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Autore: ReversedMelody    18/09/2016    2 recensioni
Mortimer Goth (Maurizio Alberghini nella versione italiana) scrive una lettera a Bella (Daniela), moglie scomparsa in circostanze misteriose, raccontando la sua disperazione e i problemi che si trova ad affrontare ora che è completamente solo.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sim
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono passati sette anni dalla tua scomparsa.

Ogni notte scruto il cielo attraverso il telescopio, nella speranza di trovare un segno della tua presenza. La gente mi reputa un vecchio pazzo, perché sono convinto che tu sia stata rapita dagli alieni. Ho trascorso la mia esistenza cercando di entrare in contatto con forme di vita extraterrestre e, infine, esse hanno scelto te. L’amara ironia della vita.

Si parla ancora di te, sai? Ho imparato a non farmi scalfire dalle voci che ti rendono protagonista di una relazione clandestina con Don Lothario: so che non cadresti mai nelle grinfie di un don Giovanni, sei troppo furba. Fin da piccola, hai sempre avuto il potere di leggere nei miei occhi; forse avrai notato che io, per questo, ti guardavo come una creatura mistica che, terminata l’epoca dei giochi infantili, non mi sentivo più degno di toccare. Poi ti ho conosciuta davvero, nella tua praticità e generosità, e mi sono innamorato.

I ricordi dei momenti che abbiamo condiviso diventano sempre più sfumati, come i contorni del tuo volto, corrotti dall’imposizione quotidiana della foto stampata sul cartone del latte, in tutta la sua bellezza immutabile. Più di tutto, spero di non dimenticare la tua essenza, di non sostituirla con il patinato stereotipo di seducente perfezione latina e inumana bontà tramandato da quell’immagine. Non posso sapere come sei ora, ma voglio ricordare le rughe sottili agli angoli degli occhi e della bocca quando sorridevi, il tuo tono di voce quando ti arrabbiavi, lo sguardo pieno d’amore nel tenere i nostri figli in braccio.

Manchi anche a loro. Alexander vuole diventare uno scienziato; quando lo sento suonare il pianoforte, per un attimo mi illudo che tu sia tornata da noi. Cassandra è una giovane donna a un passo dal matrimonio, anche se per me resterà sempre la dolce bambina con i codini, troppo gentile per questo mondo. Odierei intromettermi nelle sue decisioni, tuttavia temo per la sua felicità: per quanto Don Lothario appaia pronto a mettere la testa a posto, io non ci credo. Non so cosa voglia dalla nostra famiglia, mi fascio la testa da anni nel tentativo di capirlo. Se tu fossi stata qui, mi avresti risposto all’istante, sorridendo della mia ingenuità. In ogni caso, qualcosa mi dice che il suo millantato cambiamento non è altro che una recita, una facciata a cui Cassandra si aggrappa disperatamente e che io, in mancanza di prove, non oso infrangere. Mi rendo conto di mantenere ostinatamente un atteggiamento da scienziato anche nella vita privata, forse a torto, ma non posso distruggere una relazione basandomi su una pura e semplice intuizione.

Un altro avvoltoio è Dina Caliente. Da un po’ mi ronza intorno, comportandosi in maniera impeccabile, cercando di stemperare la mia diffidenza nei suoi confronti. Non voglio essere ipocrita: è una bella donna. Nonostante ciò, non ho mai ceduto alle sue avances, poiché sono certo che il suo unico scopo sia ottenere la mia eredità. So cosa si dice in giro di me: che sono un vecchio, solo e con la testa fra le nuvole; uno che crede agli omini verdi e alle leggende metropolitane, fin troppo facile da infinocchiare. Mi sento infinitamente vecchio e stanco, è vero, ma non permetterò che un’arrampicatrice sociale qualunque sottragga ai miei figli tutto ciò che ho guadagnato in anni di lavoro.

Non ho più nessuno a cui raccontare i miei dubbi, è rimasto solo il tuo ricordo. Il mondo, una volta meraviglia da esplorare, è ora per me un luogo inospitale. Proseguo il mio viaggio cercando di fare da scudo ai nostri figli, affinché possano vivere una vita piena e soddisfacente, come lo è stata la nostra fino a quel disgraziato giorno. Presto il mio tempo si esaurirà; conservo la vana speranza di rivederti prima che le Parche recidano il mio filo. Mi conforterebbe credere in un’aldilà in cui ritrovarci, purtroppo la mia mentalità da scienziato permane, impedendomelo.

Ovunque tu sia, buonanotte Bella.  
   
 
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