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Autore: 18Ginny18    25/09/2016    4 recensioni
[Sequel di 'Secrets']
La vita di Ginevra Andromeda Black era stata sconvolta da quella strana Creatura Oscura di cui ignorava il nome. Viveva dentro di lei, come un parassita, e pian piano cercava di prendere il controllo al suo posto.
Genere: Drammatico, Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Nuovo personaggio, Regulus Black, Sirius Black | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Remus/Ninfadora
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '~The Black Chronicles~'
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La maggior parte dei personaggi non mi appartiene, ma sono proprietà di J.K.Rowling. Questa storia è stata scritta senza alcun scopo di lucro.
 
 
 
Capitolo 1 - LUPO
Anche quella notte non era riuscita a dormire. 
Erano passate tre settimane e, ancora una volta, aveva sognato Cedric che veniva colpito dal lampo di luce verde. Ormai era un ricordo nitido nella sua mente, e non se ne sarebbe andato via tanto facilmente. 
Con gli occhi fissi sul soffitto, Ginevra sentì il bisogno di svuotare la mente. E fu in quel momento che decise di aprire la finestra e calarsi giù, (come quando era piccola e voleva vedere Fred e George, ignorando le punizioni di sua zia). 
Aveva iniziato a correre fino a inoltrarsi nel buio del bosco e poi accadde. Era diventata un lupo. 
Da quando era tornata a casa quel episodio continuava a ripetersi ogni sera, fino a diventare un abitudine. 
Trasformarsi diventava sempre più facile e non doveva nemmeno pensarci. 
Non le importava sapere cosa o come le fosse successo. Sfrecciare in mezzo agli alberi senza preoccuparsi della velocità, riusciva a svuotarle la mente. 
Correre era diventata l'unica cosa in grado di farla sentire libera. 
 
Da quando Ginevra era tornata, Andromeda era entrata in un perenne stato di ansia. Non sopportava di essere trattata con così tanta freddezza dalla nipote, dopotutto lei voleva solo aiutarla e consolarla. 
Era troppo pretendere che sua nipote si confidasse con lei?
Ted, invece, sembrava l'unico ad aver capito che Ginevra voleva essere lasciarla in pace. 
Era sempre stato bravo a capirla, fin da quando era solo una bambina. Quando la notte piangeva, chiamando suo padre nel sonno, lui, sua moglie o Nymphadora andavano a confortarla. Ma ogni volta, lei si chiudeva in un guscio che impediva a chiunque di entrare e fingeva di non aver bisogno di nessuno. 
Poi, col tempo aveva iniziato a schiudersi e lasciare che loro si occupassero di lei. 
'Tempo al tempo...', diceva sempre lui. E adesso che sua nipote era cresciuta, non aveva intenzione di cambiare metodo. 
 
Era passato parecchio tempo da quando era uscita per la sua "passeggiatina notturna", il cielo iniziava a schiarirsi e gli uccellini cinguettavano felici. 
Una volta arrivata sotto la finestra della sua stanza, Ginevra riprese forma umana e, con l'aiuto dell'albero che costeggiava lì accanto, con agilità si fiondò al suo interno. Più il tempo passava, più apprezzava il suo nuovo lato lupesco e le abilità che ne portava. 
- Nonostante siano passati anni, continui ancora a darti alla fuga, piccola furfante? 
Per un solo istante, Ginevra trasalì. Poi, dopo aver riconosciuto la voce, si voltò e sul suo volto sbocciò automaticamente un gran sorriso. 
Appoggiata al battente della porta con una spalla, una ragazza dai corti capelli rosa, contraccambiò il sorriso. 
- DORA!!!
Senza pensarci un attimo, Ginevra corse ad abbracciare la cugina. 
Quattro anni prima, Nymphadora era partita per la Romania insieme al suo ragazzo, Charlie, e si erano trasferiti lì. Anche se le due cugine si erano tenute in contatto via gufo, avevano entrambe una grande nostalgia l'una dell'altra.
- Quando sei tornata?
- Proprio adesso - sbadigliò Dora, assonnata. - Sai se hanno distrutto il mio letto, o posso ancora sperare di dormirci? 
Ginevra rise e strinse nuovamente sua cugina in un abbraccio. - Mi sei mancata. 
Trascorsero qualche minuto a parlare del più e del meno, per poi addormentarsi entrambe sul letto di Ginevra. 
 
