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Autore: LiliumInterSpina    03/05/2009    14 recensioni
Chi tra coloro che li ama o che li ha amati non si è chiesto almeno una volta nella vita che cosa sia passato per la mente di Tuomas durante quell’ultimo concerto in cui Lei ha cantato per loro?
Io l’ho fatto.
Me lo sono chiesta… ed ho immaginato come deve essere stata la fine per lui.
La fine di un’era.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non ho particolari introduzioni per questa one shot.
Devo solo dire che l’ho scritta un po’ di tempo fa ma dopo aver letto altre storie pubblicate in questo fandom, ho pensato che non fosse all’altezza di comparire accanto ad esse.
Tuttavia stasera sento il bisogno di pubblicarla… ed eccomi qua!
Non so quanto possa valere per voi ma… per me ha ha un significato particolare, soprattutto in questo momento!
Se avete un minuto di tempo…fatemi sapere che cosa ne pensate!
In anticipo a tutti voi che leggerete e magari lascerete un commento… grazie!
Un’ultima cosa!
La battuta finale è tratta da The Poet and the Pendulum (da Dark Passion Play) ed è sostanzialmente il necrologio di Tuomas.
Non sono più i Nightwish di Tarja… non serve dirlo.
Ma a tutti quelli che li hanno amati e che forse li amano ancora consiglio una cosa… leggete il testo di questa canzone.
C’è l’anima di Tuomas dentro.




The Phantom




È immobile sul palco,
nella sua consueta postazione,
scuote il capo al ritmo della musica,
le sue dita si muovono rapide e producono una melodia ammaliante così come ammaliante è lo sguardo che rivolge al mondo…
Sicuro.
Deciso.
Forte.
Falso…
Perché falso è ciò che appare.
Falso è ciò che egli mostra agli occhi di chi lo sta a guardare.
Falsità e menzogna forgiano la maschera che cela il suo vero volto.
E ora…
Per l’ultima volta e per un solo breve istante il fantasma solleva la mano e lascia cadere la maschera dell’inganno…


E alla fine è giunto.
Il momento che hai tanto temuto è arrivato.
Con passi vellutati, leggeri e silenziosi, simili a quelli di una fiera che striscia verso la sua preda, si è avvicinato a voi… lento, mite e apparentemente inoffensivo celando dietro alla consuetudine di ogni giorno la minaccia della fine ormai imminente.
Non sei stupito.
Sapevi sarebbe arrivato.
Lo attendevi.
E il dolore che hai provato nei mesi appena trascorsi ti ha perfino indotto a sperare che tutto finisse…
In fretta.
Il più presto possibile.
Ma ora…
Ma ora vivi questi ultimi istanti come un condannato a morte davanti al patibolo che lo accoglierà nell’ultima sua ora e senti la corda stringersi intorno al tuo collo.
Un sorriso amaro si dipinge sulle tue labbra mentre questo pensiero prende forma nella tua mente.
No…
Non è questo il tuo ruolo.
Agli occhi del mondo tu non sarai vittima bensì cruento carnefice.
Ma che importanza può avere ciò che il mondo pensa quando sei tu stesso a considerarti boia?
Sollevi lo sguardo e li osservi in silenzio...
Vorresti urlare.
Urlare a tutta quella gente che vi guarda, che vi invoca, che vi incita e che vi applaude che questa è la fine.
“Ascoltate! Godete! Vivete questa musica poiché la sua morte è vicina!”
Le note scorrono dentro il tuo cuore e sulle tue dita attutendo il tuo dolore come un misericordioso anestetico.
Socchiudi gli occhi per un breve istante e accarezzi i tasti con mano leggera, gentile come un amante che sfiora ammirato l’oggetto della sua passione… o della sua follia.
Ed è questo che sei.
Folle.
Come hai potuto farlo?
Come hai potuto cedere?
Come hai potuto… innamorarti di lei?
Guardala.
È sul palco davanti a te.
Canta, si muove e sorride con la consueta femminile grazia.
“Dio… perché le hai donato tanta bellezza?”
Ascoltala.
La sua voce è una suadente malia.
Dolce, carezzevole, vellutata, profonda… conturbante.
“Perché hai mandato un angelo a dannarmi in eterno?”
Si avvicina, ti guarda…
E nelle profondità di quegli occhi felini vedi ardere lo stesso fuoco che ha bruciato la tua anima.
Alza una mano e disegna il profilo del tuo volto in una platonica carezza.
Ti sta dicendo addio?
No…
Lei ancora non sa che la fine è arrivata.
Ma forse lo sente.
Sente crescere la distanza che vi separa.
Dalle tue labbra sfugge un bisbiglio… il suo nome.
Vuoi ancora i suoi occhi su di te.
Una volta ancora.
Ora.
Perché possa vedere dentro di te e sapere ciò che ti consuma prima che la maschera della menzogna salga nuovamente a coprire il tuo volto e a soffocare la tua anima.
“Guardami!”
Sussurra il tuo cuore.
E come se lei potesse sentirlo, eccola alzare lo sguardo su di te.
Il poeta, l’autore, il compositore, il musicista…
Scompaiono uno ad uno.
E ciò che resta è solo un uomo.
Solo un’anima…
Sconfitta dalla verità.
Oltraggiata dalla falsità.
Incatenata ad una imposta ipocrisia.
Due frammenti di giada scavano nelle profondità del tuo sguardo…
Nelle profondità più recondite della tua anima morta.
Lei sa.
“Lascia che io vada Tuomas…”
Sembra implorare il suo sorriso.
“Liberami!”
Mormorano mute le sue labbra.
“ Dimenticami!”
Prega addolorato il suo spirito.
“Si! Sei libera mia Musa! Libera da chi non ti ha avuta mai!”
Ed ecco l’incantesimo è spezzato, il suo capo si china, il suo sguardo si allontana…
Ti abbandona.
“Addio Tuomas!”
E ora nel vuoto della tua solitudine puoi porgere quella domanda che non deve avere risposta…
”Mi hai mai amato Tarja? Hai mai desiderato avermi quanto io ho desiderato avere te?
Posso lasciare che tu vada…
Posso liberarti dal mio amore…
Ma non pretendere che io ti dimentichi!
Posso mentire al mondo ma non posso mentire a me stesso!”
Fissi le sue spalle mentre si allontana.
La musica continua.
Lo spettacolo va avanti.
E la tua vita finisce qui.
Ora.


E stancamente il fantasma risolleva la maschera a celare il suo vero volto agli occhi del mondo.
L’agnello si traveste da lupo e strazia le proprie carni.
Il santo si cela dietro alle vesti del peccatore e maledice sé stesso con la propria colpa.
La vittima ruba il ruolo al carnefice e firma la propria condanna a morte.




“Today, in the year of our Lord 2005,
Tuomas was called from the cares of the world.
He stopped crying at the end of each beautiful day.
The music he wrote had too long been without silence.
He was found naked and dead,
With a smile in his face, a pen and 1000 pages of erased text.”

Save me.
  
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