Crepa
è un magrittiano perdersi di drastici
acquietamenti in turbinii d'istanti
pieni d'inganni e sorrisi
sarcastici
da avvelenare
gli occhi tuoi
distanti
annientamenti
travestimenti
esaurimenti
veleno
gli occhi tuoi
Nota:
Primo esperimento da queste parti. Non so con che
Due parole per rendere l'idea di quello che, quantomeno, avevo in mente.
Quattro endecasillabi in rima alternata. I primi due tengono; poi la struttura inizia a cedere. Quando entra il "tu" nella poesia, tutto trema. Le rime sono incerte, quasi forzate, perché cercano di mantenersi entro la struttura, ma non riescono più ad adattarvisi. Il lessico cambia, scivola verso un altro orizzonte, meno ricercato e più vicino. Il resto del senso cola giù dalla rottura provocata, nelle righe sotto, scomposte e dirette.
Che poi è quello che accade quando la vita ci sta disperatamente stretta per tanti troppi motivi eppure dobbiamo andare avanti; e quando cerchiamo di tenere insieme il nostro quotidiano ma l'immagine di una persona (la persona) continua ad irrompere tra i nostri pensieri.
Sospendo il mio giudizio su cosa possa essere venuto fuori; soltanto spero che l'analogia che ho tentato di creare sia, in qualche modo, comprensibile.