Un urlo le fece scattare. Ginevra afferrò prontamente il libro che aveva sul comodino mentre Nymphadora afferrava una scarpa da lanciare verso la porta spalancata. Sulla soglia c'era una sbigottita Andromeda Tonks, con una mano sul cuore e una stretta alla porta. 
Poi la sua espressione di puro stupore sparì e venne sostituita da una arcigna. 
- Nymphadora, abbassa immediatamente quella scarpa! 
Le due ragazze, abbassarono le loro "armi" e, insonnolite, tornarono ad abbracciare il comodo materasso. 
- Mamma, ti ho detto mille volte che odio essere chiamata in quel modo orribile - borbottò Nymphadora ad occhi chiusi. 
Andromeda ignorò il commento della figlia e si avvicinò alla finestra, spalancandola. 
Ginevra ficcò la testa sotto il cuscino, infastidita dai raggi del sole, al contrario della cugina che, non avendo niente con cui ripararsi, venne costretta a mettersi a sedere. 
- Ti sembra il modo di comportarti? - la sgridò Andromeda. - Potevi avvertire! Sono mesi che io e tuo padre non ti vediamo! Mesi! Mi è quasi venuto un infarto. 
Nymphadora sbuffò. - Come la fai lunga. Sono tornata ieri sera e non volevo svegliarvi. Contenta? 
- Ma hai deciso di svegliare tua cugina! - ribatté la madre. - Hai dimenticato che hai ancora un letto tutto tuo? 
- Ero già sveglia - borbottò Ginevra da sotto il cuscino. - Le ho chiesto io di rimanere un po' con me. 
Andromeda era più sbigottita di prima. Erano settimane che sperava di sentir parlare di nuovo la nipote, anziché ricevere come risposta dei monosillabi ad ogni domanda. 
- Oh - disse. 
Guardò la figlia che si limitò a scrollare le spalle. 
Lei era stata informata via lettera dello stato della cugina, ma quando l'aveva rivista aveva pensato che sua madre avesse esagerato. Ginevra non sembrava affatto distrutta dal dolore e non dava affatto l'impressione di una che volesse mettere la parola fine ai suoi giorni! 
Nymphadora lanciò un'occhiata eloquente alla madre prima di sdraiarsi accanto alla cugina e riprendere sonno. 
La donna stava per uscire dalla stanza ma quando raggiunse la porta, tornò indietro. - Quasi dimenticavo, Ginevra - disse, - ero venuta a svegliarti per dirti di scendere.
Dal cuscino si sentì un verso infastidito. - Dopo, zia Dro - farfugliò Ginevra. - Dopo. 
- Come vuoi - rispose Andromeda con calma. - Allora dirò a Sirius di tornare un altro giorno... 
A quel punto Ginevra scattò come una molla, facendo rotolare Nymphadora giù dal suo letto con un tonfo rumoroso.
- Papà è qui?
Andromeda sorrise e annuì. - È giù che ti aspetta. 
Ma Ginevra non le lasciò continuare la frase che si era già fiondata giù per le scale. 
Dal salotto arrivavano delle voci profonde che parlavano con un tono abbastanza basso, ed era difficile capire quanti fossero a parlare o quale fosse l'argomento. 
Una volta varcata la soglia si bloccò.
Seduti sui divani e sulle poltrone presenti nella stanza, vi erano cinque uomini ma Ginevra concentrò la sua attenzione su uno solo. 
Era così felice di vederlo che, senza pensarci un solo istante, si buttò immediatamente in braccio a lui. 
- Papà! 
Sirius rideva, divertito e al contempo stupito da quella reazione. 
- Ti avevo promesso che sarei tornato presto, no? - disse stringendola in un tenero abbraccio. 
Quanto le era mancata la sua bambina...
Qualcuno si schiarì la gola rumorosamente e la ragazza si spostò dal padre quel tanto che le bastava per guardarsi intorno. 
Remus, Regulus e Ted le sorridevano, malcelando un po' di disagio. Albus Silente, invece, la guardava con serietà. 
- Perdona questa piccola riunione improvvisa, Ginevra - disse il vecchio, - ma dobbiamo parlare. 
 
 
 
 
 
ANGOLO AUTRICE: 
Ciao a tutti! Come promesso ho pubblicato. :) 
Inizio col ringraziare tutti voi che continuate a leggere quello scrivo. E ora... VI PREGO, NON CRUCIATEMI!  
Lo so che come inizio fa pena, ma è difficile introdurre quello che ho in mente... Ho la testa piena di idee che hanno deciso di rendermi la vita un inferno. Quando inizio a scrivere qualche rigo continuo ad avere come dei flash che mi obbligano a cambiare strada. 
Quindi se non vi piace quello che avete appena letto e vi aspettavate qualcosa di attivo come inizio... be', dovete prendervela con il mio stupido cervello! Fa tutto da sé! Sto diventando matta, credetemi.  
Volete il seguito? Mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate, accetto critiche di tutti i tipi, serviranno per migliorarmi.
Quindi aspetterò con ansia un vostro segnale di fumo prima di pubblicare il primo capitolo, giusto per capire se volete sapere come finirà questa  storia. Perché, diciamolo, non ho l'intenzione di seguire LETTERALMENTE la storia originale. Probabilmente qualcuno di voi mi crucerà o forse mi amerà alla follia quando (e se) in futuro scoprirà cosa accadrà alla maggior parte dei personaggi. Mah! Chi vivrà vedrà.
Grazie ancora per avermi tollerata
Un saluto ^__^ 
18Ginny18
  
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