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Autore: Serendipity__    28/09/2016    5 recensioni
Cambiare, a volte, vuol dire garantire la sopravvivenza tua e di chi ti circonda.
Anche l'amore è sopravvivenza, ma per amare bisogna accettare le persone per quello che sono.
Lo scoprirà Beth, e dovrà decidere se è quello che vuole veramente.
Genere: Angst, Dark, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beth Greene, Daryl Dixon, Rick Grimes
Note: nessuna | Avvertimenti: Threesome
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Buongiorno fanciulle!
In questo periodo una ne penso e cento ne faccio! E così, ho anche deciso di partecipare ad un contest su un sito straniero, per cui la shot che leggerete, sarà tradotta gentilmente da un'amica di una mia amica, che mi farà appunto un favore! E' il motivo per cui ho scritto il minimo di parole previsto, non è che volevo approfittare più di tanto! XD
Come potevo resistere, d'altronde, visto che bisognava presentare una shot che avesse queste caratteristiche:

Dark (inteso come versione particolarmente cupa-furiosa di un personaggio, e io ho scelto Rick) - H/C (Hurt-comfort cioè dolore/conforto - i personaggi affrontano situazioni provanti e trovano conforto l'uno nell'altro) - 3some (l'abbinamento romantico e/o sessuale comprende tre persone).

Okay, ammetto che è stata l'ultima caratteristica a darmi lo slancio (XD), però era anche l'idea di cimentarmi con un concorso, così giusto per vedere quante legnate prenderò! ah ah ah ah
Vi farò sapere.
Intanto la pubblico anche qui, vediamo che cosa ne pensate voi.
Un bacio
Serena








CAMBIARE




- Cosa ne pensi di quel tizio?
Rick è seduto sui gradini della veranda, accanto a lui c'è Daryl, intento a farsi una sigaretta con il tabacco che finalmente è riuscito a recuperare durante la sua ultima uscita.
- Niente di buono.
La risposta dell'arciere, che adesso punta lo sguardo nella sua stessa direzione, non fa altro che peggiorare il suo umore.
- Allora siamo in due.
Da quando sono arrivati lì ad Alexandria, Rick sente di aver imboccato una strada che ha paura, lui per primo, di scoprire dove lo condurrà.
- Posso pensarci io, se vuoi.
Non ha bisogno di chiedere spiegazioni per capire che tipo di aiuto gli stia offrendo Daryl, perchè ormai loro due ragionano come se fossero una persona sola.
- Per il momento teniamolo d'occhio e basta.
L'amico gli lancia un'occhiata di traverso, prima di riprendere a rollare la sigaretta con movimenti esperti.
- Come vuoi. Però, direi di fargli capire bene il concetto che deve girarle alla larga.
Su quello, non ha dubbi nemmeno lui: il tizio va istruito per bene. Pensa di farlo personalmente, perchè la questione lo riguarda molto da vicino.
- Ci penso io.
Probabilmente la combinazione dei loro due sguardi assieme, non deve essere proprio una bella sensazione da sentirsi addosso, perchè il tizio in questione volta il viso nella loro direzione, accorgendosi così finalmente della loro presenza.
Rick prova un certo piacere nello scorgere un lampo di preoccupazione attraversare lo sguardo dell'uomo, perchè immagina che quando se lo ritroverà davanti, si ricorderà di questo momento.
Lui e Daryl, hanno già dato ampia prova di che pasta sono fatti, per cui i cittadini di Alexandria hanno imparato a temerli. La legge che prima difendeva come legittima prova della democrazia in cui credeva, ora si è trasformata in qualcosa di diverso. 
Ora esiste solo una legge per lui: la sua.
A volte stenta a riconoscersi quando si guarda allo specchio, perchè nei suoi occhi non c'è più traccia dell'uomo che era, sostituito da uno che non conosce pietà per chi si trova al di fuori del cerchio in cui ha posto gli unici affetti che gli sono rimasti.
E dal momento che quella ragazza è dentro al cerchio, il tizio ne è automaticamente fuori.
Anche lei, seguendo lo sguardo del suo interlocutore, si è accorta di loro due e le è subito spuntato un sorriso sulle labbra, insieme ad un velo di rossore sulle guance. Accenna un movimento anche con la mano, come a dire "ehi, ancora un attimo e arrivo".
Per Rick è quasi troppo anche quell'attimo, perchè insieme a Daryl sono già cinque minuti buoni che la osservano dare retta a quel tizio, che l'ha incrociata non proprio casualmente, secondo lui. Anche il giorno prima, infatti, l'ha visto recarsi verso la chiesa subito dopo che anche lei ci si era diretta.
- Questa cosa con lei... lo sai, vero, che ci spedirà dritti all'inferno.
La voce di Daryl gli arriva bassa e inquieta.  Sa esattamente cosa lo faccia stare così, perchè lui si ritrova nella stessa identica situazione.
- L'elenco dei nostri peccati, Daryl, era già abbastanza lungo anche prima.
