Storie originali > Fantasy
Ricorda la storia  |      
Autore: _Sherazade_    23/09/2016    4 recensioni
È dura essere un pirata, e nessuno lo sa meglio del capitano Ross.
Lui ha solcato tutti i mari del mondo, ha combattuto contro il Kraken, i terribili soldati della Regina della città di Casteldo e sconfitto anche la perfida strega del mare. Lui ha superato tutte queste avversità, ma c'era ancora un ultimo ostacolo da superare, cento volte più temibile di qualsiasi altra cosa al mondo: Felicia.
Riuscirà il capitano a sopravvivere alla furia di Felicia?
---
5^ Classificata al contest "A Song of Fantasy and Science" indetto da Toms98J e da MirtillyKilljoys sul forum di EFP.
Questa storia partecipa al contest “Award for best one-shot” indetto da Nirvana_04 sul forum di Efp
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Aye Aye (ahi ahi),
Capitano Ross!



Avevano navigato per un intero mese prima di poter vedere in lontananza le alte torri del castello di Dunarock. Dopo il grande colpo alla Baia Nera, il capitano Ross aveva deciso di fare ritorno a casa.
- Come va la gamba? - gli chiese Sergio, il suo luogotenente.
- Oramai non ci faccio neanche più caso. - rispose lui sbattendo l'arto artificiale a terra. - Mi chiedo però se Felicia sarà dello stesso avviso.
- Per me è ancora furiosa! - ridacchiò l'amico. - Le donne non dimenticano una cosa del genere.
- Lo so, - disse lui pensieroso, - ma non appena vedrà il bottino credo che mi perdonerà. Lo spero. - Felicia non era una donna facile da gestire, e proprio per questo si era sentito subito attratto da lei.
Il sole stava già per tramontare, e la nave stava finalmente per attraccare al porto.
Casa...
Otto mesi lontano da casa; in genere stava via anche per più tempo, ma quella volta aveva imboccato la strada del ritorno non appena gli era stato possibile.
Aveva una faccenda in sospeso da risolvere.


Tutto cominciò il giovedì prima del suo grande giorno, quando Sergio irruppe nella stanza come se stesse per avvenire il finimondo.
- Ross, questo non ce lo possiamo perdere! - disse il pirata mostrando il bando all'amico.
Ross lesse due volte il foglio, con le mani che tremavano per l'eccitazione.
La Baia Nera era il ritrovo di tutti i pirati del mondo, un luogo privo di regole, se non quelle del galateo piratesco.
Il Bando richiamava tutti i pirati per una super sfida: Il Malloppone.
Una volta ogni venticinque anni, i pirati si sfidavano, mettendo in palio le proprie ricchezze; chi vinceva prendeva tutto.
All'ultimo Malloppone, il pirata Greyson aveva ottenuto così tante ricchezze che si ritirò dal giro.
Si trattava di gare di abilità e furbizia, caratteristiche essenziali per ogni buon pirata.
- Vai ad avvisare Felicia e partiamo. - a quel nome il capitano sobbalzò.
- Giusto... Felicia... Se glielo dico mi ammazza, lo sai. - disse Ross, coi brividi freddi che gli percorrevano la schiena. Non glielo avrebbe mai perdonato.
- Lasciale un biglietto allora. Quando torneremo le sarà passata. - disse lui per rincuorare l'amico.
- Conosci tua sorella... credi davvero in quello che mi hai appena detto? - nessuna risposta. - Come pensavo.
Non c'era però tempo da perdere, e i due uomini radunarono i propri effetti e l'intero equipaggio.
Prima ancora dell'aurora, il gruppo di pirati aveva lasciato il porto.
Erano a largo, e il sole era alto, ma a Ross parve di sentire l'eco delle grida incavolate della fidanzata.
- È certo, - disse Sergio porgendogli un boccale di birra, - se non morirai nel Malloppone, ti ucciderà lei quando torneremo.
- Sì, lo credo anche io. - disse buttando giù tutto d'un fiato la dolce birra.


