Junjou Romance
Capitolo 8 e Finale
Hiroki era arrivato
di corsa. Davanti casa di Akihiko c’erano un paio di furgoncini sospetti, alcuni
uomini erano fermi davanti all’entrata e cercavano di fermare tutti quelli che
si avvicinavano.
- Che
scocciatori!- La corsa non lo aveva calmato neanche un po’, sperò che nessuno di
quei ficcanaso gli si avvicinasse o se li sarebbe mangiati vivi. Passò in mezzo
ad un gruppo di persone, tutte parlottavano tra loro e scribacchiavano qualcosa
sui taccuini e alcuni che sistemavano grosse telecamere ingombranti. Uno di loro
lo notò avvicinarsi e lo fermò. La furia di Hiroki
crebbe.
- Mi scusi
signore… lei abita in questo palazzo per caso?- Hiroki gli rivolse un’occhiata
di fuoco, strinse i pugni pronto a spedirlo in orbita se solo avesse detto
altro. Lo ignorò e avanzo di nuovo. - Mi scusi… vorremmo solo sapere se è vero
che qui abita un certo Takahashi Misaki.- Ecco ora era tardi, tanto con qualcuno
avrebbe dovuto comunque prendersela.
- Levatevi dai
piedi… SIETE UNA SCOCCIATURA! Vi divertite tanto ad irrompere nelle vite delle
persone e distruggerle come se niente fosse?- Lo vide indietreggiare, Hiroki
stava gridando e si agitava come un pazzo, ma infondo non gliene importava
proprio nulla. Che lo riprendessero pure, avrebbe mandato al diavolo tutti
quanti senza farsi nessun problema. Suonò al campanello di Akihiko, e gli gridò
contro di aprirgli.
- Se lei lo
conosce, perché semplicemente non smentisce la notizia?- Aveva incalzato uno di
loro, ordinando al suo cameraman di riprendere ogni istante. Gli si era
avvicinato pericolosamente, mettendogli contro un microfono che probabilmente
avrebbe fatto una brutta fine.
- Smentire cosa?-
stranamente era tornato calmo, aveva incrociato le braccia al petto e li
guardava con aria di sfida. – Io non c’entro con questa storia quindi cosa
dovrei smentire… se è una bugia verrà fuori la verità senza che io debba dire
proprio nulla...-
- Ma è vera? Ci
sono prove e foto che lo dimostrano?-
- Ah si? Io ho
visto solo due ragazzi insieme, è questo il vostro decantato scandalo? Di certo
sapete fare il vostro lavoro, ricamare su semplici fatti di vita quotidiana…
sinceramente mi fate tutti pena. Quello che non capite è che a soffrire per le
vostre bugie non sono solo i diretti interessati.-
- Abbiamo sentito
che il ragazzo vive a casa del famoso scrittore Usami Akihiko… c’entra anche lui
in questa storia? Lei che legami ha con queste
persone?-
- Io? Vi
piacerebbe ricamare anche su qualcun altro vero?- In quel momento spuntò
Akihiko, era sceso a controllare non vedendo arrivare Hiroki, nonostante gli
avesse subito aperto il portone.
- Hiroki, mi
spieghi che combini?- Aveva gli occhi rossi e cerchiati, un viso pallido e
smunto. Hiroki sentì la rabbia salirgli nuovamente la cervello, le tempie gli
pulsavano incessantemente.
- Nulla… stavo
solo appurando quante zanzare ronzassero qui intorno…- Gli furono subito addosso
con un mare di domande su Misaki, domande che ad Akihiko fecero male. Hiroki lo
prese per il braccio, prima che venisse inghiottito da quella marea viscida ed
entrò, chiudendo la porta dietro di se. Non era riuscito a controllarsi e ora si
dava dell’idiota per quella scenata, ma la cosa che gli premeva era aiutare
Akihiko. Si chiusero in casa e Hiroki lo tempestò di domande su cosa fosse
successo al telefono con Takahiro.
- Te l’ho detto…
verrà a prendersi Misaki, è già in viaggio…-
- E a te sta bene
così? Non farai nulla per fermare questa cosa?-
- Ho parlato con
Yuki, stanno già lavorando per smentire questa notizia… tra qualche giorno forse
non se ne parlerà più… anche mio fratello ha detto di aver fatto qualcosa in
merito.-
- Non sto parlando
della notizia… - Akihiko volse lo sguardo da un’altra parte, nascondendo gli
occhi dallo sguardo di Hiroki. Aveva il cuore a pezzi, si stupì di come fosse
ancora in funzione. Hiroki non lo aveva mai visto tanto fragile, come se la
persona che conosceva da anni fosse scomparsa. Aveva gli abiti in disordine e
un’aria terribile.
