Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: Chipped Cup    15/09/2016    10 recensioni
[ Captain Swan | S4 Finale Alternativo ]
Prima di essere sconfitto, Gold colpisce Killian con un incantesimo spedendolo lontano da Storybrooke, a Londra. Questa volta toccherà ad Emma ritrovarlo e riportarlo a casa, ma l'impresa si rivelerà meno semplice del previsto.
-
Dalla storia:
Nella mia vita ho avuto paura di perdere una persona cara così tante volte da perderne il conto. Ricordo il terrore provato vedendo Henry cadere a terra dopo aver mangiato la torta di mele di Regina. Il panico di vedere mia madre morire, uccisa dalla sua matrigna, e non poter far niente per evitarlo. In entrambi i casi ho cercato di non perdere la speranza: Henry poteva essere salvato, mia madre poteva non essere morta davvero. Ma questa volta è diverso, questa volta sto perdendo Killian Jones. Lo sto perdendo per sempre.
Genere: Angst, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

21. Epilogue

There's no place like Home




Una cosa era venuta fuori da tutta quell'avventura: odiavo volare. Avrei preferito non scoprirlo, in tutta franchezza, così come avrei preferito scegliere il mare, come via di ritorno. Ma Emma sosteneva che il viaggio sarebbe stato incredibilmente più lungo e più costoso, tanto che alla fine mi ero fatto persuadere. La verità era che sapevo come non vedesse l'ora di tornare a Storybrooke, di tornare nella sua casa, di riunirsi a suo figlio e a tutti gli abitanti della città ai quali si era affezionata, che non me l'ero sentita di posticipare ancora il ritorno, allungandolo tanto solo per soddisfare il mio capriccio di salire di nuovo sopra una nave. Mi dissi poi che non sarebbe neanche stato così gratificante, con un altro a manovrarla.
E poi un aspetto positivo c'era.
Vedere Emma dormire, finalmente serena, sulla mia spalla mi era più che sufficiente. Io avevo dormito poco, pochissimo. Mi sentivo troppo euforico per dormire, troppo carico di adrenalina anche solo per pensare di chiudere gli occhi per più di un minuto. Avrei dormito sulla Jolly Roger, una volta atterrati, se fossi stato stanco. Speravo che Emma fosse abbastanza riposata per raggiungermi, avremmo avuto finalmente un po' di intimità, magari. Nel frattempo mi limitavo a leggere un libro comprato in aeroporto, un libro che parlava di un tesoro nascosto e di Long John Silver. Era stato David a mettermelo in mano, ridacchiando tra sé, e io ero stato al gioco, comprando per lui una spada giocattolo che ora teneva ben nascosta dentro una valigia, ma che era stato costretto a portare in giro per molto tempo, guadagnandosi occhiate divertite da qualsiasi passante.
Sapevo che non avrei mai dimenticato lo sguardo sollevato e quel piccolo sospiro dell'uomo, nel vederci rientrare in chiesa. Sua moglie aveva trattenuto a stento le lacrime e aveva subito abbracciato la figlia, mentre lui si era limitato a lanciarmi un'occhiata d'intesa e un mezzo sorriso che avevo interpretato come “tutto è bene quel che finisce bene”. Non sapevo se erano contenti di riavermi fra loro o se, e al novanta per cento era così, erano sollevati nel vedere Emma finalmente serena. Non mi importava, alla fine, anche io ero contento di vederla sorridere, sembrava in pace assoluta con il mondo. Probabilmente il bene che provavamo per lei era l'unica cosa che ci accomunava, non sapevo dire se in futuro le cose sarebbero state diverse, ma per il momento quella situazione mi bastava.
Svegliai Emma quando annunciarono l'atterraggio; sorrise nel sentire la mia voce, ancora prima di aprire gli occhi e guardarmi teneramente. Avvicinò i nostri visi in modo da lasciarmi un piccolo bacio all'angolo della mia bocca, prima di prendere ad accarezzarmi la guancia con la mano sinistra, la fronte appoggiata sull'altra. Pace, felicità, armonia. Non mi ero mai sentito così vivo, non ero mai stato così bene.
Ripensai a tutto quello che quel Killian Jones, la marionetta creata da Gold, aveva provato solamente una decina di ore prima. L'amore verso Emma era diventato difficile da nascondere, da controllare, da mandare indietro, in un angolino in fondo al cuore. Ma, come me, anche quel Killian Jones era un uomo d'onore ed era deciso ad andare fino in fondo alla promessa che aveva fatto alla signorina Smith. Ma Emma aveva cambiato tutto. Era bastato uno sguardo per far crollare tutti i castelli, i muri che si erano costruiti in modo da celare il sentimento provato per la donna. L'aveva seguita, l'avevo seguita e non ce l'avevo più fatta a restarmene zitto, a combattere contro qualcosa di tanto forte, qualcosa che nessun incantesimo era riuscito a spezzare. Le parole di Emma non mi avevano spaventato. Avevo sentito la sua storia attentamente e in silenzio e non nascondo di essermi sentito un po' spaventato dal fatto che tanti dei suoi racconti combaciassero con le immagini, quei piccoli flash, che mi erano tornati alla mente. Avevo creduto alle sue parole? No, o meglio, non lo so proprio. Neanche quel Killian Jones lo sapeva. Era davvero difficile riuscire a credere a una cosa del genere, se non impossibile. Ma una cosa posso dirla con certezza: ero bisognoso di ricordare. Volevo riavere indietro quei ricordi e sì, speravo con tutto il cuore che fossero veri. Avevo baciato Emma e subito mi ero sentito rinascere. Avevo ripreso ciò che era mio, avevo riavuto la mia vita. Ero tornato. E, Dio, come mi sentivo bene.
