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Autore: Marne    24/09/2016    25 recensioni
Il Mondo Magico è sconvolto da una lunga serie di scandali. Il Governo Shacklebolt, nato come faro di speranza, è sull'orlo di un precipizio fatto di menzogne, intrighi e spie. Il Bambino Sopravvissuto non riesce a dormire, le Forze del Male continuano a tramare fra le ombre delle anime che hanno rubato.
Uno specchio è ciò che impedisce al caos di rovinare sulla terra. Uno specchio divide la realtà dalla follia.
Hermione Granger, giovane Inquisitore del Ministero, è costretta a lavorare con Draco Malfoy, uno dei maggiori esperti di antichi artefatti magici.
Una serie di avventure nel cuore del vecchio Continente li porterà a scontrarsi con i demoni del passato, mentre la minaccia di un Ritorno aleggia su tutta la Comunità Magica.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Mangiamorte | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Mirror Universe'
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Lo Specchio delle Anime.

 


 

 “Do you hear the people sing
Lost in the valley of the night?
It is the music of a people
Who are climbing to the light.
For the wretched of the earth
There is a flame that never dies.
Even the darkest night will end
And the sun will rise.”.
1

 

[Les Miserables - Epilogue]

        

 

  

 

Epilogo.

 

 

Draco Malfoy non era mai stato un grande estimatore dei cimiteri. Fin da bambino aveva sempre cercato di limitare le visite al vecchio mausoleo di famiglia, convinto che tutti i dipinti al suo interno fossero lì semplicemente allo scopo di fargli paura e costringerlo a farsela sotto come un moccioso. Quando poi si era verificato l’incidente con Vega, il suo spavento era diventato puro terrore.

Eppure, nell’ultimo mese, era diventato il frequentatore più assiduo di quel piccolo cimitero magico fuori da Hogsmeade. Molte volte era stato trovato davanti ad una recente tomba di marmo bianco, spesso semplicemente seduto in silenzio, altre volte preso da un monologo che nessuno avrebbe osato interrompere. Gli piaceva andare lì, sentiva di poter essere se stesso e di poter sfogare tutte le angosce e le paure che il mondo reale non gli permetteva di esprimere.

Per quel motivo, quella mattina di gennaio, si presentò al solito posto con in mano un mazzo dei più bei girasoli che si potessero ottenere in quel periodo ed un leggero sorriso ad incurvargli le labbra. Non aveva molto tempo a disposizione, ma ogni minuto sarebbe stato speso bene, lo sapeva.

Il sorriso della giovane nella fotografia gli scaldò il cuore, ma gli provocò anche un moto di terribile tristezza. Era trascorso un mese da quando aveva preso l’abitudine di andare da lei, tuttavia il dolore era sempre lo stesso, non sembrava destinato a scemare.

«Ti ho portato i girasoli, oggi» disse, quasi lei fosse stata lì, pronta a rispondergli. «Ho chiesto in giro, a quanto pare erano i tuoi preferiti. Non ho mai avuto modo di scoprirlo da solo, purtroppo» mugugnò, muovendo la bacchetta in circolo per poter far evaporare abbastanza neve da potersi sedere per terra, davanti a lei. Cambiò i fiori nel vaso – erano altri girasoli, dovevano averglieli portati il giorno prima – e sospirò, tornando a ricambiare lo sguardo vuoto del soggetto in foto. «Sono andato da Crave, stamattina. Sono riuscito a convincerlo ad uscire di casa. Credo proprio che prima o poi si riprenderà, se saremo fortunati».

Naturalmente, la ragazza in foto si limitò a sorridere. A lui bastò, aveva imparato a leggere molto di più dietro alla sua solita espressione lieta. Era molto più giovane rispetto a quando era morta, ma lui riusciva già a cogliere in quei tratti quasi infantili la bellezza della giovane donna che aveva conosciuto.

«Credo che verrà con me in ospedale, prima o poi. Non potrebbe che fargli bene rivedere quegli ambienti che lo hanno fatto tanto soffrire… magari lo aiuterà anche a tornare allo studio no? Te l’ho già raccontato, Laurie è riuscita a svegliare Potter, ma a lui farebbe davvero comodo un bravo psicologo. Ha passato quasi due mesi bloccato in un limbo d’orrore e quando si è svegliato ha ritrovato la sua fidanzata incita e la sua migliore amica…» la voce gli si spezzò, senza che potesse far nulla per impedirlo. Era passato solo poco più di un mese.