- Non posso fare
nulla contro Takahiro, è suo fratello e non posso oppormi ad una sua
decisione.-
- Ragioni come se
il ragazzo non contasse nulla… -
- Misaki non si
opporrebbe mai a suo fratello… ormai è tutto
finito.-
- Sinceramente
Akihiko… mi hai deluso.- Rimasero in silenzio, era corso da lui per sostenerlo,
per farlo reagire ad un momento di sconforto, ma si rese conto che non era stato
un momento. Non si spiegava il perché quel Takahiro avesse un tale ascendente su
Akihiko, ma lui si era comunque arreso. Se per Akihiko non valeva la pena di
lottare, allora lui che non c’entrava nulla, non poteva dire neanche
nulla.
Rimasero in
silenzio fino a che non si accorsero di una gran trambusto. I giornalisti
stavano infastidendo tutti i passanti e Hiroki non riusciva a sopportalo. Più di
una volta gli era passato per la mente di tirare addosso a quei parassiti un bel
secchio d’acqua bollente… l’olio Akihiko glielo aveva proibito. Intravide dalla
finestra la figura inconfondibile di Nowaki con accanto il ragazzo. Teneva a
bada i giornalisti senza scomporsi, al contrario suo che aveva dato i numeri
quasi subito. Nessuno fece caso al ragazzo, questo dimostrò che erano solo
notizie che stavano cercando e non fatti reali. Suonarono e Hiroki corse ad
aprire. Appena in casa Nowaki si avvicinò subito a lui, sussurrandogli qualcosa
all’orecchio.
- Ti hanno visto
tutti alla tv Hiro-san… comunque Takahashi-kun sa che sta per arrivare suo
fratello.- Hiroki fece finta di non aver recepito la prima parte del messaggio,
osservò il ragazzo togliersi il travestimento e cercare
Akihiko.
- E’ chiuso nello
studio da un po’… - lo avvertì Kamijo, provando a capire se Misaki si fosse
ripreso o meno, lo vedeva abbastanza determinato, ma se Akihiko gli avesse
ripetuto le stesse parole che aveva detto a lui come avrebbe
reagito?
- E’ arrabbiato
con me?-
- No, credo che ce
l’abbia solo con se stesso in questo momento per non averti protetto come
avrebbe dovuto.-
- Sono io che ho
sbagliato, avrei dovuto fare tante cose che non ho fatto e ora devo rimediare
senza appoggiarmi sempre a lui.- Era serio e sicuro delle sue parole, Hiroki
vide una piccola luce di speranza accendersi nell’oscurità in cui erano caduti.
– Nii-chan sarà qui tra poco, devo parlare prima con
lui.-
- Vuoi che ce ne
andiamo?-
- Credo che
chiedervi di restare sarebbe troppo ipocrita da parte mia, infondo avete già
fatto troppo per me…-
- Bhè magari…
potrei mettere su un po’ di te e calmarci tutti…- rise, Hiroki voleva restare.
Si era detto più volte che non si sarebbe più intromesso, non si trattava più
dello scandalo, ma della loro vita. Però Misaki era deciso e magari solo la
presenza di qualcuno che lo supportava, gli avrebbe dato la forza di fare ciò
che credeva giusto.
Rimasero in
attesa. Misaki non aveva provato ad avvicinare Usagi-san, era rimasto seduto sul
divano osservando l’orologio e cercando di non far cadere la tazza di the che
reggeva in mano, a causa del tremore delle mani che non accennava a smettere.
Era agitato, ma convinto di ciò che avrebbe dovuto dire. Poi suonò. Il trillò
del campanello fece sobbalzare tutti. Hiroki scattò in piedi di colpo e guardò
gli altri, decise di andare ad aprire, voleva proprio vedere il viso dell’uomo
che lo aveva tanto deluso in quel momento. Lo vide alla porta, deciso e
arrabbiato, aveva gli occhi sottili e infuriati, il viso tirato, ma molto
stanco. Hiroki lo fece entrare, ma Takahiro non gli rivolse neanche la parola,
andò defilato in salotto cercando Misaki e chiamando anche Akihiko, che però non
riuscì ad uscire dallo studio. Misaki lo salutò alzandosi dal divano e poggiano
la tazza di the sul tavolo, non si mosse oltre, ma Takahiro corse ad
abbracciarlo sussurrandogli qualcosa alle orecchie, per
tranquillizzarlo.