Sul viso dell'arciere compare un ghigno, mentre si accende la sigaretta che ha finito di preparare.
- Sì, in effetti, forse questa è solo la ciliegina sulla torta.
Scappa da ridere anche a lui, perchè la bellezza di essere vivi, nonostante tutto l'orrore che li circonda fuori da quella recinzione, la sente ancora. Come sente che quel pezzetto di felicità che si sono presi lui e Daryl, valeva la pena di prendersela, anche se li condurrà dritti all'inferno.
- A proposito di dolce... ce ne sono ancora di biscotti?
Daryl va pazzo per i biscotti di Carol, e sa che a casa sua, per via di Carl e Judith, ne circolano sempre di più.
- In cucina, sulla credenza. Ma non te li mangiare tutti, o quando tornerà Carl, te la vedrai direttamente con lui.
Anche se gli viene da pensare che suo figlio, ultimamente, ha trovato un altro tipo di dolcezza con cui rifocillarsi. Ne è contento, ovviamente, perchè lo trova molto più sicuro di se, rispetto a prima.
- Okay.
Lo vede alzarsi e lanciare un'ultima occhiata in direzione della coppia, prima di sparire dentro casa, lasciandolo lì da solo a pensare che concederà a Beth ancora soltanto un altro minuto, dopodichè andrà a prenderla e basta.
E' arrivato a trentanove secondi, quando finalmente si decide a liquidare l'uomo, dirigendosi a passo spedito verso di lui. Forse ha intuito che quella chiacchierata non l'hanno vista proprio di buon occhio loro due.
Ogni volta che posa lo sguardo su di lei, non può fare a meno di sentire una morsa allo stomaco, in un misto di senso di colpa e attrazione irresistibile. Sa perfettamente che ha imboccato davvero una scorciatoia per l'inferno, nel momento in cui ha fatto l'amore la prima volta con lei, però è vero anche che non poteva più resistere, non dopo che ha scoperto quanto lo desiderava anche lei.
- Ciao.
Beth adesso è in piedi di fronte a lui, ancora seduto sugli scalini, così i loro volti si trovano alla stessa altezza, di conseguenza anche i loro occhi. In quelli di lei, ci vede una luce che è solo qualche settimana che brilla così intensamente.
Infatti, è solo da qualche settimana che Daryl si è unito a loro due, chiudendo un altro tipo di cerchio, che però lui è pronto a difendere ad ogni costo, anche quello di marcire per sempre all'inferno per il peccato che stanno consumando.
Perchè loro tre insieme, sono la perfezione che non pensava potesse esistere in questa vita e a cui non è disposto più a rinunciare.
- Ciao, che cosa aveva di così importante da dirti, il tizio?
La vede arrossire di colpo, perchè ancora forse non si capacita del fatto che lui sia follemente geloso, come ancora non ha idea di quanto in là si spinga il senso di possesso che nutre verso di lei.
E' diventato davvero un altro uomo, perchè la sua percezione del mondo, e dei sentimenti, è radicalmente cambiata. La ragione sta cedendo sempre di più il posto a degli istinti incontrollabili, proprio perchè la sua umanità si sta adattando alle nuove condizioni di vita.
- Mi stava parlando di nuovo della chiesa. Ieri mi ha proposto di aiutarlo a decorare la parete dietro all'altare. Ha visto il lavoro che ho fatto a casa di Jessie, nella stanza dei bambini.
Ora è sicuro che il tipo stia proprio cercando una scusa qualsiasi per passare del tempo con lei. Non è affatto d'accordo, ma prima vuole sentire lei cosa ne pensa.
- E tu, cosa gli hai risposto?
Probabilmente ce l'ha già scritto in faccia che per lui è un no comunque, ma sta cercando di mantenere un minimo di civiltà, almeno in apparenza.
- Che ci avrei pensato.
Non dovrebbe fare così, lei non se lo merita, soprattutto perchè i suoi sentimenti sono talmente chiari verso di loro, che lui e Daryl non dovrebbero nutrire nemmeno un grammo di gelosia.
Ma il mondo è precipitato, e loro insieme a lui, quindi ci sono nuove regole da rispettare. Una di quelle che ha imparato più in fretta, e a caro prezzo, è che non devi lasciare nessuno spiraglio a quello che consideri un nemico, di qualsiasi cosa si tratti.
- E ci hai pensato?
Arrossisce di più, facendogli capire che è combattuta nella decisione da prendere.
- Sì. Stavo giusto venendo a parlarvene, prima che mi fermasse Nicholas.
- Nicholas. Ecco come si chiama, non me lo ricordavo.
Non se lo ricordava davvero il nome del tizio, forse perchè nel suo cervello lo ha catalogato subito tra quelli che non sarebbero sopravvissuti ancora molto a lungo. E non perchè ha iniziato a dimostrare un certo interesse per Beth, ma proprio perchè ce l'ha scritto in faccia che non si sta adattando nella maniera giusta al nuovo mondo.
- E' stato molto gentile e... corretto, con me.
