Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: Fujiko_Matsui97    18/09/2016    5 recensioni
[SPECIALE / SPIN-OFF "Need you like a drug"]
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“La magia confonde gli animi e scuote i cuori, ed è tanto bella quanto pericolosa”.
È questo ciò che Sieglinde apprende nel suo corso sulla magia nera, ed è entusiasta di raccontare alla sua amica Lizzy che, presto, imparerà la preparazione delle più potenti pozioni d'amore.
Quest'ultima, improvvisamente interessata, comprende che quella potrebbe essere, forse, l'unica occasione che ha di catturare l'attenzione di Ciel una volta per tutte, ed è decisa a mettere in atto un piano coi fiocchi.
Andrà tutto come previsto?
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[Lizzy / Ciel / Sieglinde]
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alois Trancy, Ciel Phantomhive, Elizabeth Middleford, Sieglinde Sullivan
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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(( https://www.youtube.com/watch?v=Sv9OOOT4GV0 ))

 

 

Elizabeth Middleford socchiuse uno dei due limpidissimi occhi verdi, il capo leggermente reclinato verso una spalla per l'azione che stava compiendo; una leggera pennellata di smalto rosa shocking venne dipinta sul suo indice perfettamente aderente al tavolo: mancava poco al calare della sera, la luce era ancora buona e presto avrebbe finito la sua personale cura di bellezza, senza intoppi.

-Ehi.- una porta richiusa senza troppa grazia, nonché quel saluto appena affannato, attirarono la sua attenzione, portando la bionda a voltarsi verso l'uscio:

-Buonasera, amica!- sorrise radiosa in direzione dell'altra che, sfilandosi gli auricolari, lanciò la borsa sul tavolo: -Com'è andato il corso?-

-Tu non hai nemmeno idea...- Sieglinde ghignò appena, stanca ma decisamente di buonumore: -... queste lezioni sono interessantissime, e dire che credevo che questo corso fosse tutta una stronzata!-

-Di che si tratta?-

-Magia nera.- la mora appoggiò i gomiti al tavolo, un sorrisetto furbo che iniziava ad increspare il suo volto: -Nulla di pericoloso come sembra, solo degli innocui incantesimi trascritti sul libro che l'insegnante riserva agli studenti... l'unico modo per cui si chiama così è perchè ai tempi delle streghe certe arti erano proibite.-

-Wow...- commentò decisamente sorpresa la più grande, osservandola mentre si allontanava per aprire il frigo: -... e dire che non mi sembravi proprio una streghetta coi fiocchi!- la buttò lì ridacchiando, incontrando la complicità dell'amica.

-Ma và là, non è mica qualcosa di così serio...- rispose a tono, prendendo una bottiglia di succo per versarsene un bicchiere: -... è solo che mio nonno era un archeologo, nell'antichità documenti e reperti di questo genere erano la prassi. E comunque senti un po' questa...-

Bevve tutto d'un sorso il liquido, scuro per via del gusto ai mirtilli, avvicinandosi poi all'altra come se stesse per rivelarle un segreto fondamentale:

-Con questa frequentata oggi sono già a metà delle lezioni...- si mordicchiò impaziente le labbra, i suoi sussurri che rimbombavano fra le pareti della cucina: -... dalla prossima inizieremo con gli incantesimi d'amore.-

-Incantesimi... d'amore..?- ripetè confusa Lizzy, all'improvviso estremamente interessata:

-Esattamente.- le rispose fieramente Sieglinde, le dita posate sui fianchi in un'espressione soddisfatta: -Tipo per far innamorare qualcuno di te, come fosse sotto effetto di droga, hai presente? Anche se si trovano verso la fine del libro, come se rappresentassero l'ultimo passo in difficoltà, sembrano abbastanza facili da preparare. Di solito non credo a queste cose, ma finora tutti gli altri hanno funzionato...- spiegò, ma la bionda aveva smesso di ascoltarla già da metà discorso in poi, sprofondando nei suoi pensieri più pericolosi.

Se tutto quello che Sieglinde le stava rivelando fosse stato vero, per lei sarebbe stato solo l'inizio di una vita meravigliosa: erano anni che cercava di convincere Ciel a vedere in lei molto più di un'amica, ma senza esito.

Il ragazzo le voleva davvero bene e, nonostante questo si notasse, a dispetto del suo carattere così scorbutico, era da tempo che Lizzy aveva realizzato che quella situazione così statica non le bastava più.

Voleva di più... voleva Ciel a tutti i costi, e se quella fosse stata l'occasione perfetta per far accorgere il ragazzo di lei?