- Nii-chan io sto
bene.-
- Dov’è Akihiko?
…- lo strinse più forte a se, come se dovesse proteggerlo da qualcosa. – Non
preoccuparti adesso ti porto ad Osaka e vedrai che non dovrai più sopportare
tutto questo.-
- Io non sto
sopportando nulla.- Takahiro non aveva dato neanche peso al tono di voce di
Misaki, era come se quasi non gli interessasse altro che scappare da Tokyo. –
Cosa hai detto ad Usagi-san?- Takahiro si spostò leggermente osservando il
fratello, aveva un’espressione fredda e decisa in viso che quasi non riuscì a
riconoscerlo. Lasciò la presa stupito e cercò di capirci
qualcosa.
- La verità
Misaki… è colpa di Akihiko quello che è successo, doveva stare più attento… ma
ti rendi conto che questa cosa ti segnerà a vita… una relazione con un ragazzo,
ma andiamo non è normale!- Lo disse con talmente tanta tranquillità che per la
seconda volta in vita sua Misaki sentì forte il desiderio di picchiarlo. Perché
suo fratello, nonostante fosse una persona tanto buona, era così sciocca da non
capire la realtà. Nel frattempo Nowaki dovette tener fermo Hiroki ed impedirgli
di saltare al collo di Takahiro e mangiarselo vivo per le cattiverie che sputava
senza neanche accorgersene.
- Spiegami qual è
la colpa di Usagi-san nii-chan, perché io non lo
capisco.-
- Io ti ho
affidato a lui Misaki, doveva occuparsi di te e stare attento alle persone con
cui hai a che fare, quel tipo te lo ha presentato lui sicuramente… non
difenderlo non ha scusanti.-
- Credi che sia
ancora un bambino? Credi che non sia in grado di decidere da solo chi
frequentare nii-chan? Mi credi una persona così stupida e
inaffidabile?-
- Certo che no,
infatti tu non hai nessuna colpa.- Non capiva, Misaki questo già lo sapeva. Non
avrebbe ceduto. Nonostante il suo cuore battesse all’impazzata, nonostante la
testa gli stesse per scoppiare. Avrebbe ferito suo fratello, ma quella era la
sua vita e lui ora sapeva cosa voleva.
- Se ti dicessi
che è tutto vero, se ti dicessi che ho baciato Shuichi perché era quello che
volevo… cosa faresti?-
- Andiamo Misaki
non dire sciocchezze, so benissimo che non lo hai fatto. Stai solo cercando di
difendere Akihiko.-
- No!- Misaki
aveva gli occhi bassi, si era spostato da Takahiro per non permettergli di farlo
vacillare oltre. Chiuse il suo cuore, ora doveva comportarsi solo ed
esclusivamente come il compagno di Usami Akihiko e non come fratello di
Takahiro. – Io non sto difendendo nessuno, quello che è successo è stato un
errore non lo nego. Io e Shuichi avremmo dovuto stare attenti a non farci
vedere, ma quella foto è un falso. Non l’ho mai baciato… non lo farei
mai…-
- Visto Misaki, lo
ammetti anche tu che non potrebbe mai succedere…- Takahiro sembrò risollevarsi,
era riuscito a far ragionare suo fratello, forse troppo scosso da tutto quel
casino senza senso. Gli sorrise e allungò la mano verso di lui per abbracciarlo,
ma Misaki si sottrasse nuovamente a quella gentilezza, fermo nella sua
posizione.
- … non lo farei
mai… perché non potrei mai tradire Usagi-san con un’altra persona
nii-chan.-
- Ma di che
parli?- quella frase fece vacillare Takahiro, che stava succedendo al suo amato
fratellino? Era come se non riuscisse più a riconoscerlo. Misaki si voltò verso
la porta dello studio, la fissò deciso e chiamò a gran voce Akihiko, lo pregò di
uscire da li, di ascoltarlo e di credere a quelle parole che gli uscivano
dall’anima.