Beth è la personificazione della gentilezza e dell'altruismo, due caratteristiche che in lui sono del tutto scomparse, salvo quando si trova in presenza dell'unico essere vivente che ancora riesce a tirargliene fuori un pò, cioè sua figlia Judith.
Perchè anche con Carl si accorge di essere diventato duro ed intransigente, ma non può farne a meno, se vuole vederlo sopravvivere. Fuori da quella recinzione, nessuno conosce più la pietà, o la gentilezza, o l'altruismo, perciò bisogna essere altrettanto pronti a non mostrarne.
Dovrebbe iniziare a lavorare anche su di lei, però quello che lo frena, è un motivo puramente egoistico e colpevole: non vuole perdere la possibilità di immergersi in quella dolcezza che lei sa ancora regalargli in maniera così spontanea e generosa.
Pensa che sia il motivo principale per cui lui e Daryl si sono ritrovati ad essere irresistibilmente attratti da lei, che è di fatto la perfetta contrapposizione di quello che sono diventati loro due, cioè cinici e spietati.
- Gentile e corretto, eh? Tradotto in parole povere, significa che quello stronzo sta cercando di entrare nelle tue mutande, ragazzina.
Prima ancora di sentire la sua voce, Rick ha capito che Daryl è risbucato fuori alle sue spalle dal modo in cui lo sguardo di Beth si è fatto più preoccupato. Sarà anche dolce, ma non ingenua, per cui anche lei ha capito che le intenzioni del tipo non sono così "trasparenti" come vuol far sembrare.
- Grazie per la traduzione, Daryl.

Ci scherza su, cercando di allentare la pressione che le stanno mettendo addosso, ora che si è aggiunto anche l'arciere.
- Quello mi stava già sul cazzo prima, ragazzina. Adesso vorrei proprio ucciderlo.
Diplomazia è una parola sconosciuta nel vocabolario dell'uomo alle sue spalle, lo sa anche lei, ovviamente, che non manca di rifilargli un'occhiata spaventata.
- Daryl! Abbassa la voce! Rick, ti prego!
Si appella al suo buon senso, mentre si sta guardando intorno preoccupata davvero che qualcuno possa sentire la loro conversazione. E' convinto che prima o poi, più prima che poi, qualcosa di loro tre inizierà a trapelare, ma al momento, stanno ancora tenendo la cosa per loro. La presenza di Judith rende molto plausibile la frequentazione di casa sua da parte di Beth, anche quando la piccola è in realtà fuori con Carl o qualcun'altro. E il fatto che ci sia anche Daryl, bè quello è ancora più plausibile, visto che agli occhi di tutti, è di fatto il suo braccio destro.
- Entriamo in casa.
Lo sta dicendo a Daryl, nel frattempo che si è alzato per lanciargli un'occhiata che era l'equivalente di un "non esagerare, okay?", a cui lui risponde con una scrollata di spalle.
Lei si è infilata praticamente tra loro due, superandoli ed entrando in casa per prima, offrendo loro lo spettacolo del suo sedere messo in evidenza dai jeans aderenti.
Quel Nicholas, non deve essere l'unico che l'ha notato, ma al momento, è l'unico che ha preso l'iniziativa di avvicinarla. Forse è il caso davvero che qualcosa di più inizi a trapelare su di loro, giusto per scoraggiare altre iniziative non gradite.
- Daryl, promettimi che non farai niente di... tuo!
In quel "tuo" c'è racchiuso tutto il mondo dell'arciere, che si riduce principalmente nel mettere in pratica ciò che gli passa per la mente, di qualsiasi cosa si tratti. Fosse anche uccidere il tizio, cosa che tra l'altro gli ha proposto solo qualche minuto prima e che lui ha rifiutato, non tanto perchè si tratterebbe di un omicidio, più che altro perchè non ha voglia di incappare in un'altra discussione con Deanna, nonostante quell'uomo abbia già dimostrato, con la sua vigliaccheria, di essere un peso per la comunità intera.
Ancora non vuole uscire del tutto allo scoperto, dichiarandosi apertamente il nuovo leader di Alexandria, perchè ha bisogno che gli elementi migliori di quella comunità rafforzino ancora un pò la fiducia che già hanno iniziato a nutrire per lui.
- Allora tu, ragazzina, giragli alla larga!
- Vive qui anche lui, Daryl, come faccio a girargli alla larga?
E' ragionevole quello che sta dicendo, è ovvio, ma dato che di ovvio non c'è niente nel loro rapporto, neanche la loro gelosia può esserlo.
- Bastava dirgli subito di no e il problema era risolto.
Ancora lui non è intervenuto nella discussione, ma dato che adesso Beth lo sta guardando con una domanda ben precisa nello sguardo, apre bocca.
- Ha ragione, Beth.
Forse non si aspettava quella risposta così categorica e la vede vacillare, dato che sinora è quello che ha spinto meno sull'acceleratore con lei.
- Mi piaceva l'idea di contribuire ad abbellire la chiesa. Ci stavo davvero pensando.
