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Autore: Trisha_Elric    16/09/2016    8 recensioni
-Che fai Adrien..che ti direbbe Ladybug se ti guardasse ora?!- mormorò il ragazzo deglutendo a fatica.
Aveva sempre amato l'eroina, dal primo momento.
Ma Marinette...Marinette con quello sguardo aveva cambiato qualcosa.
Qualcosa o tutto?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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''Sole fresco, foglie ardenti''

 

 

La Torre Eiffel non era mai stata tanto luminosa come quella sera..o almeno, Adrien non ricordò di averla mai vista più brillante di così: per la grande occasione era stata allestita con numerose luci, una miriadi di luci, dalle tonalità più disparate che la ricoprivano quasi completamente; ai lati della grande struttura erano stati posti due maxi schermo piatti accompagnati ognuno da due enormi fari che servivano come luci aggiuntive.

A cosa servivano gli schermi? Non era ovvio?

Beh, tutti dovevano guardare il famosissimo e meraviglioso Adrien Agreste che avrebbe sfilato assieme ad altre star della moda. Tutti lo avrebbero amato, tutti lo avrebbero applaudito; questa era la volontà di Gabriel Agreste e nessuno si era opposto alla sua parola nonostante la cifra enorme di denaro che era servita per organizzare l'evento. Ma suo figlio non aveva prezzo.

Praticamente tutta Parigi si era radunata sotto l'enorme palcoscenico, allestito ai piedi della Torre, e attendeva con ansia l'inizio del grande spettacolo. Le guardie del corpo del giovane e la polizia fecero davvero un lavoro enorme quella sera cercando di tenere ferme alcune fans che cercavano di sviare la strutture di sicurezze per raggiungere di nascosto i modelli.

Incredibile. Pensò il biondo affacciandosi appena da dietro le quinte. E' pienissimo.

Il biondo si portò una mano sul petto e sentì il suo cuore tamburellare freneticamente sotto il suo palmo.

Cosa mi succede?

Aveva fatto centinaia di sfilate durante la sua vita ma probabilmente non ne aveva mai fatta una con così tanta gente che era lì per lui, per guardarlo. Fu pervaso da un'ondata di adrenalina che lo attraversò di colpo e le mani iniziarono a sudare.

Calmati Adrien. Si rimproverò il ragazzo cercando di regolarizzare il respiro. Sei un professionista!

-Signorino Adrien, stiamo per iniziare. Deve andare a finirsi di vestire.- disse Nathalie comparsa di fronte a lui con il suo solito sguardo distaccato e vagamente distante, avvolta dal suo abituale tajer blu notte.

Il biondo sussultò, riscosso dai suoi pensieri, e annuì subito, lasciandosi scappare un sospiro teso.

La donna rimase fermo a guardarlo, alzando appena un sopraciglio sottile.

-Si sente male signorino? Vuole che gli porti qualcosa?-

-No...no. Grazie Nathalie, è tutto okay. - sorridendole cortese, Adrien si avviò verso il suo camerino con passo deciso.

-In bocca al lupo.-

Il ragazzo sgranò gli occhi di scatto e si voltò a guardare la donna dietro di lui che lo guardava con la stessa espressione di prima.

Se lo era immaginato?

Adrien sorrise radioso e alzò la mano verso di lei in segno di saluto. -Crepi!- e volò via, lasciando la donna al suo posto che stringeva al petto la lista dell'organizzazione di quella sera, permettendosi un lieve sorriso.

 

***

 

-Sono le nove! E' ora!- cinguettò una bellissima mora dalla prima fila del palco, scuotendo animatamente la sua amica Ayla.

-Si, si ho capito Marinette, ora puoi lasciarmi andare il vestito? Finirai per romperlo!- sospirò la bruna tra il divertito e l'indignato.