- Ti prego
Usagi-san voglio vederti e voglio che ascolti le mie parole… so che ho
sbagliato, so che sei arrabbiato con me e non ti do torto… anche Yuki-san era
arrabbiato con Shuichi, siamo stati degli stupidi a prendere le cose così alla
leggera, ma io ti giuro…. Ti giuro con tutto me stesso che non l’ho mai baciato…
abbiamo parlato e ci siamo divertiti… tutto qui! Ti prego
esci!-
- Misaki mi
spieghi che stai dicendo?- Takahiro rimase senza parole, quasi il respiro gli
mancò ai polmoni, ma quando vide spuntare il viso di Akihiko da quella porta,
tutta la rabbia che aveva represso vedendo il fratello, tornò fuori di colpo. –
Akihiko si può sapere che hai messo in testa a mio fratello!? Cosa gli hai
fatto?- A quelle parole Akihiko indietreggiò di nuovo, Misaki non riuscì neanche
a vedergli gli occhi, ma riusciva a capire che stava male e soffriva tanto
quanto lui. Fu allora che decise di dimostrarglielo. Non gli importava se suo
fratello non capiva, non gli importava se lo avrebbero visto, non gli importava
se avrebbe capito. Tutto ciò che voleva era non vedere più quel viso affranto e
non sentir provenire da lui tutto quel dolore che gli spezzava l’anima. Gli
corse incontro, incurante di tutto, come se il mondo fosse scomparso. Questa
forse era la più grande dimostrazione di un amore puro e sincero, lui sentiva la
tristezza del suo compagno scorrergli nelle vene e doveva alleviarla a tutti i
costi. Gli passò le braccia intorno al collo, alzandosi sulle punte dei piedi,
avvicinò il viso a quello di Akihiko e lo baciò. Premette le labbra contro
quelle dello scrittore, sperando che rispondesse, il suo cuore voleva che
reagisse. Perché se neanche un suo bacio poteva aiutarlo allora era davvero
finita. Ma la risposta ci fu, Akihiko schiuse le labbra e ricambiò, sciolse le
catene della tristezza che gli attanagliavano il cuore, tornò se stesso e
abbracciò il ragazzo tirandolo ancora di più verso di se. Quando riuscì a
prendere fiato, si voltò verso suo fratello che a bocca aperta lo guardava
allibito, scorse velocemente gli sguardi accorati di Nowaki e Hiroki che si
erano spostati in un angolo della stanza, gli stavano dando supporto e per
questo Misaki li ringraziò di cuore.
- Io so che non
capisci nii-chan… so che per te magari questo può sembrarti innaturale. Mi
dispiace che tu sia venuto a saperlo in questo modo, se fossi stato sincero non
ci sarebbero stati tanti problemi… mi dispiace davvero averti tenuto nascosto
tutto questo, ma io sono innamorato di Usagi-san e non posso far finta che non
sia così solo perché me lo chiedi tu. Potresti dimenticare tua moglie se te lo
ordinassero?-
- Certo che no
Misaki, ma questo è diverso… Akihiko è…-
- Donna che sia,
uomo che sia… l’amore è amore. Una volta che lo provi non puoi semplicemente
dire basta… mi dispiace nii-chan, ma che tu lo accetti o meno… io voglio stare
con Usagi-san…- Nonostante il suo cuore stesse per scoppiare, Misaki non pianse
neanche una volta, era sicuro di ciò che stava dicendo e non voleva mostrare
segni di cedimento, se Usagi-san era così triste era solo colpa sua. – Prometto
che non darò più fastidio, prometto che mi impegnerò sempre di più negli studi,
prometto che sarò sempre discreto e mi occuperò di tutto… Usagi-san…- si voltò
verso Akihiko, quella di Misaki era una dichiarazione in piena regola, il cuore
di Akihiko iniziò a palpitare. – Chiederò scusa a tutti per questo casino, non
si ripeterà mai più… voglio solo tornare alla vita di tutti i giorni con te,
voglio tornare a come stavamo prima… voglio stare con te… sempre che tu lo
voglia ancora Usagi-san… dimmi che mi vuoi ancora con te… ti prego?- Akihiko
spalancò gli occhi, Misaki lo stava pregando di tenerlo con se, voleva amarlo
ancora di più, voleva continuare quella vita che lui credeva di avergli imposto
a forza. – Se non vuoi me ne farò una ragione, ma devi essere tu a dirmi di
andarmene, se mi dirai che non vuoi più vedermi farò come dici… ma dimmi
qualcosa ti prego… ti prego dimmi che mi ami ancora!- Lo abbracciò di colpo,
Misaki si chiuse in quel gesto assaporandone tutta la
bellezza.
