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Autore: RobinChawn    25/09/2016    1 recensioni
Il periodo di pace che aveva intriso Konoha dopo la battaglia contro Madara, fu smorzato quando Kurotsuki, un'organizzazione segreta i cui abili membri erano seguaci degli ideali dei membri dell'ex Akatsuki, invase il villaggio.
Numerose perdite, un villaggio lacerato e il cuore di Sakura spezzato a metà per la perdita dell'amato. Il tempo cura le ferite, ma Sakura non era paziente e con lei c'era il suo ex sensei che la aiuterà a curarsi le ferite ed andare oltre, sebbene la vita che abbiano deciso di intraprendere abbia in serbo per entrambi numerose sorprese.
[Main | Kakasaku] [Sasusaku] accenni ad altre coppie
Genere: Azione, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kakashi Hatake, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: Lemon | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la serie
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PROLOGO
 
Disclaimer : la serie Naruto e i personaggi contenuti in questa storia appartengono a Masashi Kishimoto, per mia sfortuna *sad*
Warning : linguaggio scurrile (imprecazioni fisse, per quelli più rozzi)
When day break seems so far away
reach for my hand
When hope and peace begin to fray
still I will stand
Right here now
to hold you when the sky falls down
 
È incredibile come in un secondo la tua vita possa cambiare da un momento di gioia infinita, all’inferno più oscuro.

Andava tutto tremendamente bene, forse troppo. Sasuke-kun era tornato dal suo “viaggio-di-redenzione” dopo un paio di anni, e da quel momento le cose hanno iniziato ad andare sempre meglio. Volevo stargli accanto, volevo che sapesse che come ci sono stata per lui anche quando non voleva, ci sarò sempre, che non si dovrà mai più sentire solo, che io ero stata, sono e sarò per sempre al suo fianco. Ed è ciò di cui aveva bisogno.

Si allenava duramente ogni giorno, talvolta in compagnia di Naruto quando quest’ultimo non doveva stare accanto ad a Hinata, la quale poco tempo prima aveva scoperto di essere incinta. “Lo aspettavamo da tanto” diceva, ma so per certo che si consideravano ancora troppo giovani per avere un bambino, ma non lo vedevano come un peso, era solo inaspettato; progettavano da un po’ la formazione di una vera e propria famiglia, con casa e marmocchi inclusi. Per quanto riguarda la casa, sì, vivevano insieme da un po’ di tempo, ancor prima che si sposassero, i marmocchi invece non se li aspettavano dopo soli 3 mesi di matrimonio. Ma non potevano ricevere notizia migliore. Da quel che mi hanno raccontato, Naruto ha fatto i salti di gioia e quello stesso pomeriggio è corso per tutto il villaggio gridando che diventerà padre.

Quella sera, ho incontrato Sasuke-kun in una via, dopo aver finito la mia giornata all’ospedale, diretta al mio appartamento. L’ho salutato e dato che c’ero gli ho chiesto se gli andava di fare un giro, e lui ha accettato. Non riuscivo a smettere di guardarlo, è sempre stato un ragazzo bellissimo, ma in quegli anni i tratti del suo viso sono diventati più marcati, donandogli un’aria più matura. Gli occhi allungati e neri come la pece, le labbra sottili e dritte non mostravano più il vecchio broncio che era solito avere, i capelli più lunghi ma sempre perfetti per la forma del suo viso. Era così vicino a me, eppure mi sembrava ancora così fottutamente irraggiungibile.

Non è mai stato uno di molte parole e questa sua caratteristica non è mai cambiata nel corso degli anni, di fatto non abbiamo parlato parecchio, ma prima che me ne accorgessi siamo arrivati davanti a casa mia e lì ho temuto che ci saremmo semplicemente salutati e poi ognuno per la sua strada, com’è sempre stato. Ma in fin dei conti le nostre strade si sono sempre rincontrate, o forse sono sempre state una sola e nessuno di noi due se ne è mai reso conto.

“Quindi il dobe diventerà padre?” giurerei di aver sentito il suo tono di voce diverso dal solito, si stava sforzando di iniziare una conversazione con me e ciò mi ha fatto parecchio piacere, benchè mi abbia anche confuso. Non ha mai mostrato interesse a me, a meno che non prendiamo in considerazione il momento in cui ha picchiettato la mia fronte con indice e medio prima di partire per il suo viaggio. Ma forse sto semplicemente fraintendendo.

