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Autore: Eylis    04/05/2009    7 recensioni
Quando si risvegliò, Thomas era accanto al letto in cui era stata coricata.
“Cos’è successo?” Chiese, con voce impastata. Thomas le rispose con un gran sorriso.
“Beh, piccola, sei caduta ai miei piedi vedendomi e sei svenuta per la troppa emozione!” La faccia corrucciata di Eileen a quelle parole fuori luogo ebbe solo l’effetto di farlo ridere ancora di più, e dovette attendere qualche secondo prima di essere di grado di riprendere. “Ti senti meglio, ora? Hai dormito per ore, ormai è tardi…” Gli occhi della ragazza corsero all’orologio, e questa si accorse che Thomas aveva tremendamente ragione. Era ormai sera inoltrata, e lei non aveva avvisato casa! Si rialzò di scatto sul letto, i suoi genitori dovevano essere preoccupatissimi! Doveva assolutamente chiamarli!
[...]

Dopo aver svelato con dolore il proprio amore alla sua migliore amica Eileen fugge da ogni ricordo e da una vita che ormai la fa soffrire enormemente. Arrivata in una nuova città incontrerà una persona molto speciale che saprà aprirle nuovamente il cuore, lavare le sue ferite e soprattutto farle scoprire un mondo nuovo e splendido...
Attenzione: questa storia era già stata pubblicata, ma dato che aveva bisogno di una rilettura la sto pubblicando di nuovo (modificando la versione già presente così da non dover cancellare chi mi aveva già recensita). Le differenze sono un maggior approfondimento della trama e soprattutto dei sentimenti delle protagoniste, una stesura a capitoli ed una visualizzazione decisamente meno pesante. Spero apprezzerete questa rilettura!
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dato che ho appena scoperto che compie gli anni oggi... questo capitolo è tutto dedicato a Mary! Auguri!!!





14. Una foto

Finalmente arrivarono le sospirate vacanze. Quella sera Marta invitò Eileen a fermarsi da loro il giorno seguente per dormire, e la ragazza accettò più che volentieri ancor prima di chiedere il permesso alla madre. Poter trascorrere l’intera notte al fianco di Sylvie la riempiva così tanto di gioia da non sapere se preferiva l’idea di dormire con lei o quella di svegliarsi e vederla al suo fianco!
Arrivò a casa loro armata di pigiama, spazzolino e dentifricio e corse subito in camera di Sylvie. Questa ormai l’attendeva con impazienza, e appena sentiva i suoi passi sulle scale apriva la porta con un grande sorriso e l’abbracciava teneramente.
“Ciao cucciolina!” Eileen ricambiò di cuore quell’abbraccio così speciale, e ancora una volta nell’immergersi in quel profumo si sentì finalmente completa. Era convinta che ogni giorno il suo amore si accresceva, ed ogni volta si stupiva del fatto che questo fosse possibile.
Le due trascorrevano il loro tempo a coccolarsi vicendevolmente, accrescendo sempre di più quel rapporto dalle parole tanto rade ma proprio per questo molto profondo. Avevano sempre quel piccolo rito del canto di Sylvie ascoltato ad occhi chiusi da Eileen, ma ora, a volte, anche quest’ultima si univa all’amata in quella dolce melodia che ormai sapeva alla perfezione, e le loro voci si univano in una splendida armonia.

Dopo che furono passate un paio d’ore dall’arrivo di Eileen a casa della famiglia di Marta venne l’ora di cena, e le due ragazze si alzarono con un balzo quando furono chiamate dal piano inferiore. Entrambe avevano appena constatato, dal rumore del loro stomaco, quanto avessero fame! Stavano per uscire dalla camera quando Eileen improvvisamente, presa da un pensiero, ebbe un momento di esitazione. Si fermò e guardò Sylvie.
“Per favore… non farlo ancora…” La ragazza allora la guardò con espressione indecifrabile, ma poi annuì, conscia della paura di Eileen.
La cena si svolse tranquillamente, senza particolari intoppi, e a volte addirittura Sylvie pronunciò qualche parola in risposta alle domande che le venivano poste. Thomas rimase tanto meravigliato da questo fatto da andare ad inchinarsi di fronte ad Eileen, facendola ridere di gusto, e per la prima volta forse in vita sua parlò un po’ meno del solito, anche se comunque ebbe una buona parte nelle varie conversazioni.