- Certo che ti
voglio con me… certo che ti amo…- Aveva avuto il terrore di perderlo, la
disperazione che aveva avvertito infondo all’anima si era dissipata con due
semplici parole. Adorava quel ragazzo dal profondo del suo cuore, gli aveva dato
la più grande dimostrazione d’amore che potesse esistere. Misaki si staccò
leggermente, continuando a reggersi alla camicia di Akihiko e guardando
nuovamente verso suo fratello.
- Mi dispiace
nii-chan questo è quello che provo e non posso più far finta di niente… so che è
egoista da parte mia chiedertelo, ma mi piacerebbe che tu lo
accettassi.-
- Cosa può darti
una relazione simile Misaki?- Lo colpì al cuore, ma resistette, doveva
dimostrare fino alla fine che era deciso, anche se questo avrebbe segnato la
fine del suo rapporto con il fratello.
- Quello che mi da
sono le sensazioni meravigliose che provo quando sono con Usagi-san, sono felice
e sono me stesso… se durerà per sempre o meno questo nessuno può saperlo, ma ora
è tutto ciò che voglio e non lo farò scappare… lavorerò sodo affinché non
finisca.-
- Misaki sono tuo
fratello e io voglio solo quello che è meglio per
te.-
- Nii-chan…
Usagi-san è quello che è meglio per me.- Scese un silenzio orribile, Misaki
trattenne il respiro, fino a quando non sentì suo fratello
cedere.
- Se è quello che
vuoi non posso fare nulla… sono corso da te per proteggerti, ti vedo ancora come
un bambino e questo non cambierà mai, ma credo si essermi comportato male e
chiedo scusa a tutti… Misaki…- sorrise, dopo minuti interminabili in cui Misaki
aveva visto soltanto il suo sguardo funesto, riuscì a ritrovare il vero viso di
suo fratello. – prenditi cura di Akihiko.-
Capitolo
Finale
Cercami
qui
parlami
voglio
sentirti
ho
bisogno di ascoltarti
tu
sei la luce
che
mi sta conducendo
nel
posto dove
ritroverò
la pace
Ogni cosa era
scemata in pochi giorni. La notizia era stata smentita e il giornalista che
l’aveva resa pubblica era stato licenziato in tronco, la cada editrice
querelata. Era tutto partito dalla NG e dalla Usami Groups. Tutti si erano
adoperati per mettere a tacere quelle falsità e piano piano le cose si erano
aggiustate.
L’università era
tornata alla sua solita quiete, molti non si erano neanche accorti che quello
nella foto era Misaki e lui ne fu abbastanza felice. Solo Sumi-senpai gli aveva
accennato qualcosa, ma per fortuna non si era addentrato oltre. A lezione da
Kamijo-sensei non era cambiato nulla, Misaki continuava ad essere il bersaglio
prediletto di Hiroki e dei suoi proiettili di gesso, ma ora il ragazzo aveva un
profondo rispetto e stima nei confronti di quell’uomo che lo aveva sorretto,
aiutato e protetto. Certo la sua uscita davanti ai giornalista era stata vista
da tutti, Hiroki si era trovato a dover rispondere a un sacco di domande strane,
i suoi studenti erano curiosi di sapere perché fosse coinvolto. Di certo lui non
rispondeva a nessuna domanda, era evasivo e la maggior parte delle volte andava
su tutte le furie, ma con Miyagi non era riuscito a cavarsela tirando fuori il
“diavolo Kamijo”. Il professore si divertiva a punzecchiarlo, ma Hiroki ora
aveva trovato l’arma adatta per zittirlo, facendo allusioni alla relazione con
Shinobu. Erano tutti molto cambiati, non c’erano più muri che li dividevano,
nessuna barriera che li bloccava ai loro posti senza dar loro la possibilità di
relazionarsi.
Misaki incontrò di
nuovo Shuichi. Una mattina, senza che lo sapesse, lo trovò fermo al cancello
dell’università che lo atteneva. Si era schermato gli occhi con un paio di
occhiali scuri e indossava vestiti meno appariscenti, ma Misaki lo riconobbe
subito. Lo avvicinò senza chiamarlo per nome, Shuichi lo salutò
cordialmente.
- Mi dispiace, non
dovrei avvicinarmi a te, potrei combinare un altro disastro, ma volevo chiederti
scusa di persona.-
- Stai tranquillo,
non sono per nulla arrabbiato e non è colpa tua… mi sarebbe dispiaciuto molto se
non ci fossimo più rivisti per questo motivo.- Shuichi lo guardò fisso, Misaki
non riusciva a vedergli gli occhi, ma il sorriso che gli illuminava il viso era
gia abbastanza. – Che dicano quello che vogliono, ognuno di noi sa qual è la
verità e abbiamo vicino le persone che davvero
contano.-
- Yuki mi ha
sgridato per una settimana intera, non mi parla più da un po’…- Lo aveva detto
mascherando bene quello che provava, sorrideva, ma era un’espressione falsa.