Le presi la mano, ancora ferma sulla mia guancia, accarezzandola appena con il pollice. La portai alle labbra e la baciai, ad occhi chiusi, perdendomi nel profumo della sua pelle. Ultimi momenti tranquilli prima dell'atterraggio, che era stato decisamente traumatico e, lo giurai a me stesso, un'esperienza da non riprovare mai più. Emma mi aveva stretto la mano e, una volta scesi, mi aveva preso in giro per vari minuti, ridendo di gusto come non l'avevo mai vista fare da quando l'avevo conosciuta nella Foresta Incantata.
Henry, Regina e Robin ci aspettavano subito oltre il confine. Ovviamente il ragazzino si fiondò subito tra le braccia della madre e poi fu accolto in quelle dei nonni. Mi lanciò un'occhiata sorridente e io gli feci un occhiolino, restando al fianco di Emma. Robin mi sorrise, mentre la sua compagna mi accolse con un flebile « Hook » e un piccolo cenno del capo. Da Granny's non ci raggiunse molta altra gente; bevevo del rum mentre ascoltavo le chiacchiere degli abitanti di Storybrooke. Emma mi abbracciò, ad un tratto, e subito le passai il braccio intorno alle spalle, mentre lei posava il capo sulla mia. Sentiva il bisogno di sapermi con lei non osando tenermi lontano neanche per un minuto ed io provavo la stessa cosa. Eravamo stati messi a dura prova, ma alla fine il Vero Amore aveva trionfato. Faticavo ancora a crederci.
A Londra avevamo cancellato gli ultimi avvenimenti dalla memoria di tutti, eccetto che in quella di Phoebe, grazie a una strana pietra proveniente da Arendelle che Regina aveva lasciato a Mary Margaret prima di partire. In caso le cose fossero andate bene, aveva detto. Un po' mi dispiaceva essere scomparso dalle vite di quei ragazzi ai quali avevo cominciato a volere veramente bene, ma era giusto così. Ora dovevo solamente cercare i fratelli Darling e dar loro una lettera da parte di Phoebe. Speravo per loro che si sarebbero rivisti, prima o poi.
Tutti quanti ci gustavamo quei momenti di tranquillità, tra risate e racconti generali, ma poi Regina entrò come una furia nel locale.
« Sono spariti, andati. Ci ha beffato di nuovo, ma questa volta lo uccido con le mie stesse mani » sciolsi l'abbraccio e lasciai andare Emma verso la donna che sembrava su tutte le furie, in pochi istanti eravamo tutti intorno a lei.
« Calmati, Regina. Cos'è successo? Cos'è sparito? » Cominciarono a chiederle, tutti accalorati e preoccupati dalla sua agitazione.
« I poteri di Gold, se li è ripresi. »
« Che cosa? » Eravamo riusciti ad intrappolare i suoi poteri prima di bandirlo da Storybrooke, com'era possibile? « Non può essere, come può essersi ripreso i poteri? »
« E' Gold », commentò la donna sprezzante, guardandomi come se fossi tanto stupido da non riuscire a capire un concetto così semplice « un modo lo trova sempre. »
« Non usare quel tono con me, del resto avevi solamente una cosa da fare: tenere i suoi poteri al sicuro e inaccessibili. Bel lavoro Regina » replicai adirato, più per il fatto di sapere Gold ancora a piede libero che con lei.
« Oh, scusa tanto se sono stata impegnata a trovare un modo per farti tornare la memoria, Capitan Eyeliner! »
« Adesso basta, piantatela tutti e due! » Emma si mise in mezzo e ci divise, letteralmente, alzando la voce in modo da farsi sentire da tutti « Non è il momento di discutere. Dividiamoci, lo troveremo prima. Killian, andiamo dall'apprendista: ha ancora il cappello magico, potrebbe tentare di riprenderselo. »
E lì lo trovammo, ma non come ce lo aspettavamo. Il coccodrillo era sdraiato sul pavimento, pareva addormentato, o forse morto? Non sapevo dirlo, non riuscivo neanche a vedere il petto alzarsi e abbassarsi. Era così che finiva il più grande Signore Oscuro di tutti i tempi? E soprattutto cosa era successo? Belle era al suo fianco, non piangeva ma aveva gli occhi lucidi. Io ed Emma stavamo per avvicinarsi a lei, quando l'apprendista catturò la nostra attenzione. Anche lui era per terra, cercava di alzarsi con fatica, allo stremo delle forze. Corsi ad aiutarlo e riuscimmo a portarlo sul letto. Belle ci spiegò che erano riusciti a separare l'oscurità dal cuore del coccodrillo, che lo stava consumando definitivamente. Ma l'oscurità si era ribellata, era uscita dal cappello, aveva aggredito l'apprendista e poi era scomparsa.
L'apprendista ci avvisò del pericolo che incombeva sopra di noi, ci consigliò di rivolgerci a Merlino, il più grande mago mai esistito, così da poter sconfiggere l'oscurità una volta per tutte. Io ed Emma ci fissammo a lungo, preoccupati, quando l'uomo chiuse gli occhi, stanco. La donna stringeva in mano il pugnale del Signore Oscuro, privo, adesso, di qualsiasi nome.
Ci precipitammo in strada, gli altri ci raggiunsero dopo poco. Sentivamo tutti la stessa oscura presenza intorno a noi, ci guardavamo l'un l'altro, ansiosi. Nessuno di noi sapeva bene cosa fare, come reagire davanti a un pericolo così grande. L'Oscurità ci girava intorno, potevamo sentirla, potevamo percepirla. Sembrava quasi che ci stesse studiando, tutti noi. Lanciai ad Emma un'occhiata: anche lei temeva il peggio. E come poteva essere il contrario? Eravamo a Storybrooke, e a Storybrooke i guai erano sempre dietro l'angolo.
A Storybrooke, quella che ormai era diventata la nostra casa, le cose andavano così. Un nuovo giorno, un nuovo nemico, una nuova storia.