- Non con quello stronzo che ti gira intorno.
Daryl ribadisce un concetto che le deve già apparire chiarissimo, altrimenti non starebbe così. Purtroppo non esistono mezze misure con loro, e ne sta prendendo atto solo adesso, quando ormai è troppo tardi per tornare indietro.
Di sicuro li aspetta l'inferno, perchè si stanno comportando nei suoi confronti in una maniera assolutamente sbagliata. Non avrebbe mai dovuto nemmeno iniziare quella storia con lei, men che meno permettere a Daryl di farne parte.
Ma questo l'ha già pensato almeno un migliaio di volte, senza che lo abbia smosso di un millimetro dal continuare a farlo. Anzi dallo sprofondarci dentro sempre di più, sino a che è diventato un bisogno irrinunciabile averli accanto tutti e due.
- Ma non dobbiamo per forza lavorare insieme, io e Nicholas.
Eccolo, il mondo delle favole in cui la piccola Beth tenta ancora, ogni tanto, di rifugiarsi. Però lo sa che non esiste più, perchè subito dopo si lascia cadere sulla spalliera del divano, abbassando lo sguardo sui suoi scarponcini.
- Siete irragionevoli e stupidamente gelosi. Lo sapete bene che se anche lui...
Non c'è bisogno che finisca la frase, perchè in realtà sa quanto lei sia totalmente coinvolta da loro. Contrariamente a tutto quello che si aspettava, Beth ha tirato fuori un coraggio notevole quando si è trattato di mettere in campo la verità sui sentimenti che provava verso entrambi.  Era convinto che sarebbero finiti a vivere un triangolo che li avrebbe consumati lentamente, invece del cerchio perfetto che è diventato il loro rapporto a tre.
- Lo sappiamo.
Le si è avvicinato e mettendole due dita sotto il mento, l'ha invitata a sollevare il viso verso di lui, trovandolo colorato di rosso. C'è un'innata innocenza dentro di lei, che gli richiama alla memoria una conversazione avuta con suo padre, in quella che gli sembra una vita precedente, dato che ancora si trovavano alla fattoria e lui era un uomo con dei principi totalmente diversi.
Gli aveva confessato che la sua paura più grande non era quella di morire, ma quella di lasciare sola al mondo proprio Beth, dal momento che la riteneva troppo fragile ed innocente per affrontare quel nuovo mondo.
Ora capisce, in parte, cosa intendesse dire Hershel, perchè lei conserva ancora qualcosa di fragile ed innocente, nonostante loro due abbiano contribuito fortemente a cambiarla, spronandola a vivere una relazione al di fuori delle regole comuni.
- Allora, provate a fidarvi di me, no?
- Noi ci fidiamo di te...
- E' dello stronzo, che non ci fidiamo affatto.
E' Daryl ad avergli rubato le parole di bocca, mentre le si è seduto accanto, mitigando in parte l'atteggiamento aggressivo tenuto sinora. Forse lei è davvero l'unica che riesce a domare il suo spirito ribelle, quando lo guarda con quegli occhi così sinceramente innamorati.
- E quindi?
- E quindi vedremo.
Non è ovviamente una risposta, solo che adesso non ha davvero più voglia di sprecare altro tempo, non quando lei è finalmente lì con loro. Jessie tra qualche ora sarà di ritorno con Judith, perchè sa che ci sarà Beth a darle il cambio nella cura di sua figlia.
Perciò si china su di lei e inizia a baciarla, sapendo che ben presto si trasferiranno tutti e tre nella sua camera da letto, dove per un pò si dimenticheranno di tutto ciò che esiste al di fuori di loro, compreso quel Nicholas di cui si occuperà sicuramente più tardi.




§§§§§§§§§§§§§§



Quando si sveglia, non si ritrova in mezzo al groviglio di gambe e braccia in cui finiscono di solito quando si addormentano dopo aver fatto l'amore appassionatamente.
C'è solo Daryl, infatti, a stringerla contro il suo torace, un braccio che le circonda la vita e l'altro che le fa da cuscino, sotto la testa.
- Dov'è Rick?
Ha capito da come ha rafforzato la stretta su di lei, che doveva essere già sveglio, per cui si preoccupa subito di capire se per caso c'è stata qualche emergenza che richiedeva la presenza di Rick. Perchè se no, è difficile che sottragga tempo ai momenti in cui possono stare loro tre insieme.
- Aveva da fare.
La risposta laconica dell'uomo alle sue spalle, che ha preso a baciarle il collo, solleticandoglielo con l'ombra di barba che gli ricopre sempre la mascella, la porta ad irrigidirsi.
- Cosa?
Cerca di voltarsi verso di lui, ma a Daryl basta poco per impedirglielo, obbligandola a rimanere nella stessa posizione.
- Chiacchiere.
Ora realizza che cosa può aver spinto Rick fuori dal letto, ma ancora spera che non sia quello che pensa.
- Con chi?
- Ragazzina, quante domande.
