a dieci senza usare le dita" ribatté ingenuo provocando alla ragazza un altro mugugno di sconforto e disapprovazione
 
"E' incredibile come, nonostante ti conosca da quando sono nata, la tua stupidità continui a sorprendermi"
 
"Faccio del mio meglio" scherzò lui
 
"Immagino" fece lei "ah, complimenti per l'ironia! Cos'è? I tuoi neuroni si sono svegliati dal loro stato di morte apparente finalmente?"
 
"Ahahah, probabilmente si erano solo presi un attimo di riposo"
 
"Un attimo lungo tredici anni? Se la sono presa comoda!" lo prese in giro la ragazza "e hanno deciso di svegliarsi alle… nove e mezza di sera? Una scelta mooolto furba; dimmi, è perché hanno avuto problemi col fuso orario o sono semplicemente idioti come te?"
 
"Ma tu non dovevi andartene a casa?" domandò esasperato il povero duellante
 
Offesa da quella risposta, la ragazza si voltò e iniziò ad incamminarsi in silenzio verso il sentiero percorso in senso inverso solo pochi minuti prima. Il ragazzo di nome Hajime rimase fermo a guardarla mentre andava via (con la SUA giacca) ripensando a ciò che era appena accaduto: quella strega era riuscita a farla arrabbiare anche senza tutte le sue stupidaggini sulla dominazione mondiale; a volte gli sembrava così assurdo pensare che fosse da sempre sua amica, più o meno quanto che Kouta fosse il fratello minore di quella rompiballe, erano così diversi.
 
Kouta era molto più simile a lui, avrebbe potuto essere il SUO di fratello minore.
 
-No, SAREI dovuto essere io il suo fratello maggiore- si disse mentalmente, ricolmo di rabbia -il… fratello… il fratello maggiore-
 
Iniziò improvvisamente a correre, quasi avesse appena ricevuto una scarica di adrenalina che doveva necessariamente smaltire, lungo il sentiero giù dalla collina, rischiando di cadere praticamente ad ogni metro a causa del terreno fangoso; perché era così stupido, solo ora si era ricordato del perché le aveva chiesto di venire.
 
"KIMARIII!!!" urlò sperando che lei lo sentisse
 
"Hajime?!"
 
La vide poco avanti a lui, quasi alla fine del sentiero e del boschetto; quasi certamente aveva corso anche lei perché non si era nemmeno accorta di aver perso la giacca dell'amico lungo la strada, era più interessata a mettere più metri possibili tra se e lui.
Raccolta al volo la giacca, il ragazzo finalmente arrivò in prossimità della sua amica e fece peso sui piedi per frenare e fermarsi senza scivolare… alzando, purtroppo, quintali di fango che non aiutarono il suo "elaborato" piano di pacificazione.
 
"SEI. UN. IMBECILLE!!"sbraitò la castana togliendosi il fango di dosso
 
La replica di una mente normale sarebbe dovuta essere "eccome!", ma purtroppo, nella mente di Hinobori, vigeva la regola "io ho ragione, Kimari ha torto" o "Kimari ha torto a prescindere" o comunque una cosa del genere.
 
"AH, QUINDI SAREBBE COLPA MIA?!!" ribatté quindi l'altro, perfino piccato
 
"E DI CHI SE NO?!"
 
"Beh,  avresti potuto spost…"
 
Kimari decise che non voleva udire oltre: passi l'essere un imbecille infantile ed esagitato; passi che l'aveva fatta correre fino alla collina per nulla, pensare che lei si era pure sforzata di non rimandare la richiesta al mittente con risata satanica allegata, ma che ora gli avesse insozzato i vestiti nuovi e affibbiato a lei la colpa era davvero troppo; aveva tutta l'intenzione di andarsene via di nuovo quando una parola che non sentiva da… beh, praticamente da sempre, la trattenne.
 
"Scu-scusa"
 
La ragazza si irrigidì all'improvviso, ebbe quasi l'istinto di guardare per terra per vedere se la crosta terrestre si stesse spaccando e stesse per sopraggiungere la fine del mondo ma si trattenne. Era di fronte ad un evento di proporzioni titaniche, probabilmente opera di qualche arcana congiunzione astrale; doveva mantenere la calma.
 