Misaki se lo sentiva infondo al cuore, stava soffrendo, quello stesso dolore che
gli aveva attanagliato il cuore quando aveva avuto il terrore di perdere
Akihiko.
- Sono sicuro che
Yuki-san si è preoccupato molto e che presto tornerà tutto normale. Prova ad
essere sincero con lui e fargli capire che per te, solo Yuki-san è importante.-
Lo sentì calmarsi, Misaki si rese conto di essere diventato abbastanza bravo a
consolare gli altri, merito delle persone che in quel momento difficile lo
avevano sostenuto. – Hai composto delle canzoni meravigliose, la tua voce è uno
strumento che riesce a raggiungere il cuore di tutti, sono sicuro che saprai
come riconquistarlo.-
tu
sei la forza
che
mi aiuta a camminare
tu
sei la speranza
che
mi aiuta a credere
tu
sei la vita
per
la mia anima
tu
sei il mio scopo
tu
sei tutto
La ascoltarono
pochi giorni dopo, durante un live trasmesso in diretta alla tv. Shuichi aveva
avvertito Misaki tramite una mail e lui non si sarebbe perso quell’occasione.
Era davanti al televisore insieme ad Usagi-san, si stavano abbracciando ed
entrambi aspettavano l’inizio. Lo videro comparire all’improvviso, il palco era
ancora poco illuminato, ma appena lo avevano visto, la grande folla era rimasta
in silenzio. Prese la parola impugnando il microfono, si sentiva a suo agio,
persino Misaki riusciva a percepire la pace che si era istaurata nel cuore del
cantante.
- A tutti voi che
siete presenti qui oggi… grazie di cuore.- seguì un lungo applauso e qualche
ovazione, i fan non sembravano essersi fatti impressionare da ciò che era
accaduto. – Prima di iniziare il concentro volevo dire alcune cose… in questi
giorni sono successe delle cose e credo che tutti sappiano a cosa mi riferisco…
la mia sbadataggine ha fatto soffrire una persona che io reputo un mio
importante amico ora, ma soprattutto ha ferito me la persona che amo. Oramai
tutti sapete di chi parlo e non mi vergogno a dirlo… in questi giorni non sono
riuscito a raggiungerlo in nessun modo e questo mi fa stare molto male…- fece
una pausa, raccogliendo tutto il suo coraggio e cercando di capire cosa
avrebbero pensato le persone presenti, si sentì incoraggiato quando molti di
loro lo incitarono a continuare e ripetevano che facevano il tifo per lui. –
Visto che a parole non sono riuscito ad arrivare a lui, ho chiesto consiglio a
questo mio amico e lui mi ha detto che forse avrei dovuto usare le mie canzoni…
la persona che voglio adesso mi ha sempre detto che come compositore di testi
faccio schifo… spero che questo talento zero, possa comunque regalargli un
brivido.- Iniziò a cantare a cappella, scese un silenzio meraviglioso,
interrotto dalla voce melodiosa di Shuichi che riecheggiava per tutto lo stadio.
Le parole soavi e melodiche raggiunsero tutti, alcuni si portarono una mano
davanti al cuore chiudendo gli occhi, le ragazze iniziarono a piangere. Sembrava
una preghiera d’amore, un canto delicato e armonioso. Parole di speranza e
comprensione, in cui Shuichi mise tutto se stesso.
e
come posso
stare
qui con te
e non
essere allontanato da te
vuoi
dirmelo?
come
potrebbe essere
meglio
di così?
Sperò con tutto il
cuore che Yuki lo ascoltasse, che fosse davanti alla tv e lo vedesse mettere a
nudo tutti i suoi sentimenti. Concluse la canzone e ringraziò tutti, dando
inizio al concerto. Mentre usciva per prepararsi nuovamente, sentì il cellulare
vibrare, ricevette forse la mail più bella al mondo: “dimostra quello che hai
detto stasera, ti aspetto dopo il concerto… non sono arrabbiato con te, ho solo
avuto paura…. Fai ancora schifo a comporre!”