Finirono con una soffice e gustosa torta preparata da Marta che ormai era tardi, così Eileen e Sylvie si congedarono ed andarono a prepararsi per la notte. Marta aveva preparato un materasso per Eileen nella camera di Sylvie, nonostante la camera per gli ospiti dove aveva riposato quel lontano giorno fosse sempre libera ormai era ovvio che nessuno le avrebbe separate, quando avevano la possibilità di stare assieme.
Quando venne l’ora di andare a letto le due si preparano sorridendosi ogni volta che i loro sguardi si incrociavano, poi, una volta pronte, si infilarono ognuna sotto le proprie coperte.
“Buonanotte Sylvie!” La ragazza mormorò una buonanotte in risposta, ed Eileen felice chiuse gli occhi. Dopo qualche tempo però si rese conto che Sylvie non dormiva, ed anzi non faceva altro che rigirarsi nel proprio letto, sbuffando leggermente a tratti. “Va tutto bene?”
“Mh…” Eileen si alzò leggermente per osservare la ragazza, ma questa non la stava guardando, era rivolta contro il muro. Si riappoggiò sul cuscino e nuovamente chiuse gli occhi lasciando che i pensieri vagassero liberamente. Ma le sue fantasie ebbero vita breve. Dopo un paio di minuti Sylvie si alzò, ed Eileen riaprì gli occhi rimanendo a fiato mozzo per la visione quasi angelica che le si presentava di fronte. La ragazza, la sua ragazza, in piedi di fronte a lei, riluceva a causa della luce lunare che penetrava dalla finestra dietro di lei e le sembrò in questo modo una creatura ultraterrena.
“Cosa… cosa c’è?” Sylvie si chinò verso di lei, e indicando il letto improvvisato di Eileen bisbigliò una richiesta inaspettata.
“Posso…?” Col cuore in gola la ragazza annuì. Scostò piano le coperte, e Sylvie si infilò accanto a lei e le si accoccolò accanto. Presa da una felicità violenta Eileen la abbracciò stretta e poi, preso il coraggio, la baciò dolcemente. Mai aveva conosciuto un’emozione tanto intensa, dolce e sensuale allo stesso tempo… Si addormentarono l’una nelle braccia dell’altra, incapaci di spegnere il sorriso che si era affacciato sulle loro labbra.

“Buongiorno ragazze!” Marta aprì la porta con quel saluto caloroso, ed Eileen si svegliò di soprassalto. Subito si rese conto d’essere ancora abbracciata a Sylvie, ed era fin troppo ovvio che non erano semplici amiche… Sentì il panico bloccarle il respiro, e seppe che il sogno era finito. Si alzò di scatto, intenzionata a fuggire, senza nemmeno riuscire a guardare Marta, e scattò verso la porta. Ma la donna riuscì ad afferrarla per un braccio bloccandola.
“Ehi, ehi, dove vai? Che ti succede, Eileen?” La ragazza allora iniziò a piangere, senza più sapere cosa fare.
“Mi dispiace, io non volevo… Io non sono…” Si accasciò a terra malamente impedendo a Marta di sollevarle il viso. “Non volevo, lo giuro, non sono pericolosa, per favore, non cacciatemi… Non posso, non voglio andare via… per favore…” Finalmente la donna riuscì ad arrivare a lei.
“Smettila Eileen, guardami!” confusamente la ragazza captò le sue parole ed accettò infine di sollevare lo sguardo verso di lei. Allora la donna l’attirò a sé e la strinse in un abbraccio materno e consolatore. “Chi ti ha messo queste idee in testa?”
“Io…”
“Perché mai dovrei cacciarti? Perché dovrei considerarti pericolosa?”
“Io non… mi dispiace…” Allora Marta, sempre stringendola, la spinse a volgere il suo sguardo verso Sylvie. Quest’ultima non si era ancora mossa dal materasso sul quale era seduta e, frenetica, continuava a guardare alternativamente la madre ed Eileen con espressione di supplica.
“Ascoltami, tesoro. Io non sono cieca come voi credete, sono madre per qualcosa in fondo… Avevo intuito tutto già da tempo, semplicemente ora ne ho avuto la conferma. Certo, forse se quella Sara non mi avesse chiamata non avrei capito così in fretta… diciamo che mi è stata d’aiuto, anche se qualcosa mi dice che le sue intenzioni erano ben altre. Immagino sia a causa sua che quella volta eri sparita…” Ora Eileen era totalmente confusa, incapace di comprendere appieno le parole di Marta si sentiva come svuotata.
“Ma… ma come…”
“Non so cosa sia successo con quella ragazza, ma lo posso immaginare. È stata codarda e ti ha fatto soffrire. Certe persone non sono capaci di vedere… Ma io per mia fortuna ritengo di essere più intelligente. Sai cosa vedo se ti guardo?” Eileen scosse il capo, ancora incredula. “Vedo una splendida ragazza tanto sensibile, tesoro mio, nient’altro. Non sei un mostro, non devi soffrire per una cosa tanto bella… E c’è dell’altro. Guarda cosa hai fatto di mia figlia.” La ragazza allora osò finalmente guardare Sylvie, e questa subito le sorrise con uno sguardo luminoso. “Ti rendi conto che tu sei riuscita a renderla felice? Guardala, non l’avevo mai vista così prima che tu entrassi nella nostra vita!” Eileen allora ancora una volta la guardò incredula, poi iniziò a ridere. E rise e pianse di gioia allo stesso tempo, liberata finalmente da quel peso che si portava dietro da quando si era dichiarata a Sara, mesi e mesi prima. Poi finalmente si scostò da Marta, che la lasciò, e si gettò nelle braccia di Sylvie. La guardò profondamente, quasi tremante dall’emozione, poi finalmente osò pronunciare quelle parole tanto speciali e ricche.
“Ti amo!” Sylvie allora la baciò, incurante della madre, e questa uscì dalla camera per lasciar loro l’intimità con la scusa di dover preparare la colazione.