Fu durante l'ultima sfida, quella di coraggio e abilità, che Ross perse la gamba sinistra, e a lui era ancora andata bene; a Gripp, dei Pirati del Nord, era andata peggio, aveva perso il piede e il braccio destro.
Fu proprio a causa di quello sfortunato incidente che Ross e i suoi pirati, vinsero il Malloppone, diventando più ricchi di quanto non avessero mai immaginato.
Spesero immediatamente una parte di quel bottino per offrire da bere a tutti i pirati che erano accorsi alla Baia Nera. Era la tradizione.


I pirati entrarono alla locanda della bella Betsy. Dopo tutti quei mesi lontani per via del Malloppone, non potevano non fare una sosta dalla loro vecchia amica. Inoltre lei vendeva le birre più buone di tutta la città.
- Oh, guarda un po' chi si rivede! - disse la bella bruna, servendo il boccale a Ross.
- Come stai, Betsy? Che si dice?
- Tutto bene, stavo per chiederti lo stesso, ma vedo che hai dimenticato un pezzo di te da qualche parte. - disse alludendo alla gamba.
- Son cose che succedono... - commentò lui, e con fare vago le chiese di Felicia.
- Lo sai che ti sbranerà, vero?
- È stato per motivi di forza maggiore, non l'avrei mai piantata il giorno prima delle nozze se non fosse stato per una ragione più che seria. - La donna rise.
- Sì, e per spiegarle le tue giuste motivazioni, le hai lasciato un bigliettino e te la sei svignata... comportamento molto maturo.
- Lo sai che se gliene avessi parlato, lei sarebbe stata capace di incatenarmi al letto fino al giorno dopo, trascinandomi lei stessa dal sindaco per celebrare le nozze. - il pirata cominciò a sentire tutta l'ansia che per mesi non l'aveva neanche toccato. Era rimasta lì, in attesa di opprimerlo in una botta sola.
- È tanto arrabbiata? - chiese quasi sottovoce, per paura che gli uomini lo sentissero.
Ross non aveva avuto paura del Kraken, quella volta che si erano spinti a nord, rischiando quasi che la Sphinx, la loro nave, venisse spezzata in due.
Ross non aveva avuto paura quando venne catturato dai soldati della regina, nella città di Casteldo. Aveva anche rischiato la decapitazione, ma lui non aveva avuto paura, perché sapeva di riuscire a cavarsela.
Non aveva avuto nemmeno paura della terribile strega del mare, che aveva fatto involontariamente arrabbiare. Non sapevano che quello che avevano trovato, era di proprietà della strega.
Quella era stata forse la situazione più critica per l'impavido pirata. Eppure, la paura non l'aveva sconfitto neppure quella volta.
Ma di Felicia aveva paura.
Cosa poteva dire a una donna che era stata piantata il giorno prima delle nozze?
Lui l'amava... ma non poteva perdere l'occasione del Malloppone, l'avrebbe rimpianto per tutta la vita.
- Giudicherai tu domani. Tanto lo so che non andrai a trovarla fino a domattina... - disse lei squadrandolo. - Cerca di comportarti bene. - disse lei sussurrandogli nell'orecchio.
Sergio si avvicinò a Ross.
- Allora, notizie dal fronte?
- Tua sorella è infuriata nera. Se dovesse uccidermi domani, seppelliscimi vicino ad Argo. - disse il capitano buttando giù l'ennesimo sorso di birra. Sergio scoppiò a ridere, dicendo che di sicuro Felicia lo avrebbe fatto a pezzetti se lui non le avesse portato almeno una buona ragione per la sua fuga.
- Tranquillo... - disse il pirata dopo aver ordinato ancora da bere, - ti darò una mano io.
- Ok, son condannato... Betsy, un'altra birra!