Hermione! Hermione!

«Non è per questo che sono qui, comunque» si riprese alla fine, tossicchiando. «Non te l’ho ancora detto, ma Shacklebolt mi ha offerto un lavoro al Ministero. Nell’Ufficio Misteri hanno proprio bisogno di un esperto d’arte che si occupi di alcuni artefatti magici e lui ha pensato che io avessi maturato abbastanza esperienza al riguardo. Sono ufficialmente diventato un Indicibile, ci crederesti?» disse, cercando di mostrarsi allegro. «Oh, ho anche convinto il dottor Crave a sganciare la pozione per il mio braccio. Sono stato ufficialmente riabilitato ormai, ho la fedina penale pulita quasi quanto quella di Potter!» si vantò, sentendo quasi l’eco di una risatina allegra seguire la sua.

Non si preoccupò. Aveva imparato che essere scettico non sarebbe servito a molto. Accettò quella risata in quanto tale, sentendosi più vicino alla ragazza in foto. O, quantomeno, più vicino al suo spirito.

«Blaise si sposerà il mese prossimo» riprese, con un sospiro. «Mi ha chiesto di essere il suo testimone, spero soltanto che non decida di rendermi il suo pupazzetto personale… non sarebbe la prima volta» si lamentò, scuotendo il capo. «Forse Merrick si deciderà e si porterà dietro Finnigan, così lui la smetterà di sembrare un cane affamato». Il suo orologio iniziò a sbraitare dal suo taschino, urlandogli di essere già in ritardo per il suo appuntamento. Draco sbuffò, rialzandosi in piedi. «Devo andare, l’orario delle visite inizierà fra poco ed io non posso permettermi di arrivare in ritardo, non oggi. I medici hanno detto che finalmente si sveglierà» spiegò, acquattandosi per essere allo stesso livello della foto. «Tornerò la settimana prossima, non preoccuparti. E farò di tutto per convincere tuo padre a venire con me, così non spaventerà più il custode facendosi trovare subito dietro la sua porta, all’alba» borbottò, mentre la ragazza dagli occhi di diamante continuava a sorridergli, incurante di tutto. «Ho intenzione di mantenere la mia promessa, Rose. Mi prenderò cura di lui»2.

 

***

 

Quando il tunnel era crollato, tutta Londra si era svegliata convinta che un terremoto avesse scosso la città, provocando qualche danno ma, soprattutto, tanto spavento. Tutta Londra, però, era presto tornata a dormire, non avendo notato alcun tipo di conseguenza strana o non essendosi proprio preoccupata delle reali motivazioni di quelle vibrazioni. Tutta Londra, tranne Draco Malfoy.

Aveva urlato il nome dell’amore della sua vita per ore, si sarebbe gettato nel Tamigi con l’intento di tornare indietro e spostare fino all’ultima pietra pur di ritrovarla, anche rischiando la propria vita, se necessario.

Non gliel’avevano permesso.

Il Ministro e Daisy, di certo molto più razionali di lui, l’avevano tenuto per le braccia e l’avevano trascinato via, terrorizzati che potesse decidere di compiere un folle gesto.

Poi l’aveva vista.

Abbandonata sulla riva del Tamigi, Hermione sembrava essersi addormentata pacificamente, completamente bagnata e infangata, quasi fosse stata un detrito portato direttamente dal fiume. Per un momento, lui pensò addirittura di avere le allucinazioni. Poi pensò che fosse il suo cadavere, trascinato dalla forza dell’acqua.

Ministro, Malfoy! È viva! È viva!

La corsa in ospedale era stata folle, anche se lui non ne ricordava molto. Qualche ora dopo, sua madre gli aveva raccontato che lui era stato ricoverato a causa delle diverse fratture ma che presto si sarebbe ripreso, mentre Hermione, il cui male non sembrava voler essere identificato, era caduta in un sonno profondo. I medici l’avevano rassicurata, tuttavia: ad ogni ora il suo stato migliorava e ritenevano che presto si sarebbe svegliata.

Presto, evidentemente, era arrivato dopo un mese.

Draco non si era separato da lei neppure un istante, nei primi giorni. Erano stati Potter e la Weasley a costringerlo ad alzare il sedere dalla sedia e tornare a casa, alla fine, promettendogli che sarebbero stati con lei e che l’avrebbero chiamato qualora fosse successo qualcosa. Lui, allora, si era deciso a cercare una risposta per ciò che era successo, ritrovandosi infine ad accettare la stessa spiegazione che l’Arazzo, poco tempo prima, gli aveva dato.

