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Autore: Vanya Imyarek    19/09/2016    1 recensioni
Chad e Penelope sono finalmente riusciti nel loro intento: rubare la corona di Tolomeo e portarla al sicuro nella Piramide Arena. Ma questo non significa certo che il loro compito è finito: dovranno impedire, al contempo, che Setne risorga e che la giustizia faccia il suo corso, e questo implicherà un viaggio nel luogo più pericoloso del mondo greco.
Dopo una corona contesa tra più parti, i nostri eroi saranno alle prese, come da profezia, con uno spettro da fermare e, al contempo, non fermare.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Servi del Kosmos'
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                                            CHAD

NON  MORIAMO,  MA  NON  SI  PUO'  DIRE  CHE  LA  SITUAZIONE   SIA  MOLTO  MIGLIORE









Sapete già benissimo quanto io sia intelligente: quindi non sorprenderò nessuno dicendo che una singola occhiata alla faccia di Penelope fu abbastanza per informarmi di tutto l'accaduto. 
"Quella bambina è saltata fuori, eh?" chiesi. Non eravamo nella nostra radura, quindi era meglio tenersi sul vago. Penelope annuì.
 "Era piuttosto isterica" spiegò. "Ha praticamente buttato giù la porta e ha tentato di suonarle alla povera Sadie" fui abbastanza sicuro che 'suonarle' fosse un grosso eufemismo "Poi è scappata quando Carter ha cercato di trattenerla, portandosi a dietro il suo piccolo disgraziato amico" 
Aveva preso completo controllo di Felix, in altre parole. Ed era sparita chissà dove. Bene, al momento Becky non apparteneva a nessuna fazione, se non a quella 'Odio Sadie Kane'. Noi dovevamo cercare di trasferirla alla nostra, il più in fretta possibile. A meno che Setne non avesse già scoperto di lei e deciso che anche una bambina poteva tornargli comoda ... un attimo. Questo mi faceva venire un sospetto.
 "Secondo te i servizi sociali avranno potere di intervenire?" 
Penelope ci mise un paio di secondi a capire a chi mi riferissi (ehi, aveva un senso, l'esercito di Setne si dava un sacco da fare nell'ambito di 'migliorare la società, anche se non per gli scopi abituali). 
"Non lo so. E' esattamente il tipo di persona su cui dovrebbero avere autorità, no?" Tradotto: essendo lei una dea, il Libro di Thoth avrebbe il potere di controllarla.
 "E' vero, ma è anche molto piccola" feci notare. "E ha iniziato a manifestare questi problemi da poco tempo. Magari non hanno abbastanza informazioni per intervenire"
 Tradotto: è possibile che sia nata dopo la stesura del Libro di Thoth. A quanto abbiamo capito, il capo era piuttosto giovane quando l'ha scritto. Probabilmente nessuno a parte i suoi genitori conosce il suo nome segreto - e questo era un problema, con Walt alla mercè di Setne - ma nessuno si era preso la briga di annotare la sua vera forma divina, o i suoi rifugi preferiti. Quanto allo sheut, visto come era stata dimenticata in fretta e per tutto quel tempo, era possibile che non ne avesse nemmeno uno. 
"Non ne sono sicura. Potrebbero intervenire i genitori, del resto" Tradotto: magari Walt sa il suo nome segreto e potrebbe dirlo a Setne.
 Certo, io non ero così completamente sicuro che sarebbe stato disposto a lasciare sua figlia vulnerabile a un soggetto del genere ... ma del resto, Anubi era la stessa persona che a quanto pareva aveva mollato tutto, Becky inclusa, per mettersi con Sadie. Non mi pareva un soggetto di cui fidarsi per la sicurezza della piccola dea. 
"Vero. Meglio parlarne con i diretti interessati, stasera" Tradotto: chiederemo a Setne alla riunione di stasera. 
