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Autore: animedoro    30/09/2016    1 recensioni
Continuo di "TI ASPETTERÒ NEKO"
Coppie: BokuAka, LevYaku, KuroKen, SuguKen e KuroOC
Da un anno e mezzo era nata quell'unione tanto bramata e il tempo scorre inesorabile a forzare questo legame, che adesso è giunto a condividere l'università.
Nuovo ambiente, nuove persone, nuovi sentimenti saranno presenti in questo nuovo e ignoto anno, l'amore riuscirà a sopravvivervi?
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Kozune Kenma, Nuovo personaggio, Sorpresa, Tetsurou Kuroo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il giorno tanto atteso era giunto, il compleanno di Kuroo.
Quella mattina Kenma gli aveva fatto i suoi auguri con una buona tazza di caffè zuccherato come piaceva a lui  ricevendo in cambio un “Grazie” e un bacio di sfuggita sulla fronte. Si diressero poi insieme alla stazione.
“Oggi hai lavoro?” chiese Kenma titubante.
“Si e credo che farò tardi come le altre volte, quindi non mi aspettare” rispose sbrigativo Kuroo, concludendo il discorso, non proferendo più parola fino a che non si trovarono nel treno insieme ai gufi, incominciando a parlare con Bokuto.
“Successo qualcosa?” chiese Akaashi vedendo Kenma abbattuto, appoggiato a un palo del treno.
“Forse non riuscirò a fargli la sorpresa…” sussurrò Kenma guardando di nascosto il fidanzato che parlava vago con Bokuto intento a vedere il paesaggio fuori dalla finestra.
“Non disperare, gliela farai quando torna, ne sarà contento vedrai” cercò di rassicurarlo Akaashi, riuscendoci in quel preciso momento il treno arrivò a destinazione.
 
“Oggi è il compleanno di Kuroo, vero?” domandò Suguru al cambio della prima ora.
“Ah si, come fai a saperlo?” chiese Kenma stupito.
“Bè bisogna conoscere bene il proprio nemico, non trovi anche tu?” sorrise all’ultimo.
“Si direi di si” sorrise lieve di rimando il setter.
“Kenma ti vuole il professore!” chiamò un ragazzo davanti di banco, interrompendoli.
“Ah ok” e così si alzò e andò verso il professore che gli chiese di andare a fare delle fotocopie per la classe, lui accettò volentieri, avvertì Suguru e poi si avviò.
A Kenma piaceva molto vagare per la scuola quando era in completo silenzio, poteva vedere cose che di solito con la confusione, con il caos degli alunni non vedeva o a cui non faceva caso, gli dava tranquillità e poteva pensare senza problemi.
Bè bisogna conoscere bene il proprio nemico, non trovi anche tu?” la frase che gli aveva detto qualche minuto fa Suguru lo aveva scosso, non per il fatto che lui vedesse Kuroo ancora come nemico, ma perché quella frase, in quel preciso giorno, la sentiva assolutamente azzeccata.
Mentre camminava per il corridoio diretto in classe con le fotocopie, si ritrovò a un tratto faccia a faccia un l’unica persona che voleva trovarsi di fronte, comprendendo la sensazione che prima aleggiava in lui.
“Ma guarda guarda, un micino disperso!” sputò Maruii, guardando Kenma dall’alto in basso.
“Ciao” salutò Kenma per poi continuare a camminare.
“Oggi è il compleanno di Tetsu, lo sai?” gli chiese facendolo bloccare.
“Ovvio” rispose secco il setter.
“Bene, sai anche che oggi io non te lo concederò, vero?” domandò ghignando perfida.
“Cosa? Che intendi dire?” chiese stupito girandosi verso di lei.
“Intendo dire che i vostri giorni sono finiti, oggi io me lo riprenderò e tu non potrai fare niente!” rise acida portando le mani sui fianchi.
“Perché lo fai?” domandò Kenma sbarrando gli occhi, anche se sapeva la risposta.
“Ah perché io lo amo! Più di te, so tutto di lui e non importa quando tu sia stato vicino a lui per così tanto tempo perché…” e si avvicinò posando una mano sulla guancia di Kenma, per poi continuare “ prima o poi si stancherà di te, perché gli starai così tanto addosso da soffocarlo!” e sorrise gentile con occhi freddi, facendo perdere un battito a Kenma che subito dopo si staccò ansimante.