-Oh certo, scusami Ayla è che sono così emozionata di vedere il mio Adrien che sfila!- mormorò la ragazza stringendosi le mani davanti al petto palpitante. Aveva cercato di essere più carina possibile per l'occasione: si era confezionata un abito nero in taffetà, morbido al tocco, con un disegno semplice ma d'effetto con una scollatura lineare all'altezza del petto, lasciando le spalle nude, stringendosi fino alla vita scendendo poi morbido in una gonna il cui colore sfumava morbidamente verso un rosso ciliegia, leggermente ampia e asimmetrica, con il dietro poco più lungo del davanti, la quale arrivava alle ginocchia; il collo era fasciato da un nastro sottile di seta rossa a pois nera, sorrideva ogni volta pensando a come quel motivo a coccinella non fosse del tutto casuale, e i suoi capelli erano stato acconciati con uno chignon che le lasciava qualche ciuffo ribelle a incorniciarle il viso leggermente truccato. Ai piedi aveva delle semplici ma eleganti ballerine rosse per stare comoda tutta la sera.

Si sentiva un po' a disagio con quell'aspetto così elegante ma per Adrien questo e altro!

E poi tutti quella sera erano bellissimi, sembrava come se l'intera città fosse stata pettinata e acconciata per il grande evento. Anche Alya era bellissima nel suo abito di tulle bianco lungo fino ai polpacci, fasciato con un nastro di seta alla vita, i capelli legati in una coda laterale e ai piedi scarpe aperte con un leggero tacco.

-Cerca di non agitarti troppo mia cara Marinette.- la rimproverò la ragazza battendole la spalla con la borsetta. -Ora siediti che prima di venti minuti nessuno sfilerà!-

La mora sospirò sconfitta e si sedette accanto alla bruna. Erano arrivate lì verso le quattro del pomeriggio per potersi permettere di sedersi di fronte al palco dove avrebbero potuto osservare perfettamente i modelli.

-Sai se sono arrivati gli altri?- chiese Marinette cercando con lo sguardo i suoi compagni di classe.

-Si, Nino è due file dietro di noi e mi pare di aver intravisto anche Alix e Nathaneal tra la folla.- esclamò Alya accavallando una gamba sull'altra.

-E Chloè?-

La ragazza non riuscì a non nascondere un'espressione disgustata e sospirò indicando verso la sua destra.

-La principessina di Parigi si è fatta costruire un palco apposito per poter guardare al meglio la sfilata.-

Quando la mora guardò nella direzione indicata dall'amica fu avvolta da un impeto di rabbia: la bionda aveva fatto allestire una sorta di piccola torre alta un metro in più del palco così da poter avere una visione completa del suo Adrien. Era una struttura talmente realizzata bene verso le prime file laterali del palco che molte persone dietro non riuscirono a vedere nulla. Fortunatamente c'erano i grandi schermi..

No, Adrien è mio! Quella smorfiosa le prova tutte, che rabbia!

Come se non bastasse, quella sera era bella da mozzare il fiato nel suo abito di chiffon rosa pastello contornato da gioielli preziosi; era talmente perfetta che Sabrina al suo fianco, nel suo bell'abito in tulle azzurro, diventata estremamente insignificante.

 Poco distante da lì il capo della polizia imprecava contro un gruppo di giovani ragazze che avevano tentato di scavalcare la struttura.

E pensare che avevano chiesto l'aiuto a Ladybug e Chat Noir per tenere d'occhio la sicurezza quella sera.

Ma non poteva certo perdersi la sfilata! E poi perchè non era andato Chat? E' davvero inaffidabile..

-Non la sopporto.- mormorò Marinette a denti stretti ripensando alla bionda mentre stringeva il braccio di Alya.

L'amica annuì d'accordo con lei ma non replicò perchè le luci si spensero facendo piombare tutti in un buio quasi impressionante confrontato alle luci hollywoodiane.

Dopo pochi istanti si accese un solo faro al centro del palco, illuminando Gabriel Agreste in tutta la sua maestosa figura.

