Come scrisse Paulo Coelho “I veri amici sono quelli che ci stanno accanto quando accadono le cose belle.
Essi si schierano dalla nostra parte, gioiscono per le nostre vittorie.
 I falsi amici sono quelli che compaiono soltanto nei momenti difficili, con una triste espressione di “solidarietà”: in realtà, la nostra sofferenza serve a consolarli per le loro vite miserabili”.



Tree Hill non era più la stessa da sei mesi ormai. Tutto sembrava diverso: le strade, la gente, perfino il rumore del vento che soffiava tra i rami degli alberi era diverso. Sei mesi. Per alcuni erano letteralmente volati via, come quando si è immersi in un sogno dal quale non ci si vuole svegliare. Per altri, però, scorrevano inesorabilmente, quasi privi di ogni significato. Era così per Brooke. Da quando Julian aveva avuto quel bruttissimo incidente e restava sospeso tra la vita e la morte, la giovane signora Baker non aveva passato un solo istante fuori da quella stanza d’ospedale.


Un profumo di caffè raggiunse il suo naso e sollevò istantaneamente il viso dal letto di Julian.


- Ci sono novità? Ti ho portato questo. Ho pensato ne avessi bisogno. - disse Haley porgendole il bicchiere. 

- Purtroppo tutto come al solito. Haley, credo di star perdendo la speranza ogni giorno che passa. E se lui non tornasse più indietro?

- Oh tesoro, sta’ tranquilla. Julian ama troppo la sua famiglia, è solo questione di tempo.

- Tempo, tempo, tempo. Dite tutti la stessa cosa e anche io non faccio che ripetermelo, ma sono stufa di aspettare. Hai capito Mr. Baker? Sono stufa di aspettare quindi alza quel tuo bel fisico sexy e torna da me. Mi manchi da impazzire. - e con un misto tra un sorriso e una smorfia di dolore Brooke gli sfiorò la guancia.

- Sono sicura che manchi moltissimo anche tu a lui. Dicono che quando si è in coma si sia soliti fare dei sogni. Personalmente credo che il tuo bel maritino ti sogni continuamente.

Brooke ed Haley che fino a quel momento erano intente a osservare Julian, si voltarono immediatamente verso la porta udendo quella voce.

- Peyton Elizabeth Sawyer - pronunciò soffusamente Brooke.

- Scott - corresse prontamente Haley.

Le due ragazze avevano la faccia in un misto tra stupore e risentimento. Erano passati moltissimi anni da quando Peyton e Lucas erano andati via.

- Ragazze, sono così dispiaciuta per tutto quello che è successo. Vieni qui, amica mia, fatti abbracciare.

- 5 anni. Sono passati 5 anni e tu hai il coraggio di presentarti qui dopo tutto questo tempo? Chiamandomi “amica” poi?! Tu non hai neanche idea di cosa significhi amicizia. Tu, che non sei neppure venuta al mio matrimonio. Tu, che non sei stata accanto a me nel giorno più bello della mia vita, hai davvero la presunzione di definirti mia amica? – chiese la mora accigliata.

- Ho fatto passare troppo tempo, lo so. Ma sono qui per rimediare. Amo Lucas alla follia, lo sai, e se gli succedesse qualcosa del genere vorrei te al mio fianco.

- Peccato che non solo io non abbia bisogno di te, ma che neppure ti voglia accanto a me. Hai sempre detto che tutta la gente va via. Io sono sempre rimasta qui. Io sono sempre rimasta accanto a te. Nel bene e nel male io c’ero. Ci sono stata anche nel momento in cui quella che è andata via sei stata tu. Sei andata via e non sto parlando del trasferimento. Tu sei andata via molto tempo prima e ora non puoi pretendere di tornare e riavere quel posto che tu credi di avere ancora. Sono cambiate molte cose, io sono cambiata.

Il viso di Peyton passò dal rosso sanguigno al paonazzo nell’arco di pochi minuti.

- Mi dispiace tantissimo, Brooke. Vorrei poter fare qualcosa per rimediare. Ti voglio bene.

- Non c’è nulla a cui dover rimediare. È tutto apposto. Dopo la tua dipartita,ho realizzato che la mia migliore amica, la mia vera migliore amica, non mi aveva mai lasciata. - e pronunciando quelle parole si voltò a guardare Haley, la quale ricambiò lo sguardo accennando un timido sorriso. Poi Brooke continuò : - Anche io ti voglio bene, Peyton. Hai fatto parte della mia vita e fino ad un certo punto mi sei stata vicina, seppur a modo tuo. Con il tempo, però ho realizzato quello di cui ho veramente bisogno. Ho capito le persone di cui ho davvero bisogno. Il tuo nome non compare nella lista. Ripeto, ti voglio bene e ti ringrazio per la visita, ma torna da dove sei venuta: questo non è il luogo nè il tempo per poter parlare di questo.
Detto questo, Brooke prese la mano del marito privo di sensi e con l’altra mano afferrò la mano della sua migliore amica.

Peyton non disse una parola per tutto il tempo. Con gli occhi pieni di lacrime girò i tacchi e fece per andar via. Quando fu sulla porta si voltò e disse alle ragazze: - Abbiate cura l’una dell’altra. - per poi sparire come un’ombra nell’oscurità.