-Ancora in giro a quest'ora, pulce?-

Come il materializzarsi dei suoi più rosei pensieri, Ciel Phantomhive apparve nella cucina, il cellulare in una mano mentre si dirigeva verso il frigorifero per lo spuntino di mezzanotte: scompigliò i capelli sciolti di Sieglinde durante l'azione, approfittando che si trovasse proprio lì davanti, facendola sbuffare davanti al bicchiere ormai vuoto.

-Dovrei dirlo a te, ti ricordo che sono i vecchi a doversi coricare così presto.- rispose a tono la mora e, dopo avergli lanciato un'occhiata omicida nel vederlo sorriderle malizioso, girò le spalle e uscì, diretta verso la sua stanza.

Elizabeth aveva assistito all'intera scena in silenzio, le labbra distese in un sorriso sereno nell'osservare l'amore della sua vita mentre armeggiava coi barattoli in frigo, cercando qualcosa di buono da mettere sotto i denti: un leggero sospiro le fuoriuscì dalla bocca mentre esaminava con le guance appena rosse il profilo lineare di Ciel, le sopracciglia aggrottate per la concentrazione e la delicata linea della mascella.

Quest'ultimo prese il necessario dal frigo, cercando poi un coltello per spalmare la maionese su una fetta di pane tostato: nel voltarsi si accorse dello sguardo sognante della bionda, e la visione lo spinse a sollevare perplesso un sopracciglio.

-Tutto bene..?- domandò, palesemente inquietato dal fatto che l'amica lo stesse osservando proprio come si osserva un delizioso pasticcino, prima di divorarlo in un sol boccone!

-Oh si... benissimo!- tossicchiò la bionda nel riprendersi dai suoi pensieri, sorridendo nuovamente radiosa prima di alzarsi dalla sedia e dirigersi quasi saltellante verso di lui, non volendolo insospettire ulteriormente: -Buonanotte, Ciel!-

Le sue labbra morbide si posarono, delicate come il volo di una farfalla, sulla guancia del ragazzo in segno di saluto, prima che si allontanasse a malincuore dalla sua figura per uscire dalla cucina:

-'Notte...- mormorò durante la masticazione Ciel, lo sguardo incollato alla schiena della bionda, sempre più basito da quel comportamento così strano che tutto gli presagiva tranne che qualcosa di buono... infine, tuttavia, si limitò a sollevare le spalle, riprendendo le sue attività.

Dopotutto, pensò, Lizzy era solita perdersi nel suo mondo magico fatto di rose parlanti e unicorni volanti, e di sicuro non c'era nulla di cui preoccuparsi troppo.

Non immaginava, tuttavia, che l'amica era uscita con un sorriso diverso stampato sul volto, più malizioso e consapevole: i suoi occhi verdi caddero sulla figura di Sieglinde ormai fra le lenzuola, la porta della sua stanza semi aperta... e la sua borsa al lato del letto, da cui Lizzy poteva intravedere parte della copertina di quel famoso libro di magie.

Si morse un labbro per trattenere l'euforia e l'eccitazione di riuscire nel suo piano: doveva assolutamente scoprire l'incantesimo che poteva fare al caso suo, e tutto sarebbe stato perfetto.

 

 

////

 

 

Il giorno dopo, Sieglinde entrò nella cucina, già trafelata e pronta per iniziare la giornata: passò di fianco a Ciel che, seduto, inzuppava direttamente la tavoletta di cioccolata nel suo thè, e si limitò a lanciarle una breve occhiata.

-Non fare certe porcherie, esistono i biscotti per quello, sai?- fece una smorfia, ignorandolo come sempre per arrivare subito al dunque: i due si punzecchiavano e litigavano così spesso che ormai avevano perso anche l'abitudine di salutarsi quando si incrociavano.

-Silenzio, non dirmi cosa fare.- le rispose diretto Ciel, alzando gli occhi al cielo mentre masticava la barretta semi sciolta, non mancando di succhiarsi con gusto le dita sporche successivamente, solo per farla imbestialire.

-E tu non dirmi di stare zitta!- Sieglinde si parò davanti all'altro, ovviamente non mancando di raccogliere quella provocazione; l'espressione rabbiosa, gli sventolò a pochi centimetri dal viso un bigliettino: -Ieri ti avevo scritto su questo post-it se potevi preparare la colazione anche per me, oggi devo uscire presto e tu sei sempre il primo a svegliarti... e ovviamente il thè per me non c'è!-

-Non l'ho visto.- mentì secco Ciel mentre continuava a leccarsi le dita, non evitando però la comparsa di un sorrisetto divertito sulle labbra, che tradisse le sue vere intenzioni: -E poi, ieri sera ci siamo visti, avresti potuto chiedermelo a voce e gentilmente...-

La mora era senza parole per tanta sfacciataggine e bastardaggine, comprendendo benissimo che il leader l'aveva fatto apposta, avendo anche la faccia tosta di fare finta di nulla.

