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Autore: auaura    13/09/2016    0 recensioni
Scritta al volo dopo aver visto per l'ennesima volta il film, non so cosa sia.
"Piccola, fragile Babydoll.
Quanto ha sofferto il tuo corpo, la tua anima, la tua mente?
Tanto.
Così tanto da spingerti a rifugiarti in un altro mondo, finto. Frutto di fantasie in cui tu, per la prima volta, potevi essere l’eroina. Potevi controllare il tuo destino. In cui tu eri forte, in grado di combattere mostri enormi, spiccare salti incredibili e, soprattutto, potevi essere libera.
Libera dal tuo pesante corpo chiuso in una cella imbottita.
Libera da quelle noiose chiacchiere che ti riempivano le orecchie.
“E’ matta” ripetono."
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Piccola, fragile Babydoll.
Quanto ha sofferto il tuo corpo, la tua anima, la tua mente?
Tanto.
Così tanto da spingerti a rifugiarti in un altro mondo, finto. Frutto di fantasie in cui tu, per la prima volta, potevi essere l’eroina. Potevi controllare il tuo destino. In cui tu eri forte, in grado di combattere mostri enormi, spiccare salti incredibili e, soprattutto, potevi essere libera.
Libera dal tuo pesante corpo chiuso in una cella imbottita.
Libera da quelle noiose chiacchiere che ti riempivano le orecchie.
“E’ matta” ripetono.
Sì. E allora?
Nella sua pazzia riusciva a vivere come voleva.
Riusciva a scordare la morte della sorella, di sua madre e del fatto che tutta la sua vecchia vita le era stata strappata dal patrigno.
Dimenticava l’assordante sparo.
Dimenticava il fischio nelle orecchie.
Dimenticava il sangue sulle dita e il corpo di sua sorella, immobile.
Dimenticava il dolore soffocante.
In quella visione distorta del mondo reale quando danzava riusciva a scappare veramente. Finiva a combattere a colpi di katana e spari finalmente precisi che beccavano i bersagli senza mai sbagliare.
Draghi, soldati, le creature più orrende non la spaventavano.
In un costume attillato che la faceva sentire bella e potente, roteava con grazia schivando i colpi più precisi.
Sparo.
I ciondoli attaccati alla pistola tintinnano.
Il rumore della sua katana che si scontra con altre lame si diffonde nell’aria e secondo lei a questo mondo non esiste suono più bello.
Cerca con gli occhi le sue compagne che nella battaglia se la cavano bene quanto lei, coraggiose, potenti, rapide e aggraziate.
Il combattimento sembra una danza aggraziata.
E lo è. O almeno la sua testa pensa che lo sia.
Piedi nella neve, vento fra i capelli chiari e gli occhi bellissimi pieni di illusione.
Anche il terzo nemico è a terra.
E il mondo magico scompare.
Sei davanti a tutti piccola bambolina e ti fissano perché sei meravigliosa.
 
Dolce, povera Babydoll.
Solo una bella bambolina di porcellana pronta ad essere usata e gettata via.
Ridi, ridi nella tua triste cella bianca.
Le vedi, quelle ragazze matte come te che ti sfilano davanti?
Sono come te.
 
 
Ingenua, bella Babydoll.
Seduta a uno dei tavoli del teatro guardi la Gorski che scuote la testa davanti all’ennesima ragazza insalvabile dai suoi demoni.
Poi guardi le tue compagne di avventura.
La bella Blondie, la coraggiosa Rocket, la dolce Amber e Sweet Pea…terribilmente forte, ma così fragile.
Le immaginava con lei, nel suo mondo.
 
Dobbiamo scappare” dici.
E loro ti appoggiano, per liberarsi da quella falsa vita simile alla morte.
In fondo la morte stessa non vi spaventa più.
La clessidra.
La sua sabbia scorre veloce.
Hai poco tempo prima che la vita stessa ti sfugga dalle mani.
Prima che il Giocatore arrivi e ti strappi anche la falsa realtà.
 
 
Forte, ingegnosa Babydoll.
Ripeti ciò che serve mentre danzi, mentre incanti tutti e combatti contro quei mostri, rappresentazioni di quei demoni che ti divorano lentamente l’anima.
-Mappa.
Per trovare le uscite.
Volteggi.
-Fuoco.
Per distrarli.
Fai un balzo aggraziato e atterri su quelle scarpe troppo alte, le caviglie tremano leggermente.
-Coltello.
In caso dovessi finire nei guai.
Sollevi le braccia pallide e fai qualche passo tremolante.
-Chiave.
Per aprire le porte.
Ti fermi, la mano che si allunga a toccare il cielo e la musica cessa.
Dovrebbe bastare.
 
