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Autore: Black White Dragon    22/09/2016    1 recensioni
"Hermione era di guardia fuori dalla tenda, quella notte. Quel giorno non era stata bene: continuava a sentire una strana stretta allo stomaco, aveva mal di testa e la maggior parte degli incantesimi non le venivano bene, come se fosse distratta da qualcosa."
Storia partecipante al contest "Dark Side and Light Side " indetto da Jadis_ sul forum di efp
Genere: Drammatico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Pericolosi effetti

Hermione era di guardia fuori dalla tenda, quella notte. Quel giorno non era stata bene: continuava a sentire una strana stretta allo stomaco, aveva mal di testa e la maggior parte degli incantesimi non le venivano bene, come se fosse distratta da qualcosa.
Ron se n’era andato da due giorni. Si era smaterializzato ed era sparito, dopo il litigio con Harry.
Lei l’aveva chiamato più volte, aveva urlato agli alberi il suo nome, sperando che in qualche modo lui tornasse indietro. Ma non era successo. Ora c’erano solo lei e Harry, Harry e lei, e Ron no, Ron si era smaterializzato, se n’era andato, e non era tornato indietro.
Non è colpa del medaglione. Harry avrebbe dovuto ricordare a Ron di toglierselo.
Ron le mancava già. Il suo braccio non era neanche completamente guarito, aveva bisogno delle ultime cure, non avrebbe neanche dovuto smaterializzarsi.
Hermione guardava un punto indefinito tra gli alberi, pensando a quello che era successo. Ora mancava un persona, una persona importante.
Harry è stato troppo duro con Ron, lo è sempre.
La ragazza prese la borsetta di perline che si portava sempre appresso da mesi ed enunciando un semplice “Accio Pozioni Avanzate” con la bacchetta in mano lo fece sfrecciare fuori dalla borsetta e posare sul suo grembo.
Aprì il libro su una pagina a caso e cercò di concentrarsi nella lettura, senza riuscirci.
Distillato di Morte Vivente’ è la pozione con cui Harry ha vinto la Felix Felicis nella prima lezione con Lumacorno. E non è stato neanche per merito suo… se non avesse avuto il libro del Principe Mezzosangue, sarebbe stato con l’acqua al collo anche lui.
Dopo aver letto i primi tre ingredienti del Distillato di Morte Vivente, Hermione rinunciò a continuare oltre. Di solito la lettura la rilassava e le faceva dimenticare quello che succedeva nella realtà. Ma stavolta quello che era successo era troppo importante e troppo sconvolgente per far sì che una semplice lettura potesse allievare il peso della situazione.
Harry ha sempre la meglio. Avrei dovuto seguire Ron, lasciare Harry da solo ad arrangiarsi. ‘Il bambino che è sopravvissuto’ dicono tutti… be’ allora potrebbe anche sopravvivere senza di me.
Hermione chiuse il libro.
Guardò le foglie spostarsi a pochi metri da lei, accarezzate da un vento timido che pigramente soffiava in quella notte vuota. La sua bacchetta emanava una debole luce, ma abbastanza forte per permetterle di vedere a qualche mero da lei.
Dovrei andare a cercare Ron e tornare a scuola. Hogwarts è sempre stata una priorità, non avrei dovuto permettere che smettesse di esserla.
Hermione si rigirava la bacchetta in mano nervosamente. Tirò fuori dalla sua borsetta di perline qualche vecchio ritaglio dalla Gazzetta del Profeta. Provò a leggere un articolo sull’arresto di Lucius Malfoy, ma non riusciva a rivolgere completamente la sua attenzione alla lettura, e comunque non era particolarmente interessata a Lucius Malfoy.
Se Harry non mi avesse avuta al suo fianco, non sarebbe riuscito a fare niente. Fin dal primo anno, quando cercavamo la Pietra Filosofale, se non ci fossi stata io a dargli più della metà delle informazioni, se non avessi letto tutti quei libri e se non lo avessi aiutato, sarebbe già morto.