E okay, lo so che non ne potete più di sentirci parlare di come avremmo risolto tutto alla riunione notturna, visto che ci sono le premesse di un sacco di cose che avreste capito solo dopo parecchio tempo, quindi vi farò un favore: salterò l'avvincente parte in cui ceniamo, fingiamo di andare a dormire e ci trasportiamo di nascosto da fuori dalla capanna, e andrò direttamente al punto. 
Penelope fu prontamente buttata a terra da Calvin, scontratosi con lei mentre saltellava e strillava. Per fortuna l'ambiente circostante era molto più calmo: Hazelle e Regina stavano parlando con una Gaia molto sorridente, Dakao le osservava con un lieve sorriso appoggiato contro la parete, Mortimer si grattava la testa in un angolo, Luciano osservava il tutto completamente impassibile, e Setne faceva lo stesso, solo con un sorriso che gli andava da una parte all'altra del volto. Alcuni risero al vedere Penelope che si districava da Calvin e si rialzava. L'impressione immediata era che non volessero ucciderci.
"Oh, che bello rivedervi in queste circostanze!" fu il saluto di Setne. "Mi sento sollevato. Sapete che stamattina mi avete davvero fatto paura con i vostri attacchi?"
 "Abbiamo dato la stessa impressione anche ai Kane, spero" replicò Penelope. "Comunque, sbaglio o adesso lei può usare il Libro di Thoth?"
 Il sorriso del non-più-spettro si allargò. "Teoricamente, sì. Avrei accesso a tutto il menù degli incantesimi, senza limitazioni di sorta. Però ... ho pensato che sarebbe stata una grana mica da ridere. Insomma, va bene che mi avrebbe conferito il potere su tutti gli dei, però mi avrebbe anche disegnato un bersaglio gigante addosso. Ogni singolo mezzosangue e mago al di fuori di questa stanza sarebbe stato fermamente intenzionato a uccidermi ... sì, anche i più pacifisti penserebbero che io non conto come essere umano, visto che in teoria dovrei essere morto. Senza contare che tutti gli dei greci mi tirerebbero addosso tutto quello che hanno. Sicuro, avrei potuto affrontarli, ma ... perchè correre rischi inutili quando avevo un'alternativa molto migliore?" 
"Cioè non userà il libro?" chiesi. No, questo non aveva senso. Sarebbe rimasto un bersaglio, libro o meno, solo senza la possibilità di controllare le divinità egizie. Non poteva essere così. 
E infatti: "Certo che no. Ho solo praticato un incantesimo simile a quello che aveva fatto chi ha trovato quel libro prima di me. Prima di partire per il Tartaro, ho trascritto gli incantesimi del libro su un altro papiro, e chiuso l'originale in un posticino di mia conoscenza. Dopodichè, ho macerato la copia, l'ho mescolata ad acqua e un paio di altre cosucce magiche, e ho ordinato a Gaia, qui presente, di berla stamattina" 
Gaia arrossì violentemente. Sembrava felicissima e confusa allo stesso tempo. 
"Tecnicamente, avrei-" esordì.
 "Incorporato l'intera sapienza del libro di Thoth!" gongolò Setne, mettendole una mano sulla spalla come a volerla mettere meglio in mostra. "O meglio, diventata una sorta di personificazione del libro. Ogni ordine a qualsiasi divinità da lei pronunciato, avrà lo stesso effetto che avrebbe se letto da quel libro"
 Eh? No ... quest'idea era talmente assurda e inaspettata che era come se mi avessero svuotato la testa. Che benefici avrebbe portato, esattamente? Spostato l'attenzione da lui a una normale ragazza del suo esercito? 
No, prima aveva detto che anche i più pacifisti non avrebbero avuto problemi a ucciderlo, perchè tecnicamente lui sarebbe dovuto essere già morto- ma Gaia no. Gaia era naturalmente viva e vegeta. Un essere umano vivo e vegeto. Una persona che, una volta uccisa, non sarebbe più potuta tornare indietro. 