"Scusami Kimari" sussurrò  porgendole di nuovo la giacca
 
La castana accettò l'offerta di buon grado e cercò di montare l'espressione più gentile che le riuscisse; non le veniva molto naturale da che l'aveva fatta solo sei, forse sette, volte in tredici anni di vita, ma, se lui era stato capace di imparare una parola nuova per lei, allora non poteva essere da meno. Sorrise… all'incirca.
 
"O-oh" trasali il giovane, intimidito "ho… ho de-detto qualcosa di-di s-sbagliato?"
 
"Cosa? Oh, n-no" replicò lei "pe-perché lo chiedi?"
 
"Perché ha-hai u-un ghigno inquietante stampato i-in volto; sembra che tu voglia intombarmi vivo"
 
"Do-doveva essere u-un sorriso"
 
"Ah" esclamò Hajime senza riuscire a rilassarsi "beh… p-può mi-migliorare"
 
"Ci proverò" fece la ragazza rasserenata
 
"Ecco, va già meglio" scherzò l'amico
 
Sorrisero entrambi, distendendo il clima di tensione che dominava solo pochi secondi prima. Il recente susseguirsi degli eventi sembrava aver tirato fuori da Hajime una personalità ironica e brillante, molto più sopportabile del solito esagitato maniaco di BS; era abbastanza per restare increduli… piacevolmente increduli.
 
"Co-cosa volevi chiedermi?" domandò Kimari rompendo il silenzio
 
"Ah, giusto!" esclamò il castano, meno intimidito "E' e-evidente che, noi due, non andiamo sempre d'accordo e che la nostra testardaggine da idioti ci porta quasi sempre ad urlarci contro…"
 
"Non mi dici niente di nuovo" replicò recuperando la sua classica ironia caustica "vieni al punto"
 
"E' che,  nonostante io sia… beh, io e tu sia… tu"
 
"Wow, che pensiero profondo ed elaborato!"
 
"E lasciami finire!" ribatté il ragazzo stizzito e, al tempo stesso, divertito "nonostante… quella roba che ho detto prima, siamo pressoché inseparabili dal giorno in cui, per la prima volta, siamo stati al mondo insieme; sei l'unica, insieme ha tuo fratello, che considero veramente mia amica"
 
"Beh, ne sono lusingata… credo, ma dove vuoi arr…"
 
"Ricordi quando stava per nascere Kouta e tu eri così terrorizzata da pregarmi di aiutarti, non avevi nemmeno cercato di arruolarmi nei tuoi assurdi piani di dominazione mondiale"
 
"Ehi, avevo solo quattro anni, ancora non progettavo di conquistare il mondo!"
 
"E' sempre bello ricordare che c'è stato un tempo in cui eri una dolce bambina innocente" la prese in giro il giovane duellante "ma comunque… t-tra pochi mesi a-avrò anche'io u-un fratelllino"
 
"Lo so… potrebbe anche essere una sorellina in realtà"
 
"i-io no-non so come comportarmi, se-sento di essere fe-felice per c-c-ciò che s-sta a-accadendo, ma… ma sta… è tu-tutto t-troppo ve-veloce per me" balbetto con voce spaventata guardando infine la giovane dritta negli occhi "p-prometti c-che mi aiuterai; giu-giuro che ti ripagherò, ti-ti farò da scagnozzo, s-schiavo o quello c-che più ti p-pare, ma pe-per favore… no-non lasciarmi solo"
 
Sul volto della castana montò un'espressione sprezzante di scherno… estremamente finta; era conscia che una persona mentalmente nella media l'avrebbe capito dopo dieci secondi massimo, ma era con Hajime che stava parlando.
 
"Strano, pensavo che tu li avessi già superati i quattro anni di età!"
 
Il duellante abbassò la testa demoralizzato e offeso: valeva davvero la pena di sforzarsi così tanto di apparire una persona semi-matura solo per essere trattati in questo modo? In silenzio si voltò e fece per andarsene, ma la stessa parola che prima, pronunciata da lui, aveva trattenuto l'amica apparve di nuovo nella situazione diametralmente opposta.
 
"Non scappare via, Hajime" sussurrò lei "stavo solo scherzando, scusami"
 
Come era stato per lei prima, anche il ragazzo ebbe quasi la sensazione che il mondo si stesse capovolgendo: cosa diavolo aveva di così speciale quel giorno? Era quasi come se stessero concentrando anni di maturazione caratteriale in un unico istante.
 