Venne il giorno della festa per il ritorno del padre di Eileen. Alla fine avevano invitato mezzo paese, dato che ormai si conoscevano tutti, e la ragazza correva di qua e di là sistemando gli ultimi dettagli, chiacchierando col padre e con gli invitati già arrivati. Ad ogni minuto libero però si affacciava alla finestra che dava sulla strada, ansiosa. Sylvie le aveva promesso che sarebbe venuta, con Marta e Thomas, nonostante non amasse la confusione, ed Eileen impaziente non vedeva l’ora di poterla abbracciare per immergere il naso nel profumo dei suoi capelli.
Finalmente scorse la famiglia Summers al gran completo arrivare camminando. Corse subito in strada per andare ad accoglierli, e quando Sylvie la vide il suo volto si illuminò. Incuranti di chi poteva vederle si abbracciarono teneramente, provocando una scherzosa reazione da parte di Thomas che si finse geloso, poi Eileen li fece entrare in casa e li guidò fino alla sala in cui si erano già accomodati gli altri invitati. Era la prima volta che Sylvie vedeva la sua casa, ed Eileen si sentiva orgogliosa e allo stesso tempo quasi un po’ intimorita. Finalmente trovò sua madre e gliela presentò.
“E così sei tu Sylvie! Eileen mi ha talmente tanto parlato di te che ero davvero curiosa di conoscerti!” La ragazza sorrise timidamente senza parlare, ed Eileen la trascinò via in fretta, sapendo d’averla messa a disagio. Dopo qualche minuto in cui Sylvie si era fatta silenziosa però quest’ultima la guardò, le sorrise e le bisbigliò all’orecchio dolci parole.
“Grazie, ti voglio bene!” Eileen si illuminò, poi ebbe un’idea folle.
“Syl… posso… posso baciarti?” Sylvie si scostò leggermente da lei guardandola incredula, poi con delicatezza prese il suo viso fra le sue mani.

Un mormorio indistinto si diffuse in un lampo nella sala mentre tutti gli ospiti si giravano a guardarle. Solo Marta ebbe la presenza di spirito di reagire nel modo più bello che potesse scegliere. Mentre le ragazze si scambiavano quel bacio tanto speciale, incuranti del mondo intero di fronte a loro, la donna estrasse la macchina fotografica portata per l’occasione e le immortalò in una splendida foto. Sylvie ed Eileen, giovani, innamorate, donne.




Si conclude così anche questa storia... Ringrazio di cuore Alyxya, black_lia, Frenkie, HarryEly, jaja_chan, Kabubi, KIba sensei, Nessie e S chan per averla recensita e Alyxya, bribry85, chica KM, HarryEly, KIba sensei, Kristen92, Lebron, lily25, LittleMissMaddy, Madame_De_Pompadour, morbidina, puggiola e S chan per averla inserita fra i preferiti!!
Un sorriso
Eylis

  
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