Il bene vince sempre, in un modo o nell’altro.

«Hai una faccia davvero orribile, Malfoy».

Preso nei suoi pensieri, lui non si rese quasi conto che lei avesse aperto gli occhi, puntandoglieli addosso. Quando sentì la sua voce sussultò, accennando poi un lieve sorriso che sparì velocemente.

«Ti sei vista allo specchio, Granger? Io ho provato a convincere la Weasley a far venire un’estetista per farti dare una sistemata, ma lei mi ha chiamato insensibile ed ha minacciato di spezzarmi le ossa rimaste intere» le fece notare, con una smorfia, stringendole la mano fra le sue. La sua emozione era evidente nel lieve tremore che l’aveva scosso, ma cercò di controllarsi il più possibile.

«Sempre un cavaliere, eh?» sbottò lei, sarcastica, abbassando gli occhi sulla propria mano sinistra. «Non hai avuto modo di mandare un’estetista ma ti sei premurato di mettermi l’anello di tua nonna al dito? Le priorità sono queste, evidentemente»3 aggiunse, divertita, dedicandogli il migliore fra i suoi sorrisi confusi. Aveva il viso di qualcuno che avesse fatto il più bel sonnellino del mondo e, per un momento, Draco la invidiò. Fortunatamente anche lui sarebbe riuscito a riposare decentemente, presto o tardi.

«A dire il vero è stata una necessità. Non mi avrebbero permesso di restare qui con te, se non avessi dimostrato… uhm… il nostro legame» spiegò poi, lievemente imbarazzato. «Non preoccuparti, Granger, ho intenzione di fare le cose come si deve, non appena lascerai l’ospedale. Tuo padre è stato molto chiaro, al riguardo».

Lo sguardo confuso che lei gli dedicò lo fece sorridere. «Hai parlato con mio padre?» gli chiese, confusa, guardandosi intorno per mettere a fuoco il luogo in cui si trovava. Avrebbe trovato fotografie sul comodino e tanti libri, molti dei quali Draco stesso aveva letto, negli interminabili pomeriggi al suo fianco. «Ho dormito parecchio, vero?».

Lui annuì, accarezzandole i capelli con una sola mano. «Un mese, più o meno. I medici mi hanno assicurato che fossi più forte di giorno in giorno, ma devo ammettere di esser sempre stato in ansia» ammise, scuotendo il capo. «E sì, ho parlato con tuo padre. Non è questa la tradizione, dopotutto?» aggiunse, con una leggera risata. «Te l’ho detto, voglio fare le cose per bene, prima di portarti all’altare ed iniziare a lavorare alla nuova generazione di Malfoy».

Hermione rise di gusto, quasi avesse trattenuto quell’ilarità per tutto il mese di sonno forzato. «Immagino di non aver scelta, a questo punto. Tu hai già deciso tutto, non è vero?» gli domandò, alzando gli occhi al cielo.

«Non tutto. L’abito da sposa lo lascio a te, voglio godermi la sorpresa».

Lo sbuffo divertito con cui lei gli rispose li fece sorridere entrambi. Sembrava quasi che gli orrori trascorsi da così poso tempo fossero lontani, nulla più di un ricordo remoto. Non era vero, naturalmente, e presto avrebbero dovuto affrontare tutte le conseguenze che li attendevano dietro l’angolo. Se i giornalisti non si erano ancora precipitati ad attaccarli era solo grazie all’influenza che Potter e la Weasley sapevano avere sul Profeta.

«Come sta Harry? E Ginny? E tutti gli altri?» domandò, ansiosa, realizzando improvvisamente che non fossero soli al mondo e che il resto dei loro amici avesse necessariamente continuato a vivere, in quel mese di cui lei non sapeva nulla. «L’Arazzo mi ha spiegato la condizione di Harry, ma io non so…».

«Potter sta benissimo» la interruppe Draco, tranquillo, accarezzandole i ricci scuri. «Si è svegliato poche ore dopo, quando Laurie ha realizzato l’antidoto, ed è stato più che felice di sapere della gravidanza della sua fidanzata. Si sposeranno fra un paio di mesi, Blaise ha preteso di essere il primo» la rassicurò, tranquillo. «Quanto agli altri, stanno tutti benissimo, sono solo molto preoccupati per te».

Il sorriso di Hermione gli scaldò il cuore. «È andato tutto bene, alla fine» mormorò, felice.