“Se sapessi veramente com’è Kuroo sapresti che lui non farebbe mai una cosa del genere” le rispose assottigliando gli occhi.
“Davvero? E che ne sai? Può darsi che non sia tu a non sapere davvero com’è Kuroo!” esclamò alzando il viso in modo di sfida.
“Io so quello che vedo e sento… se Kuroo non mi volesse me lo direbbe, non farebbe come faresti tu, tradendo” detto ciò si girò  verso le scale, ma un  tratto si sentì afferrare per un braccio e voltare.
“NON OSARE PARLARMI IN QUESTO MODO! LURIDO GATTO MORTO!!” urlò Maruii per poi prendere e buttare per terra le fotocopie che Kenma aveva fatto.
“Se insinui che io sono quel genere di ragazza allora guarda tu cosa sei!” continuò per poi fare dietro front e andarsene, lasciando Kenma cadere in ginocchio a raccogliere i fogli.
Lui che genere di persona era? Non ci aveva mai pensato prima….“L’URIDO GATTO MORTO!!” era questo?... “E che ne sai? Può darsi che non sia tu a non sapere davvero com’è Kuroo!” davvero lui conosceva il vero Kuroo?... “Ah perché io lo amo!”…. “I vostri giorni sono finiti”…. Finiti?
A quel punto Kenma si fermò vedendo appannarsi la vista e nel secondo dopo in cui sbatté le palpebre vide di nuovo nitidamente che qualcosa gli scendeva in viso, bagnando il foglio che aveva in mano, rendendosi conto solo quando vide la chiazza grigio espandersi sul foglio bianco, che stava piangendo.
Proprio in quel momento sentì qualcuno scendere le scale dietro di lui e chiamarlo.
“Hey Kenma! Il professore mi ha mandato a cercarti, si può sapere che cosa stai facendo? Kenma, ma cosa!?” domandò sorpreso vedendo Kenma chino sui fogli piangere silenziosamente.
“Kenma cos’è successo?” chiese mettendosi chino sui piedi davanti a Kenma.
“Niente…” disse per poi continuare a prendere i fogli.
Suguru non ricevendo risposta concreta iniziò a prendere pure lui i fogli e una volta preso l’ultimo foglio si alzarono in piedi.
“Prima di andare” disse Suguru avvicinandosi a Kenma e con una manica della camicia gli asciugò gli occhi.
“Adesso va meglio, andiamo!” sorrise salendo le scale seguito da un silenzioso Kenma.
 
All’ora di pranzo Kenma avvertì Yaku ed Akaashi che non sarebbe venuto alla mensa, mentendo dicendo di dover svolgere  un esercizio che si era scordato di fare. Restarono così solo lui e Suguru in classe, con una busta piena di panini presi da quest’ultimo.
“Vuoi raccontarmi allora cos’è successo?” chiese serio Suguru aprendo un succo.
Kenma annuì e gli raccontò tutto su Maruii e su ciò che aveva provato, aveva bisogno di sfogarsi e lo fece e sapeva che Suguru era un ottima persona con cui farlo.
Concluso il racconto Suguru sbuffò:
“Maruii la conosco di vista e secondo le voci che circolano non sembra proprio una brava persona, mi chiedo anche io perché Kuroo le stia appresso… Ma non stare a sentire quella lurida sgualrdina.
Kuroo sta con te punto, non ti basta questo?
Non l’ascoltare, se Kuroo è sano di mente saprà che non sei affatto un gatto morto…” e qui appoggiò sotto il naso di Kenma una crostatina alle mele, “ma che anzi, sei un meraviglioso  e bellissimo fanciullo in fiore!” concluse sorridendo, lasciando Kenma di stucco.
“Non pensavo fossi così profondo” disse Kenma squadrandolo.
“Ahahahah quante cose non sai ancora di me amico mio!” rise più forte Suguru.
“Grazie” disse poi porgendo un panino all’insalata piccante al compagno, uno dei suoi preferiti.