Strinse il pugno lungo i fianchi per trattenersi dal colpirlo e venire intrappolata in una storia che si sarebbe trascinata come minimo per una settimana:

-Vaffanculo.- sibilò fra i denti, gli occhi verdi fiammeggianti di rabbia mentre si voltava e prendeva la borsa, pronta per uscire: -Sai che c'è, non importa. Ho di meglio da fare che tentare di farti ragionare!-

-Aspetta.- Ciel si sollevò imperioso in piedi, lo sguardo sottile come quello di un predatore quando incrociò quello della ragazzina: -Tu non vai proprio da nessuna parte, non mi piace come ti stai comportando ultimamente, Sieglinde.-

-Uh, che paura..!- l'altra sbattè languidamente le ciglia, il tono decisamente sarcastico mentre un sorriso angelico prendeva forma sul suo volto, nonostante la presenza di quella minaccia nemmeno tanto velata da parte del suo capo: -E sentiamo, che vorresti fare, uccidermi, forse..?-

Sollevò il mento fieramente quando Ciel esaminò la sua figura, facendo scontrare, senza alcun timore, il suo sguardo con quell'unico occhio blu che non aveva fatto altro che giudicarla da quando il loro rapporto si era incrinato:

-Non ti nascondo che a volte lo farei eccome.- rispose il ragazzino mentre portava il bicchiere di succo alle labbra per terminare la colazione, per nulla impressionato da quell'idea: sapeva bene che a Sieglinde, per quanto fosse forte e determinato il suo carattere, sarebbe servito ben altro per rimanere ferita dalle sue parole.

-Ma mi limiterò a parlarti, ho l'urgente bisogno di dirti che...- s'interruppe di botto, avvertendo il cervello svuotarsi tutto d'un colpo dai mille pensieri che fino ad un secondo prima lo stavano affollando: sbattè le ciglia confuso, la testa che iniziava a vorticare, come se all'improvviso i suoi sensi lo stessero abbandonando senza alcun motivo apparente.

Appoggiò un palmo al tavolo, cercando di non farsi prendere dal panico e di reggersi in piedi dinanzi a quello che sembrava proprio un imminente mancamento: strizzò l'iride blu quando avvertì la vista sfocata, intravedendo la figura di Sieglinde ancora in piedi davanti alla porta.

-Dirmi che cosa..? Avanti, muoviti, non vedi che ho fretta?!- battè appena il piede per terra, impaziente, ma l'altro sembrava non ascoltarla, limitandosi a fissarla imbambolato, come se le informazioni che stesse ricevendo dall'esterno non arrivassero per tempo alla sua mente.

-Di... dirti che...-

Cosa diamine gli stava succedendo?!

Fissò in tralice il bicchiere semi vuoto del suo succo, chiedendosi cosa ci fosse là dentro per provocargli sensazioni simili: si sentiva come sotto effetto di una potente droga, che assopiva la ragione e risvegliava i sensi... laddove non avrebbe dovuto risvegliarli!

Il suo cuore aveva iniziato a battere nel petto come impazzito, ad una velocità e una potenza folli che nemmeno credeva fossero possibili: tutto ciò che i suoi pensieri riuscivano a concepire era quanto fosse elegante Sieglinde quella mattina, quanto sembrassero morbide le sue labbra e grandi i suoi occhi, a quanto fosse bella in quella divisa scolastica... e quanto fossero invitanti le sue gambe fasciate da quella gonna così corta, tanto da far deglutire Ciel dal desiderio di sfilargliela per poterla fare sua.

-... che cazzo, mi piaci da morire...- sospirò infine, l'iride blu accesa improvvisamente di lussuria mentre si tratteneva dal leccarsi le labbra nell'immaginare quel corpo mozzafiato a contatto col suo.

Dire che Sieglinde era diventata una statua di sale non avrebbe reso al meglio l'idea della sua effettiva reazione: in un attimo le sue sopracciglia scattarono verso l'alto e il cuore sembrò arrestare i suoi battiti nel petto, convinta di aver capito male.

-Come, scusa?- domandò sconcertata, chiedendosi se qualcuno della gang gli avesse per caso suonato una mazza da baseball in testa, senza renderla partecipe.

-Ho detto che mi piaci, Sieglinde.- ripetè invece il leader, e il suo tono era così sincero, nonostante il sorriso malizioso che serpeggiava sul suo volto, che la ragazzina iniziò a valutare seriamente l'ipotesi della mazza da baseball: se davvero si era persa una scena così divertente, avrebbe come minimo sterminato i suoi amici per non averla chiamata ad assistere.