Draco si chinò a baciarla, con un sorriso enorme.

«È andato tutto bene».

 

 

 

 

Bonus: All was well.

 

 

Nonostante fossero sposati da soli cinque anni, Hermione e Draco Malfoy avevano già organizzato tutte le feste comandate, quelle natalizie fra tutte, in modo da accontentare i diversi parenti e non costringere nessuno a soffrire per incontri scomodi. La Vigilia, infatti, era riservata ai Granger, in modo che il piccolo Alex – Alexander Draco, il loro primogenito – potesse passare del tempo con i parenti babbani, mentre il Venticinque era riservato ai Malfoy, che li attendevano nel loro enorme maniero nel Wiltshire. Lì, com’era successo ogni anno dalla nascita di Alex, l’ex Mangiamorte Lucius4 avrebbe rapito l’ultimo nato della famiglia e lo avrebbe accompagnato per la campagna, mostrandogli il regno che avrebbe ereditato, un giorno molto lontano, mentre Narcissa si sarebbe complimentata con la nuora per i suoi recenti successi lavorativi e si sarebbe dedicata all’organizzazione del pranzo, così che ai giovani sposi potesse esser garantita quella breve calma che il figlioletto era solito negare loro con grande premura.

Conclusi i due giorni di festeggiamenti intensi, la famigliola avrebbe trascorso un paio di giorni in Irlanda5, dove il loro ex psicologo – attualmente conosciuto come Nonno Newt -  li avrebbe privati, ancora una volta, della presenza del bambino, facendosi trascinare in lungo ed in largo nella riserva di Draghi che si era installata da qualche anno nella contea di Cork.

Sarebbe giunto infine il Capodanno, la festa riservata agli amici, in cui sarebbero stati letteralmente trascinati nella residenza di campagna di Blaise Zabini e della sua signora per partecipare alla rituale festa, in cui avrebbero incontrato i Potter – era ridicolo il legame d’amicizia che si era venuto a creare tra Blaise e Ginevra – ed i Finnigan, sposati a loro volta giusto da un paio di anni.

Ebbene, quella Vigilia i loro piani erano stati miracolosamente scombinati e tutti i soggetti che avrebbero dovuto incontrare in più di una settimana si erano ritrovati nella stanzetta privata della più lussuosa ala del San Mungo. Hermione, infatti, con ben cinque giorni di ritardo, aveva felicemente comunicato al suo ansioso marito che la loro secondogenita avesse finalmente deciso di lasciare il nido materno e fare la sua comparsa in pubblico.

«In elegante ritardo, da brava Malfoy» aveva appena commentato Lucius, seduto come un Re sul trono nella saletta d’aspetto, il bastone da passeggio in mano ed ancora il cappotto di pelliccia drappeggiato sulle spalle. Da quando Laurie aveva proposto di usare su di lui la Pietra Filosofale, prima di distruggerla, sembrava esser rinato. Era sempre uno spocchioso purosangue che non aveva grande considerazione dei babbani ed amava esaltare la propria ricchezza, ma sembrava aver deciso di non voler sprecare più il suo tempo facendosi detestare dalla famiglia. Si era dimostrato cortesemente distaccato con Hermione finché lei non aveva dato alla luce il bambino che, in quel momento, giocava sul pavimento con James: nell’istante stesso in cui Alex era stato posato fra le sue braccia, Malfoy Senior aveva accettato la nuora senza riserve, arrivando addirittura ad estremi come mia cara, quando era di buon umore.

Naturalmente, i più felici erano stati il figlio e la moglie: quest’ultima, seduta al suo fianco, stringeva fra le mani un ippogrifo rosa ed era in evidente trepidazione all’idea di incontrare la nipotina.

I signori Granger, in quel momento, non erano presenti. Proprio l’anno in cui Hermione li aveva costretti a fare una bella vacanza romantica, la bambina aveva deciso di venire al mondo. Sarebbero arrivati il giorno dopo, in serata, non potendo viaggiare con i mezzi veloci dei maghi.

«Se avesse aspettato un altro po’, avrebbero dovuto tirarla fuori con la forza, cugino Lucius» notò Merrick, dondolando leggermente il bambino che aveva fra le braccia. Liam Evan6. «Hermione era convinta che sarebbe nata in anticipo, come Alex, ma evidentemente lei aveva dei programmi diversi».

«Da vera Malfoy» ribadì Lucius, orgoglioso come un pavone che faceva la ruota. «È nata esattamente quando intendeva nascere».