“Pura verità, non c’è bisogno di ringraziarmi” diede un morso al pane.
 
Una volta usciti Kenma non volle specificare a Yaku ed Akaashi del perché non era venuto a pranzo, solo domandò un aiuto:
“Sentite poteste aiutarmi a scegliere qualcosa da mettere oggi?”
“Come?” domandò sorpreso Yaku.
“Voglio che Kuroo mi veda come si dice, affascinante? Voglio essere impeccabile quando gli farò la sorpresa” concluse molto sicuro delle sue parole, lasciando i compagni a guardarsi sorpresi per un attimo per poi sorridere contenti della sicurezza di Kenma.
“Ma certo” accettò Akaashi.
“Andiamo a casa di Lev lì c’è una persona che ci sarà di grandissimo aiuto!” ghignò Yaku trascinando i due setter verso la casa del gigante.
 
“Il mio aiuto? Wow mi lusingate così!” squittì Alisa raggiante dopo aver offerto una tazza di thè a Lev, Akaashi, Kenma e Yaku che le sorrise di rimando.
“Tu sei bravissima nel mondo della moda, quindi ti affidiamo Kenma!” finì battendo una mano sulla schiena del budino.
“Lasciate fare a me! Ah per iniziare, per quale occasione deve presentarsi?” domandò entusiasta Alisa.
“Per il compleanno del ragazzo, solo loro due” specificò Akaashi assottigliando lo sguardo per far capire meglio alla stilista le ultime parole, cosa che capì molto bene, dato che ghignò a quelle parole.
“Capito! Bene caro vieni con me!” così dicendo scomparvero nel laboratorio di lei.
“Elettrizzante non credete?!” urlò Lev non riuscendo a restare fermo sul divano.
“Finiscila con lo zucchero Lev, ti andrà alla testa!” lo rimproverò Yaku, togliendo lo zucchero per thè da davanti a Lev.
“Ma che alla testa! Stimola le ossa ad allungarsi, aiuta a crescere ed è anche buono!” disse Lev mettendo il broncio.
“Non è vero!” urlò Yaku, prendendo di soppiatto la zuccheriera e mettendo quintali di zucchero nel suo bicchiere, senza farsi vedere dal ragazzo, atto che però Akaashi vide e sorrise lieve della scena.
 
Dopo 5 minuti si diede inizio a una sfilata continua di indumenti di ogni genere per individuare l’indumento adatto per Kenma.
Per iniziare Alisa decise per una cosa semplice, pantaloni bianchi con camicia rossa, ma risultava troppo semplice con anche una coda di cavallo, poi si propose per qualcosa di più accattivante per il gusto di Akaashi, ovvero un pantaloncino e una canotta aderente con collo alto nera con calze fino al ginocchio ai piedi, con chignon per capelli, ma era troppo eccessivo, per Yaku invece un vestito con pizzo e merletti coloro rosa confetto, stile camicia da notte ma corta, incluso nastro al collo, con capelli sciolti, dava troppo un aspetto da bambola, esattamente questo che Yaku voleva vedere.
Infine per accontentare pure Lev videro un pigiama stile gatto a macchie che ricopriva tutto il corpo, testa inclusa, veste assolutamente non adatta a un appuntamento, forse per dormire si… forse.
Alla fine di tutto quanto Alisa scelse qualcosa che riuscì ad avere l’approvazione di tutti, di Kenma incluso, cioè pantaloni neri aderenti, camicia bianca aperta con sotto una canotta larga color azzurro chiaro che mostrava un po’ il petto, non in modo eccessivo, solo il tanto per far rendere il tutto più seducente, con scarpe bianche e per finire coda leggera messa sul davanti, mostrando quanto belli e setosi fossero i suoi capelli e mettendo in risalto gli occhi.
“Sei magnifico Kenma!” sospirò Yaku commosso soffiandosi il naso.
“Stai davvero bene” contemplò Akaashi guardandolo intensamente.
“Sei una bomba! Brava sorellona! Hai fatto un gioiello!” urlò Lev che dopo aver scattato una foto  a Kenma, andò ad abbracciare Alisa che non smetteva di contemplare la sua creazione e il suo modello.
