''Sole fresco, foglie
ardenti''
La Torre Eiffel non era mai stata tanto luminosa
come quella sera..o almeno, Adrien non ricordò di
averla mai vista più brillante di così: per la grande occasione era stata
allestita con numerose luci, una miriadi
di luci, dalle tonalità più disparate che la ricoprivano quasi
completamente; ai lati della grande struttura erano stati posti due maxi
schermo piatti accompagnati ognuno da due enormi fari che servivano come luci aggiuntive.
A
cosa servivano gli schermi? Non era ovvio?
Beh, tutti dovevano guardare il famosissimo e
meraviglioso Adrien Agreste che avrebbe sfilato assieme
ad altre star della moda. Tutti lo avrebbero amato, tutti lo avrebbero
applaudito; questa era la volontà di Gabriel Agreste e nessuno si era opposto alla
sua parola nonostante la cifra enorme di denaro che era servita per organizzare
l'evento. Ma suo figlio non aveva prezzo.
Praticamente tutta Parigi si era radunata sotto
l'enorme palcoscenico, allestito ai piedi della Torre, e attendeva con ansia
l'inizio del grande spettacolo. Le guardie del corpo del giovane e la polizia fecero
davvero un lavoro enorme quella sera cercando di tenere ferme alcune fans che
cercavano di sviare la strutture di sicurezze per raggiungere di nascosto i
modelli.
Incredibile.
Pensò il biondo affacciandosi appena da dietro le quinte. E' pienissimo.
Il biondo si portò una mano sul petto e sentì il
suo cuore tamburellare freneticamente sotto il suo palmo.
Cosa
mi succede?
Aveva fatto centinaia di sfilate durante la sua
vita ma probabilmente non ne aveva mai fatta una con così tanta gente che era
lì per lui, per guardarlo. Fu pervaso da un'ondata di adrenalina che lo
attraversò di colpo e le mani iniziarono a sudare.
Calmati
Adrien. Si rimproverò il
ragazzo cercando di regolarizzare il respiro. Sei un professionista!
-Signorino Adrien, stiamo
per iniziare. Deve andare a finirsi di vestire.- disse Nathalie comparsa di
fronte a lui con il suo solito sguardo distaccato e vagamente distante, avvolta
dal suo abituale tajer blu notte.
Il biondo sussultò, riscosso dai suoi pensieri, e
annuì subito, lasciandosi scappare un sospiro teso.
La donna rimase fermo a guardarlo, alzando appena
un sopraciglio sottile.
-Si sente male signorino? Vuole che gli porti
qualcosa?-
-No...no. Grazie Nathalie, è tutto okay. -
sorridendole cortese, Adrien si avviò verso il suo
camerino con passo deciso.
-In bocca al lupo.-
Il ragazzo sgranò gli occhi di scatto e si voltò a
guardare la donna dietro di lui che lo guardava con la stessa espressione di
prima.
Se
lo era immaginato?
Adrien
sorrise radioso e alzò la mano verso di lei in segno di saluto. -Crepi!- e volò
via, lasciando la donna al suo posto che stringeva al petto la lista dell'organizzazione
di quella sera, permettendosi un lieve sorriso.
***
-Sono le nove! E' ora!- cinguettò una bellissima
mora dalla prima fila del palco, scuotendo animatamente la sua amica Ayla.
-Si, si ho capito Marinette,
ora puoi lasciarmi andare il vestito? Finirai per romperlo!- sospirò la bruna
tra il divertito e l'indignato.