Più pensava a quelle cose e più si convinceva che fossero vere, come se fossero state ferme immobili per troppo tempo nella sua testa e ora fossero libere di danzare nei suoi pensieri.
Il mal di testa si fece più acuto.
Voglio andarmene. Voglio trovare Ron e porre fine a questa storia, costi quel che costi, Harry può arrangiarsi da solo.
Rimise i ritagli nella borsetta di perline e cominciò a fissare l’oscurità davanti a lei.
“Nox” ordinò alla bacchetta, che smise di lanciare quel debole lume sulla sua punta.
Rimase nella più totale oscurità.
Cosa ci faccio ancora qui?
Hermione si alzò portando con sé la borsetta di perline. Entrò nella tenda.
Trovò Harry seduto su una sedia con i gomiti appoggiati alle ginocchia e la testa tra le mani.
Il ragazzo sollevò la testa. “Vado un po’ io?” chiese Harry a bassa voce, cautamente.
Ti conviene.
“Oh, sì” disse Hermione, “perché non ho intenzione di rimanere qui un minuto più. Vai a fare le tue missioni suicide da solo.”
Hermione vide l’espressione sorpresa sulla faccia di Harry, ma in quel momento non se ne curò.
Harry si alzò dalla sedia. “Hermione, cosa stai dicendo?”
“Sto dicendo che me ne vado!” Hermione sfoderò la bacchetta e la puntò contro il petto di Harry. “Non provare a fermarmi o ti schianto.”
Mise più risolutezza che poté in quella frase. Voleva essere chiara.
Harry rimase un attimo a fissare la bacchetta di Hermione puntata contro il suo petto. “Cosa ti è preso?”
Hermione abbassò la bacchetta e si allontanò dal ragazzo, dirigendosi verso l’uscita.
“Ti prego non andartene.”
Oh, sì che me ne vado.
“ADESSO MI PREGHI, EH? Perché hai troppo bisogno di me, a quanto pare non avevi abbastanza bisogno di Ron per pregarlo di non andarsene!”
Harry sfoderò la bacchetta. “Hermione… calmati.” Cercò di avvicinarsi a lei.
La ragazza gli puntò la bacchetta contro, pronta a pronunciare un qualsiasi schiantesimo. “NON AVVICINARTI!”
“Hermione, calmati…”
Stuperficium!” Le familiari scintille sbucarono dalla bacchetta di Hermione, ma non colpirono Harry. “Expelliarmus!”
La bacchetta di Hermione si liberò dalla mano della ragazza.
“Togliti il medaglione!” ordinò Harry. “Subito!”
“Tienilo pure!” disse portandosi le mani al collo. Aprì facilmente il gancetto, si sfilò il medaglione e lo lanciò violentemente verso Harry.
Nel momento stesso in cui la sua pelle non fu più a contatto con l’horcrux, Hermione si sentì immediatamente più leggera. Il mal di testa le passò completamente e la stretta allo stomaco si alleviò.
Hermione si accasciò a terra e cominciò a piangere, a dirotto.
Harry le si avvicinò, si accovacciò accanto a lei mettendole una mano sulla spalla.
La ragazza si rese conto che quell’horcrux, quell’affare, l’aveva quasi incastrata.
“Mi sento così stupida” riuscì a dire Hermione tra i singhiozzi.
“Va tutto bene, è questo l’effetto che fa, dobbiamo solo stare attenti.”
Hermione annuì e si asciugò velocemente le lacrime.
Harry prese il medaglione e se lo mise.
“Non tenerlo per molto” lo mise in guardia Hermione. Sapeva che non c’era bisogno di dirlo, era una cosa assolutamente ovvia, ma voleva essere… sicura.
Harry le sorrise. “Riposati.” Poi uscì.
Hermione si rialzò e riprese la bacchetta da terra.
Infine fissò l’uscita della tenda, dalla quale Harry era appena uscito. Vide l’ombra del suo profilo, tracciato dalla piccola luce che la bacchetta del ragazzo emanava.
Hermione, in quel momento, gli era grata più che mai.
   
 
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