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Autore: Noeru    25/09/2016    1 recensioni
Gli piaceva davvero essere stato lì? Non se lo stava chiedendo per la prima volta.
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Andrew McGregor, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'L'ultimo eroe alternativo '
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Era stata un'estate diversa dal solito, quella del 2016.
Innanzitutto era riuscito a vedere i suoi compagni di squadra per un tempo più breve del solito, ovvero quell'infernale settimana a Rimini durante la quale aveva capito di detestare le sbronze e la musica elettronica, contrariamente alla maggior parte dei ragazzi della sua età.
Grande assente delle vacanze era stato Ralf, il quale aveva fatto la scelta più saggia di trascorrere le settimane più calde in Norvegia assieme ad Henriette.
Ma niente di tutto quello c'entrava: il Regno Unito era prossimo ad uscire dall'Unione Europea.

E i suoi genitori erano tra le persone favorevoli a ciò.
"Ma Signor Padre…" Aveva detto Andrew quando lo aveva scoperto: "I miei amici? Ralf, Olivier e Gianni? E i rapporti con i signori Tornatore, Boulanger e Jurgens?" non riusciva a crederci.
"è tutto sotto controllo" aveva risposto Sir Stuart, accendendosi la pipa senza guardarlo negli occhi: "E comunque un giorno capirai. Quando sarai più grande!" "Abbiamo votato perché ci teniamo al tuo futuro!" Aveva aggiunto Lady Elizabeth, accesa sostenitrice della Brexit: "Vedrai che andrà tutto per il meglio! Se ti viene da pensare male è perché sei troppo giovane per capire la politica!" Anche lei lo aveva liquidato in tutta fretta perché aveva un tè con alcune delle sue noiose amiche.
Ma cosa poteva capire lei di politica se nella vita si era solo preoccupata di scegliere quale cappellino mettere fino a che non si era sposata, peraltro con suo cugino?

Quelle parole non lo avevano tranquillizzato per niente.
Il suo posto nella squadra europea di Beyblade era compromesso?

Poteva immaginarsi Ralf tirare un sospiro di sollievo e Gianni ed Olivier festeggiare perché l'insopportabile, antipatico Andrew se ne andava e poi sempre l'italiano su un manifesto in cui, con un sorriso convinto e l'indice puntato verso chi guardava, pubblicizzava un'audizione rivolta ai bladers desiderosi di sostituirlo.