Una mano è scivolata sul suo seno, nudo come tutto il resto di lei, con il chiaro intento di farla desistere dal suo interrogatorio. E non è che non ci stia riuscendo, perchè le dita che stanno stuzzicando il suo capezzolo sono davvero molto esperte, però è altrettanto forte il bisogno di sapere.
- E' andato da Nicholas?
Non riceve nessuna risposta, se non quella di un'erezione che torna ad essere piena contro il suo fondo schiena. Il suo corpo reagisce di conseguenza, preparandosi già ad accoglierla nuovamente, ma la sua mente non smette di dirle che deve provare a farli ragionare.
- Daryl, rispondimi, è andato davvero da Nicholas?
Prova di nuovo a voltarsi verso di lui, ma la gamba e il braccio che ancora la tengono stretta, glielo impediscono.
- Mi irrita quel nome, ragazzina.
Riceve un morso sulla spalla, non forte abbastanza da essere doloroso nel vero senso della parola, ma che funziona benissimo come avvertimento, però, a non proseguire in quella direzione.
- Da lui non me lo aspettavo.
E' sincera nel dirlo, perchè ha sempre considerato Rick, almeno sinora, quello meno istintivo tra loro due.
- Meglio che sia andato lui.
- Non potete fare così.
Se anche può capire che siano gelosi, perchè è un sentimento che conosce anche lei nei loro confronti, non riesce però a concepire che qualcuno possa andarci di mezzo per il semplice fatto di averla avvicinata.
- Forse.
Parlare con lui è molto più difficile, perchè sa che nel bene, o nel male, è altrettanto difficile fargli cambiare idea.
- Daryl, lo sai che non è giusto. E lo sa benissimo anche Rick.
Davvero, fatica a credere che lo stia facendo.
- Non volevi dipingerla, quella chiesa?
Il problema, si è rivelato proprio quello, infatti. Perchè ha capito benissimo che dietro la proposta di Nicholas c'era un interesse, ma non voleva rinunciare all'idea senza prima provarci.
- Sì.
Non vuole mentire, perchè in realtà pensava proprio di riuscire a farli ragionare, era venuta apposta prima. Solo che, come sempre, hanno saputo metterla a tacere nell'unica maniera a cui non riesce opporsi: facendo l'amore con lei. E dopo, si è addormentata, risvegliandosi quando ormai era troppo tardi.
- Vedrai che succederà. Solo, alle nostre condizioni.
A volte, si ritrova ad avere paura di quello che sta succedendo con loro. Non perchè si sente minacciata, o costretta, ma proprio perchè la spaventa l'intensità dei sentimenti che mostrano di provare per lei.
Ha come l'impressione, che se potessero veramente farlo, si ritroverebbe il vuoto intorno, proprio come se fosse sotto una campana di vetro, visibile a tutti, ma irragiungibile di fatto.
- Giurami che lo rivedrò.
- Rivederlo?
E' un mezzo ringhio quello che le soffia nell'orecchio, che le spedisce lunghi brividi giù per la schiena, ma che non la fa desistere.
- Hai capito benissimo cosa voglio dire.
Le batte forte il cuore, e non è solo perchè si sente di nuovo eccitata anche lei. C'è un fondo di paura che deve scacciare, prima di lasciarsi andare al desiderio.
- Sì, con mia grande dispiacere.
E' chiaro cosa le stia dicendo, e non si capacita di come la cosa anzichè procurarle solo angoscia, la riscaldi anche invece. Forse c'è qualcosa che non va in lei, o forse in loro, però non può fare a meno di sentirsi amata e protetta come non avrebbe mai potuto desiderare di più.
- Ne riparlemo. Tutti insieme.
Ci crede mentre lo dice, anche se è altrettanto convinta che sarà una discussione inutile.
- Perciò, adesso, niente più domande?
Ha ripreso a baciarle il collo e ad accarezzarla, le mani che stanno lentamente scendendo sul suo ventre e poi ancora più giù.
- Okay, basta domande.
- Era ora, ragazzina.
E presto, sono di nuovo entrambi molto lontani da lì e dalla discussione appena avuta.



§§§§§§§§§§§§§§




Rick trova il tizio proprio dentro la chiesa, dove sta facendo delle riparazioni alle finestre. Si trova perciò in alto, su una scala che lui improvvisamente afferra con entrambe le mani, fingendo di sostenerla, mentre invece l'ha fatta oscillare leggermente. Il tizio si è spaventato a morte, attaccandosi istintivamente ai pioli.
- E' pericoloso lavorare da soli quando c'è di mezzo una scala.
- Dio, Rick! Mi hai fatto spaventare!
- Scusa, non era mia intenzione.
Si sente molto Giuda in quel momento, falso e ipocrita, ma non ne è affatto turbato, ovviamente.
- Okay, non fa niente.
Nicholas non sa ancora perchè si trovi lì, altrimenti sarebbe già sceso di corsa da quella scala, forse fuggendo anche dalla chiesa più veloce della luce.