Angolo dell'Autrice:
This is the end, my only friend, the end
Okay la pianto e faccio la seria (anche se preferirei buttarla sul ridere, almeno è sicuro che non mi commuovo). Questa storia (va avanti da un anno e mezzo, quindi magari qualcuno lo avrà anche dimenticato) è nata ancora prima del finale della quarta stagione, quindi gli avvenimenti raccontati sono una sorta di alternativa delle ultime due puntate nell'universo parallelo. Riflettendo su questa cosa, mesi fa, mi sono detta che non poteva esserci fine migliore e più giusta di questa, ovvero riagganciarmi alla trama iniziale e seguire la linea narrativa della serie.
Credevo di terminarla allo stesso modo di come è iniziata, ovvero con il pov di Emma, ma mi hanno fatto notare che sarebbe stato bello leggere dal punto di vista di Killian il riacquisto dei suoi ricordi, e così mi sono inventata qualcosa sul momento, qualche spiegazione qua e là.
Ora, i ringraziamenti. Vi ho ringraziato in ogni capitolo, per le recensioni, le bellissime parole che avete sempre speso per me e per la storia, per le visualizzazioni, per i preferiti e tutto il resto. Lo rifaccio un'ultima volta, perché, davvero, quando ho postato il primo capitolo, così per gioco, non avevo la minima aspettativa, la trama era quasi inesistente e credevo che avrei mollato tutto presto 1) per mancanza di inventiva e 2) per mancanza di seguito. E invece mi avete sostenuta, e tanto anche, e non potrò mai ringraziarvi tanto. All'inizio ero completamente arrugginita e se sono riuscita a sbloccarvi è grazie a voi. Quindi, grazie a Kerri, a pandina e a gattina04 che stimo tantissimo come autrici in questo sito, per un motivo o per un altro, e che leggere certi complimenti da loro mi ha sempre riempito il cuore di gioia; grazie a ErinJS che anche se non si vede sul sito da un po', mi ha sempre lasciato delle lunghissime recensioni che mi facevano scappare molte risate e non posso non nominarla; grazie a Lely_1324 che con le sue parole mi ha sempre lusingata e fatta emozionare, credo di aver versato qualche lacrima una volta o due, davvero troppo gentile; grazie a spongansss e Lady Lara che sono arrivate 'dopo' ma che sono rimaste, e mi hanno sempre fatta sorridere con le loro recensioni; e ancora grazie a itsyouemma (oh cavoli, quanto invidio il tuo nick), a _Arya_, gaialor95, verop98, smemorina89 e a tutte le altre che, perdonatemi, dimentico ma che hanno sempre trovato il tempo di lasciarmi la loro opinione sui miei capitoli. E grazie davvero di cuore, anche a voi che leggete silenziosi, che pochi di certo non siete. Grazie davvero tanto.
E PERDONATEMI PER L'ANGST.
Questa storia si può definire ufficialmente conclusa. Addio Phoebe, addio Jack, addio Rose, addio gemelli, addio Montgomery, addio fratelli Clayton, addio Londra.
A voi, a Emma, Killian e tutti gli altri, invece, vi dico arrivederci e spero di ritrovarmi sulla mia nuova storia, Meant To Be, vi lascio il link del prologo (domani o sabato dovrebbe arrivare il primo capitolo) ;)
Grazie ancora a tutte,
A presto :)

  
Leggi le 10 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: Chipped Cup