“Sì, sono davvero felice per lui, sta avendo la vita che desiderava con la donna che ama” noto che il suo sopracciglio si alza e credo che sia riuscito a scorgere la punta di amarezza nella mia voce.

“Tu no?” avrei davvero desiderato prenderlo a pugni in quel momento.

“Io ormai non sto progettando più nulla per la mia vita… voglio dire, succederà quel che deve succedere. Certo, sento che manca ancora qualcosa nella mia vita ma aspetterò e vedrò che cos’ha in serbo per me il futuro” lo stavo istigando? Probabilmente sì, e non me ne rendevo conto, ma è stata la mossa più azzeccata.

“Ho pensato a te durante il mio viaggio.. e allo stesso tempo ho pensato al mio futuro e al mio obbiettivo e mi ci è voluto un po’, ma ho capito che tutte e tre le cose coincidevano” Io? Il suo futuro? Restaurare il clan Uchiha? La parte più infantile e persa d’amore per quest’uomo in quel momento stava facendo i salti di gioia, oppure era svenuta direttamente e l’anima l’aveva già abbandonata perché “impossibilitata a reggere un’emozione così forte”, la parte più razionale invece si rendeva conto dell’enorme cazzata che aveva sparato e della confusione che stava creando in me, peccato però che questa parte del mio io fosse troppo piccola per competere con l’altra, e l’unica cosa che riuscivo a fare era balbettare un “Cos.. io.. oh… Sasuke-kun io…”

E come l’eroico cavaliere che sognavo da bambina, vedendomi in preda al panico e bisognosa d’aiuto, è intervenuto “Ti ho già detto che mi dispiace per tutto ciò che ho fatto, ero accecato dal desiderio di vendetta e non riuscivo a vedere altro. Ma tu hai sempre desiderato starmi accanto, aiutarmi e non hai mai perso la fiducia in me. Non posso passare sopra tutto ciò, e sono arrivato a pensare che meriteresti molto meglio nella tua vita che un ex traditore che non ha fatto altro che spezzarti il cuore. Ma hai sempre detto che stare con me ti rende felice, ed è ora che tu lo sia” detto ciò, mi ha afferrato il mento con due dita conducendo il mio viso verso il suo, fino a fare combaciare le nostre labbra.

Il mio primo bacio. Il nostro primo bacio.

Quando avevo chiesto ad Ino com’era stato il suo, mi aveva risposto “Oh ragazza mia, un vero schifo! Se dovessi trovare una sola parola per descriverlo dire… uhm.. umido? Oppure orribile, sono abbastanza indecisa” e sì, lo ammetto, era umido ma non orribile. La sensazione di star finalmente baciando la persona che ami da una vita è indescrivibile. Ho dovuto trovare un appiglio sulla sua giacca, o sarei crollata in preda a uno sbalzo di pressione seduta stante. Ma è stato a dir poco perfetto.

Da lì in poi, abbiamo iniziato a vederci il più possibile, la mia cotta-da-ragazzina-infatuata-del-più-figo-dell’accademia si era trasformata in vero e proprio amore e così come lui era maturato, lo ero io e lo aveva capito anche lui che non ero più la ragazzina infantile e spaventata di un tempo.

Un giorno, stavo in una stanza dell’ospedale a parlare con Tsunade, dopo aver portato il pranzo ai pazienti, e mi ha messo all’erta riguardo questa nuova organizzazione chiamata Kurotsuki. Pare che siano fanatici dell’ex Akatsuki, seguaci affiatati delle loro idee, 10 membri con una forza e abilità inaudite, il loro scopo uguale a quello dell’ex organizzazione : conquistare il mondo, ma per farlo sostenevano di aver bisogno di un solo Bijuu: Kyuubi.

 
“Degli sbruffoni” pensato ad alta voce, ma ne ero davvero convinta. Voglio dire, come possono 10 persone sperare di conquistare il mondo con l’aiuto di un solo Bijuu, quando l’Akastuki li aveva cercati tutti? Un po’ troppo ottimisti per i miei gusti.
 
“Sanno quello che fanno Sakura, quando Kakashi ha mandato degli shinobi a fare delle ricerche per scoprire il loro nascondiglio, in quanto rappresentano un pericolo per il villaggio, questi, se tornavano si ritrovavano direttamente sul letto di un ospedale con protesi a braccia e gambe, e mi raccontavano di essersi imbattuti in loro e non so descriverti l’espressione di panico sul loro viso. Sono una minaccia per noi Sakura, non prenderla alla leggera” Ovviamente non era così, sono una ninja da molto tempo per comprendere che chiunque non è un alleato, è inevitabilmente un pericolo.
 