"Come ha fatto a migliorare così tanto in così poco tempo? Non è che, prima, nemmeno ti sforzavi di essere cordiale?" scherzò Hinobori
 
"Wow, non ti credevo più intuitivo della panchina laggiù" replicò la ragazza
 
"E io non sapevo che tu fossi capace di ridere senza sembrare il cattivo di un manga; vedi, ogni giorno impariamo qualcosa di nuovo"
 
Risero entrambi a squarciagola per due minuti, senza nemmeno preoccuparsi di respirare; era una vita che non ridevano così, sicuramente non da quando lui era diventato un "fanatico di BS" e lei si era trasformata in una "dittatrice in erba con insoddisfatte manie di grandezza".
Quando finalmente riuscirono a fermarsi, si scambiarono un'occhiata d'intesa e insieme si incamminarono, in silenzio, verso le rispettive case; arrivarono insieme fino alla casa della ragazza, dove il castano recuperò gli abiti e la ridicola tenda con cui aveva campeggiato nel loro giardino, dopodiché il giovane duellante imboccò la strada di casa.
 
"Hajime!" lo chiamò, ad un certo punto, la castana, cogliendolo quasi di sorpresa
 
Hinobori si voltò istintivamente e vede la sua amica in piedi di fronte alla sua porta, illuminata dalla luce proveniente dalla casa, con un sorriso determinato e il pollice destro alto in segno affermativo; il ragazzo non poté fare a meno di sorridere.
 
"Non preoccuparti!" gli gridò lei "se ti dovessi trovare in difficoltà, io ci sarò"
 
Lui non rispose nulla, solo alzò il braccio destro e replicò il gesto dell'amica con il pollice. Non c'era niente da aggiungere: loro due, insieme con il fratello di lei, erano inseparabili da tanto tempo, qualunque eventualità gli si fosse presentata, l'avrebbero affrontata insieme.
 
 
 
Due anni dopo, circa
 
 
Le grida di gioia dei ragazzi di terza frequentanti la scuola media di Kadode squarciavano l'aria tranquilla di quella cittadina, tuttavia nessuno, nemmeno gli abitanti più scontrosi, aveva nulla da rimproverare: il diploma di licenza media è qualcosa che si riceve solo una volta nella vita, era giusto che festeggiassero.
Lontano dalla grande massa di studenti esultanti, un ragazzo e una bambina con i capelli castani, che l'altro portava in spalla, correvano verso il parco, alla periferia del paese; in pochi secondi, arrivarono ad un noto sentiero di terra che si inerpicava su un dolce pendio che, stranamente, non era completamente invaso dalla fanghiglia.
 
"Co'ina di 'jime?" domandò la bambina, estasiata da quel luogo che vedeva per la prima volta
 
"beh, non direi esattamente che è mia" replicò il ragazzo divertito "sei pure fortunata, io vengo qui da quindici anni e ho sempre trovato la strada ai limiti dell'impraticabilità, tu invece…"
 
"No' è fot'una, sono brava" gli ribatté la piccola con soddisfazione "t'oppo brava, io d'mine'ò i' mondo"
 
"Tu hai passato troppo tempo con Kimari" la prese in giro lui, facendola scivolare dalle sue spalle alle sue braccia
 
"Sei solo invidioso del fatto che Hanayo preferisca te a me" fece una ridente voce alle spalle dei fratelli Hinobori
 
Il sorriso della bambina si allargò ancora di più all'udire quella voce e diede al fratello l'input di voltarsi tirando la manica della sua divisa nera, ordine cui lui adempì immediatamente; davanti a loro si presentarono Kimari, anche lei con ancora indosso la divisa da cerimonia, e suo fratello Kouta.
Hajime non ne fu sorpreso; era stato proprio lui a chiedere ai due fratelli Tatsumi di venire alla collina, sapeva che sarebbe andato li dopo la cerimonia, ma aveva voluto fare una sorpresa speciale alla sorellina che, anche se aveva solo quasi due anni, era affezionata ai due fratelli quanto lui.
 
Il duellante quindicenne fece segno con la testa ai due amici appena sopraggiunti di incamminarsi con loro sul sentiero; in rigorosa fila indiana, superarono la salita e raggiunsero il belvedere ove si una volta trovava la vecchia panchina.
Appoggiò a terra la sorellina lasciandola libera di andare a giocare; le barriere lungo i confini del promontorio erano state rese molto più sicure rispetto a due anni fa, ma la cosa che non salvò Kouta dal sorbirsi un poema epico di raccomandazioni miste a minacce assurde tipo "sgozzerò tutti i tuoi peluche Pentan di fronte ai tuoi occhi se lasci che le accada qualcosa"; in disparte rispetto alla marmaglia, Kimari rideva di gusto: chi avrebbe mai detto che un giorno Hajime si sarebbe comportato… più o meno come lei, miracoli dell'essere fratello maggiore.
 