"E questo incantesimo si spezzerebbe solo con la morte di Gaia, vero?" Penelope doveva essersi fatta un ragionamento simile al mio.
 "Esattamente. E ce lo vedete Jackson, o i Kane, ad uccidere una persona, solo perchè è il veicolo per gli incantesimi più potenti del nemico?" 
Aveva maledettamente ragione. Non importava quanto la morte di Gaia avrebbe risolto le cose sul piano strategico, Percy, Annabeth, i fratelli Kane ... tutti i due Campi e il Ventunesimo Nomo erano pieni di persone che non sarebbero mai state capaci di premeditare l'uccisione di un'altro essere umano. Piuttosto, si sarebbero affannati a cercare un metodo per liberare Gaia dal papiro, e-ah.
 "L'incantesimo è irreversibile, vero?" chiesi a Setne. 
Lui annuì vigorosamente. "Almeno a giudicare dal fatto che quello che l'ha fatto prima di me è stato fatto uccidere dagli dei, è proprio il caso" Ma allora quel foglio non li controllava così tanto! 
"Quindi loro perderanno tempo a cercare un controincantesimo, invece di decidersi ad agire direttamente contro di lei" riflettè Penelope. 
"Esattamente" intervenne Luciano. "Non solo: la loro lealtà nei confronti di un loro simile li spingerà a impedire attivamente che qualcuno più spregiudicato di loro porti a termine il compito. E se possibile, i Greci tenteranno di ostacolare i loro stessi dei, nel caso questi ultimi mostrassero la loro solita considerazione per la vita umana. Attirandosi probabilmente qualche punizione. Tenendo conto del fatto che chi dimostra una simile mentalità vige coincidentalmente tra i migliori guerrieri del Campo, tutto ciò potrebbe esserci di notevole vantaggio" 
Luciano aveva decisamente qualcosa che non andava. Sembrava irritato, ma la sua voce non aveva nulla che potesse suggerirlo. Me ne accorsi poco dopo: era l'assenza del suo solito tono cortese, in favore di una voce completamente atona.
 Il motivo era piuttosto facile da individuare ... era sottinteso che Setne non aveva scelto Gaia per le sue capacità di controllare una simile magia (apparteneva perfino a una cultura diversa ...) ma per la sua fedeltà. Probabilmente, la stimava il membro più leale del suo esercito, o non si sarebbe mai nemmeno sognato di renderla il veicolo di tutto il suo potere. Il che implicava che Luciano godeva di minor fiducia. La cosa urtava, eh?
 Ah ... mi sovvenne che ciò implicava anche che non si fidava così tanto nemmeno di me e Penelope. Poteva essere un indizio che avesse capito cosa stessimo combinando? Ci stava tenendo in serbo una brutta sorpresa per il resto della nottata? Mi riconcentrai su di lui, che stava continuando a parlare. 
"...mente. A nessun altro pare uno splendido piano?" 
Io applaudii. Penelope aprì la bocca, ma ripensò qualunque cosa stesse per dire. "Geniale, semplicemente geniale" concluse. 
"Vero. Con questi incantesimi, siamo inarrestabili. Ragazzi, è tempo di iniziare a fare le cose più in grande. Non ci limiteremo più all'attività di beneficienza- non preoccupatevi, faremo ancora qualcosa - ma inizieremo a progettare veri e propri attacchi contro il Campo Mezzosangue e i Nomi. Con il potere degli dei egizi dalla nostra parte, saremo imbattibili. E una volta che non ci saranno più utili, li esilieremo nella Duat per più tempo di quanto non siano capaci di ricordare. Lo faremo, gente. Ora, i nostri sopra citati amici hanno già deciso le contromosse?" 
"Assolutamente nulla" replicai. "Sono andati completamente nel pallone dopo la defezione degli dei egizi. Si sono rassegnati ad aspettare che noi ci muoviamo per primi"
 Setne annuì compiaciuto.