«Anche James è nato in ritardo» notò Harry, allungando una caramella al suo secondogenito, Albus. Il bambino, di quasi tre anni, non aveva alcun interesse nel condividere i giocattoli del fratello e dell’amichetto, essendo tutto preso dal dolcetto e dalle smorfie che Seamus aveva iniziato a fargli. «Era così grosso che Gin è rimasta in travaglio quasi tre giorni».

Gin era in sala parto, naturalmente, insieme alla puerpera ed al paparino ansioso. Anche lei era incinta, ma avrebbe dovuto aspettare qualche mese per poter abbracciare la piccola Lily.

«Attento a quello che dici, Potter. Mia figlia non è grossa» intervenne Malfoy, sbucando con Ginny dalla porta che tutti avevano preso a fissare con ansia. Sorridevano entrambi, ma lui era evidentemente estasiato. «Tre chili e dei polmoni da vera aristocratica, non c’è mai stata una piccolina più bella».

Un coro di congratulazioni ed un estasiato Papàà!” accolsero il suo arrivo. Alex, abbandonato il suo drago per terra, era corso da lui, facendosi sollevare e chiedendo insistentemente di poter vedere la mamma e la sua nuova sorellina.

«Andiamo subito, campione» lo rassicurò Draco, lasciandogli un bacio sulla fronte. Osservandolo con attenzione, chiunque avrebbe potuto notare i suoi occhi ancora lucidi. «Potete entrare due alla volta, ma…» i suoi occhi scrutarono la piccola sala d’attesa, individuando immediatamente l’oggetto della sua ricerca. «Hermione vuole vederti prima degli altri, vuole presentarti qualcuno».

Il dottor Crave, rimasto in un angolo della stanza, si accigliò, occhieggiando immediatamente a Potter ed ai Malfoy, quasi avesse temuto di non aver sentito bene. «Vuole vedere prima me?».

«Ah, Dottore, dice sempre di avere un effetto devastante sulle donne e poi si sorprende se mia moglie decide di darle la precedenza?» gli disse, ironico, Draco, accennando all’ingresso della camera. «Coraggio, qualcuno ti sta aspettando».

 

La più giovane Malfoy era pacificamente poggiata al petto della madre, la testa completamente pelata e due grandi occhi azzurrognoli* sul punto di chiudersi sotto il peso della necessità di un pisolino rigenerante. Hermione era visibilmente provata dallo sforzo fatto, ma sembrava a dir poco radiosa. Quando vide Newton Crave entrare dietro Draco, gli dedicò un sorriso a dir poco abbagliante.

«Temevo non saresti venuto» gli disse, visibilmente sollevata. «Mi rendo conto tu abbia tanti impegni, quindi ti ringrazio».

Lui, perdendo momentaneamente l’espressione burbera, le sorrise. «Ah, non mi sarei perso quest’evento. Ho lasciato Audrey7 allo studio, è in buone mani» le disse, tranquillo, avanzando molto più lentamente di quanto non avessero fatto Draco ed Alex, già montato sul letto della madre per dare un’occhiata alla nuova arrivata. «Ti somiglia, per quanto sia difficile esserne certi, adesso».

Draco scosse il capo, ridacchiando. «Le somiglia un po’, sì, ma ha l’atteggiamento di una Malfoy e…» scosse il capo, il divertimento diventato tenerezza. «È molto curiosa, sa? È nata con gli occhi aperti».

Crave scosse il capo. «La figlia di Hermione Granger deve essere curiosa. Non credo sia possibile qualcosa di diverso» gli fece notare, allungando il collo per osservare la bambina. «È davvero graziosa, ragazzi, è una dei miei risultati migliori8» aggiunse, guardando entrambi i genitori con aria soddisfatta.

«Tuoi risultati?» gli chiese Draco, le sopracciglia corrugate. «Devi dirmi qualcosa, Mon Ange?» aggiunse poi, rivolto ad Hermione, che gli rispose con un sorriso incredibile e con un pizzicotto. «Non preoccuparti cara, è pelata come tutti i Malfoy appena nati, non ci sono dubbi».

Divertita, la puerpera alzò gli occhi al cielo, allungando le braccia verso il Dottore. «Prendila, coraggio» gli disse, gentile. Attese che lui le togliesse la piccola dalle mani, prima di parlare. «Newton Crave, ti presento Rosemary» presentò, sfiorando il visino della figlia con la punta del dito. Alzò gli occhi su di lui, prima di continuare, dedicandogli un grande sorriso. «Rosie, ti presento il tuo padrino».