Nessuno ha dimenticato come abbia pestato a sangue il marito di Jessie, che tra l'altro, almeno per il momento, si è messo a rigare dritto. Per cui, è certo che quando il tizio avrà capito quanto conti Beth per lui, saprà agire di conseguenza, senza che debba arrivare a torcergli anche un solo capello.
- E' che per un certo tipo di lavoro, come questo appunto, sarebbe sempre meglio essere in due.
Nello sguardo dell'uomo c'è giustamente una certa confusione, primo perchè si starà chiedendo come mai proprio lui si interessi della sua sicurezza, quando sa con certezza che se non fosse stato per l'intercedere di Deanna, probabilmente a quest'ora si troverebbe già fuori da Alexandria, visto il casino che ha combinato e che ha portato alla morte di Aiden; secondo perchè lui gli sta impedendo, di fatto, di scendere dalla scala, mentre lui vorrebbe tanto non trovarsi in quella posizione precaria.
- Bè... sì... forse. Però ci sto attento.
Su questo Rick non ha dubbi, un vigliacco come lui probabilmente ha paura anche della sua ombra, figurarsi se non ha paura di stare anche su una semplice scala.
- Però, a volte, essere attenti non è abbastanza.
Si sta divertendo un mondo a tenerlo sulle spine, perchè sarà vigliacco, ma non stupido, e pare proprio che abbia finalmente realizzato che se lui si è scomodato a venire lì di persona, deve essere qualcosa di importante, o meglio di grave.
- Senti, Rick.... qualsiasi cosa... insomma...
Se fosse stato il vecchio Rick, avrebbe già provato pietà davanti a quel balbettio, ma dato che le cose non stanno così, continua a fissarlo senza sollevarlo minimamente dall'angoscia in cui ha iniziato a dibattersi.
- Ecco.... pensavo... che la cosa fosse risolta.
Giustamente ancora non ha inquadrato quale sia il vero problema, ma sta per arrivarci, perchè ha deciso che si è divertito abbastanza, ora può fare sul serio.
- Quella infatti è risolta, o almeno, facciamo finta che sia così.
Non perdona più nessuno sbaglio il nuovo Rick Grimes, può solo fare finta che sia così sino a quando arriverà il momento giusto per presentare il conto.
- E' di Beth che ti volevo parlare, in effetti.
Un lampo di stupore gli attraversa lo sguardo, che poi torna ad essere preoccupato.
- Beth?
- Sì, Beth.
Lo guarda da sotto in su, e sente di avere un'espressione che deve apparire terribilmente seria.
- Lei è molto importante per me.
Può darsi che quella frase otterrà l'effetto di diventare un sussurro che passerà di orecchio in orecchio, sino a raggiungere un eco che più nessuno potrà ignorare, ma d'altronde, prima o poi dovranno davvero uscire allo scoperto loro tre.
- Importante?
- Sì, importante.
E perchè sia ben chiara la cosa, gli ha piantato in faccia due occhi che hanno avuto l'effetto di fargli stringere ancora di più la presa sui pioli, nella speranza di trovare un appiglio ancora più sicuro.
- Io... io... credo di aver capito.
- Ne sei sicuro, Nicholas?
L'aver sputato fuori il suo nome, come se proprio gli costasse molta fatica, lo ha mandato letteralmente in tilt, perchè adesso non ha più nessun dubbio sul fatto che quello sia un avvertimento bello e buono.
- Sì... sì.
- Bene. Ovviamente, questa chiacchierata rimarrà tra me e te, giusto? Fai finta di essere il prete, e io la pecorella smarrita che è venuta a confessarti il suo peccato più grande.
Quando gli escono frasi di questo tipo, Rick è sicuro di non essere più lui. E' convinto che la metamorfosi da rispettoso uomo della legge a...
Non sa bene come definirsi, ancora. Perchè c'è questa oscurità sempre più crescente dentro di lui, proprio come se fosse un buco nero da cui si sente risucchiato e svuotato.
- Sì... sì, certo.
Sta sudando freddo, ora, la sua vittima. Perchè, anche se prova un certo sussulto emotivo, è così che può definire il tizio, dato che è il bersaglio delle sue minacce.
- Okay.
Solo che non è finita ancora. C'è un'ultima chicca da regalare al povero Nicholas.
- E comunque... non che non mi fidi di te, eh? Perchè mi sei sembrato sincero, in realtà.
Ora ha staccato le mani dalla scala, ma dato che ha appoggiato la destra sul calcio della pistola, che se anche infilata nella fondina del cinturone non fa meno paura all'uomo, sa di avere ancora la sua piena attenzione.
- Però, per quel discorso sulla sicurezza che ti facevo prima, ho pensato che potrebbe venire qualcuno a darti una mano.
Nicholas non sta più fiatando, forse nemmeno respirando, ma non smette di fissarlo, quello no. L'istinto di sopravvivenza funziona ancora in lui, quindi non sta perdendo di vista la minaccia che lo sta ancora tenendo confinato su quella scala.