Conclusa la predica, Hinobori si allontanò dai due andando ad affiancare la sua amica che si sporgeva leggermente dalla staccionata, sopra le loro teste il sole splendeva libero in un meraviglioso cielo azzurro percorso da un venticello fresco e piacevole; era una delle giornate più belle che avessero mai visto e l'aver celebrato il traguardo del diploma sotto un cielo così sgombro trasmetteva ai due amici una sensazione di completezza, come se la loro vita fosse compiuta.
Si scambiarono una rapida occhiata, era quasi incredibile quanto entrambi fossero diversi: l'unica cosa di Hajime che non era cambiata erano i capelli, in due anni era passato dal metro e settanta scarso a superare abbondantemente il metro e ottanta, in più era molto meno gracile e fisicamente più piazzato; anche Kimari era cresciuta, la ragazzina acerba aveva lasciato il posto ad una giovane decisamente più affascinante, per quanto ancora un po' in difetto d'altezza, così come l'infantile fiocco che da sempre le legava i capelli.
 
Sedettero sulla staccionata l'uno accanto all'altra, con la mano della ragazza sempre saldamente serrata intorno a quella dell'amico, visibilmente tremante per le vertigini, di cui, per fortuna di Hinobori, solo loro due e Kouta erano a conoscenza; spostarono lo sguardo prima sui due fratellini e poi sulla cittadina intenta a festeggiare i suoi diplomandi.
 
"Era più grande qualche anno fa" sospirò malinconica Kimari
 
"Già, papà dice che non c'è da preoccuparsi, che sono solo piccole conseguenze della crisi" replicò l'amico "ma tu davvero vuoi fare questi discorsi da vecchia, manca solo un "ai miei tempi" e sei pronta per la casa di riposo"
 
"Sai, "ai miei tempi" ti avrei buttato giù dalla staccionata per una simile affermazione" lo minacciò "e comunque che c'è di male nell'osservare quanto la città si sia trasformata"
 
"Anche tu ti sei… trasformata" fece Hinobori in tono ironico ma non offensivo "che fine ha fatto la "Dominazione mondiale"?"
 
"Mmm… potrei, che so, essere cresciuta? Dovresti provarci anche tu"
 
"Quindi ammetti che fosse una cosa infantile?"
 
"Si beh, più o meno come il tuo ritenere BS la cosa più importante dell'universo… certo che era infantile, l'ho pensata a cinque anni"
 
"Ed io non sono mai riuscito a capire come diavolo sia iniziata sta stupidaggine, direi che è ora di spiegarmelo, non trovi?"
 
In risposta la ragazza si limitò ad arrossire… più o meno per la prima volta nella vita; il duellante rimase incuriosito da quella strana reazione, se esisteva una storia capace di mettere Kimari Tatsumi, sedicente apprendista tiranno, in imbarazzo e farla vergognare tanto lui doveva assolutamente conoscerla.
 
"Ti giuro che non lo dirò ad anima viva"
 
"Lo spero o ti trasformerò in un'anima MORTA!" ribatté la quindicenne per poi iniziare "devi sapere che, fino a qualche anno fa, mio papà era un insospettabile, ma autentico, fanatico del cinema d'azione…"
 
"Ah… ASPETTA!! Cioè, intendi dire che… ma stiamo parlando dello stesso Denjirou?"
 
"Ne conosci qualcun altro per caso?!" replicò stizzita la castana "comunque, devi sapere che, a causa di questa sua passione segreta, io e mamma eravamo sempre costrette a sorbirci le sue proposte di visione"
 
"A cinque anni? Immagino la gioia" sospirò ironico Hinobori
 
"In realtà, pare che mi divertissi" spiego lei "secondo i miei, ero divertita dalla violenza"
 
"Che notizia sorprendente e impronosticabile"
 
Un impressionante calcio risuonò contro le assi di legno della staccionata facendo traballare il giovane Hajime con loro.
 