Il giorno seguente, con le gambe, o meglio, con la gamba buona che tremava per quell'imminente confronto, Ross si avviò verso la casa di Felicia, la loro casa.
- Non devi farti vedere agitato. Questo le dimostrerà ancora di più che sei una colpevole carogna.
- Ma non lo sono! - si lamentò Ross.
- Lo so, ma non è a me che lo devi dimostrare.
Passeggiando lungo la via, Ross e Sergio incontrarono i loro vecchi amici, e alcuni ridacchiarono vedendoli.
- Felicia lo sa che siete tornati? - chiese Wilbur, un vecchio compagno d'infanzia.
- Non ancora. - Ross sentiva l'ansia salire.
- Le hai fatto un brutto tiro. Lo sai che è furiosa?
- Quando te ne sei andato, ha cacciato un urlo allucinante! Ti giuro, non ho mai provato tanta paura in vita mia. - disse Ganimede, il fabbro presso cui Ross e i suoi si rifornivano.
Il pirata era sul punto di tornare indietro, quando si trovò proprio sotto la loro casa.
Deglutì, e dopo un lungo sospiro, chiamò la sua adorata fidanzata: Felicia! Felicia, sei in casa?
Non arrivò alcuna risposta dalla bella casetta color tramonto.
- Forse è uscita per fare compere. - disse Sergio facendo spallucce.
- Potremmo passare più tardi. - disse Ross, quando una valanga di vestiti gli crollò addosso, seguito da una bella secchiata... con tanto di secchio che però colpì il povero Sergio.
- Mascalzone che non sei altro! Cosa ci fai qui? - chiese la donna che si era affacciata.
- Felicia, sei stupenda come sempre. - disse il pirata ammirando la fanciulla.
- Non mi incanti, pirata da quattro soldi! - lei lo fissò in cagnesco, tirandogli addosso un vaso che però il capitano riuscì a scansare.
- Sorellina, se vuoi massacrarlo, fai pure, ma non coinvolgermi! - disse Sergio massaggiandosi la testa per via del secchio.
- Oh, non credere che non lo sappia. - lei lo fulminò, e il ragazzo cominciò a preoccuparsi anche per la sua stessa salute. - Anche mamma sa che sei stato tu a trascinarlo con te, e per cosa poi?
- Solo il tesoro più grande del mondo? - chiese lui sarcastico.
- Non ci provare, Sergio! Aspetta che arrivi mamma, e le sentirai anche da lei.
- Sono finito. - il povero pirata stava già cominciando a contare le ore che gli restavano da vivere.
- Felicia, tesoro, io sono andato per noi. Lo hai letto il biglietto, no? - lei, di tutta risposta, gli gettò addosso l'abito che aveva fatto preparare per le nozze.
- Sì, l'ho letto, e sono rimasta qui come una povera cretina, a dover dire ai nostri invitati che lo sposo se ne era andato.
- Ma solo per una buona causa. Volevo assicurarci un futuro e... - ma Felicia non lo stava più ascoltando. Cominciò a gridare, ma non erano grida rivolte a lui, sembrava che stesse patendo le pene dell'inferno.
- Felicia, Felicia che succede? - ma la ragazza non rispondeva. Provò ad entrare in casa, ma la porta era serrata, così la sfondò con un calcio.
Lui e Sergio salirono di corsa le scale, e trovarono la donna che si reggeva il grembo prominente mentre sotto di lei si creava una pozza.
- Mi si son rotte le acque... - disse lei sull'orlo di una crisi. Il pirata cominciò a balbettare cose incomprensibili.
- Ma come... quando... - continuava a chiedere guardandosi intorno non sapendo cosa fare.
- Uno di voi vada a chiamare il dottore, presto! - Felicia ansimava, e Ross la fece stendere sul letto.
- Io... non lo sapevo.
- E come avresti potuto? Sei partito prima ancora che lo scoprissi io. Ero incinta da circa un mese quando sei partito, l'ho scoperto una settimana dopo. - gli rivelò lei. - Avresti potuto farti sentire, razza di idiota! - era arrabbiata, ma la sua voce si addolcì. - Ero in pena per te. Non sapevo se saresti tornato in tempo, o se saresti arrivato a casa sano e salvo...
Il pirata baciò sulla fronte la sofferente Felicia, che, preda dell'ennesima contrazione, cercò di sopprimere le grida.
- Non credere che non ti abbia pensata anche io. Le cose sono andate per le lunghe e... sai com'è!- Felicia sorrise e annuì. Lui era così da quando lo conosceva, e anche se la pirateria lo portava a viaggiare lontano, sapeva che sarebbe sempre tornato da lei.
- Che hai fatto alla gamba? Sono certa che ne avessi due prima di piantarmi in asso.
- È una lunga storia. - in quel momento arrivarono Sergio, sua madre, e il dottore.
- Dopo facciamo i conti. - disse la donna squadrando il pirata. - Ma son contenta di vedere che siete finalmente tornati. - disse avvicinandosi e dandogli un buffetto sulla guancia.


