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Autore: ForeverDream2015    26/09/2016    2 recensioni
Usagi e Mamoru alle prese con un semplice test.
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inner Senshi, Mamoru/Marzio, Outer Senshi, Usagi/Bunny | Coppie: Mamoru/Usagi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine
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Usagi è seduta sul divano di casa di Mamoru.
Le mani giunte, appoggiate sul ventre.
Guarda il tavolino, in attesa.
Mancano 5 minuti. A cosa corrispondono 5 minuti?
Usagi ci pensa e sorride. 5 minuti è la durata massima in cui è riuscita a rimanere sveglia, insieme a Rei, davanti al fuoco sacro
 
“Mi raccomando Usagi. Silenzio, calma e concentrazione chiaro?”
Lei annuisce a Rei. Entrambe sono sedute davanti al fuoco sacro, gambe incrociate. Rei congiunge le mani di fronte a sé e chiude gli occhi. Usagi la copia.
Immobile e concentrata, Rei rompe il silenzio iniziando un’antica preghiera e spostando le mani con movimenti precisi e millimetrici. Usagi, apre un occhio cercando di non farsi vedere. E’ curiosa. Ma dalla sua posizione vede solo la sua schiena. Cerca di muoversi in avanti, ma l’hakama fa rumore.
“Usa stai ferma?”
“Scusa!”

Usagi richiude gli occhi, pronta a concentrarsi. Ferma immobile attende un segnale di Rei.
Inizia a sudare. Fa veramente caldo in quella stanza. Si soffia con la mano. Fa di nuovo rumore.
“Usa o stai ferma o ti mando fuori!”
“Scusa!”
Rei sbuffa e ricomincia. Usagi è immobile, occhi chiusi, mani giunte di fronte a sé. Concentrata.
Vuole sbadigliare, ma non vuole fare arrabbiare Rei. Resiste. Quanti minuti sono passati? 2-3?

La testa improvvisamente le diventa leggera, talmente leggera da cadere di lato. Il corpo non risponde ai suoi comandi. Cade anch’esso di lato.
“Usagi!”
Rei, preoccupata la scuote. Lei apre gli occhi di scatto.

“Non dirmelo”
“Cosa Rei?”
“Ti sei addormentata!”
“Io…sì..no..beh”
“Fuori!”
“Rei dammi un’altra possibilità!”
“Fuori da qui!!!!!”

Usagi incespica, ma finalmente riesce ad uscire. Guarda l’orologio al suo polso. 5 minuti. La durata massima in cui è riuscita a rimanere sveglia, insieme a Rei, davanti al fuoco sacro.
 
Usagi è ancora seduta sul divano di casa di Mamoru.
Le mani giunte, appoggiate sul ventre.
Guarda il tavolino, in attesa.
Allunga l’occhio verso l’orologio della parete di fronte.
Mancano ancora 4 minuti. A cosa corrispondono 4 minuti?
Scoppia a ridere e quasi si ribalta. 4 minuti è stata la durata massima della sua ultima permanenza, insieme a Makoto, su un tapis-roulant.
 
“Che dovrei fare Mako-chan??”
Makoto ridacchia.

“Ci sali sopra e inizi a correre a ritmo del tappeto”
“E se cado?”
“E’ per quello che devi tenere il ritmo”

“E se questa macchina infernale accelera da sola?”
“Non succederà”

“E se dovesse succedere?”
“Usagi…Sali!”
Lei sbuffa. Ma ci prova. Riesce a prendere il ritmo al terzo tentativo di salita.

“Hey non è male!”
“Te l’ho detto Usa! Forza. Concentrazione ed impegno!”
Usagi sorride e corre. Il primo minuto passa tranquillo.

“Sono proprio brava!”
All’inizio del secondo minuto, Usagi, deve prendere fiato, ma continua a correre.
All’inizio del terzo minuto, le sue pulsazioni aumentano a dismisura.
“Makoto…quando manca?”
“Oh approssimativamente…26 minuti!”

“Che cosa?!!!?”
Usagi si ferma di colpo con entrambi i piedi sul tappeto. Viene trascinata sul fondo, inciampa e finisce con il naso a terra.
“Ahia!!!!!!”
Makoto scende dal tappeto andando subito in soccorso di Usagi.
“O cavolo ti sei fatta male? Fai vedere!”
Lei sposta le mani dal suo naso.

“Non è rotto Usa!”
“Io credo di sì!”
“Non ti sanguina nemmeno!”
“Basta io qua sopra non ci salgo più!”

“Usagi, hai fatto solo 4 minuti!”
“4 minuti? E’ un record! Basta. Io e la macchina infernale non andiamo d’accordo! Me ne vado”

4 minuti. La durata massima della sua ultima permanenza, insieme a Makoto, su un tapis-roulant.