 "Hanno avuto un altro tipo di problema, però" intervenne Penelope. "Le è già stato detto di Kethc ... della figlia segreta di Anubi?" 
Perchè glielo stava dicendo? Ah, sì: perchè si sarebbe scoperto prima o poi, e si sarebbe anche potuto scoprire che Penelope era presente al momento. Tacere su di lei sarebbe stato molto sospetto. E poi, forse, saremmo riusciti a prendere Luciano in contropiede ...
 "Ah, volevate tutti farmi una sorpresa, vedo!" gongolò Setne. "Mi dispiace che vi sia andata male, ma non preoccupatevi" niente, lo sapeva già. "Ha preso il controllo del suo ospite?" 
"L'ha preso, ha tentato di uccidere Sadie ed è scappata" riferì Penelope. "E' convinta che la Kane sia la causa della separazione della sua famiglia"
 "Povera piccola" Setne finse un sorrisino triste. "Le rovinafamiglie fanno più danni di quanto non valgano. Credo che avrà bisogno di qualcuno che si prenda cura di lei ... per quanto dea, è pur sempre una bambina, non può restare così allo sbaraglio. La troveremo, gente, ci assicureremo che la sua vicenda abbia un lieto fine. Ma a questo penseremo a partire da domani. Adesso è il momento di rilassarsi e festeggiare. Oggi sono successe abbastanza cose perchè ve lo meritiate" 
Molto probabilmente si trattava di una ripresa dei festeggiamenti, il che spiegava il clima allegro e rilassato che avevamo trovato al nostro arrivo. 
Bene, bene. Adesso c'erano principalmente due cose di cui preoccuparsi. Primo, non eravamo stati ammazzati a vista. Dunque la nostra copertura non era ancora saltata. Thoth non era stato interrogato, o era riuscito a tenere nascosto il nostro coinvolgimento?
 Che ne sapevamo noi. Sarebbe sembrato strano chiedere, nessuno aveva tirato in ballo qualcosa che si avvicinasse anche solo lontanamente all'argomento. Sarebbe stato prudente, una volta trascorso il minimo indispensabile di tempo lì, fare ritorno alla Piramide Arena a controllare la situazione? Di nuovo, che ne sapevamo. Magari così facendo avremmo fatto saltare qualunque trucco Thoth si fosse inventato, magari avremmo ricevuto una buona spiegazione.
 Secondo, ora il potere di Setne sugli dei era legato a Gaia. Se Gaia fosse morta, Setne non avrebbe potuto fare nulla del genere ... aveva ancora l'originale del Libro di Thoth nascosto chissà dove, comunque. Ma l'eventuale morte di Gaia avrebbe probabilmente gettato i suoi piani nel caos, al punto da permettere alla fazione degli dei di contrattaccare in modo decisivo. 
Dunque, il fatto che il mondo non finisse gettato nel caos dipendeva dalla vita di una singola persona, o meglio, dalla sua mor- 
"Non sei esattamente l'anima della festa, o sbaglio?" Luciano ebbe la cortesia di interrompere il mio flusso di pensieri proprio nel momento più importante. 
"Uh?" replicai intelligentemente. "Non hai avuto alcuna reazione all'invito. Stanco per quello che è successo oggi o solo sorpreso che le cose si siano svolte così bene?"
 Questa non mi piaceva. Generalmente Luciano che parlava non mi piaceva, ma quando si rivolgeva esclusivamente a me, ero ancora meno entusiasta. Cosa aveva in mente per avermi avvicinato? Dovevo aspettarmi un bombardamento di frasi ambigue?
 "Un misto di entrambe le cose, suppongo" replicai. 
"Comprensibile, del resto. Una curiosità: come è stata presa la scomparsa di Walt dalla sua fidanzata? Da quanto ho capito di lei, potrebbe aver giurato di precipitarsi al salvataggio, o averlo preso come un tradimento. Ho indovinato bene?"