- Chiederò a Daryl di darti una mano e sono sicuro che non mi dirà di no, per cui non dovremo cercare nemmeno un volontario.
Se è possibile, lo ha visto sbiancare ancora di più, perciò è sicuro che il messaggio sia stato recepito al cento per cento.
- Buona giornata, Nicholas.
Non ha più niente da aggiungere, per cui gli volta le spalle per andarsene. Ed è arrivato a metà chiesa, quando si ricorda invece di una cosa abbastanza importante, perciò si volta e lo ritrova ancora aggrappato alla scala, lo sguardo puntato su di lui.
Allora fa un pò di scena, perchè vuole togliersi qualche soddisfazione con quello che, in fondo, ritiene davvero un uomo vile e codardo, e che non merita alcuna attenuante, visto che gli è pure venuto in mente di provarci con Beth. Così si picchia una mano sulla fronte, nel classico gesto di chi ha dimenticato qualcosa.
- Ah, quasi dimenticavo di darti la buona notizia: Beth ti ringrazia e accetta la tua proposta. Perciò, domani, insieme a Daryl, verrà anche lei.
Ora non ha più davvero niente da dirgli, perciò gli volta definitivamente le spalle e se ne va, mentre un sorrisetto divertito gli nasce spontaneo all'idea della faccia che farà Daryl quando scoprirà in che cosa lo ha appena incastrato.



§§§§§§§§§§§§§§



Judith è finalmente crollata e Beth si può rialzare dal lettino, stiracchiando la schiena. La bimba che adesso dorme come un angioletto, è stata invece un piccolo diavolo per tutto il tempo che ha trascorso con lei. Ogni giorno che passa, la vede crescere e diventare sempre più adorabile.
E ogni tanto... le sembra di vedere un'espressione o un sorriso che le ricordano Rick. Solo che ancora non ha avuto il coraggio di dirglielo, perchè sa che è un argomento delicato e non sa ancora bene come fare.
Soprattutto perchè lui non è più lo stesso uomo che ha conosciuto all'inizio, quello con cui parlare era la cosa più semplice del mondo. Ora è tutto molto più complicato, lui è molto diverso, ma forse anche perchè è cambiato il tipo di rapporto che li lega.
Mentre socchiude la porta della cameretta, coglie con la coda dell'occhio proprio la presenza di Rick, che l'attende appoggiato alla balaustra della scalinata. Deve essere rientrato da un pò, però come succede spesso, quando è già tardi e capisce che sta cercando di addormentare Judith, non si fa vedere, altrimenti sua figlia rischierebbe di non dormire più davvero. Perchè come è stato per lei con suo padre, anche Judith stravede per il suo.
Quando li vede insieme, non può fare a meno di provare un nodo alla gola. Un pò perchè Rick, quando è con sua figlia, sembra ancora l'uomo di un tempo, un pò perchè sente forte la mancanza di suo padre.
Probabilmente sarebbe stato ancora tutto più complicato se lui fosse stato lì con loro, ma questo non le impedisce lo stesso di sentire la sua mancanza. E' sicura che avrebbe comunque fatto le stesse scelte, anche se le avesse dovute fare davanti a suo padre.
- Era agitata?
Lo ha raggiunto e ora sono uno di fronte all'altro, però non vicini abbastanza da sembrare troppo intimi, perchè Carl potrebbe sempre sbucare dalle scale all'improvviso.
- Un pò. Abbiamo giocato parecchio e non era affatto contenta di dover smettere.
Le viene da sorridere, perchè loro due si sono davvero divertite parecchio, e così per un pò non ha pensato a tutto il resto. Vede Rick sorridere a sua volta teneramente, e rimpiange che non lo faccia più tanto spesso come una volta.
- Immagino. Sta diventando una piccola peste e ci mette tutti in riga.
Sì, in un certo senso è vero, perchè persino Daryl non può fare a meno di esserne schiavo. Basta che Judith tenda le braccia verso di lui, ed è già lì pronto ad afferrarla.
- Può darsi che abbia preso da qualcuno.
La battuta le sfugge prima che possa trattenerla, e così si ritrova anche a trattenere il fiato, non sapendo come la prenderà Rick.
- Trovi?
Il cuore le batte forte, perchè lo sguardo che la sta fissando non si è incupito, ma è solo... curioso, almeno così le sembra. Allora osa rivelargli quello che ha pensato giusto un attimo prima.
- Sì. A volte, quando vuole qualcosa a tutti i costi, assume un cipiglio che mi ricorda tanto il tuo.
Non le pare vero che il sorriso di Rick si faccia ancora più accentuato, e il suo cuore perde un colpo.
- Può essere che sappia esattamente cosa vuole, e anche come ottenerlo. Proprio come suo padre.
Mentre parlava, ha allungato un braccio e l'ha afferrata per la vita, attirandola contro di lui.
- Rick!
Sono abbracciati stretti, adesso, e non può fare a meno di divincolarsi perchè la ritiene una follia.
- Carl non c'è. Gli ho dato il permesso di raggiungere Enid al laghetto. A quanto pare, è alle prese con la sua prima ragazza.