Se avessero usato l’Avada Kedavra su di un unicorno, lui non avrebbe fatto quell’espressione. Per un terribile istante, Draco temette che fosse sul punto di svenire, ma la lucidità improvvisa dei suoi occhi lo rassicurò: per la prima volta dopo sei anni, le sue lacrime esprimevano gioia e non tormento.

Con una delicatezza che nessuno gli aveva mai riconosciuto, allungò la mano verso il viso della bambina, accarezzandole la guancia morbida. Il suo sorriso era leggero, quasi nascosto, ma la sua felicità era impossibile da nascondere.

«L’avete chiamata come la mia bambina» disse, dopo qualche istante, una volta trovata la voce per poter parlare. Non staccò gli occhi dalla piccola, stregato, e Draco non riuscì a dargli torto: sua figlia era meravigliosa. «Lei ne sarebbe stata felice, ne sono certo».

«Lei è felice, Doc» gli disse proprio lui, sentendo nuovamente la solita morsa artigliargli il cuore. Non era gelida e dolorosa, come i primi tempi. Dopotutto, le aveva promesso che l’avrebbe ricordata per le cose belle. Sua figlia era la più bella del mondo. «In questo momento starà prendendo in giro tutti quanti per questa scena da pappemolli».

Senza riuscire a nascondere una piccola lacrima, Crave rise. «Hai ragione, si starà facendo una bella risata alle nostre spalle» concordò, tornando a concentrarsi sulla bambina. «Rosemary Malfoy, la mia figlioccia… Merlino, ti vizierò da far schifo».

I due genitori risero, felici, mentre Alex oltrepassava la madre per poter dare un’altra occhiata alla sorellina. Naturalmente, anche lui ne era assolutamente affascinato, complici i mesi di preparazione psicologica cui era stato sottoposto.

Preso da un impeto di gioia, Draco si chinò e baciò sua moglie, sentendo il cuore scoppiare non appena lei ricambiò, con dolcezza.

«Hai visto? È andato tutto bene» gli disse, felice.

«Sì. È andato tutto bene».

 

 

 

 

»Marnie’s Corner

 

Spuntare la casella “Completa” è traumatico.

 

Bentrovati e bentornati, cari amici di EFP!

 

Prima di tutto, ho una pagina facebook! Seguitemi per futuri aggiornamenti!

 

 

Mio Dio, è finita.

 

Io non so ancora bene come prendere questa cosa, sono troppo confusa dalle mie stesse emozioni. Questa è stata la mia prima long in assoluto, non ero mai riuscita a portare avanti un progetto del genere ed andare oltre i tre capitoli (non mi riferisco alle raccolte, ovviamente).

Posso dirvi solo grazie. Solo questo. Se sono arrivata a questo punto è solo grazie al supporto che mi avete sempre dimostrato, riempiendomi di complimenti per la maggior parte immeritati e mostrandomi i miei errori, così che io potessi correggermi. Mi avete aiutata col greco, con gli errori grammaticali, con i periodi di pochissima ispirazione, accompagnandomi fra i vari esami e mantenendo il mio morale alto dopo la piccola operazione chirurgica che verso marzo mi ha davvero sconfortata un sacco.

Grazie a tutti, davvero.

Questa storia è stata una gravidanza, la sua stesura ha richiesto nove mesi. Nove mesi per realizzare qualcosa a cui, per quanto mi riguarda, avete collaborato tutti.

Non mi stancherò mai di dirvi grazie. Mai.

 

A questo punto, ho qualche ringraziamento particolare da fare:

- Kasumi_89: devo ringraziarti separatamente, tu mi sei venuta dietro fin dal primo capitolo. Quando temevo di non leggere neppure un parere, arrivavi sempre tu a darmi conforto. Grazie, ci sono giorni in cui penso che avrei mollato al secondo capitolo, senza di te.

 

- Cioccolataconpanna: tu hai realizzato la FANTASTICA cover per la mia storia, mi hai fatto sentire un moto di orgoglio e soddisfazione che le mie storie non mi avevano mai regalato. Ti ho già detto quanto mi è piaciuta e non smetterò mai di ripeterlo, la adoro.  (Per chi volesse vederla, basta andare nella mia pagina Facebook e cercare nell’immagine di copertina. È favolosa).