Usagi è sempre seduta sul divano di casa di Mamoru.
Le mani giunte, appoggiate sul ventre.
Guarda il tavolino, in attesa.
Sbuffa. Guarda il suo orologio.
Mancano solo 3 minuti. A cosa corrispondono 3 minuti?
Alza gli occhi al cielo al solo pensiero. 3 minuti è stata la durata della sua ultima conversazione con Minako piangente per Yaten.
 
“Io” e si soffia il naso “non sopravviverò lo so!”
“O Mina-Chan. Vedrai che il tempo ti aiuterà!”
Un urlo di Minako, seguito dall’ennesimo pianto, costringe Usagi ad abbracciarla.

“Dai Mina! Sono certa che tra poco arriverà anche per te un uomo come il mio Mamo-chan!”
“Un uomo che muore e resuscita? No, grazie!”
“Minako!”
Lei sorride. Ma il sorriso dura pochi attimi. La disperazione riprende il sopravvento.

“Quando ci siamo salutati non mi ha nemmeno detto che tornerà!”
Urla di nuovo, si soffia il naso. Alcune persone si voltano verso di loro per vedere la scena. Usagi arrossisce.

“Mina potresti disperarti un po’ più piano? Ci stanno guardando tutti qui al parco!”
Minako si alza in piedi.

“Non mi interessa! Tutta la città deve sapere che il cuore di Minako Aino è stato spezzato da Yaten Kou!”
“Siediti!”
Minako obbedisce.

“Ascolta io ti capisco. Anche a me manca Seiya sai?”
“Ma almeno tu l’hai baciato!”
“Sì, ma…”
“A proposito!”
Minako si asciuga le lacrime. Si soffia l’ultima volta il naso. Con occhi desiderosi d’ informazioni guarda Usagi.

“Come bacia Seiya? Anzi no. Voglio sapere, nei minimi dettagli, le differenze fra i baci di Seiya e quelli di Mamoru!”
Usagi spalanca gli occhi, spaventata.

“Non ti manca più Yaten?”
“Ahhhh al diavolo Yaten! Troverò uno più bello di lui!”
“Dobbiamo andare a studiare da Rei!”
Minako guarda l’orologio: mancano ancora 57 minuti al loro appuntamento con le altre.

Usagi controlla anche il suo, per sicurezza. Sospira. Viene colpita dall’orario: 14.03. Sono passati esattamente 3 minuti dall’inizio del pianto incontrollato di Minako.
3 minuti: la durata della sua ultima conversazione con Minako piangente per Yaten.
 
Usagi è tuttora seduta sul divano di casa di Mamoru.
Le mani giunte, appoggiate sul ventre.
Guarda il tavolino, in attesa.
Con il piede destro inizia a picchiettare il pavimento. Si alza, va in cucina. Si versa un bicchiere d’acqua. Il suo sguardo ricade sull’orologio del forno.
Mancano solo 2 minuti. A cosa corrispondono 2 minuti?
Un dolce sorriso compare sul suo viso a quel ricordo. 2 minuti era il tempo esatto che ci impiegava per farsi gli Odango.
 
“Uff!”
Usagi è a casa di Mamoru, sta studiando scienze.

“Uff!”
“Usagi perché sbuffi?”
Lei chiude di colpo il libro e si scioglie gli Odango.

“Li ho fatti troppo stretti stamattina. Mi stanno massacrando!”
Anche lui chiude il suo libro e si avvicina a lei.

“Li lasci sciolti ora?”
“Ti piacerebbe vero?”
“Con i capelli sciolti sei bellissima. Ma senza gli Odango non sei Usagi. Anche se li preferivo quando avevi i capelli molto più lunghi”
“Ora li rifaccio”
Con una gestualità da manuale Usagi raccoglie la prima ciocca di capelli.

“Non ti serve lo specchio?”
Lei scuote la testa, lui la osserva con attenzione. La vede iniziare ad annodare una parte del codino intorno all’altro. Lo arrotola su se stesso e ferma le punte con una forcina. Procede nello stesso modo con l’altro.

“Ora va meglio!”
Usagi guarda Mamoru.

“Mamo?”
 Lui non risponde, incantato su uno dei suoi Odango.

“Mamoru?”
Lui scuote la testa, come se si fosse appena risvegliato.

“Scusa è che….me li fai rivedere? Non ho capito i passaggi!”
Lei ride, ma accetta. Scioglie i codini e riparte da capo. Lui la osserva attentamente, annuendo di tanto in tanto.

“Ora è più chiaro Mamo?”
“Direi di sì”
Lei scioglie tutto per la terza volta.