 "Dovresti chiederlo a Penelope" risposi. "E' lei l'amica che ha dovuto confortarla. Anche se qualunque cosa possa aver provato, la comparsa di Bect ... della piccola congelatrice ha sconvolto ulteriormente le cose"
 Luciano sorrise. "Immagino" 
"Perchè ti interessa tanto saperlo?" Penelope si intromise nella conversazione. 
"Quello che ho detto: volevo sapere se avevo indovinato la sua possibile reazione"
 "E da quando ti interessi alla psicologia?"
 "Sarebbe stata la mia scelta per l'università, se non fossi mai stato coinvolto in tutto questo. Ho passato il test per accedere alla conoscenza?" 
Penelope lo guardò malissimo. "Era sconvolta, naturalmente. E' stata l'unica volta in cui l'ho vista piangere"
 Sadie non aveva pianto, a quanto mi risultava.
 "Ma è una cosa che avrebbe fatto chiunque"
 "Questo è vero. Dunque non è così incrollabile ..."
 "Oh, non contarci troppo. E' andata su tutte le furie subito dopo"
 Luciano annuì. "Capisco perfettamente. Grazie mille" 
"Adesso permetti a noi una curiosità: che fine ha fatto Walt? Non è tornato al Nomo, ed era l'unico degli dei ad avere un corpo fisico al momento. E' tornato nella Duat o l'avete chiuso in una credenza qui?" intervenni.
 "Nello scantinato. Nella credenza non ci entrava"
 Eh? Fino a quel momento, non avevo mai pensato che lo stessero tenendo effettivamente prigioniero. Chissà perchè, mi ero immaginato che sarebbe tornato nella Duat, ad assolvere i doveri di Anubi. 
"Volete parlargli? Potete farlo con tranquillità, non ha alcun mezzo di comunicazione con i nostri avversari. Gli abbiamo sequestrato tutti i suoi amuleti" 
Incluso quello che lo connetteva a Sadie. Saremmo stati al sicuro finchè non fossimo riusciti a privare Setne del suo potere sugli dei, il che mi riportava a- 
"Penso che avremo un paio di cosette molto utili da dirgli" trillò una Penelope molto soddisfatta. Ma così facendo saremmo stati fregati nel momento in cui Walt fosse riuscito a scappare ... o forse era meglio non farsi vedere sospettosi di una simile eventualità?
 Uffa, Penelope si stava prendendo tutte le decisioni strategiche quella notte. Probabilmente perchè non era occupata a rimuginare sul sospetto che era venuto a me.
 Luciano ci fece strada all'interno del quartier generale. Tra parentesi, non sapevo che ci fosse uno scantinato. Quel posto era decorato in stile egizio, e per i primi tempi avevo anche pensato che fosse un rifugio nella Duat costruito in quello stile; ma più tempo ci passavo e più iniziavo a rendermi conto che l'architettura generale era quella di un'abitazione moderna, forse una grande villa. Dove si trovasse esattamente e come avesse fatto Setne a metterci le mani sopra rimaneva un mistero. 
Lo scantinato si rivelò essere una normalissima cantina, grigia e umida, con solo una porta a vetri a dare sull'esterno. Doveva essere pesantemente incantata, per resistere alla magia di Walt.
 Il soggetto in questione era seduto su una branda, lo vedemmo alzarsi quando udì dei passi ... e sgranare gli occhi quando ci vide.
 "Voi due! Come vi ..." probabilmente in un primo momento aveva pensato che fossimo stati catturati anche noi. Si accorse alla svelta dell'errore quando si accorse che non solo non eravamo trattenuti, incapacitati o minacciati in qualsiasi modo, ma eravamo anche piuttosto calmi. Lì connesse i punti abbastanza alla svelta.