-Buonasera Parigi, vi ringrazio per essere venuti questa sera. E' un vero piacere essere qui con voi oggi e sono lieto di condividere con voi la mia nuova collezione chiamata ''Sole fresco, foglie ardenti''celebrando la fine dell'estate e l'inizio di una stagione a me molto stimolante: l'autunno. Questo è tutto, buona visione.- l'uomo chinò leggermente il capo verso il pubblico il quale ricambiò con applausi e fotografie varie.

Tornò nuovamente il buio e il cuore di Marinette accelerò di parecchio.

Il cuore di Adrien era un tamburo imponente. Era sicuro che se qualcuno avesse prestato attenzione avrebbe sicuramente potuto sentirlo chiaramente.

Era giunto il momento. Era pronto. Guardò i modelli, suoi colleghi francesi e italiani, e fece loro un cenno col capo. Dopo alcuni secondi il palco si illuminò nuovamente e partì una musica di sottofondo, ritmata e suggestiva, che indicava l'inizio dell'evento.

I primi a sfilare furono due italiani, che aprivano la sfilata in maniera eccelsa, camminando, sorridendo e mettendosi in posa in modo da mettere in risalto il taglio del modello d'abito.

Il pubblico era letteralmente rapito dai modelli di questa sfilata: oltre alla bellezza innegabile dei ragazzi, Marinette rimase estasiata dai vestiti; c'erano i colori caldi e freschi dell'estate che lasciavano posto ai colori più morbidi dell'autunno, sfumando con colorazioni di rosso e marrone, ricordando le foglie secche degli alberi. Si vedeva la passione in quei disegni, si vedeva la passione dello stilista che metteva tutto se stesso in quei lavori. Se poi veniva il tutto integrato con i giochi di luce che esaltavano i punti giusti degli abiti..beh, era uno spettacolo.

-Quando arriva Adrien?- mormorò la mora più a se stessa che alla ragazza di fianco a lei che si limitò a ridacchiare.

-Direi che ci siamo!- esclamò Alya quando l'ondata dei primi modelli terminò. Sicuramente Gabriel avrebbe fatto sfilare il figlio da solo così da convogliare in lui tutte le attenzioni.

Ci siamo. pensò Adrien. Prima di uscire si guardò l'anello all'anulare destro e, sentendosi pronto, uscì.

Quando il biondo si mostrò, nessuno parlò.

Adrien Agreste era assolutamente e indiscutibilmente meraviglioso: indossava un gessato di lino color champagne, la giacca sbottonata che mostrava la t-shirt nera in cotone che risaltava il suo fisico scolpito. Ai polsi aveva dei polsini rossi che richiamava i colori caratteristici del tema della sfilata.

Marinette lo guardò trattenendo il fiato: era stupendo. Era bellissimo, assurdamente attraente. Il suo viso, il suo corpo, il suo sguardo..tutto di lui la faceva sentire così vulnerabile eppure piena di forze. In lui, lei vedeva ogni cosa che desiderava.

Lo amava, lo amava disperatamente.

 

Adrien percorse il palco con passi decisi ma eleganti, come aveva imparato a fare in anni di sfilate. Era ancora agitato ma cercava di tenere la mente sgombra da ogni pensiero e il fatto che le luci dei fari fossero talmente abbaianti in qualche modo lo aiutavano a non pensare a tutta la folla sotto di lui.

-Adrien, SEI STUPENDO!-

Il ragazzo dovette fare leva su tutte le sue forze per non scoppiare a ridere: si sarebbe aspettato un commento del genere da una delle sue fan e invece la voce proveniva dal suo migliore amico Nino.

-Nino!- Alya si sporse dietro di lei, fulminandolo con lo sguardo. -Ma sei impazzito?!-

-Lui deve sapere la verità!-

-Lo sa anche senza che tu glielo dica, o potevi anche diglielo dopo.- sospirò la ragazza divertita.

Marinette sogghignò appena ma non si mosse, continuava a guardare il ragazzo rapita.

Quando Adrien arrivò a fine della passerella, si mise in posa per farsi fotografare come era da prassi.
Sorride a tutti...un vero gentiluomo. Pensò la corvina sorridendogli radiosa.

