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Autore: TankGirL    04/05/2009    2 recensioni
...Dopo mi hai lasciato sola, fuori al freddo di fine gennaio mentre fumavo con lo sguardo perso, realizzando la sottile e perversa ironia del destino: Proprio quando avevo capito che non sarei mai riuscita a cacciarti dalla mia mente, tu mi avevi cancellato dalla tua.
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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And I’d give up forever to touch you

 

And I’d give up forever to touch you.

 

A Luca, che non lo leggerà mai e che decisamente non lo merita, e a Serena, che mi è stata vicina nel momento peggiore.

 

 

Sei lì che ridi, scherzi con i tuoi amici. Siamo nella stessa aula, le voce stanca del professore arriva alle orecchie svogliate di entrambi, l’aria che respiriamo è la medesima, divisi da pochi metri di distanza.

E siamo così lontani.

Perché siamo arrivati a questo?

Indifferenza o dolore, è questo tutto quello che sappiamo offrirci?

Eppure io li ricordo, i sorrisi, i baci, le carezze da quattordicenni inesperti e trasportati dalle emozioni che ci scambiavamo, sdraiati lì fuori, sul prato, nascosti dagli alberi.

Ricordo il calore dei tuoi abbracci sotto il sole tiepido di fine settembre, che mi facevano dimenticare tutte le offese che da piccoli stupidi ci eravamo urlati. Puff, svanite. Solo con un tuo sorriso.

Ricordo il nostro primo bacio: tremavamo, tanta era l’emozione. Non era un semplice bacio, era  il crollo del muro che ci separava, la deposizione delle armi con cui ci eravamo sempre attaccati, l’armistizio che segnava la fine della nostra perenne rivalità. Non c’era più traccia di sfida nei nostri occhi quando ci guardavamo, ne nella nostra voce quando ci rivolgevamo l’un l’altro, ed in quei giorni non avrei mai creduto che sarebbe potuta tornare… povera ingenua.

Appena ti sei accorto che qualcosa stava cambiando, che i sentimenti diventavano più profondi, che forse era amore quello che leggevi nei miei occhi, ti sei allontanato, abbandonandomi ferita ma troppo orgogliosa per mostrarlo. Ho pianto sai? Non lo ha mai saputo nessuno, e ti ho odiato, come non ho mai odiato in vita mia. Ho ricacciato dentro un angolo buio del mio cuore sanguinante i sentimenti che stavano sbocciando nei tuoi confronti, mi sono convinta che non me ne fregava un cazzo di un bastardo borioso come te e mi sono gettata tra le braccia di un altro, donando a lui tutto ciò che avrei voluto regalare a te. Non è servito a niente…

Dopo poco meno di un anno ero di nuovo lì, ai tuoi piedi, pronta a ricevere l’ennesima pugnalata al cuore, che non è tardata ad arrivare. Sapevi che con me sarebbe stato diverso, più bello ma più difficile, e ancora una volta spaventato da quei sentimenti che tanto rifuggi mi hai rifiutato, nonostante nei tuoi occhi leggessi il desiderio e l’interesse che provavi nei miei confronti.

E dopo tutta la sofferenza che mi hai procurato ti chiedi perché dopo pochi mesi, un’estate passata a nascondermi da ciò che provavo per te, quando ti ho sentito dire che volevi stare con me, che tenevi da morire a me, che avresti fatto qualsiasi cosa per convincermi dei tuoi sentimenti, io ho scelto un altro? Ti stupisce? Beh la risposta è semplice: Paura. Sì, temevo con tutta me stessa che avrei sofferto di nuovo per causa tua, e non volevo, non potevo permettermelo, per questo ho scelto lui.

E’ passato molto più di un anno da quel giorno alla stazione in cui il mio sguardo triste ma convinto ti ha fatto capire al mia decisione. Tu ti sei trasformato ancora una volta in uno stronzo arrogante, completamente indifferente nei miei confronti.

Io stavo così bene con lui…  ma allora perché a volte soffrivo per il tuo disinteresse, perché ogni volta che ti vedevo con una ragazza provavo una fitta di gelosia?

Allora non potevo sapere che dietro alla tua maschera da perfetto menefreghista stavi male, soffrivi a causa mia, mi volevi ancora, e tanto.

Tutto questo lo ho scoperto solo ora, quando arresa all’evidenza, ti ho detto che quello che provavo per te non era mai finito e che avevo cercato di fuggirne pavida ed illusa che bastasse questo a dimenticarti. Sì, è stato proprio in questo momento che ho letto nei tuoi occhi tutto il dolore che ti ho causato e che ho sentito nelle tue parole rabbiose il disprezzo, mentre mi rinfacciavi più di un anno di sofferenze di cui eri stato vittima a causa mia. Spaventata e turbata ti ho sussurrato le mie inutili scuse, incapace di credere alle tue parole.

– Certo perché tu pensi che io sia solo uno stronzo a cui non glie ne frega un cazzo di niente e nessuno! Non puoi nemmeno immaginare come sono stato!- Me lo hai urlato in faccia, mentre io tremavo e cedevo sotto il peso delle tue parole.

Dopo mi hai lasciato sola, fuori al freddo di fine gennaio mentre fumavo con lo sguardo perso, realizzando la sottile e perversa ironia del destino: Proprio quando avevo capito che non sarei mai riuscita a cacciarti dalla mia mente, tu mi avevi cancellato dalla tua.

E quindi ora sono qui, a guardarti, a carpire ogni tuo singolo gesto, ogni tua espressione, perché con te non posso fare altro se non osservarti e ripercorrere il nostro passato, impedendomi in tutti i modi di sperare in un futuro. Non sai quanto vorrei riuscirci, quanto vorrei smettere di sperare, quanto vorrei arrendermi all’evidenza che non ti potrò mai più toccare.

 

 

 

  
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