-Mi stai prendendo in giro?! Se è così, ti avviso che non è affatto divertente!-

-Stasera tieniti libera, voglio portarti fuori a cena.-

-Ciel, si può sapere che cazzo ti sei fumato?!- Sieglinde arrossì senza poterselo impedire, pericolosamente esaurita da quella situazione: credeva davvero che Ciel stesse scherzando, eppure man mano che le sue advances aumentavano si stava davvero chiedendo che diamine stesse succedendo, ma soprattutto... perchè?!

Per giunta, dinanzi a quella domanda, il ragazzino aveva iniziato a dirigersi verso di lei senza alcun timore: Sieglinde arretrò, il volto decisamente rosso mentre si chiedeva come fosse possibile che capitassero tutte a lei; tuttavia, non appena fece per voltarsi e uscire da quella cucina, si sentì afferrare per un braccio.

Prima ancora che potesse sgranare gli occhi venne voltata in direzione di Ciel, e la sua schiena spinta contro il muro.

Incrociò lo sguardo del suo leader a pochissimi millimetri di distanza, i loro nasi a contatto mentre i loro respiri si fondevano l'uno con l'altro, lasciandoli entrambi senza fiato per quella visione.

Sieglinde aveva sgranato involontariamente i grandissimi occhi verdi, spaventata come un gatto nel buio, e quando Ciel lo notò scoppiò a ridere: -Non è il fumo ad interessarmi ora come ora...-

Si avvicinò ulteriormente a lei, tenendola ben stretta mentre faceva aderire il corpo al suo, più minuto e formoso, e le sue narici guizzarono fra le sue ciocche scure e ora leggermente spettinate.

-... ma, se si tratta del tuo profumo, resterei ad inebriarmene più che volentieri.-

-Allora prometto che te lo regalo per Natale, ok?- strizzò gli occhi lei mentre scoppiava in una risatina nervosa, pregando i santi di uscire viva da quella situazione assurda che non faceva altro che degenerare ogni secondo che passava: -È Chanel numero 5, edizione limitata ma giuro che lo troverò te lo comprerò, adesso però lasciami andare, eh?!-

-Allora non hai proprio capito cos'è che voglio, mh?- Ciel si ritrasse appena, studiandola divertito; non appena la vide rilasciare tutto il fiato che aveva trattenuto fino a quel momento, a causa dell'ansia, sollevò un sopracciglio, a mo' di rimprovero.

-Dì un po', mi stai forse rifiutando?-

Sieglinde lo osservò perplessa, chiedendosi se l'altro stesse parlando seriamente, nonostante il suo tono fosse palesemente sarcastico:

-Ehm...- sfoggiò uno dei suoi migliori sorrisi angelici, la voce squillante di nervosismo: -... vuoi una risposta sincera o una risposta da amica?-

Ciel, tuttavia, invece che mandarla al diavolo come in qualsiasi altra occasione, le sorrise, e lo fece in modo così ammaliatore che l'altra si zittì, il cuore che iniziava a battere furioso nel petto e le labbra dischiuse dallo stupore.

Dopo qualche attimo di attesa, il leader scese con lo sguardo fino a quella bocca rosea e morbida, esaminandola con fare quasi maniacale, le dita strette attorno alle braccia della ragazzina per non farla fuggire: compiendo l'ultimo passo verso il suo corpo, inclinò il capo abbastanza da poterla baciare.

L'altra era completamente pietrificata, suo malgrado, chiedendosi perchè non riuscisse a muovere neanche un muscolo per opporre resistenza: quelle reazioni di Ciel... e così poco da Ciel, soprattutto, la stavano decisamente spiazzando, portandola a chiedersi cosa sarebbe successo ora che erano... soli...

-'Giorno... sono rimasti dei cornetti?-

Quella domanda biascicata per il sonno giunse, improvvisa, dall'uscio di una delle porte della cucina, e la figura di Alois in pigiama comparve, risvegliando in un istante tutto il buonsenso di Sieglinde: la mano di quest'ultima scattò, sconvolta, verso la bocca del suo leader per non permettergli di baciarla, catturandogli la lingua con le dita, mantenendola fuori dalla cavità orale.

-Ma fe faih?- domandò palesemente sconcertato Ciel in quella lingua tutta nuova, dato che la sua, di lingua, si trovava fuori dalla sua bocca, ed era bloccata nei suoi movimenti dalle dita della ragazzina.

Il biondo si fermò all'improvviso, mettendo a fuoco la scena nonostante il sonno estremo, focalizzandosi con gli occhi cisposi sull'espressione perplessa di Ciel e la posa davvero rigida di Sieglinde.