“Che fai?”
“Li rifaccio come li so fare io. Ora li ho fatti a rallentatore per farti vedere i passaggi”
“Aspetta”

Mamoru si alza, va verso la cucina e torna in sala. Appoggia un timer sul tavolo.
“Quanto pensi di metterci?”
“2 minuti”
“Ok. Al mio via. Tre, due uno, via!”
Usagi si fa i codini alti, annoda una parte, arrotola l’altra e procede con il secondo.

“Finito!”
Il suo finito arriva in contemporanea al drin del timer.

Lui sorride. Lei lo abbraccia.
“Lo so, sono un mito!”
2 minuti: il tempo esatto che ci impiegava per farsi gli Odango.

 
Usagi è tornata a sedere sul divano di casa di Mamoru.
Le mani giunte, appoggiate sul ventre.
Guarda il tavolino, in attesa.
Sbuffa e chiude gli occhi. Non vuol guardare che ore siano. Accende la tv. Sulla barra in alto che segnala su quale canale è finita compare l’ora.
Manca appena 1 minuto. A cosa corrisponde 1 minuto?
1 minuto è il tempo che ha impiegato Ami, quella mattina, per risolvere un’ equazione.
 
“Bene ragazzi è tutto chiaro? Vi lascio 15 minuti. Da ora!”
Usagi guarda i numeri e le lettere scritte sul foglio. Ripensa alla lezione fatta qualche giorno prima con Mamoru.

“Devi portare tutte le x a sinistra dell’uguale e tutti i numeri a destra. Per raggiungere lo scopo dovrai limitarti a sommare o sottrarre gli stessi numeri sia a destra che a sinistra dell’uguale.
Usagi sorride a sé stessa. E’ pronta per iniziare. Sente la biro di Ami posarsi sul banco. Guarda l’orologio. E’ passato un solo minuto.
“Ami non arrenderti. Mi sembra facile!”
“Oh ma non mi sono arresa. Ho semplicemente finito!”
“Cosa?E’ passato solo un minuto!”
“Così tanto? Devo allenarmi per fare meglio!”
1 minuto: il tempo impiegato da Ami per risolvere un’equazione.

 
Usagi è ancora lì, seduta sul divano di casa di Mamoru.
Le mani giunte, appoggiate sul ventre. Guarda il tavolino, l’attesa è finita.
Prende fiato. La porta d’ingresso si apre.
“Usa, che ci fai qui?”
“Mamo…non ti aspettavo”
Lui appoggia la sua cartella per terra.
“Hai ragione. La prossima volta che torno prima a casa mia, e sottolineo mia, ti avviserò”
Lui si avvicina a lei, le da un bacio sulle labbra. Nota qualcosa sul tavolino.
“Che cos’è?”
“Ehm…ecco è…un test?”
“E’ una domanda?”
“No. E’ un test”
“Un test di cosa?”
“Di gravidanza?”
Lui annuisce.
“E che ci fa un test di gravidanza sul tavolino del mio salotto?”
“E’ mio”
“E come mai c’è un tuo di gravidanza sul tavolino del mio salotto?”
“Ho 15 giorni di ritardo Mamo-chan”
Lui deve sedersi per non svenire. Si prende la testa fra le mani. No, non è possibile. Era troppo presto. Lei era ancora alle superiori, lui doveva ancora laurearsi. No, Chibiusa non doveva arrivare così presto! Lei non era pronta, lui tantomeno.
“Sei sicura?”
“Metti in dubbio i calcoli del mio ciclo?”
Lui scuote la testa. Un solo pensiero occupa la sua mente: Ikuko lo avrebbe ucciso, Kenji avrebbe provveduto allo scuoiamento.
“Usa, quanto manca all’esito?”
“Il tempo è scaduto qualche secondo fa”
Lui deglutisce, con la manica si asciuga la fronte imperlata di sudore.
“Ok, guarda il risultato”
“Perché io?”
“Perché sei la futura mamma!”
“E tu il futuro papà!”
“Tu sei Sailor Moon! Hai sconfitto Chaos! E ora ti fa paura un test di gravidanza?”
“E tu sei Tuxedo Mask! Hai sconfitto Sailor Pluto! E ora ti fa paura un test di gravidanza?”
Lui la guarda intensamente. Si volta verso il tavolino, prende in mano il bastoncino di plastica. Le mani tremano, il cuore gli batte all’impazzata.
“Non ce la faccio”
Lo riappoggia.
“Ho la soluzione”
Usagi si alza dal divano, va in cucina, apre un cassetto e ritorna da Mamoru con un sacchetto di carta. Chiude gli occhi, prende il test e lo chiude nel sacchettino. Riapre gli occhi.
“Forza vieni con me”
   
 
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