-Oh certo, scusami Ayla
è che sono così emozionata di vedere il mio Adrien
che sfila!- mormorò la ragazza stringendosi le mani davanti al petto
palpitante. Aveva cercato di essere più carina possibile per l'occasione: si
era confezionata un abito nero in taffetà, morbido al tocco, con un disegno
semplice ma d'effetto con una scollatura lineare all'altezza del petto,
lasciando le spalle nude, stringendosi fino alla vita scendendo poi morbido in
una gonna il cui colore sfumava morbidamente verso un rosso ciliegia,
leggermente ampia e asimmetrica, con il dietro poco più lungo del davanti, la
quale arrivava alle ginocchia; il collo era fasciato da un nastro sottile di
seta rossa a pois nera, sorrideva ogni
volta pensando a come quel motivo a coccinella non fosse del tutto casuale,
e i suoi capelli erano stato acconciati con uno chignon che le lasciava qualche
ciuffo ribelle a incorniciarle il viso leggermente truccato. Ai piedi aveva
delle semplici ma eleganti ballerine rosse per stare comoda tutta la sera.
Si sentiva un po' a disagio con quell'aspetto così
elegante ma per Adrien questo e altro!
E poi tutti quella sera erano bellissimi, sembrava
come se l'intera città fosse stata pettinata e acconciata per il grande evento.
Anche Alya era bellissima nel suo abito di tulle
bianco lungo fino ai polpacci, fasciato con un nastro di seta alla vita, i
capelli legati in una coda laterale e ai piedi scarpe aperte con un leggero
tacco.
-Cerca di non agitarti troppo mia cara Marinette.- la rimproverò la ragazza battendole la spalla
con la borsetta. -Ora siediti che prima di venti minuti nessuno sfilerà!-
La mora sospirò sconfitta e si sedette accanto
alla bruna. Erano arrivate lì verso le quattro del pomeriggio per potersi
permettere di sedersi di fronte al palco dove avrebbero potuto osservare
perfettamente i modelli.
-Sai se sono arrivati gli altri?- chiese Marinette cercando con lo sguardo i suoi compagni di
classe.
-Si, Nino è due file dietro di noi e mi pare di
aver intravisto anche Alix e Nathaneal
tra la folla.- esclamò Alya accavallando una gamba
sull'altra.
-E Chloè?-
La ragazza non riuscì a non nascondere
un'espressione disgustata e sospirò indicando verso la sua destra.
-La
principessina di Parigi si è fatta costruire un palco apposito per poter
guardare al meglio la sfilata.-
Quando la mora guardò nella direzione indicata
dall'amica fu avvolta da un impeto di rabbia: la bionda aveva fatto allestire
una sorta di piccola torre alta un metro in più del palco così da poter avere
una visione completa del suo Adrien. Era una struttura talmente realizzata bene verso le
prime file laterali del palco che molte persone dietro non riuscirono a vedere
nulla. Fortunatamente c'erano i grandi schermi..
No,
Adrien è mio! Quella smorfiosa le prova tutte, che
rabbia!
Come se non bastasse, quella sera era bella da
mozzare il fiato nel suo abito di chiffon rosa pastello contornato da gioielli
preziosi; era talmente perfetta che Sabrina al suo fianco, nel suo bell'abito
in tulle azzurro, diventata estremamente insignificante.
Poco
distante da lì il capo della polizia imprecava contro un gruppo di giovani
ragazze che avevano tentato di scavalcare la struttura.
E pensare che avevano chiesto l'aiuto a Ladybug e Chat Noir per tenere d'occhio la sicurezza quella
sera.
Ma non poteva certo perdersi la sfilata! E poi perchè non era andato Chat? E' davvero inaffidabile..
-Non la sopporto.- mormorò Marinette
a denti stretti ripensando alla bionda mentre stringeva il braccio di Alya.
L'amica annuì d'accordo con lei ma non replicò perchè le luci si spensero facendo piombare tutti in un
buio quasi impressionante confrontato alle luci hollywoodiane.
Dopo pochi istanti si accese un solo faro al
centro del palco, illuminando Gabriel Agreste in tutta la sua maestosa figura.
-Buonasera Parigi, vi ringrazio per essere venuti questa
sera. E' un vero piacere essere qui con voi oggi e sono lieto di condividere
con voi la mia nuova collezione chiamata ''Sole
fresco, foglie ardenti''celebrando la fine dell'estate e l'inizio di una
stagione a me molto stimolante: l'autunno. Questo è tutto, buona visione.-
l'uomo chinò leggermente il capo verso il pubblico il quale ricambiò con
applausi e fotografie varie.