-Ditemi che non è quello che penso.- continuò Alois, mascherando un sorrisetto divertito nel vedere Sieglinde tingersi di color peperone in volto, nonché quella situazione altamente sconveniente:

-CHE?! Cos..?!- gridò esaurita la mora, inquietata dal suo tono pericolosamente mellifluo: -Ti ricordo che non è mai niente di quello che pensi!-

-Oh, andiamo, poverino, liberagli la lingua...- la invitò calorosamente il biondo, procedendo come se niente fosse verso il tavolo, sedendosi su una delle sedie per iniziare a fare colazione: -... per una volta che qualcosa del suo corpo funzionava bene!-

Ciel sollevò gli occhi al cielo quando lo vide ghignare, rivolgendogli il dito medio senza troppi complimenti, ma Sieglinde aveva cose più importanti a cui pensare.

-ALOIS!-

-Forse dovrei andarmene e lasciarvi tubare in pace.- sghignazzò lui in tutta risposta, mordendo un pezzo di briosce: -Ma che andartene, tu devi aiutarmi!- sbuffò l'altra, ripromettendosi di ammazzarlo non appena quella situazione incresciosa si sarebbe risolta:

-Sembra che si sia bevuto il cervello, liberami da lui! È troppo forte e non riesco a uscire di qui!- precisò, il suo corpo ancora bloccato dalla stretta del suo leader.

-Scherzi, vero?!- Alois le rivolse un sorriso angelico ed interessato, deciso a non distogliere la sua attenzione da quella scena per nulla al mondo:

-Voi due siete gli ultimi sulla Terra a poter stare insieme: un evento del genere non posso mica perdermelo!-

-Brutto pezzo di..!- sibilò fuori di sé la ragazzina, imponendosi poi la calma estrema, che tentò di raggiungere inspirando a fondo: prendersela con l'unico che poteva aiutarla di certo non sarebbe stata una mossa astuta.

-Insomma, ti rendi conto che..!- cercò di farlo ragionare ma, nel liberare finalmente la lingua di Ciel dalle sue dita, un sopracciglio scattò verso l'alto a quella visione: sui polpastrelli che aveva utilizzato c'era qualcosa di strano, e non c'entrava affatto con la saliva di Ciel.

Dalla sua bocca non poteva uscire nessuna polverina, per giunta... rosa..?

Le pupille di Sieglinde si restrinsero all'istante quando la comprensione di tutto quello che stava accadendo giunse alla sua mente con la forza di un fulmine: ricordava bene la ricetta di quell'incantesimo, così come i suoi ingredienti e il suo... aspetto finale...

-Alois...- deglutì, timorosa: -... vedi se nella borsa accanto al mio letto sporge ancora il mio libro degli incantesimi.-

Quest'ultimo obbedì durante la masticazione della sua colazione e, sporgendosi appena dalla sedia, visualizzò la panoramica della stanza di Sieglinde, la porta ancora aperta: nessuno spigolo di copertina era visibile, e la stoffa della borsa era ripiegata su sé stessa.

-Io non vedo nulla.-

La mora indurì, nervosa al limite, i tratti del volto, Ciel che ancora stava tentando approcci poco graditi con lei, portandola ad accaldarsi decisamente più del necessario:

-Elizabeth.- sibilò a denti stretti, ben decisa a non fargliela passare liscia una volta che l'avrebbe affrontata: -Quell'idiota, sapevo che non dovevo parlarle di quell'incantesimo!-

-Quale incantesimo..?- domandò perplesso Ciel, con un'espressione talmente innocente e confusa da farle venire voglia di prenderlo a sberle in faccia.

-Quello che ti ha trasformato in un Cupido senza mutande!!!- ringhiò, imbarazzata da morire mentre si riferiva a quel mostriciattolo che tanto la inquietava accanto a Pollon, suscitando nell'altro soltanto un sorrisetto malizioso.

-Uh, non ti facevo così audace...- ghignò divertito, e l'espressione basita di Sieglinde fece venire voglia ad Alois di girarci un film sopra: quella era senza dubbio la colazione più esilarante che avesse mai passato!

-... ma se volevi che mi spogliassi potevi dirmelo subito.-

-MA CHE PROBLEMI HAI?!-

I due, sotto le risatine incontrollabili di Alois che fungeva da spettatore, non fecero in tempo a muovere un passo di più che una voce sconvolta li interruppe, catturando la loro attenzione.

-Ma che sta succedendo qui?!-

Lizzy manteneva gli occhi sgranati, una mano davanti alla bocca per nascondere le sensazioni contrastanti che avvolgevano il suo cuore nel vedere quella scena: Sieglinde alzò gli occhi al cielo, felice che finalmente qualcuno si decidesse a salvarla, anche se avrebbe di certo preferito un coraggioso principe oscuro ad una principessina tutta vestita di rosa e in lacrime.

-Succede che Ciel è stato colpito dall'incantesimo che tu hai preso dal mio libro!- la mora sbuffò, rossa per la troppa vicinanza del suo leader, che nemmeno con la bionda davanti sembrava demordere nel volerla baciare.