"Sei così ansioso di morire? No, perché altrimenti ti aiuto" ringhiò aggressiva prima di tornare al suo racconto come se niente fosse "in ogni caso, al di là del fatto che lo trovassi o meno divertente, vedendo tutti quei film mi è venuta spontanea una domanda: perché i cattivi, gli scienziati pazzi e i maniaci che vogliono conquistare il mondo nei film sono sempre e solo maschi? In quel momento mi sono sentita così offesa da decidere di iniziare a progettare la dominazione mondiale"
 
La faccia di Hajime, seppur visibilmente in tensione, era riuscita a rimanere più o meno impassibile per tutta la durata del racconto, ma quando Kimari giunse alla conclusione non poté fare a meno che scoppiare in una risata tanto incontrollabile da costringere il ragazzo a serrare le mani attorno all'asse con maggior forza per evitare di cadere; di primo acchito, la ragazza arrossì all'improvviso e gonfiò le guance in segno di rabbia, ma poi nemmeno lei riuscì più a rimanere seria.
 
"Cosa diavolo ci trovi di così divertente?" domandò in tono, moolto artefatto, di stizza
 
"Cioè, vuoi dire che l'ossessione con cui hai devastato la sanità mentale mia, della tua famiglia e dei nostri amici è iniziata per una simile idiozia?! Ahahahahah!!"
 
"Simile idiozia un bel niente!" gridò lei grintosa "innanzitutto, con che coraggio parli di TUA sanità mentale, quando mai l'avresti avuta? E poi, sinceramente, la ritenevo, e la ritengo ancora, una dimostrazione di femminismo: è troppo facile voler essere pari solo nelle cose positive, io volevo dimostrare che anche le donne possono ambire ad obiettivi "malvagi" come l'instaurazione di una dittatura mondiale"
 
"Guarda che non sti migliorando la situazione, così suoni ancora più idiota"
 
"Beh, detto da un ragazzo la cui più grande preoccupazione è pescare la carta giusta per vincere un duello e che si suiciderebbe se BS venisse abolito… diciamo che non fa un grande effetto"
 
"Ehi, non è affatto vero che la mia unica preoccupazione è Battle Spirits!"
 
"Quindi deduco che tu sia finalmente maturato" fece la castana, prendendolo in giro "su forza, dimmi quali sono le tue altre passioni; dimmi che progetti hai per il liceo e cosa vorresti fare da grande"
 
La sola risposta di cui il giovane duellante fu capace fu un borbottio che la ragazza non riuscì a comprendere, e della cui importanza comunque si permetteva di dubitare, condita da un'espressione facciale di vuoto cerebrale assoluto che avrebbe meritato di essere immortalato in un quadro.
 
"Come pensavo, è già una congiunzione astrale che tu ci sia arrivato al liceo" ironizzò "congiunzione astrale che peraltro io, Kouta e Chihiro abbiamo contribuito parecchio a far accadere mettendo più volte a repentaglio il nostro equilibrio psicofisico"
 
"Non potevo essere così terribile" affermò lui con sicurezza
 
"Per tutto ciò che non riguarda Battle Spirits eri, e temo tu sia ancora, la creatura con la più bassa soglia dell'attenzione della storia del mondo" ribatté Tatsumi "la povera Chihiro ha avuto l'emicrania per una settimana dopo averti aiutato; fossi in lei, ti avrei ammazzato"
 
"E che c'è di nuovo? Tu avresti voluto ammazzarmi più o meno… sempre"
 
Scoppiarono a ridere in perfetta sincronia, cercando di non perdere l'equilibrio sull'asse; forse, ripensandoci, erano davvero maturati in questi ultimi anni e non solo nell'aspetto: i lati più spigolosi dei rispettivi caratteri erano stati smussati ed entrambi si erano impegnati a mettere da parte i loro comportamenti infantili; alle volte gli pareva ancora strano di riuscire a parlarsi senza urlarsi contro, ma, poi, gli bastava tornare con la mente a quegli anni passati per sorridere sardonicamente della loro stupidità.
 
Rivolsero ancora una volta i loro occhi verso il magnifico panorama che si stendeva sotto la collina, ormai tranquillizzatosi dopo i momenti di sfrenata felicità post-diploma. Il sole splendeva ora alle loro spalle proiettando le loro lunghe ombre sulla cittadina di Kadode; vedere quelle longilinee figure nere allungarsi verso l'orizzonte mise Hajime di buon umore, gli sembrava come… come se potesse arrivare ovunque.
 
"Kimari!" esordì
 
"Si, cosa c'è?"
 