 
Disperata, tremante Babydoll.
Lo vedi? Lo vedi il corpo di Rocket senza vita?
Le senti? Le senti le urla di Blue?
E i singhiozzi di Sweetie? E quelli di Amber?
E di chi è la colpa, eh?
Di chi è la colpa Babydoll?
Tua, soltanto tua.
Se solo…
Se solo nulla, perché è successo. Non puoi tornare indietro.
Gridi, piangi fino a restare senza fiato.
Povera, povera Rocket.
“Dì a mamma che l’amavo”
 
 
 
 
 
 
Povera, triste Babydoll.
Due spari e le orecchie tornano a fischiare come la prima volta con tua sorella.
Non hai il coraggio di guardare i corpi di Amber e Blondie.
Però lo fai, per un secondo.
E il fischio ti preme nel cervello, spingi le mani sulle tempie. La testa vuole scoppiare.
Piangi, e il trucco da bambolina perfetta e desiderabile si scioglie. Le lacrime sono nere e sporcano le guance innaturalmente colorate.
Crolla la maschera di porcellana.
Dov’è finita la bambolina perfetta che tutti vogliono?
I cui occhi incantavano, la cui danza stregava?
Tutti volevano baciarti le belle labbra carnose e passarti le dita fra i bei capelli sempre legati in quelle codine da bimba.
Eri diversa dalla altre ragazze di Blue.
Di una bellezza particolare, infantile.
Quella era Babydoll.
Ciò che rimane di te, ragazza che un nome vero non lo ha più, non è Babydoll.
 
 
Un nome vero…Non lo meriti più.
Finita in questo oblio, sei solo una delle altre.
Hai solo il nome che ti hanno dato per quel volto angelico.
Chiunque ci fosse prima di te…non c’è più…
E’ morta.
E’ morta quella ragazza che eri prima.
Quando hai premuto il grilletto in quella sventurata giornata di pioggia.
 
 
 
Corri, veloce Babydoll.
Gli oggetti stretti nella dita tremanti. Apri lo sgabuzzino.
Gli occhi di Sweet Pea soffrono come i tuoi.
E’ così simile ma allo stesso tempo diversa da te questa ragazza.
Avete perso tutto, tranne la forza per andare avanti.
 
“Siamo solo noi”
 
 
La trascini via.
Mappa.
Corri.
Fuoco.
Le tieni il polso con forza e la costringi a venire con te. Sari la roccia di Sweetie, se lo merita.
Chiave.
Apri le porte.
Baby, stai per essere libera, finalmente.
Corri, non fermarti ora, non farti scoprire.
Dovete farcela.
 
 
 
“Manca una cosa”
Pensa, che manca?
Come puoi liberarti di quegli uomini davanti alla porta e permettere a te e alla tua amica di scappare?
Sweetie ha ancora gli occhi lucidi.
Sarà per le sue amiche o sua sorella?
Baby sa cosa sta passando la sua amica.
 
 
 
“Sono io”
 
Sweet Pea non te lo permetterà mai.
Deve esserci un’altra soluzione, si ostina a ripetere.
Ma un’altra soluzione non c’è.
E tu, Baby, lo sai.
E va bene così.
Il Giocatore magari non è così terribile. Potrà offrirti qualcosa di migliore di questa vita tormentata?
Ti alzi.
“Non è mai stata la mia storia.
E’ la tua.
Non sciuparla, okay?”
Prendi tutto il tuo coraggio e avanzi nella penombra, con il tuo vestitino bianco che lascia troppa pelle scoperta, pieno di diamanti finti.
 
Forse è l’unico vero modo per ottenere la libertà.
 
 
 
TAC!
Sparo.
Sangue.
Urla.
Morte.
Lennox house.
Scompare tutto.
 
 
La lobotomia è stata la tua via di liberazione.
Non ricordi niente.
Non soffri più.
Rimani nel tuo mondo incantato.
Rimani intrappolata nelle tue fantasie, ma non c’è cosa che ti potrebbe rendere più libera.
O felice.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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