-Dopo faremo i conti, Lizzy... ti rendi conto di cosa hai combinato?!- gli piazzò una mano in faccia, severamente: l'unica condizione di quell'incantesimo, per giunta, era che la vittima si innamorasse della prima persona che avrebbe visto dopo aver ingerito la pozione... Lizzy avrebbe perlomeno dovuto accertarsi di essere lei la prima che Ciel avrebbe incrociato con lo sguardo!

-Rubarmi il libro, poi... guarda che la magia non è uno scherzo!-

-Io... non credevo che..!- arrossì all'istante la bionda, le lacrime oramai imminenti.

Ciò che stava accadendo era più che evidente, e a nulla sarebbe servito smentire la sua colpa per quel furto: tutto ciò a cui Elizabeth riusciva a pensare era che Ciel stava stringendo Sieglinde a sé, sorridendole come mai aveva fatto in tutta la sua vita... come mai aveva fatto con lei, in tutta la sua vita.

Com'era potuta finire in quel modo?

-Altro che aiutarvi...- Alois ghignò, il cellulare fra le mani e ben in vista per registrare tutta la scena: -... piuttosto penso a riprendervi! Forza, un bel sorriso!-

-Vai a cagare! E mollami, Ciel!-

-Ciel, guarda che se non vai più a sinistra non vieni nel video.-

-Ti sembra il caso, maniaco?!- sbraitò la mora e il biondo, trattenendo le risate, alzò le mani in segno di resa: -E va bene, va bene... me ne vado...-

Interruppe le riprese per scendere dalla sedia, dirigendosi fuori dalla stanza mentre continuava a toccare i tasti del telefono, borbottando fra sé e sè: -Converti video... posta su youtube...-

-E dire che mi sembravi una tipa riservata...- Ciel le sorrise sulle labbra, estremamente divertito da quella vicenda, anche se non capiva proprio di che incantesimo stessero blaterando: -... e così, vuoi che i nostri filmini hard li vedano proprio tutti, mh?-

-HARD CI SARA' TUO NONNO!!!-

Lizzy strinse i pugni lungo i fianchi, sconvolta da quella scena, le labbra pronte ad urlare il suo dissenso per quella unione a dir poco assurda e sbagliata: -No, no, no!-

Come un tornado biondo, si catapultò verso i due, tirando con tutte le sue forze un braccio di Ciel, decisa a staccarlo da Sieglinde, che in quel momento sembrava il suo vero e unico amore.

-Non doveva andare affatto così!!!-

-Oh, finalmente qualcuno qui c'è arrivato!- esclamò esausta la mora ma, prima che la forza niente male di Lizzy potesse averla vinta sulle advances di Ciel, quest'ultimo riuscì a compiere l'ultimo passo che lo separava da lei, accostando le labbra al suo orecchio.

-Non ti dimenticherò mai, Sieglinde.-

Quest'ultima si irrigidì all'istante, avvertendo il cuore compiere un tuffo nel petto, ora improvvisamente caldo e confortante.

Ciel spostò il profilo abbastanza da poter unire, finalmente, le labbra con le sue, dischiuse dallo stupore, e Sieglinde non sentì più nulla: non le grida di Lizzy, non il battito frenetico del suo cuore o le domande curiose di chi stava accorrendo a vedere la scena...

Tutto ciò che avvertiva, in quel momento, era la morbidezza di quel bacio mozzafiato che Ciel Phantomhive le stava donando, intriso di un sentimento che ella non avrebbe dimenticato tanto facilmente.

 

Sieglinde Sullivan spalancò le iridi verdi al mondo, di soprassalto.

Il fiato corto, la sua vista incontrò il soffitto chiaro della sua stanza, il corpo ancora caldo e avvolto dalle morbide coperte: la sua attenzione scivolò, ancora scossa, verso il lato del suo letto.

La borsa era ancora lì accanto a lei, così come il libro era ancora all'interno.

Sospirò, sollevata: era stato tutto soltanto un sogno.

Fece forza sui suoi stessi gomiti per sollevarsi da quel comodo giaciglio, il terrore che la sua sveglia suonasse prima del tempo: doveva assolutamente nascondere quel libro prima che a Lizzy venisse l'idea di chiederglielo, o peggio rubarglielo!

 

 

Una mezz'oretta dopo, nella cucina del Blue Ring, il tintinnìo delle posate era uno dei pochi rumori che disturbavano la quiete di quei ragazzi che, ancora assonnati, erano stati strappati dal sonno ristoratore fin troppo presto!