 "Siete le loro spie" mormorò. "Non ci avremmo mai creduto ... ci siamo sempre fidati di voi. Vi abbiamo anche scelti per andare a fermarlo -ah, è per questo che abbiamo fallito, vero? Ci avete sabotati dall'interno, voi ..."
 "Fammi indovinare: sta per arrivare un predicozzo" interruppi. Bene, a quel punto probabilmente si era fatto l'immagine di noi come dei mostri bugiardi e ipocriti e niente gli avrebbe fatto cambiare idea, dunque potevo togliermi qualche piccola soddisfazione in cui speravo da quando avevo origliato il discorso tra Sadie e Penelope, la sera prima nel Tartaro.
 "Siete spregevoli" tagliò corto lui. "E io che ti ho anche -" 
"Ah, noi siamo quelli spregevoli?" Penelope lo interruppe di nuovo. "Non il tizio che ha mentito alla sua fidanzata e le ha giurato che lei è stata la prima per lui, che assolutamente non aveva una moglie e una figlia nascoste da qualche parte?" 
Walt fece un passo indietro, ma riuscì a sembrare ancora irritato. "Voi non siete nella posizione di-" 
"Noi non abbiamo abbandonato una bambina per rifarci una vita con una ragazza carina" puntualizzai. 
"Io non ho scelto di abbandonarle. Noi dei siamo più influenzati dall'umanità di quanto crediate. Quando i mortali hanno iniziato a dimenticare Anput e Kebechet, anche i miei ricordi sono stati modificati. Non ero nemmeno consapevole che fossero mai esistite. Non ho mentito consapevomente, a differenza di altri" 
Non si era accorto della falla nella sua storia? 
"Quindi potresti dimenticare Sadie con altrettanta facilità? Visto che nessuno sa che siete insieme ..." rispose Penelope. 
"No! Questi ricordi avranno l'aiuto di una memoria mortale ..." 
Ah, quindi sapeva che c'erano dei trucchi per evitare questo? Che schifo.
 "E non hai pensato di fare qualcosa di simile anche per evitare di dimenticarti di tua figlia? E' un processo piuttosto lento, a quanto ho capito"
 A quanto pareva, non aveva alcuna replica per questo. Si limitò ad abbassare lo sguardo e a tacere. Meglio.
 E questo vale ancora, Walt: ci dispiace per il tradimento, ti ringrazio per avermi insegnato a non polverizzare qualunque cosa toccassi, ma resti uno stronzo.
 "A quanto pare, risponde alle accuse di pessimo fidanzato e orribile padre negandovi la parola" Luciano intervenne per la prima volta nella conversazione. "A meno che non abbiate altre accuse da muovere, suggerirei di tornare al piano di sopra"
 Annuii, e Penelope si avviò per prima verso le scale in risposta.
 "Non immaginavo che le azioni di Walt vi avessero indignato tanto" commentò l'italiano. Be', non avevamo fatto nulla di strano, eravamo nell'esercito di Setne perchè volevamo migliorare il mondo ed eravamo persone profondamente morali, alla fine della storia.
 "Sadie Kane mi piace meno di quanto non dia a vedere loro, ma lo stesso non si merita di essere trattata a quel modo" replicò Penelope. "Nessuno si merita di essere trattato a quel modo" 
"E nessun bambino dovrebbe mai essere coscientemente abbandonato dai genitori" rincarai la dose.
 Luciano annuì. "Adesso mi è tutto più chiaro, anche il motivo per cui non vi siete lasciati smontare dalle sue accuse. Voi state facendo qualcosa di moralmente discutibile per uno scopo ben preciso e utile per tutti, mentre Anubi ha agito senza pensare ad altro che a sè stesso. Logico"
 Gli rispondemmo con grugniti di assenso. Meglio non dargli risposte su cui potesse elaborare, e potevamo farci passare per ancora irritati a causa dell'incontro appena avuto.
 Una sorta di ululato selvaggio interruppe qualsiasi pensiero potessimo avere in quel momento. I festeggiamenti stavano procedendo? Venne spontaneo a tutti andare a investigare. 