Cantò con tutto se
stesso, raggiunse tutte i cuori di tutti quelli che in quel momento lo
ascoltavano dal vivo e da casa… la sua voce giunse al cuore di Misaki. Akihiko
lo baciò dolcemente, lo strinse a se cullandolo come il suo più grande tesoro.
Misaki gli permise di esplorare il suo corpo, le mani di Akihiko che lo
cingevano, lo toccavano e accarezzavano. Le labbra di entrambi che giocavano
sensualmente, lasciandosi e riprendendosi. Fecero di quella casa, riempita della
voce del cantante e dai loro gemiti, il loro nido d’amore.
- Usagi-san…
saliamo in camera…- Akihiko si sollevò leggermente da lui, prese la mano di
Misaki e se la portò sul petto nudo a livello del
cuore.
- E’ come la prima
volta, il mio cuore batte sempre più forte…-
- Lo sento da qui…
è come se mi stesse dicendo qualcosa…- gemette di nuovo, Akihiko faceva parte di
lui e si ricambiavano, lo sentì spingersi fino alla sua anima, accarezzarlo come
solo lui sapeva fare.
- Ti sta dicendo
che batte solo per te e quello che mi hai dimostrato in questi giorni è la mia
gioia più grande.- Lo tirò verso di se, si strinsero l’uno all’altro e
continuarono il bellissimo gioco d’amore che ormai non riuscivano più a
fermare.
tu
calmi la tempesta
tu mi
dai riposo
tu mi
tieni tra le tue braccia
tu
non mi lasci cadere
tu
tranquillizzi il mio cuore
e tu
mi togli il respiro
vuoi
accogliermi?
vuoi
farmi sprofondare ora?
Quella voce forte
e carica di bellissimi sentimenti entrò anche a casa di Hiroki. Non si era mai
interessato a quel genere di musica, ma ammetteva che la voce di quel ragazzo
non era affatto male. Stava lavando gli ultimi piatti, Nowaki era seduto sul
divano e lo osservava, cullato da quelle note particolari che non gli
dispiacevano.
- Hiro-san…-
Hiroki si voltò appena per capire cosa volesse, asciugò un bicchiere e lo ripose
nel suo ripiano, dovette mettersi sulle punte, quei mobili sembravano essere
fatti solo a misura di Nowaki. – Ti aiuto io…- Nowaki si alzò e gli andò dietro,
aiutandolo a sollevarsi.
- E’ imbarazzante…
mi fai sembrare un bambino…- Era avvampato di colpo Nowaki non potè non trovarlo
semplicemente adorabile, lo strinse a se e lo
baciò.
- In questi giorni
ho visto molti lati di te Hiro-san che adoro sempre di più… ma questo è quello
che amo in assoluto.-
- Solo perché ti
lascio fare non significa che…- gemette quando Nowaki gli mise le mani sotto il
maglione sfiorandogli la pelle calda. Gliela sfilò facilmente, di certo Hiroki
non si sarebbe mai opposto a quelle attenzioni. Lo accompagnò mentre si sedeva
sul pavimento, Hiroki lo sentì caldo. – Lo avevi gia riscaldato… non è
giusto…-
- Non permetterei
mai al mio amato Hiro-san di prendere freddo.- Nowaki sapeva perfettamente come
attirarlo a se, ogni suo gesto era perfetto e votato al piacere che sapeva
procurare in Hiroki, ogni gioco e carezza, ogni movimento e bacio. Lo fece suo,
gli apparteneva come se fossero una cosa sola, un solo ed unico essere armonico
e perfetto, persino i loro respiri erano sincronizzati. Giacquero insieme per
tutta la notte, esplorando quella casa che da poco era diventato il loro
nascondiglio segreto, guidati da quelle note che sapevano solo
d’amore.
perchè
tu sei tutto ciò che voglio
tu
sei tutto ciò di cui ho bisogno
tu
sei tutto
tutto
Non appena quelle
dolci parole iniziali furono arrivate alle sue orecchie, Shinobu non riuscì a
trattenere le lacrime. Miyagi lo vide tremante e innocente davanti al
televisore, completamente concentrato sul viso di quel ragazzo che cantava con
il cuore in mano.
- Ti piace così
tanto?-
- E’ così
carismatico…Vorrei avere anche io il suo dono e poter raggiungere il cuore della
persona che desidero così facilmente.- Miyagi gli si fece vicino e lo osservò
attentamente, non riuscì a trattenere una risata quando intravide quelle
orecchie rosse e gli occhioni lucenti che tanto
adorava.