Ciel si versò più cucchiaini possibili nel suo thè, chiedendosi perchè mai Sieglinde avesse, involontariamente, lo sguardo puntato su di lui da quando si erano seduti: la mora, frastornata da quel sogno assurdo, nemmeno se n'era accorta, e il modo in cui lo guardava era talmente spaventato e sulle difensive che l'altro si dovette davvero trattenere dallo scoppiare a ridere.

-Si può sapere perchè mi fissi in quel modo?- si decise poi a chiederle, un sopracciglio che scattava perplesso verso l'alto: -Ho forse qualcosa in faccia?-

-Non saprei...- Sieglinde, presa in contropiede, tossicchiò per allontanare quello scomodo discorso, tentando di non arrossire suo malgrado.

-... io vedo solo una faccia di cazzo.- gli sorrise smagliante, facendogli sollevare il medio senza troppi complimenti, nonostante stesse reprimendo una risata divertita nella tazza colma di thè: -Fottiti.-

-Sieglinde, mi accompagni un attimo nel parcheggio?- Lizzy si sollevò dalla sedia, la colazione terminata, rivolgendole un sorriso cortese, e la mora si ripulì le labbra col tovagliolo, incuriosita da quell'insolita richiesta.

-Certo.-

 

-Ieri mi ha molto interessato il tuo discorso sulla magia...-

Elizabeth la precedeva mentre osservava, in lontananza, se il pullman della scuola stesse già arrivando a prelevarla; si voltò sorridente verso l'amica, carica di energia nella voce.

-... e pensavo di poter usare uno di quegli incantesimi per conquistare Ciel una volta per tutte!- congiunse le mani fra loro in una preghiera, un broncio adorabile sul volto: -Non è che potresti prestarmelo solo per qualche minuto? Prometto che te lo restituirò subito!-

-Impossibile.-

Una mano sollevata fermamente verso la figura dell'amica, Sieglinde sorrise nervosamente, imponendosi di mantenere il sangue freddo e non farsi sfuggire informazioni su quel sogno imbarazzante: -Mi spiace, ma proprio stamattina il mio libro è stato distrutto da... ehm...-

La sua mente lavorava febbrile per una scusa che reggesse, anche considerando la scarsa furbizia di chi aveva davanti: Elizabeth sbatteva le ciglia curiosa, attendendo il responso, chiedendosi che potesse mai essere successo per negarle un simile favore.

-... dal cane del vicino. Già, è una brutta storia...- annuì con tono grave, la bionda che portava le mani sulle labbra, sconvolta: -... se l'è divorato fino all'ultima pagina.-

-Oh mamma, ma è terribile!- squittì comprensiva la bionda, e a Sieglinde sembrò di avvertire i cori angelici nel cervello quando comprese che se l'era bevuta, facendole scampare il peggio.

-Tranquilla, sarà per un'altra volta!- la rassicurò con una mano sul braccio, sorridendole mentre il pullman, ormai arrivato nel parcheggio, aveva iniziato a suonare il clacson per attirare la sua attenzione.

-Io vado, o il pullman se ne parte senza di me!- si allontanò con la borsa su una spalla, salutandola calorosamente: -Ci vediamo stasera!-

Sieglinde ricambiò il gesto di saluto e, non appena l'altra fu salita e il pullman ormai lontano, potè finalmente tirare un sospiro di sollievo: l'aveva davvero rischiata grossa!

Tuttavia, prima ancora che potesse formulare un pensiero coerente, un sussurro malizioso provenne da dietro di lei, facendola quasi sobbalzare dallo spavento:

-Allora, mia Regina...- il sorriso divertito di Ciel Phantomhive s'infranse sulle sue guance, facendole trattenere il respiro, in tensione.

-... un appuntamento stasera me lo concedi, si o no?-

Sieglinde sbarrò gli occhi, riconoscendo in quel tono scherzoso lo stesso stereotipo delle frasi che l'avevano tormentata nel sogno di quella notte: i battiti che iniziavano ad aumentare furiosamente, decise di imporsi di mantenere la calma, al fine di evitare qualche gaffe incresciosa col suo leader.

-Tsk, figuriamoci...- rispose a tono, stizzita, tentando in tutti i modi di scacciare via quei ricordi: -... io non uscirei mai con qualcuno come te!-

-Dici?- il ragazzino si ritrasse appena, fingendosi perplesso per nascondere il suo divertimento dinanzi a quel rifiuto: -Eppure stanotte mi sembravi molto presa mentre sognavi di baciarmi...-

-Cos..?!-

Sieglinde dischiuse le labbra, totalmente pietrificata, e il sorrisetto furbo che increspò le labbra dell'altro fu l'inizio di tutti i suoi guai: -Sai, dovresti parlare di meno nel sonno, ora che ci penso...-

Ammiccò, divertito dalle tonalità di rosso che stavano attraversando le guance dell'altra:

-... ero solo andato in cucina a prendere un bicchiere d'acqua, ma quel sogno era troppo interessante per non restare ad ascoltarti.-

-Mi hai spiato?!- sbraitò lei, totalmente sconvolta.