Il biondo da quella posizione riusciva a vedere meglio il pubblico. Tutta Parigi era lì! Faceva davvero effetto. Ma fortunatamente si sentiva meno ansioso e riuscì a svolgere quello che doveva.

Abbassò lo sguardo sul palco e vide i suoi amici. Sorrise loro raggiante, non aspettandosi di trovarli così vicini al palco. Erano tutti sguardi ammirati che gli rivolgevano ma uno in particolare catturò la sua attenzione.

Lì, sotto di lui, gli occhi azzurri di Marinette lo stavano guardando con una potenza tale che lui non si aspettò; erano grandi, lucidi, brillanti e profondi, penetranti. Il suo sguardo verde si incatenò a quello di lei, intrecciandosi. Era sempre stato così bello quel viso? Quegli occhi ...li aveva davvero visti prima? Perchè invece ora li vedeva come se fossero la cosa più bella del mondo?

Oceano puro che si affaccia all'alba..ecco cosa gli ricordavano. Erano magnifici. Contornati ad un viso dolce, dalle gote rosate. Lei era magnifica quella sera.

Adrien si destò quasi spaventato. Cosa stava pensando? Aveva davvero fatto dei pensieri del genere sulla sua amica Marinette? Eppure..

La corvina era rimasta a guardarlo in silenzio, non riuscendo a distogliere lo sguardo, radiosa più che mai. Lentamente  alzò una mano, salutandolo.

Il cuore di lui perse un battito e poi lo sentì accelerare ancora di più.

Adrien...calmo! Contieni gli ormoni.

Il ragazzo le sorrise con una dolcezza disarmante e ricambiò il saluto con un occhiolino, per poi girarsi e tornare indietro ripercorrendo il palco.

Sono morta e sono in paradiso?

Pensò sognante Marinette dandosi forza con le mani strette al petto. Aveva visto il suo sguardo così intenso, così profondo. Non lo avrebbe mai scordato.

-Mari! Hai visto come ti ha guardata?!- esultò Alya raggiante, scuotendola.

-Eh? Veramente mi sento come se fossi ubriaca..- mormorò la ragazza ancora in fiamme, socchiudendo gli occhi azzurri voltati ancora in direzione di Adrien.

Il biondo, dietro il palco, era appoggiato con la schiena al muro, una mano tra i capelli e il cuore impazzito. Aveva le palpitazioni, sudava freddo e il ricordo di quel contatto con la ragazza lo mandava in fiamme.

-Che fai Adrien..che ti direbbe Ladybug se ti guardasse ora?!- mormorò il ragazzo deglutendo a fatica.

Aveva sempre amato l'eroina, dal primo momento.

Ma Marinette...Marinette con quello sguardo aveva cambiato qualcosa.

Qualcosa o tutto?

-Adrien!- la truccatrice lo guardò e quasi non pianse. -Che fai?! Devo rifarti i capelli prima del prossimo turno!- la giovane donna dai capelli a caschetto rossi lo trascinò nel camerino e il biondo, per le emozioni che ancora aveva, non oppose resistenza e non rispose nulla.

Marinette era felice come non mai, pregava che il suo Adrien uscisse presto così da poter rivedere i suoi occhi e il suo sorriso ancora una volta. Non avrebbe mai potuto farne a meno. Mai più.

Alya era radiosa per lei, qualcosa era scoccato ed era limpido. Finalmente!

Entrambi i kwami avevano osservato la vicenda dai rispettivi partner ed entrambi erano molto felici per loro, anche se Plagg non lo avrebbe mai ammesso.

L'unica che non sembrava contenta era Chloè che, avendo visto l'intera scena tra i due, stava morendo d'invidia e stava liberando la sua ira sulla povera e passiva Sabrina.

 

 

 

Voglio rivederla ancora, devo rivederla. Pensò Adrien quando toccò nuovamente a lui.

 

 

-Angolo autore-

Eccomi  con qualcosa che non so bene cosa sia ahahah

ho pensato e ho scritto! Spero piaccia, un bacione a tutti *O*

 

Trisha_Elric

  
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