L'urlo, però, non era arrivato dal salone principale, ma da un corridoio in cui io non ero mai stato. Calvin uscì da una porta a correrci incontro. 
"Se volete entrare, è una cosa per soli ragazzi" annunciò. "Penelope non può passare"
 "Uhm ... accetterò questo triste destino" commentò lei. Bene, adesso ero sicuro che, qualunque cosa fosse, si trattasse sicuramente di una cavolata, o non ci sarebbero stati limiti a chi poteva saperlo in quell'esercito.
 Io e Luciano procedemmo lo stesso, ed entrammo nella stanza a trovare Mortimer che blaterava insensatamente e Dakao che tentava di zittirlo.
 "Cosa-" feci appena in tempo a esordire. 
"Si è baciato con Gaia!" ghignò Mortimer, indicando un imbarazzatissimo Dakao.
 "Mortimer, ma un bel piatto di affari tuoi-"
 Ah, era solo una questione di relazioni, come se non ce ne fossero già abbastanza- un attimo. Dakao era interessato alla ragazza la cui vita manteneva gli dei sotto il controllo di Setne? Ma questa cosa non poteva durare, la profezia, maledizione!
 "Scherzi? Sei riuscito a beccarti la ragazza al top di questo esercito! Avresti avuto più culo solo se ti fossi beccato Hazelle"
 "Evitiamo di trasformarla in una competizione" sospirò esasperato Dakao. Una discussione scema iniziata da Mortimer su quello che avevo appena realizzato ... questo era surreale.
 "Baciare le ragazze fa schifo" sentenziò Calvin, dando il suo utile apporto alla mia impressione di cui sopra. 
La profezia, Dakao che sarebbe sicuramente stato il nuovo Icaro, la cui morte sarebbe stata provocata da ... 
"Preferisci i ragazzi?" gli rispose Luciano. 
"Baciarsi in genere fa schifo!" 
Avevo la cosa potenzialmente più tragica dell'intera vicenda sotto esame e non riuscivo nemmeno a concentrarmi ...
 "Ma allora questa è una cosa seria?" Mortimer riprese a interrogare Dakao. Meglio di no, si sarebbe risparmiato una bruttissima- 
"Spero di sì, va bene? Adesso, era davvero necessario coinvolgere chiunque in questa cosa?" 
Ecco, appunto. Cioè, non me ne fregava niente della privacy di Dakao, era il fatto che sperasse per una storia seria quello che mi preoccupava. 
Detto chiaramente, Gaia doveva morire. Doveva essere uccisa. Da chi, non me la sentivo ancora di pensarci al momento, ma questa persona avrebbe finito per uccidere, direttamente o no, anche Dakao. E se fosse stato proprio per il suo legame con Gaia?
 "Biasima loro, io ero solo contento per tutti quelli che ci sono dentro, e per me, che adesso ho ancora più possibilità di accedere ad Hazelle" Mortimer guardò con irritazione me e Luciano. "Sempre che voialtri non intendiate mettervi di mezzo!"
 "E' mia sorella ..." mormorò allibito Luciano.
 "Non è il mio tipo" mentii. Okay, i primi tempi ero anche stato un po' interessato ad Hazelle, poi mi ero reso conto che con la sua posizione di sorella di Luciano era una persona troppo ambigua e da cui diffidare il doppio. Se Penelope dice che ciò è merito di una sua strigliata, non credetele mai. 
Mortimer mi guardò ancora storto. "Dovessi scegliere, preferirei Regina" Pregai qualsiasi divinità disponibile al momento perchè la povera Regina non ne sapesse mai niente. 
Finalmente l'imbecille si rilassò, e grazie agli dei non gli passò per la testa di mettere sotto accusa anche Calvin. 