-Beh, da addormentata sembri davvero un angioletto, a differenza del demone che sei in realtà.- chiarì Ciel facendo spallucce, riflettendo ridacchiando sulle azioni dell'amica: -Dì un po', sei talmente gelosa di me da negare a Lizzy un innocuo incantesimo?-

Si era prudentemente allontanato da lei per ritornare all'interno del Blue Ring, e l'altra ringhiò furiosa, pronta a conciarlo per le feste per quelle supposizioni a dir poco assurde:

-Io ti..!- provò a minacciarlo ma, prima ancora di poter comporre una frase coerente, una fitta esorbitante al cuore la costrinse a zittirsi, priva di fiato.

Si piegò appena in avanti, boccheggiante, le dita della mano destra stretta al petto mentre avvertiva la sudorazione arrivare al limite... e il cuore aumentare i propri battiti talmente tanto e velocemente da farle temere uno svenimento.

Quelli... erano i sintomi... com'era possibile..?

Scioccata, ebbe la forza di sollevare la testa in direzione di Ciel che, ben lontano da lei, le sorrise, non facendole presagire davvero niente di buono: prima ancora che potesse domandargli spiegazioni, tuttavia, egli smise di nascondere la mano sinistra dietro al suo corpo.

Rivelò alla sua vista un fascicolo di fogli che reggeva fra le dita e l'altra, boccheggiante, esaminò il suo volto soddisfatto mentre le spiegava la sua mossa: -Fotocopie.-

Sieglinde riconobbe, stampata su quella carta, la stessa immagine e didascalia che erano presenti sul suo libro di magie, e il comprendere ciò che stava succedendo quasi le fece cedere le ginocchia.

-Perchè rubare il tuo libro e insospettirti, quando usare il tuo incantesimo su te stessa è decisamente più divertente?- le strizzò l'occhio, e l'altra ricollegò l'intera vicenda al sapore decisamente strano che aveva il suo thè quella mattina, lottando contro il desiderio che, invece, sembrava invaderle le membra non appena incrociava le labbra seducenti di Ciel, a causa di quello stupido incantesimo.

-Dormivi così profondamente che è stato un gioco da ragazzi fotocopiare ciò che mi serviva e rimettere poi il libro al suo posto...senza che tu ti accorgessi di nulla, ovviamente.-

-Maledetto...- sibilò carica d'odio, ma a voce talmente bassa a causa della mancanza di fiato che l'altro sembrò non sentirla, rivolgendole un ultimo sorriso sghembo prima di entrare nella struttura.

-Almeno, così sono sicuro che tu non mi dica di no... sai, nel tuo sogno ero parecchio sfigato!- scherzò e sollevò una mano in segno di saluto, scomparendo dalla sua vista: -Mi raccomando, stasera vestiti elegante.-

La sua parte più razionale desiderò ardentemente che l'altro venisse investito e, quando rimase sola, le sue guance si ridussero in fiamme al solo pensiero delle sue labbra che avvolgevano le sue, con la stessa morbidezza con cui avevano agito nel sogno... ai suoi sussurri malevoli contro il suo volto, a tutto ciò di sconveniente che avrebbe provato, sotto l'effetto di quel dannato incantesimo, nel restare sola con lui.

Si portò le mani al volto accaldato e strizzò gli occhi, imbarazzata da morire quando quei pensieri poco consoni attraversarono la sua mente e il suo cuore.

Sieglinde non comprendeva se Ciel avesse architettato tutto per una rivincita personale su di lei, per un semplice gioco oppure... per qualcosa di più nobile.

Non lo sapeva, nè, probabilmente, avrebbe mai potuto saperlo.

Tutto ciò che conosceva, però, era solo una cosa, e la urlò a pieni polmoni in direzione del ragazzino, incurante che come minimo l'intero Blue Ring potesse sentirla.

-TI ODIO!-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note dell'Autrice

 

Salve demonietti e maggiordomi di Efp! ^^

Ecco inaugurato uno special, per la prima volta, su un triangolo het: non pensavo di scriverne uno assurdo e sovrannaturale, ma spero abbiate gradito l'idea e la trama... e che vi abbia fatto divertire! :D

Personalmente credo che Sieglinde e Ciel sarebbero una coppia, per come sono presentati in Need you like a Drug, improbabile e spassosa XD

Se Sebastian non ci fosse e se loro non si odiassero tanto, forse... u.ù *fa pensieri zozzosi*

Un saluto di buon inizio settimana, a voi la parola! ^^

 

 

-FM.

   
 
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