"Dici che la troverò anche'io?" domandò con un espressione malinconica dipinta sul volto
 
"Di che cosa parli?" replicò la ragazza dolcemente
 
"Della mia strada… dici che riuscirò a trovarla?"
 
"Ne sono certa" rispose la quindicenne appoggiando il braccio destro sulle spalle dell'amico in una sorta di abbraccio "dopotutto, questa è Kadode"
 
Lui sorrise un'ultima volta all'orizzonte
 
"Già" sussurrò "è la città dei sogni"
 
 
 
SPAZIO DELL'AUTORE
 
Salve a tutti, gentili lettori e lettrici della sezione di Battle Spirits, e benvenuti.
Si fidatevi, non avete le allucinazioni, ho veramente pubblicato due capitoli nello stesso giorno e questo è perfino il primo capitolo della prima storia non su "Brave" ne su "Dan, il Guerriero Rosso" della sezione; la storia è infatti sulla serie seguente a "Brave" intitolata "Battle Spirits Heroes"
 
Si tratta, per ragioni varie e talvolta anche valide, della serie meno apprezzata tra quelle di BS: è completamente diversa dalle due precedenti ed è effettivamente quasi impossibile da digerire se non si è dei fan del genere demenziale; in più viene dopo una serie come "Brave" che, all'interno del suo genere (gli anime alla "Pokemon", "Beyblade" o "Yu Gi Oh" creati specificatamente per pubblicizzare il prodotto) ma non solo,  è un capolavoro assoluto non è affatto facile. Anche io all'inizio, devo ammettere, che l'avevo liquidato bollandolo come robaccia, ma poi ho deciso di dagli una possibilità… e, a suo modo, l'ho trovato geniale:
1) Innanzitutto fa una cosa che, secondo me, qualunque anime simile dovrebbe fare almeno una volta (e che invece quasi nessuno fa mai) ovvero una serie su un gioco di carte unicamente a tema "sportivo", senza nessun accenno fantasy.
2) Da fan sfegatato del genere demenziale e, in alcuni casi, del nonsense, l'anime mi ha ovviamente divertito molto, ma la cosa che ho trovato più spettacolare è che la serie spesso e volentieri fa la parodia degli stessi anime sui giochi di carte (sostanzialmente si autoparodizzano) cosa che mi ha ricordato molto un geniale anime demenziale che andava in onda anni fa insieme a "Digimon" (Guru Guru, il girotondo/batticuore della magia) e che a me piaceva da morire.
 
Per questi motivi ho voluto assolutamente scrivere una storia su questa serie che sicuramente non è al livello di "Dan, il Guerriero Rosso" e men che meno di "Brave" ma che, a mio parere, è comunque un ottima serie. Ovviamente questa storia non sarà come l'anime: i toni saranno molto più seri e i personaggi meno stereotipati (A differenza  degli autori della serie, io, pur mantenendo i momenti di demenziale e nonsense, non voglio fare una parodia); in più, a differenza dell'anime, questa storia affiancherà alla trama "sportiva", una trama "d'avventura"  anche se quest'ultima partirà solo a storia abbastanza inoltrata; ciò che invece manterrò dell'anime saranno gli archi, che mi sono piaciuti molto, con poche aggiunte.
 
Ho concluso, grazie della vostra attenzione; spero di essere riuscito a convincervi a dare un’opportunità a questa storia, io farò il possibile per non farvi rimpiangere la vostra scelta.
 
Alla prossima da ShawnSpenstar
 
 
P.S: Vi volevo avvisare che, essendo questa una storia su una serie mai trasmessa in Italia e a cui, immagino, quasi nessuno avrà dato uno sguardo, gli "Spazi dell'autore" di questi primi capitoli saranno sempre molto lunghi (sulla falsariga di questo, se non di più); mi dispiace annoiarvi tanto ma ci sono molte cose che è necessario spiegare (ad iniziare dal funzionamento delle carte spirit, magia, brave e nexus aventi nuovi effetti peculiari (evoluzioni di effetti come Sgretola o Attacco Tenebra) o effetti Burst, la meccanica specificamente introdotta nell'anime "Heroes", di cui parlerò nel prossimo capitolo).
 
P.S. 2: Pur avendo iniziato questa storia ci tengo a dirvi che "Battle Spirits Rising" resta il mio focus principale, quindi difficilmente gli aggiornamenti di questa storia saranno regolari, anzi potrei metterci sempre molto tempo per aggiungere nuovi capitoli; mi scuso in anticipo con coloro che decideranno di seguire questa storia.
  
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