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Autore: JadeSery_Liz    17/09/2016    4 recensioni
È un giorno come tanti alla Hollywood Arts, i ragazzi sono a lezione di recitazione, quando all'improvviso Sikowitz propone loro una sfida. Una sfida che mostrerà ai ragazzi alcuni luoghi della Hollywood Arts di cui non conoscevano nemmeno l'esistenza ed essi vivranno un'avventura di cui si ricorderanno per sempre.
Genere: Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sikowitz, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I ragazzi erano a lezione di recitazione nella classe di Sikowitz, André, Cat e Jade stavano provando una scena di uno spettacolo per la settimana dei girasoli. Cat faceva finta di trotterellare allegramente da brava bimba contadinella: “Ohh, che bella giornata che è oggi!! E ho raccolto un sacco di dolcissime mele rosse! Papà sarà contentissimo di vederle!!”. André aveva la parte del padre: “Ehi, papà! Sono arrivata! Ho raccolto così tante mele rosse che ci sfameranno per... Aahhhh!!!”. Cat cadde inciampando in un filo. Tutti si raddrizzarono sulle sedie e Robbie si alzò per aiutarla a rialzarsi: “Cat, ti sei fatta male? Stai bene?” chiese Tori con tono preoccupato: “Sì....va tutto bene...Ah ah ah ah, sono inciampata in questo luuuungo spaghetto rosso al ragù!!” rispose la rossa sorridendo leggermente. A quelle parole André portò la mano alla fronte e Jade si coprì la bocca come per dire: “Ma cosa sta dicendo?!” e così disse: “Cat, è il cavo della corrente! E non lo mangiare!”. Cat fece una faccia un po' preoccupata: “Non so se riuscirò a resistere alla tentazione!”. Tutti erano sconvolti: com'era possibile che una quindicenne fosse così...svampita?! Ma...d'altronde era Cat, e si sa, Cat è fatta così. “Cat, perchè non giochi con le chiavi di Jade?” disse affettuosamente Robbie: “No!” rispose a tono Jade, che era dietro André: “Perchè?” chiese Robbie curioso: “Ti basta sapere che l'ultima volta ha inghiottito la chiave di casa mia, Robbie?!” rispose la castana con tono minaccioso, spostandosi una ciocca dei suoi lunghi capelli castano chiaro dal viso, per poi continuare: “Dalle le tue, invece!” disse sorridendo: “Ma Jade...io non...” non ebbe il tempo di finire: “Su! Avanti!” Robbie rispose: “Beh, non voglio farlo!”. Cat era preoccupata: “Scusate ragazzi ma...” Nessuno sembrava sentirla: “Non ti ho chiesto se volevi farlo!” Allora Robbie si convinse: “Uff...e va bene...tieni Cat, le...mie...uniche chiavi!”. Il ragazzo evidenziò la parola uniche. Cat, quando realizzò che le chiavi erano di Robbie, le rifiutò: “Ehm...grazie mille Robbie, ma non le voglio più!” sorrise dolcemente la rossa, per poi risedersi al suo posto, come fecero anche gli altri. Sikowitz disse loro: “Bene ragazzi, vi propongo una sfida!”. Tutti erano molto perplessi, André parlò per primo: “Ma non abbiamo fatto nulla di...”. Non potè finire la frase che Sikowitz aveva già ricominciato a parlare senza dargli retta: “Vi ricordate quando avete provato a passare una settimana senza tecnologia?”. Tori sorrise voltandosi verso i ragazzi: “Ohh, intende quella volta dove, pur di vincere, avete imbrogliato perchè eravate certi di perdere?”. Cat e Jade sorrisero maliziosamente, i ragazzi sbuffarono. Nel frattempo il professore continuò: “Io...vi chiuderò in una stanza tutti assieme, buia, senza finestre, senza mobili, senza interruttori della luce, cavi o telefoni, chiaro? Niente elettronica! Ma stavolta...nemmeno corrente elettrica, neanche fiammiferi e niente torcia a batterie! Ci state?”. Jade gridò: “No!” e Sikowitz sorrise: “E se vi assicurassi una A per il primo e secondo semestre?”