"Questo mi lascerebbe Penelope?" Non si capiva se Luciano fosse contento o meno della cosa. "Comunque, sono impressionato. Gaia ottiene la fiducia più totale da parte del capo, diventa la sua principale fonte di potere, e si trova un ragazzo interessato a una relazione duratura. E' quasi fin troppa felicità per una persona sola, non trovate?"
 Troppa felicità ... una violazione dell'equilibrio, quindi? Qualcosa di cui noi ci saremmo dovuti occupare ... riducendo la sua fortuna ... no, non potevo mettermi a pensarci lì. Probabilmente avrei avuto un crollo nervoso se avessi esaminato oltre le implicazioni della cosa. Tra parentesi, Luciano, grazie mille per aver mollato la frase ambigua dell'occasione!
 "Io direi che va più che bene" borbottò Dakao tutto d'un fiato, come imbarazzato da quella frase.
 "Ehi, avete finito di scambiarvi i vostri importatissimi segreti maschili?!" urlò Penelope da fondo del corridoio. "Io sto morendo di sonno. Chad, tu intendi restare qui o mi raggiungi adesso?"
 "Meglio che vada" informai gli altri. "Sono piuttosto stanco anch'io. Lieto di aver condiviso con voi gli affari di Dakao" il giapponese mi guardò malissimo. "Ci si vede alla prossima riunione" 
Uscii dalla stanza accompagnato dai saluti degli altri.
 "Sono così stanca, dormirei in una tomba" borbottò Penelope. Quella non l'avevo ancora senti- ah, era un modo per dire 'andiamo a controllare la situazione alla Piramide Arena'. 
Quanto sarebbe stato rischioso, esattamente? Avremmo trovato Thoth lì? Sarebbe riuscito a darci direttive, anche se sotto il possibile controllo di Setne? Sarebbe stata una trappola per provare se avevamo davvero qualcosa a che fare con lui? 
Oh, che bello, anche qui nessuna certezza: a meno che non andassimo a controllare di persona. Quanto mi sarebbe piaciuto poter preparare le situazioni prima senza intoppi o casini di sorta ... 
"Sono perfettamente d'accordo con te" le risposi.
 Effettuammo il viaggio nell'ombra.






Ladies & Gentlemen,
aggiornamento davvero veloce, anche perchè questo è un capitolo davvero breve. Ha comunque una rivelazione di estrema importanza per la trama, come avete visto: le varie possibilità di pairing. No, era un tentativo di scherzare, chiaramente. Comunque, il fatto che la prima persona a metter mano sul Libro di Thoth se ne sia bevuta una copia non è una mia invenzione: fa effettivamente parte della leggenda che collega Setne al ritrovamento del Libro. 
Questa persona era il principe Neferkaptah; per punirlo, gli dei gli accopparono moglie e figlio, prima di far fuori anche lui. Il Libro di Thoth fu sepolto con lui (ricordate quando nel terzo libro Thoth dice che Setne violava tombe?) e quando il nostro allora-non-fantasma tentò di soffiarglielo, prima la mummia di Neferkaptah lo sfidò a varie partite di senet, tirandogli pure la scacchiera in testa così forte da farlo sprofondare nel terreno ogni volta che perdeva.
 Poi, dopo che Setne barò senza ritegno e se la squagliò col Libro, gli mandò in qualche modo un trip allucinogeno in cui Setne incontrava una gnoccolona da paura, tale Tabube, che gli imponeva vari sacrifici, uno più atroce dell'altro, per convolare a nozze; salvo poi risvegliarlo dal trip proprio mentre si accingeva a consumare il matrimonio, facendolo ritrovare a bordo strada, con la febbre e senza uno straccio addosso. La leggenda dice che a questo punto Setne decise di riportare il Libro nella tomba; Riordan non sottoscrive.
Fine parentesi Superquark, ora spoiler! Nel prossimo capitolo, ultimo di questa storia, i nostri eroi faranno il punto della situazione, e non sarà una cosa allegra.

  
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