Tornò nuovamente il buio e il cuore di Marinette accelerò di parecchio.
Il cuore di Adrien era
un tamburo imponente. Era sicuro che se qualcuno avesse prestato attenzione
avrebbe sicuramente potuto sentirlo chiaramente.
Era giunto il momento. Era pronto. Guardò i
modelli, suoi colleghi francesi e italiani, e fece loro un cenno col capo. Dopo
alcuni secondi il palco si illuminò nuovamente e partì una musica di
sottofondo, ritmata e suggestiva, che indicava l'inizio dell'evento.
I primi a sfilare furono due italiani, che
aprivano la sfilata in maniera eccelsa, camminando, sorridendo e mettendosi in
posa in modo da mettere in risalto il taglio del modello d'abito.
Il pubblico era letteralmente rapito dai modelli
di questa sfilata: oltre alla bellezza innegabile dei ragazzi, Marinette rimase estasiata dai vestiti; c'erano i colori
caldi e freschi dell'estate che lasciavano posto ai colori più morbidi
dell'autunno, sfumando con colorazioni di rosso e marrone, ricordando le foglie
secche degli alberi. Si vedeva la passione in quei disegni, si vedeva la
passione dello stilista che metteva tutto se stesso in quei lavori. Se poi
veniva il tutto integrato con i giochi di luce che esaltavano i punti giusti
degli abiti..beh, era uno spettacolo.
-Quando arriva Adrien?-
mormorò la mora più a se stessa che alla ragazza di fianco a lei che si limitò
a ridacchiare.
-Direi che ci siamo!- esclamò Alya
quando l'ondata dei primi modelli terminò. Sicuramente Gabriel avrebbe fatto
sfilare il figlio da solo così da convogliare in lui tutte le attenzioni.
Ci
siamo. pensò Adrien. Prima di
uscire si guardò l'anello all'anulare destro e, sentendosi pronto, uscì.
Quando il biondo si mostrò, nessuno parlò.
Adrien
Agreste era assolutamente e indiscutibilmente meraviglioso: indossava un
gessato di lino color champagne, la giacca sbottonata che mostrava la t-shirt
nera in cotone che risaltava il suo fisico scolpito. Ai polsi aveva dei polsini
rossi che richiamava i colori caratteristici del tema della sfilata.
Marinette
lo guardò trattenendo il fiato: era stupendo. Era bellissimo, assurdamente
attraente. Il suo viso, il suo corpo, il suo sguardo..tutto di lui la faceva
sentire così vulnerabile eppure piena di forze. In lui, lei vedeva ogni cosa
che desiderava.
Lo
amava, lo amava disperatamente.
Adrien
percorse il palco con passi decisi ma eleganti, come aveva imparato a fare in
anni di sfilate. Era ancora agitato ma cercava di tenere la mente sgombra da
ogni pensiero e il fatto che le luci dei fari fossero talmente abbaianti in
qualche modo lo aiutavano a non pensare a tutta la folla sotto di lui.
-Adrien,
SEI STUPENDO!-
Il ragazzo dovette fare leva su tutte le sue forze
per non scoppiare a ridere: si sarebbe aspettato un commento del genere da una
delle sue fan e invece la voce proveniva dal suo migliore amico Nino.
-Nino!-
Alya si sporse dietro di lei, fulminandolo con lo
sguardo. -Ma sei impazzito?!-
-Lui deve sapere la verità!-
-Lo sa anche senza che tu glielo dica, o potevi
anche diglielo dopo.- sospirò la ragazza divertita.
Marinette
sogghignò appena ma non si mosse, continuava a guardare il ragazzo rapita.
Quando Adrien arrivò a
fine della passerella, si mise in posa per farsi fotografare come era da
prassi.
Sorride a tutti...un vero
gentiluomo. Pensò la corvina sorridendogli radiosa.
Il biondo da quella posizione riusciva a vedere
meglio il pubblico. Tutta Parigi era lì!