Dopo sei o sette mesi, le cose andavano alla grande. La relazione tra me e Sasuke-kun si era evoluta in qualcosa di più grande e credevo fermamente che avrei trascorso il resto della mia vita con lui. Lo credevo, davvero mi stavo così allegramente illudendo. Fino a che non è giunto quel dannato giorno.
 
Kurotsuki aveva invaso Konoha, e non solo loro. A quanto pare si era alleate con diverse organizzazioni a giudicare dal numero spregiudicato di persone che avevano assalito il nostro villaggio. Panico, urla, pianti, sangue. Molto sangue, troppo. Quando ho iniziato a sentire le grida provenire dalla strada, mi sono precipitata fuori dal mio appartamento, trovando una vecchia signora accasciata al suolo. Le ho fatto riprendere conoscenza e l’ho portata nel corridoio dell’edificio, dicendole di calmarsi e di non muoversi di lì. Sono corsa il più velocemente possibile verso il palazzo dell’Hokage, sfiorando kunai e shuriken e riconoscendo sul mantello degli shinobi che colpivo la scritta “クロ” (kuro). Sono riuscita a scorgere Naruto, Shikamaru e tutti gli altri che combattevano e cercavano di salvare la vita a più persone possibili.
 
Senza nemmeno rendermene conto, sono stata scaraventata contro un edificio ad una velocità impressionante. Non riuscivo a reggermi in piedi. Qualcuno è riuscito a colpirmi in pieno viso, lanciandomi contro un palazzo. Sentivo un dolore atroce al livello dei polmoni e del ventre, e potevo dire con certezza di essermi rotta qualche costola. Ma non appena mi sono resa conto di avere un peso sulle gambe, ho cercato di sollevarmi constatando che no, non mi era stato tirato un semplice pugno per finire quaggiù, ma Sasuke-kun era stato lanciato addosso a me.
 
Spalancai gli occhi non appena notai una spada conficcata poco più sotto del cuore, e un’altra a livello dello stomaco. La vista ha cominciato ad appannarsi non appena l’ho posato a terra, chiamandolo ripetutamente senza ottenere alcuna risposta.
 
“Sasuke-kun? Sasuke-kun ti prego rispondimi! Sasuke-kun!” Ho rimosso le spade dal suo corpo e ho cercato di curarlo e lì ho capito di aver sbagliato, o probabilmente stavo solo cercando di autoconvincermi: la lama aveva colpito il suo cuore. Lacrime intrise a sudore e sabbia scorrevano sulle mie guance, fino a gocciolare sul suo petto dove avevo posto le mani che facevano fluire il chakra nella speranza di salvarlo. Ancora.
 
Non appena ho sentito una mano gelida sulla mia guancia, l’ho visto lì, occhi socchiusi e un ghigno stampato in volto. “No, non qui” con estrema debolezza mi ha preso le mani e, spostandole dal suo petto, le ha riposte sul mio ventre “ecco, cura lì”. In quel momento è stato come se il mio cuore si fosse spezzato in tanti minuscoli pezzettini, e come se avesse sentito ciò che provavo, ha portato la sua mano sul mio cuore, e io ho messo la mia sopra la sua accarezzandola. Chiudendo gli occhi e prendendo un profondo respiro, disse
 
“Sarada, okay?”
 
ANGOLO DELL'AUTRICE
Yo! Mi cimento in Naruto ora hahah
Prologo abbastanza sbrigativo, non temete, più avanti tramite flashback o racconti vari saprete di più riguardo la relazione tra Sakura e Sasuke
I versi all'inizio del capitolo sono della canzone "Right Here - Ashes Remain" (che amo) dalla quale ho preso il titolo della fanfiction
Beehh fatemi sapere come vi sembra, se ve gusta, se vi intriga, se vi fa schifo, insomma let me knoww hahah
Uh, "piccola" cosa: gli aggiornamenti non saranno regolari, cercherè di aggiornare sempre il prima possibile, per quanto la scuola possa concedermi
Ci vediamo al prossimo capitolo,
valete! (solo chi ha fatto latino potrà capire)
 
RobinChawn
 

 
  
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