Il parto fu piuttosto doloroso, ma sia la madre, che i due gemelli, stavano bene.
- Adesso hai non una, ma ben due ragioni per rimanere qui con noi. - disse Felicia, accarezzando la testolina della loro figlioletta, mentre Ross cullava il maschietto.
- Tre, ho tre buone ragioni per non partire. - posò il bimbo nella culla e baciò la moglie sulle labbra. Da quando era tornato non era ancora riuscito a farlo, e sarebbe stata quella la prima cosa da fare.
- Ero furiosa, lo sai?
- Lo so. - il pirata arrossì e annuì. - Avevo davvero paura che tu potessi anche torturarmi per essere partito così, senza nemmeno dirtelo.
- In effetti era ciò che volevo fare. - disse lei, e il pirata sentì una fitta allo stomaco. - Te lo saresti meritato.
- Sì... ma ora non vuoi più farlo, vero? Sono sempre il padre dei tuoi figli. - disse lui con fare innocente. Felicia sorrise, dicendogli che non poteva fare a meno di lui, dopotutto.
- Dovrai trovare un modo per farti perdonare gli otto mesi di assenza. - Ross allora prese la sua borsa e ne tirò fuori un pacchetto.
- Erano anni che lo cercavo, avevo sempre voluto regalartelo per le nozze, e forse sono ancora in tempo. - Felicia era stupita, allungò la mano e prese il pacchetto.
- È delicato, trattalo con cura. - le disse lui.
Lei scartò lentamente il dono, e, quando aprì la scatola, rimase di stucco, tanto che cominciò a piangere.
- Te ne sei ricordato... - era così commossa che non riusciva più a parlare.
- Ero sicuro che il pirata McGingley avesse con sé un carillon simile, e data la faccenda del Malloppone, ero certo che l'avrebbe messo in palio con tutti i suoi averi.
Era un carillon a tema marino, con sirene e cavallucci. Da bambini, Felicia ne aveva uno identico, ma purtroppo, si ruppe per sbaglio, mentre i piccoli Sergio e Ross stavano giocando.
La bambina era inconsolabile, e Ross, per scusarsi e per farla di nuovo sorridere, le aveva promesso che avrebbe navigato in lungo e in largo per poterle ridare il carillon.
Aveva iniziato a navigare coi pirati solo per risentire con lei quella dolce melodia, e per meritare quel meraviglioso sorriso di quella ragazza straordinaria.
- Vuoi pensarci tu? - chiese Felicia, asciugandosi l'ultima lacrima.
- Con piacere. - Il pirata caricò il piccolo carillon, e i due si addormentarono insieme, cullati da quella ninna nanna.
Ross non salpò più dal porto della città di Dunarock, la sua avventura più grande l'aveva appena iniziata, al fianco della donna che amava.




 
L'angolo di Shera♥



Salve a tutti, finalmente ho potuto postare anche questa storia, ma solo oggi ho trovato il tempo per lasciare anche il mio angolino autrice.
Mezza influenzata e coi nervi a fior di pelle, ieri non ero proprio dell'umore per lasciare il mio consueto siparietto.
Che dirvi di questa shot? Riflette completamente la mia stupidità XD. Scherzi a parte, so che non è il top delle storie che ho scritto, ma io la adoro!
È stupidotto e dolce, proprio come la sottoscritta.
Mi sono accorta solo ieri di tre erroretti con la "d eufonica": inizialmente il capitano doveva chiamarsi Alberto, ma il mio ragazzo mi ha suggerito un nome più figo, Ross per l'appunto. Così, dopo aver modificato, mi son dimenticata di ricontrollare... mannaggia!!!
Non è una storia complessa, questa, ma spero che riesca a strapparvi qualche sorriso, (con me ci riesce perfettamente... ma ho una mentalità estremamente semplice io).

Ah, se vi state chiedendo "Perché chiamare un pirata Sergio?", la risposta è in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=5dlZphSJr4Y
A distanza di anni muoio ancora ogni santa volta XD.

E niente, per oggi è tutto ;)
Un abbraccio

Shera♥
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: _Sherazade_