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Autore: lady lina 77    14/09/2016    2 recensioni
Poldark - Episodio 2x2. Avevo promesso di scrivere una one shot per ogni puntata della seconda serie, traendo ispirazione dalla scena che più mi ha colpita. Eccovi quindi uno stralcio dei pensieri di Ross mentre attende il verdetto della giuria che potrebbe condannarlo a morte. Cosa ha pensato in quello sguardo disperato lanciato a sua moglie Demelza che, inerme, lo guarda mentre le lacrime le rigano il viso?
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gli istanti sembrano non passare mai quando si aspetta un verdetto di colpevolezza e quando c'è una condanna di morte che pende sulla propria testa, ora lo so'.

Mi volto verso Demelza che mi guarda a pochi metri di distanza, in silenzio, mentre una lacrima le riga il viso. Non dovrebbe essere quì ma sapevo che lo avrebbe fatto, ormai ho imparato a riconoscere le sue innocenti e finte promesse. Ha mentito per starmi accanto e questo in fondo riesce a scarlarmi il cuore, difficilmente sarebbe riuscita a lasciarmi solo in un momento del genere, anche se significa vedermi affondare.

Guardarla mi fa male perché le sto arrecando dolore, dopo aver patito la malattia e la morte di Julia ora sta assistendo inerme alla mia fine, parola dopo parola, testimonianza dopo testimonianza. E sta guardando me che mi sto praticamente scavando la fossa da solo, incapace di negare quello che sento, quello che penso e me stesso per amore suo.

Perdonami Demelza, so' che avrei dovuto prostrarmi, chiedere scusa, fingere un pentimento che forse mi avrebbe salvato dalla forca ma non dalla vergogna verso me stesso. Perdonami perché per restare fedele alle mie idee sto voltando le spalle a te, a noi e al futuro che ancora avremmo potuto costruire insieme. Non riesco ad essere diverso da quello che sono, non riesco ad abbassare il capo davanti a George e alla corte, non riesco a tradire gli ideali che da sempre mi spingono ad agire per una eguaglianza fra le genti.

Avrei voluto lasciarti di più, una casa, denaro, una posizione sociale che ti permettesse di vivere i prossimi anni serenamente, anche se io non ci sarò più. Non ti sto lasciando nulla invece, se non vergogna e guai. Ma ti guardo e so' che dietro quelle lacrime si nasconde una leonessa battagliera e sono certo che saprai cavartela egregiamente anche senza di me, che hai intelligenza e carisma per mettere tutti a tacere. Come spesso fai con me, del resto...

"Dopo il verdetto, potrò vedere mia moglie per qualche attimo?" - chiedo al mio avvocato che grazie al mio caso sembra di colpo invecchiato di vent'anni.

Si asciuga il sudore, guardandomi storto. Vorrebbe prendermi a sberle, me lo sento, lo percepisco dal suo sguardo di rimprovero e d'altronde non posso dargli torto. "Mi spiace, dopo il verdetto verrete subito scortato al luogo dell'esecuzione".

Deglutisco. Non potrò dirle nemmeno addio, non potrò sfiorare più quei suoi splendidi capelli rossi e baciare le sue labbra, non avrò tempo per dirle ancora che la amo. Ma in fondo queste cose lei le sa e sono convinto che non negando nulla di me stesso si sia sentita anche un pò orgogliosa. Negare le mie idee sarebbe stato come rinnegare il tipo d'uomo che ha sposato.

Eppure vorrei solo un attimo con lei, solo un istante per dirle che non è seconda a nessun'altra, che ha saputo essere la migliore amica, amante e compagna che un uomo possa desiderare, che anche se non sarò con lei sarò impegnato, lassù, a prendermi cura di nostra figlia. Julia quanto meno non sarebbe più sola, avrebbe di nuovo il suo papà e sono convinto che questo la farebbe sorridere.

Perdonami per tutto, Demelza, perdonami per non aver saputo mentire. E per favore, anche se dovessi odiarmi per questo, anche se sarai sommersa dai probemi, non dimenticarti mai di me.

Il mio unico tormento non è il cappio ma sei tu, sapere che non invecchieremo insieme, sapere che non ti sentirò più cantare e suonare il pianoforte mentre la luce del sole del tramonto ti bacia i capelli.

Perdonami, so' che puoi farlo...

  
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