Andrew richiuse la bottiglietta d'acqua e trascinò la sacca delle mazze alla buca successiva.
La diciottesima; l'ultima.
In un solo colpo la pallina vi finì dentro: "Complimenti, Signorino McGregor! Diciotto su diciotto!"
Il suo maggiordomo, Harvey, segnò il punteggio e si accinse a prendere l'attrezzatura del giovane scozzese.
"No, faccio da solo!" Sapeva quanto teneva a quel costoso materiale e si limitò a precederlo per aprirgli la porta.
Arrivati alla Rolls-Royce lucida e nera in attesa fuori dall'esclusivo club, si mise alla guida mentre Andrew guardava
fuori dal finestrino.
Era uno dei suoi rari momenti di riflessione: gli piaceva davvero essere stato lì?
Non se lo stava chiedendo per la prima volta.
Un tipo impulsivo e indomito come lui preferiva di gran lunga attività più dinamiche, quali il tennis ed il Beyblade.
All'interno del suo neonato team era Ralf quello tutto concentrazione e nervi saldi.
Tuttavia impugnava la lunga e sottile mazza senza fare storie da ormai dodici anni e nei finesettimana accompagnava suo padre a disputare tornei amatoriali insieme ad altri industriali, Lord e nobili decorati da Sua Maestà la Regina.
Harvey frenò di fronte ad una lussuosa sala da Tè, risvegliandolo di colpo dai suoi pensieri.
Seduto al tavolo, il rampollo ordinò un'infusione speziata e lasciò la sua coscienza fluire: erano tutto i soldi? Si fosse trovato nel periodo antecedente all'incontro con i Bladebreakers certamente avrebbe detto di sì, ma loro non c'entravano niente.
Nemmeno Kai preso da solo.
A mettere in dubbio tutte le sue convinzioni era stata una sfida terminata in parità contro al blader svedese Lars Eriksson.
Molto più di un semplice duello; una vera e propria performance nella quale l'avversario aveva messo un immenso sforzo accuratamente nascosto dietro la naturalezza con cui le sue dita correvano su e giù lungo il manico di una Flying V blu elettrico e ne strimpellavano le corde facendola cantare.
Gli erano rimasti impressi il suo esile e lentigginoso coetaneo, la sua trottola in perfetta sincronia con la musica e la sua castana chioma folta e liscia in continuo movimento illuminata dalle luci in tutte le sue sfumature.
Non era al corrente delle sue ricchezze ed era certo non aveva titoli nobiliari, ma era una figura in ascesa.
Merito dei sacrifici per la sua arte.
"Un'altra tazza di tè? La vedo sovrappensiero"
Gli si rivolgeva ancora formalmente, nonostante con la sua giovane età, Harvey avrebbe potuto essere il fratello maggiore di Andrew.
Era stato assunto dai McGregor come maggiordomo, ma in verità si occupava solamente di portare il ragazzo agli allenamenti e alle gare sportive. Non aveva tutti gli incarichi di Johann, ovvero il maggiordomo degli Jurgens che doveva anche accogliere gli ospiti, rispondere alle telefonate, prendersi cura del castello in assenza dei padroni e coordinare uno stuolo di altri inservienti, essendo il più anziano servitore della famiglia.
Harvey era l'ultimo arrivato e riceveva dai colleghi scarsissima considerazione.
"No grazie" Il blader lasciò il denaro sul tavolo: "Possiamo pure andare"
L'automobile costeggiò un muro in mattoni rossi sparso di poster raffiguranti quattro individui abbigliati in maniera del tutto informale: camicie sbottonate in fantasie improbabili, magliette stropicciate con loghi o scritte ignoranti, giacche di pelle, jeans stinti risvoltati ed anfibi consunti.
Aveva maggior risalto un uomo con un folto ciuffo rosso ribelle, lo sguardo provocatorio e il dito medio censurato.
Ai loro piedi era chiaramente leggibile la scritta LIBERTY in nero su sfondo rosso.
"è una foto loro oramai datata. Sono sul finire dei trent'anni di età e si sono dati una regolata, ma i loro primi album erano parecchio irriverenti" Harvey era un grande fan dei principali gruppi rock del panorama britannico. Aveva da poco rimpiazzato l'anziano Hugh dopo quarant'anni di onorato servizio presso la magione McGregor, rivelandosi molto professionale ed efficiente a dispetto della sua giovane età.
Tanto che concordava con l'industriale Stuart permessi speciali ogni qualvolta una delle sue band preferite capitava a Glasgow;
Andrew non aveva mai mostrato un particolare interesse verso gli artisti in voga al momento. Nella scuola femminile di fronte alla sua le ragazze erano quasi tutte perse marce dietro ad insulsi complessi pop e cantanti donne più belle che brave.
Harvey continuò a raccontare infervorato: "Lui" riferito al rosso: "si chiama Liam Rixton ed è il principale paroliere e compositore, cantante e chitarrista, nonché più irruento del quartetto. Gli altri invece sono Gad Thomas Auerbach al basso, il batterista Dan Lewinsky ed il secondo chitarrista Jed Clarke" In ordine venivano un ragazzo dai folti ricci neri e la pelle colorita dal sole, un esile biondo con i capelli rasati sul lato destro e tinti di turchese acceso, ed un individuo di statura bassa con un caschetto castano chiaro ed un paio di occhiali da nerd squadrati verde lime.
A mezzanotte il golfista digitò il nome della band su internet. Era l'ora più sicura in cui farlo; il rock era anticonvenzionale, pertanto era bandito dalle mura di casa McGregor insieme all'arte non classica e qualsiasi altro possibile stravolgimento delle norme vigenti in quell'immensa villa.
La camera di Andrew era tenuta in ordine perfetto da un gruppo di camerieri e soltanto la cassetta contenente il suo beyblade coi pezzi di ricambio e i lucenti trofei di tennis e golf erano gli oggetti a lui appartenenti.
Il resto erano mobili risalenti all'epoca vittoriana conservati perfettamente ed un ritratto di famiglia appeso sopra al letto.
Sir Stuart McGregor, baffi a manubrio e pànama; sua moglie Elizabeth, un vistoso cappello verde pistacchio intonato ad un leggero vestitino del medesimo colore e al centro lui, sorriso forzato e abbigliamento fresco di sartoria.
Forse l'unica nota stonata del quadro.
   
 
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