 

- Allyenne: tu hai realizzato il mio sogno nel cassetto, cioè quello di avere una storia segnalata per le Scelte del sito. Non credevo che sarebbe mai successo, quindi… wow. Non so se alla fine sarà fra le Scelte o no, ma non mi importa, io sono comunque felicissima. E spero di averti fatta felice, con questo capitolo!

 

- pervertsoul90: tu mi hai salvato da tanti orrori grammaticali, il mio amor proprio ti deve tantissimo.

 

Tutti voi altri, non pensate neppure per un istante che io non vi adori tutti allo stesso modo o che non mi ricordi di voi. Io mi ricordo di tutti (sembra una minaccia, lo so), ma se dovessi ringraziarvi uno per uno non finirei mai! Vi adoro, non dimenticatelo vai. Scegliete il vostro capitolo preferito, state pur certi che io ve l’abbia dedicato. 

 

Io non so più cosa dire, mi sta venendo da piangere. Adesso vi do qualche comunicazione tecnica, ci risentiamo alla fine.

 

 

[Per chi non l’avesse ancora saputo, ho pubblicato la one-shot rossa relativa al capitolo 23 (Ragione e Sentimento): thousand kisses – Lo Specchio delle Anime.

 

Ah, ho pubblicato una one-shot sulla coppia James/Lily, che credo proprio sarà il “prequel” per la mia prossima long. Vi lascio qui illink: L’estate eterna.]

 

 

Punti importanti:

 

» 1 – “Senti la gente che canta/ persa nella valle della notte?/ È la canzone di un popolo/ che sta tornando verso la luce./ Per i disgraziati della terra/ c’è una fiamma che non muore mai./ Anche la notte più oscura finirà/ ed il sole risorgerà”. Io amo i Miserabili. Questa canzone mi fa sempre piangere.

 

» 2 – Vi ho fatto venire un poco di strizza, eh? Ma secondo voi avrei mai potuto uccidere Hermione? La mia Hermione? Draco mi avrebbe uccisa lentamente e con molto dolore. Il signor Malfoy ha scoperto che parlare con Rose, anche solo con la sua tomba, gli è di grandissimo conforto. Va a trovarla quasi tutti i giorni, da quando è stato dimesso dall’ospedale, e le racconta la sua giornata. Dopotutto, il dottor Crave è ancora in lutto ed ha appena iniziato ad aprirsi, lui ha bisogno di raccontare le sue cose a qualcuno.

 

» 3 – L’anello in questione è in possesso di Hermione dalla prima caccia a Versailles. Si tratta dell’anello di nonna Malfoy, ora è ufficialmente della nostra bella Granger. Si tratta di un animale d’anello, grosso tipo come una castagna.

 

» 4 – Allora, Lucius. Il signorino in questione era malato terminale, come sapete, e neppure Crave era riuscito a salvarlo. Blaise ha pensato di usare la Pietra, come avevano fatto con Harry, ben pensando che anche lui meritasse una seconda occasione.

 

» 5 – La madre del dottor Crave è irlandese, come ha detto Rosemary nel capitolo “Seconde Possibilità” (credo), e lui si è ritirato lì per affrontare il lutto. Dopo il risveglio di Hermione sono diventati tutti molto amici, lui ha essenzialmente preso Alexander sotto la sua ala, trasformandolo in un Magizoologo in miniatura, come avrebbe voluto fare con la sua bambina. Con la sua figlioccia, Rose Malfoy, neanche vi sto a dire come si comporterà. Un terzo nonno particolarmente invadente, dalla serie: No, se lei va ad Hogwarts ci vado pure io.

 

» 6 – Evan Rosier era il padre di Merrick, era un vecchio Mangiamorte ma lei lo adorava. La famiglia è famiglia.

 

» *Tutti i bambini hanno gli occhi azzurri, appena nati, tranne pochi casi. I piccoli Malfoy avranno entrambi gli occhi grigi, è praticamente una maledizione!

 

» 7 – Audrey, la moglie di Percy, è la segretaria del dottor Crave. Tre anni prima si è sposata e si è messa a studiare per diventare psicologa a sua volta, collaborando con il dottore.

 

» 8 – Nel senso: senza di me non vi sareste neppure messi insieme, quindi lei e l’altro sono merito mio.

 

Cosa è successo dopo l’epilogo?

