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Autore: Crateide    22/09/2016    4 recensioni
"Un leggero bussare contro il legno della porta la riscosse da quei tristi pensieri. Si volse e subito i suoi occhi arrossati incontrarono la figura aggraziata di sua sorella Elsa.
- Anna, cosa succede qui dentro? – le chiese dolcemente, avvicinandosi al letto e indicando con un dito pallido gli abiti a terra.
- Oh Elsa, sono disperata! – rispose la principessa e tirò su con il naso – la sarta è malata da ben due settimane e io sono senza abito da sposa! Cosa indosserò domani?"
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anna, Elsa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Da: __Aris__

Prompt: ovvero quando non hai nessun abito adatto per sposarti, ma tua sorella te ne crea uno bianco come la neve.

Gruppo facebook: we are out for prompt.

 

 

 

 

 

 

 



 

 

 

Anna sospirò, sconsolata. Due lacrimoni si affacciarono sulle lunghe ciglia nere, mentre con un gesto stizzito gettava di lato l’ennesimo abito, questa volta lilla, che non era assolutamente adatto per un matrimonio. Il suo matrimonio.

Se solo si soffermava a pensarci, le sue gote spruzzate di lentiggini s’imporporavano come due pomodori maturi. Finalmente avrebbe sposato Kristoff, l’unico vero amore della sua vita, e avrebbe coronato il sogno di avere una famiglia tutta sua.

Sorrise, sedendosi sul letto a baldacchino, e rimase immobile a fissare trasognata un punto nel vuoto.

Ad un tratto sospirò, affranta, e osservò la pila di vestiti gettati alla rinfusa a terra. Se solo la sarta non si fosse ammalata, a quest’ora avrebbe già avuto il suo abito da sposa! E, invece, si ritrovava nel giorno della vigilia delle nozze, senza vestito. Al solo pensiero, le veniva da piangere.
“Cosa indosserò domani?” si chiese, “e cosa penserà Kristoff quando mi presenterò con uno di quegli abiti anonimi?”.

Un leggero bussare contro il legno della porta la riscosse da quei tristi pensieri. Si volse e subito i suoi occhi arrossati incontrarono la figura aggraziata di sua sorella Elsa.
- Anna, cosa succede qui dentro? – le chiese dolcemente, avvicinandosi al letto e indicando con un dito pallido gli abiti a terra.
- Oh Elsa, sono disperata! – rispose la principessa e tirò su con il naso – la sarta è malata da ben due settimane e io sono senza abito da sposa! Cosa indosserò domani?

Elsa le si sedette accanto e l’abbraccio, cullandola maternamente.
- Mia cara sorellina, di cosa ti preoccupi? – le chiese – pensi che Kristoff non vorrà più sposarti se non indosserai un abito pregiato?

Anna sollevò gli occhi sulla sorella e scosse mestamente il capo.
- No, certo che no – rispose – è solo che desideravo che tutto fosse perfetto, domani...

La regina la scrutò per un lungo istante, per poi asciugarle una lacrima con un affettuoso bacio.
- Se la questione dell’abito ti rende così triste e rischia di minare la buona riuscita delle nozze – disse risoluta, alzandosi e ponendosi di fronte alla principessa – allora lascia che risolva io la situazione. Su, in piedi!

Anna titubò.
- Perché...
- Niente domande! Coraggio, alzati!

Ubbidì e rimase in attesa. Elsa le scoccò un sorriso sghembo e, con un leggero movimento della mano, creò tanti piccoli frattali di ghiaccio, che andarono a circondarla, vorticandole intorno. Anna li vide brillare come tante lucciole, per poi aderire al suo corpo, provocandole un piacevole brivido. Una luce la illuminò, accecandola, e l’istante dopo un meraviglioso abito bianco come la neve le copriva il corpo snello e minuto.
- Oh Elsa! – disse, studiando il proprio riflesso nello specchio e ammirando l’intricata trama di diamanti di ghiaccio che arricchivano il vestito – come posso ringraziarti?

La regina sorrise e allargò le braccia, commossa.
- Semplice – rispose – con un abbraccio!

Anna non se lo fece ripetere due volte. Con le lacrime agli occhi e un sorriso ad ornarle il volto un po’ paffuto, si gettò contro il petto della sorella.
- Ti voglio bene, Elsa.
- Te ne voglio anch’io, Anna.
- Grazie.

Elsa sorrise.
- Di tutte le spose, sorellina mia, tu sarai la più bella!

E, come quando erano bambine, scoppiarono entrambe a ridere.

 

 

 

   
 
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