Le viene istintivo arrossire, perchè anche lei, in fondo, è alle prese con il suo primo amore. Solo che poi sono diventati due. E siccome, delle volte, ancora non si capacita che abbia avuto il coraggio di farlo, si nasconde dallo sguardo di Rick, sprofondando il viso nella piega del suo collo.
- Sono contenta per lui.
E' vero, è affezionata anche a Carl, con il quale ha un ottimo rapporto. E il pensiero che potrebbe incrinarsi nello scoprire come stanno veramente le cose tra lei e suo padre, la rendono tremendamente ansiosa. Con l'aggravante che se sapesse anche di lei, suo padre e Daryl, probabilmente non vorrebbe più davvero nemmeno guardarla in faccia.
- Anch'io. Quel ragazzino si merita un pò di felicità.
C'è un misto di emozioni nella voce di Rick, che la portano a stringerlo più forte, perchè vorrebbe poter alleviare in parte il peso che gli grava sulle spalle.
- Ehi, non volevo certo rattristarti.
Deve aver sentito che le si sono inumiditi gli occhi, nonostante si sia sforzata di trattenere le lacrime.
- Adesso passa.
- Okay, anche perchè avrei una bella notizia da darti.
Ovviamente riesce ad attirare la sua attenzione, abbastanza da volerlo guardare in viso per capire di cosa stia parlando.
- Una bella notizia?
- Sì.
Le accarezza una guancia e le posa un bacio a fior di labbra, prima di proseguire.
- Da domani potrai iniziare a dipingere in chiesa.
La notizia le esplode in testa come una bomba, riportandola di botto alla realtà, quella che aveva accantonato nelle ore trascorse con Judith.
- Che cosa hai fatto, Rick?
La domanda le esce molto più accusatoria di quanto avrebbe voluto, ma è ritornata anche tutta l'ansia che ha provato quando ne ha discusso con Daryl.
- Ho parlato con Nicholas.
- Hai parlato con lui?
Cerca di allontanarsi, per vederlo meglio in viso e dopo una prima resistenza, poi la lascia andare, permettendole di fare due passi indietro.
- Sì, Beth, ho parlato con lui. E ora sa che è meglio se ti gira alla larga.
Non mostra il minimo dubbio sul fatto che era la cosa giusta da fare. Si domanda se abbia pensato alle conseguenze del suo gesto, ma poi si da già una risposta da sola: ovvio che ci ha pensato, lui è Rick Grimes.
- E' irragionevole, assurdo e... folle! Non avevi il diritto di farlo!
Sa anche che è tardi per protestare, perchè avrebbe dovuto schizzare fuori da quel letto non appena Daryl le ha fatto capire dove fosse andato, ma è altrettanto vero che una parte di lei, quella più realista, sapeva già che non sarebbe servito a niente.
E' un uomo che ha preso una serie di scelte che l'hanno portato ad essere quello che è ora, e nessuno, lei compresa, potrà farlo tornare indietro.
E' cambiato parecchio Rick Grimes, però lei ne è innamorata lo stesso. Questo è il vero punto da accettare, se vuole continuare a restargli vicino.
- Ci sei arrivata, finalmente, eh?
Glielo dice a bassa voce, ma questo non toglie importanza al momento che stanno vivendo. Se di Daryl ne era già cosciente, e lo ha già in parte accettato, ora è alla resa dei conti anche con lui. 
- Prendere o lasciare, Beth. La questione è piuttosto semplice.
Nonostante sia morbido, il tono di voce usato, c'è dentro una sfumatura che non le sfugge e che la fa rabbrividire, perchè forse lasciare, non sarebbe nemmeno poi così possibile. Quanto meno, perchè Rick le sta facendo capire che non si arrenderebbe molto facilmente all'idea di non averla più vicino.
E mentre lo pensa, non è la paura che lui possa farle del male a terrorizzarla, ma è la forza dei sentimenti che prova per lei e che le sta dimostrando apertamente.
- Probabilmente finirò all'inferno davvero, ma sono convinto che ne sarà valsa la pena se avrò avuto almeno un pò di tempo con voi.
La guarda così intensamente da farle quasi male.
- Non sono l'uomo perfetto che credevi, come vedi, ma è questo quello che ho da offrirti.
E in quel momento, lei sente che le sta offrendo davvero quel che è rimasto del suo cuore. Preservarlo o distruggerlo del tutto, ha proprio la sensazione che sarà lei a deciderlo.
- Penso di volerlo accettare.
Fa un passo avanti e l'altro lo fa lui, così sono di nuovo abbracciati stretti, ma non ci sono più parole tra di loro, perchè adesso si stanno baciando. E lo fanno mettendoci tutto il desiderio che provano l'uno verso l'altro, sapendo che ogni giorno sarà sempre più difficile da vivere, ma che lo affronteranno tutti e tre insieme, ognuno alla propria maniera, ognuno proteggendo come può gli altri due, sino a che solo la morte gli impedirà di farlo.

  
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