Faceva davvero effetto. Ma fortunatamente si sentiva meno ansioso e riuscì
a svolgere quello che doveva.
Abbassò lo sguardo sul palco e vide i suoi amici.
Sorrise loro raggiante, non aspettandosi di trovarli così vicini al palco.
Erano tutti sguardi ammirati che gli rivolgevano ma uno in particolare catturò
la sua attenzione.
Lì, sotto di lui, gli occhi azzurri di Marinette lo stavano guardando con una potenza tale che lui
non si aspettò; erano grandi, lucidi, brillanti e profondi, penetranti. Il suo
sguardo verde si incatenò a quello di lei, intrecciandosi. Era sempre stato così bello quel viso? Quegli occhi ...li aveva davvero
visti prima? Perchè invece ora li vedeva come se
fossero la cosa più bella del mondo?
Oceano
puro che si affaccia all'alba..ecco cosa gli
ricordavano. Erano magnifici. Contornati ad un viso dolce, dalle gote rosate. Lei
era magnifica quella sera.
Adrien
si destò quasi spaventato. Cosa stava
pensando? Aveva davvero fatto dei pensieri del genere sulla sua amica Marinette? Eppure..
La corvina era rimasta a guardarlo in silenzio,
non riuscendo a distogliere lo sguardo, radiosa più che mai. Lentamente alzò una mano, salutandolo.
Il cuore di lui perse un battito e poi lo sentì
accelerare ancora di più.
Adrien...calmo! Contieni gli ormoni.
Il ragazzo le sorrise con una dolcezza disarmante
e ricambiò il saluto con un occhiolino, per poi girarsi e tornare indietro
ripercorrendo il palco.
Sono
morta e sono in paradiso?
Pensò sognante Marinette
dandosi forza con le mani strette al petto. Aveva visto il suo sguardo così
intenso, così profondo. Non lo avrebbe mai scordato.
-Mari! Hai visto come ti ha guardata?!- esultò Alya raggiante, scuotendola.
-Eh? Veramente mi sento come se fossi ubriaca..-
mormorò la ragazza ancora in fiamme, socchiudendo gli occhi azzurri voltati
ancora in direzione di Adrien.
Il biondo, dietro il palco, era appoggiato con la
schiena al muro, una mano tra i capelli e il cuore impazzito. Aveva le
palpitazioni, sudava freddo e il ricordo di quel contatto con la ragazza lo
mandava in fiamme.
-Che fai Adrien..che ti
direbbe Ladybug se ti guardasse ora?!- mormorò il
ragazzo deglutendo a fatica.
Aveva sempre amato l'eroina, dal primo momento.
Ma Marinette...Marinette con quello sguardo aveva cambiato qualcosa.
Qualcosa
o tutto?
-Adrien!-
la truccatrice lo guardò e quasi non pianse. -Che fai?! Devo rifarti i capelli
prima del prossimo turno!- la giovane donna dai capelli a caschetto rossi lo
trascinò nel camerino e il biondo, per le emozioni che ancora aveva, non oppose
resistenza e non rispose nulla.
Marinette
era felice come non mai, pregava che il suo Adrien
uscisse presto così da poter rivedere i suoi occhi e il suo sorriso ancora una
volta. Non avrebbe mai potuto farne a
meno. Mai più.
Alya
era radiosa per lei, qualcosa era scoccato ed era limpido. Finalmente!
Entrambi i kwami avevano
osservato la vicenda dai rispettivi partner ed entrambi erano molto felici per
loro, anche se Plagg non lo avrebbe mai ammesso.
L'unica che non sembrava contenta era Chloè che, avendo visto l'intera scena tra i due, stava
morendo d'invidia e stava liberando la sua ira sulla povera e passiva Sabrina.
Voglio
rivederla ancora, devo rivederla. Pensò Adrien quando toccò nuovamente a lui.
-Angolo
autore-
Eccomi con qualcosa che non so bene cosa sia ahahah
ho
pensato e ho scritto! Spero piaccia, un bacione a tutti *O*
Trisha_Elric