- Tu ti fai notare
per altre cose Shinobu e non sono meno belle…
credimi…-
Shinobu lo guardò
cercando di calmarsi un po’, si era sempre chiesto cosa spingesse quell’uomo a
stare ancora con un bambino come lui. Poi glielo chiese, Miyagi per tutta
risposta lo prese di peso e lo portò in camera, adagiandolo dolcemente sulle
lenzuola morbide e profumate. – Cosa senti quando fai quelle cose con me? Tu sei
stato con mia sorella… lei sicuramente era meglio di
me…-
- Fare sesso con
qualcuno o con un altro non fa differenza…- sapeva di essere stato troppo
diretto, vide gli occhi del ragazzo spalancarsi all’improvviso, come se lo
avesse colpito in pieno stomaco con un pugno per assestato. – Ma tu fin
dall’inizio mi hai sempre e solo chiesto di fare l’amore per provarmi che eri
sincero, per provarmi che mi amavi… se quella è stata la tua prima volta lo è
stato anche per me Shinobu… credimi se ti dico che non ho mai provato qualcosa
di così bello.- Lo baciò a lungo, trasmettendogli tutto quello che a parole era
difficile esprimere. Quando lo lasciò andare gli rivolse uno sguardo malizioso e
quasi subdolo. – Ma tu Shinobu-chi hai appena fatto gli occhi dolci ad un altro
ragazzo e ora dovrai fatti perdonare…- Miyagi lo strinse forte per impedirgli di
scappare, Shinobu rise facendo finta di divincolarsi per scappare dal suo
improbabile assalitore.
- Farò tutto
quello che vuoi…- lo disse a voce bassa, ma Miyagi non si lasciò sfuggire quella
velata dichiarazione, lo lasciò fare. Shinobu non si era mai azzardato a fare la
prima mossa. Scivolò sopra al suo aitante amante e lo spogliò lentamente, le
mani gli tremavano come il primo giorno. Lasciò che fosse il suo corpo ad agire,
permise alle sue mani di essere audaci e di esplorare quel corpo maturo, ma
estremamente bello. Quel gioco rese Miyagi estremamente sensibile, per la prima
volta Shinobu vide il viso dell’uomo colorarsi di un velato
imbarazzo.
- Sei così carino
che non riesco neanche a credere di averti per me.- Lo baciò prendendo tra le
mani quel visino caldo e seducente, lo fece suo in poco tempo stando attento a
procurargli solo piacere. Infine si addormentarono vicini, Shinobu si strinse
tra le braccia di Miyagi, avvicinando il suo viso all’altro e cercando di
catturare tutta l’essenza del suo compagno, conquistato con tanta
fatica.
e
come posso
stare
qui con te
e non
essere allontanato da te
vuoi
dirmelo?
come
potrebbe essere
meglio
di cosi?
Alla fine del concerto, Shuichi si sentì svuotato di tutto, ma la voglia
di tornare da Yuki gli diede la forza di correre a perdifiato per le strade
della città. Yuki era l’unica cosa che riempiva la sua mente, voleva vederlo,
voleva baciarlo e stare con lui tutta la notte. Non sapeva che quei sentimenti
così innocenti che lui aveva sempre provato per il suo amato, attraverso la sua
voce e il suo cuore, erano arrivati nelle case di coloro che ora potevano
vantarsi di stare insieme alla loro anima gemella.
- Yuki sono a
casa!- Sfondò letteralmente la porta e corse dal biondo che lo aspettava davanti
alla finestra, la sigaretta accesa tra le dita, una paio di pantaloni semplici e
la camicia lasciata sbottonata.
- Ben arrivato…
sono proprio curioso di vedere come mi dimostrerai ciò che hai detto.- Non gli
diede il tempo di parlare, gli saltò a collo baciandolo e regalando al suo
amante ogni parte di se, corpo, cuore ed anima.
Quella fu per loro
la notte più bella delle loro storie d’amore…
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E questa è la fine, ho deciso di mettere due capitoli insieme perchè domani parto e non avrei potuto aggiornare per un sacco di tempo, mi dispiaceva lasciarvi a metà e ho deciso di chiuderla stasera.
Come vi sembra? La canzone del capitolo finale è "Everything" dei Lifehouse, la sentivo mentre scrivevo il capitolo e quindi non ho resistito.
Ringrazio tutti quelli che mi hanno seguito e spero di pubblicare un'altra ff di junjou il prima possibile.... grazie ancora a tutti
Ciaooooooo
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