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Autore: Angel TR    28/09/2016    1 recensioni
She saw my silver spurs and said let's pass some time
And I will give to you summer wine

Lana del Rey - Summer Wine.
{Avvertimenti e note all'interno | Raccolta disomogenea | LilixAsuka}
{Storie partecipanti alla "Le situazioni di lei&lei" indetta da starhunter Challenge indetta su EFP}
{Partecipa alla challenge "Just stop for a minute and smile" indetta da Sou_Shine su EFP}
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Shoujo-ai | Personaggi: Asuka Kazama, Emily Rochefort
Note: Lime, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Bondage, Gender Bender
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- Questa storia fa parte della serie 'La Belle Époque'
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44. Sfogliando l'album dei ricordi
Nickname: Angel Texas Ranger
Titolo: Ricordi
Rating: Verde
Avvertimenti: Timeskip
Genere: Slice of life, fluff


Lili si portò le mani, ancora affusolate e curate nonostante l'età, alla crocchia di capelli bianchi — "Perché li avevo biondi mentre tu, che eri una brunetta mediocre, li hai grigi" — per sistemarla.

Al suo fianco, sul tavolino cinese, comprato venti anni prima per fare un dispetto a quella tizia del Torneo, vi era deposto un album dei ricordi aperto su una pagina ancora bella bianca.

La pagina ospitava due foto di Lili e la sua migliore nemica Asuka Kazama mentre salivano su una giostra terrificante, i loro volti radiosi.

Lili lanciò uno sguardo intenerito. «Ora potrai dire ai tuoi nipotini che sei salita su una giostra nel Texas» disse, altisonante come al solito.

«Non ho nipotini» ribatté una voce femminile. Asuka Kazama posò il vassoio con il the affianco all'album.

Lili inarcò un sopracciglio. «Resta il fatto che sei salita su quella giostra grazie a me.»

Asuka scosse la testa. «Grazie ai soldi del tuo caro padre.»

Un sorriso spuntò sul volto delle due donne. Ne avevano fatte passare al signor Rochefort!

Lili si riscosse dal torpore dei ricordi: ogni tanto aveva la sensazione che quel flusso costante l'avrebbe trascinata con sé. «Ci sono comunque un sacco di cose bellissime che hai fatto grazie a me!» gracchiò, afferrando l'album e piazzandoselo sulle ginocchia.

Asuka si sedette al suo fianco, bevendo un sorso di the dalla tazzina di porcellana.
Tutto era eredità del padre di Lili: la donna non aveva avuto cuore di vendere la casa dove era nata e cresciuta. Ovviamente, Asuka era stata costretta a trasferirsi lì.

«Certo, Lili. Come quella volta che siamo andate a fare la crociera ai Caraibi e tu mi hai forzata a stare nella tua stessa cabina?» chiese sarcastica.

Lili alzò lo sguardo di scatto, allibita. «Come osi!» I suoi occhi azzurri, un po' lattiginosi, avevano ancora il potere di fulminare.

Asuka si impettì e sfogliò l'album fino a rivelare una foto di lei, in spiaggia, che tentava di coprirsi. «Mi facesti scivolare dal lettino e dare spettacolo!» le ricordò.

La mano di Lili volò alla bocca per coprire una risatina. «E che spettacolo!». Sfogliò le pagine. «L'attico vista mare della Florida te lo sei dimenticata?»

Asuka si sbatté una mano sulla fronte. «Oceano. Certo, ottimo acquisto. A chi lo abbiamo regalato?» borbottò.

Lili sbatté le palpebre. «A Lars Alexandersson e Alisa Bosconovitch. La poverina si è fatta disattivare dopo la morte del marito» sussurrò, un magone ad attanagliarle la gola.

Asuka non disse nulla. Il capitolo morte veniva affrontato con verve solitamente. Purtroppo, però, giungevano notizie, a volte, che smorzavano l'entusiasmo e la comicità delle due donne.

Loro erano state le più giovani a partecipare al Torneo e i veterani avevano fatto il loro.

«Vogliamo parlare della mia festa di laurea? Hai partecipato ad una festa di laurea grazie a me!» trillò Lili d'improvviso, rompendo il silenzio.

Asuka gettò un occhio all'album. C'era quella malefica foto di lei che guardava scandalizzata un'entusiasta Lili con in testa la coroncina d'alloro.

«Sparavi certe sciocchezze all'epoca. Beh, lo fai tutt'ora» si giustificò, appiattendosi i ciuffi corti e grigi. Aveva ancora le sante vertigini.

«No, dicevo sacrosante verità. Ti ricordi del nostro matrimonio?» chiese Lili, mostrandole una foto di loro due vestite da spose.

«Il nostro fasullo matrimonio, vorrai dire!» la corresse Asuka. «Eri pervertita, avevi bisogno di un ragazzo. Parliamone, mi rinchiudesti nello sgabuzzino della scuola e mi legasti al tuo letto. E il telefono con le foto porno? Andiamo!» ma le sfuggivano continue risate nonostante il tono arrabbiato.

Anche Lili rideva a crepapelle. «Tu eri davvero bisbetica ed impossibile! A san Valentino mi facevi congelare fuori la porta» disse. Picchiettò l'indice su una foto che le mostrava sorridenti con una scatola di cioccolatini. Lili sfoggiava un naso rosso degno di un clown.

Le guance rugose di Asuka si tinsero del medesimo colore. «Ben ti stava. Tu mi hai ripagata con la moto di Hwoarang. Correvi come una pazza, mi beccai un raffreddore.»

La Ducati Monster faceva bella mostra di sé sull'album. Purtroppo non ne era rimasto manco un pezzo, da come avevano saputo. Hwoarang non aveva mai spiegato loro com'era avvenuto l'incidente.

«Mi hai costretta a bigiare la scuola un sacco di volte» la rimproverò Asuka.

«E tu a venire in Giappone» fece lo stesso Lili.

Le due stettero zitte.
Sapevano benissimo che, nonostante i rimproveri, le migliori esperienze le dovevano l'una all'altra.
E Lili, tra le due, era quella più propensa ad ammetterlo.
Si alzò e pescò una macchina fotografica da un ripiano. Ritornò agitandola.

«Che ne dici di aggiungere un ultimo ricordo?» propose, sedendosi e puntando la Nikon verso Asuka.

«Che noia» borbottò Asuka ma accennò un sorriso all'obiettivo.

Lili le si sedette affianco e accostò la testa bianca a quella dell'amica.

«Dici "chérie"!»

  
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