. Il primo e secondo semestre? Una proposta allettante. Tori si alzò in piedi, guardò gli amici, poi si girò verso Sikowitz e rispose con tono fermo: “Ci stiamo!” e Sikowitz rispose afferrando il filo rosso: “Bene, la gara inizia ora!” e, subito dopo aver premuto un pulsante blu del suo telecomando, strattonò con forza il filo rosso e di colpo, tutte le luci si spensero. I ragazzi avrebbero voluto replicare, erano certi che la gara iniziasse in un altro momento, Beck riuscì solo a dire: “Quanto dura questa gara?”. Sikowitz, prima di sparire dal soffitto, disse: “Dodici ore!” e poi i ragazzi rimasero soli. Tori si voltò a guardare gli altri, mise le mani ai fianchi e disse in un lamento: “Bene!! Ora cosa facciamo?!” e si portò una mano al capo grattandosi la nuca nervosamente. Jade incrociò le braccia e disse: “Ragazzi, almeno non ci ha chiusi dentro e siamo liberi di muoverci. Ora dobbiamo riuscire a trovare la caldaia della scuola, so che lì ci sono cavi e interruttori per le luci e la corrente elettrica!”. Al buio i ragazzi non riuscivano a vedersi bene. Beck, non appena riuscì a trovare Jade, disse: “Ragazzi, accidenti! Come riusciamo a trovare la strada per un posto che non sappiamo nemmeno a che piano sia, quando non riusciamo a distinguere nemmeno le aule che conosciamo?! Dobbiamo trovare un modo per orientarci!”. Jade rispose bruscamente incrociando le braccia “Mi sembra evidente!”. Beck non era più il suo ragazzo, avevano litigato di nuovo in precedenza, lasciandosi ancora una volta, e ora era fredda e scontrosa anche con lui. Il ragazzo mise le mani dietro la nuca: “Chiedo scusa, agli ordini, sissignora.”. Egli cercò di rompere il ghiaccio, ma la castana seppe ovviamente controbbattere: “Signora?!?! Dillo un'altra volta e ti giuro che ti metto al tappeto!”. Beck rispose con una risata simpatica, ma che evidentemente irritava molto Jade: “Scusa, volevo dire ragazza”. Gli altri ascoltavano increduli: “Scusate, ma ora che Jade e Beck si sono lasciati, Beck non dovrebbe essere un ragazzo come gli altri per Jade? Di solito quando un ragazzo la infastidisce lei lo picchia, perchè con lui no?” disse Tori sottovoce, in modo da farsi sentire solo da Cat e André. Cat le rispose: “Perchè lui è Beck”. André continuò: “Per lei Beck è speciale, non credo che riuscirebbe a fargli del male, per quanto sia arrabbiata con lui”. Tori annuì leggermente delusa, tanto al buio nessuno se ne accorse. Jade trovò la maniglia della porta, la abbassò e chiamò gli altri facendo in modo che seguissero la sua voce. Il corridoio e l'ingresso, di giorno, erano sempre allegri e pieni di vita e di gente, ma quella volta, al buio, illuminati solo dai cartelli dell'uscita sulle porte e desolati, erano a dir poco spettrali. I ragazzi si fecero strada con quelle poche luci cercando di trovare un'uscita. Ad un tratto, quando Tori si rese conto che Beck era alla sua sinistra, e notò una lucina a terra, fece finta di cadere e si lasciò andare tra le braccia del ragazzo: “Ohh...Beck, scusami se ti sono caduta addosso, sono inciampata, non volevo... Qua c'è una luce”: Beck cercò di staccarsi, era sempre stato in parte attratto da Tori, ma amava Jade più di ogni altra cosa, anche se si erano lasciati. I ragazzi diedero un'occhiata alla luce che c'era a terra, cercando di scoprire cosa fosse...... ANGOLO DELL'AUTRICE Ciao a tutti! Sono su fanfiction da molto, ma questa è in realtà la mia prima storia. Premetto che il mio stupidissimo computer è in língua portoghese e ho dovuto rileggere il testo più volte per correggere tutto. Se è rimasto qualche errore ditemelo, io cercherò di aggiornare appena potrò. Detto questo, un saluto a tutti, recensite in tanti, datemi consigli e noi ci scriviamo alla prossima fic! Bella ragazzi! P.S: sì, sembro Favij da come ho salutato, ma vabbè, in fondo mi sta simpatico! Ciao!
   
 
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