 

» Hermione e Draco si sono sposati un anno dopo il risveglio di lei, nel frattempo hanno fatto qualche altra missione di recupero oggetti magici sotto le spoglie di Lord Morgestern e Miss Sinclair. Esattamente nove mesi dopo il matrimonio è nato il piccolo Alexander Draco, che ha quattro anni alla nascita della sorellina Rose. Hermione penserà di adottare un terzo bambino, ma, senza programmarlo, resterà incinta e darà alla luce un’altra bambina, Vivian. Alex diventerà un Corvonero, Rose una Serpeverde (con gioia immensa di Draco e di Crave), mentre Vivian andrà a Grifondoro (con orrore di tutti i Malfoy. Inutile dirlo, Draco sosterrà che Grifondoro sia migliorata incredibilmente solo grazie a sua figlia).

 

» Harry e Ginny si sono sposati due mesi dopo l’epilogo. Al matrimonio c’era Percy come unico rappresentate dei Weasley, mentre per Harry si sono presentati Petunia, Dudley, sua moglie e sua figlia, Jane (ufficialmente solo per consentire alla bambina di avvicinarsi al mondo magico, essendo anche lei una strega). Ovviamente loro hanno avuto tre figli: James (Grifondoro), Albus (Serpeverde) e Lily (Grifondoro). Harry si è ripreso, anche se ha avuto bisogno di molto tempo e di tante cure, soprattutto una volta guarito il dottor Crave.

 

» Blaise e Laurie si sono sposati un mese dopo, hanno avuto una sola figlia, Victoria (qualche mese più giovane di James), che diventerà Serpeverde (ed avrà una relazione con James stesso, shhh). Blaise è diventato responsabile del reparto Malattie Infettive, mentre Laurie è diventata un Gran Maestro dell’ordine degli Alchimisti, come suo padre (di cui lei scoprirà l’identità grazie ad Hermione).

 

» Merrick, alla fine, ha ceduto alla corte di Seamus ed ha accettato di sposarlo dopo altri quattro anni di corte sfacciata. Avranno tre maschi: Liam, Max ed Aaron (Serpeverde, Grifondoro e Grifondoro).

 

» Shacklebolt è stato reintegrato, ha spiegato la situazione ed ha sistemato tutti i casini dell’anno precedente. Daisy è stata processata ed assolta, si è rifatta una vita in Australia, ben lontana dai luoghi che l’hanno fatta soffrire.

 

» Newton Crave ha sofferto come un cane per anni, riuscendo ad uscire dal tunnel di depressione solo grazie a Draco ed Hermione prima e poi grazie al piccolo Alex, che essenzialmente lo ha adottato come terzo nonno. Ha ricominciato a svolgere le sue solite occupazioni solo un anno dopo la morte di Rose ed ha deciso di donare una enorme somma di denaro alla riserva di draghi irlandese, che è stata intitolata a Rosemary Crave.

 

» Molly Weasley è morta due anni dopo l’epilogo, gettandosi dalla finestra dopo aver visto Fred. I suoi figli l’hanno pianta molto ma non si sono comunque riappacificati con Ginny. Percy, un mese e mezzo dopo l’epilogo, ha deciso di averne abbastanza e si è allontanato a sua volta, raggiungendo Ginny. È stato lui ad accompagnarla all’altare e lei, quando Crave ha ricominciato a lavorare, gli ha presentato sua moglie Audrey. Loro avranno due figlie, come sapete: Molly e Lucy (Grifondoro, Tassorosso).

 

» Spettegoliamo sul futuro: Teddy Lupin non avrà una relazione con Victoire (non essendoci rapporti di Harry con i Weasley è improbabile diventino amici) ma sarà il fidanzato di Jane Dursley (entrambi saranno Tassorosso). Immaginate come dev’essere felice Vernon, nella sua tomba (è morto pochi mesi prima che Dudley si sposasse, un annetto dopo l’ultimo libro), sapendo che sua nipote è fidanzata con un mago, metamorfomagus e mezzo licantropo. Ah, il karma.

 

  

Signori, abbiamo ufficialmente finito. Ho pianto, ho sofferto ed ho riso per nove mesi, scrivendo questa storia, ed ora ho paura che non riuscirò mai più a fare qualcosa si nuovo.

Ci proverò, questo ve lo prometto (o vi minaccio…).

Molto presto.  

 

 

Grazie a tutti, di cuore.

Vi adoro.

Marnie*

   

 

Per altre comunicazioni/anticipazioni/esaurimenti nervosi, vi aspetto su facebook!

 

Grazie ancora a chiunque leggerà,

-Marnie

 

   
 
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