Kenma invece non poté credere guardandosi alla specchio che lui potesse essere così.
Non aveva mai fatto caso allo stile, per lui bastava che si fosse comodi e sarebbe andato bene, ma vedendosi così tutto ciò in cui credeva cambiò, non si sarebbe aspettato che sarebbe stato degno di definirsi bello con altri vestiti all’infuori della tuta.
 
“Grazie Alisa, sei stata davvero eccezionale” sorrise poi volgendosi alla russa che sorrise dolce di rimando.
“Lo devo tutto a te, io non faccio miracoli, io metto solo alla luce la bellezza che c’è nelle persone e in questo caso in te c’è ne tantissima tesoro” disse Alisa accarezzando una guancia di Kenma che sbarrò gli occhi sorpreso.
“Bellezza? In me?” domandò tra sé e sé.
“Certo Kenmna! Perché vorresti dire il contrario?” domandò Yaku incrociando le braccia al petto.
“Dico solo che ci sono tante altre cose più belle di me…per esempio un uccellino che canta soave nel suo nido a covare le uova, il sole che sorge portando con sé la nebbia fredda del mattino, oppure un fiore, persino una pietra piccola piccola che nessuno vede nascosta nell’erba, persino Maruii…” sussurrò alla fine abbassando la testa.
A quelle parole seguì qualche attimo di silenzio, poi Yaku parlò:
“Maruii non è cerco una buon cosa da paragonare a tutto ciò che hai detto”
“Kenma non è vero….” sospirò Lev tristemente.
“Maruii è bella, ma mica così tanto da sorpassare un animo così buono e dolce come il tuo” disse Akaashi accigliandosi.
Kenma non rispose fin quando Alisa non prese la testa di Kenma tra le sue mani delicate.
“Kenma, non so chi sia questa Maruii, ma tu per me sei bello come la melodia che canta quell’uccellino, come quel sole brillante che schiarisce l’oscurità, come quel nettare che tanto bramano quelle api assassine,” qui rise piano, “sei bello come quella specie rara di pietra che solo i più fortunati possono trovare e questo credimi sono solo piccoli esempi per farti capire quanto tu sia bello dentro e fuori, mio piccolo dolce gattino” sorrise infine staccandosi da Kenma che rimase a bocca aperta.
“Ma può darsi che io non sia bello come dici tu… tu sei molto bella, tutti ti guardano, persino Kuroo e può darsi che a lui piacciono molto di più le femmine… ma che apprezzi la mia persona…. Tanto da non volermelo dire, per abitudine…” disse poi il setter guardando Alisa con sguardo perso ricordando e pensando alle occasioni in cui Kuroo poteva confrontarlo con altre persone.
“Quindi tu hai paura che Kuroo stia con te perché ama il tuo carattere e non vuole dirtelo per non ferirti dato tutto il tempo da cui siete legati, ma che in realtà lui è sempre stato etero?” domandò Yaku scioccato.
“Tu pensi che Kuroo abbia fatto un’ eccezione con te, perché sei un suo intimo amico da quando ricorda e si può dire che lui abbia confuso l’amore con amicizia troppo profonda?” chiese Akaashi irritandosi.
“Cosa? Impossibile ahahah Kuroo ama Kenma che fesserie dite ahahah…” rise con poco entusiasmo Lev volendo solo un appiglio per dire che tutto ciò era assurdo.
Kenma invece continuò a vedere Alisa con occhi leggermente umidi pieni di urla non espresse di aiuto.
“Kenma certo posso essere bella tanto d’attirare l’attenzione, ma non tanto da mettere i dubbio un amore vero e sincero che si prova per la persona amata, se Kuroo ti ama e so che ti ama, lui non penserebbe affatto di vederti come una ripicca.
Tu conosci meglio di me Kuroo, dovresti sapere meglio di me che lui è un ragazzo che dice le cose subito, per non ferire nessuno, quindi lui non sta con te per pietà” disse Alisa con altrettanto occhi umidi.
“Esattamente!” urlarono in coro Lev e Yaku felici del discorso di Alisa.
“Abbi fiducia in Kuroo e di più in te stesso Kenma” annuì Akaashi.
Kenma rimase in silenzio per un attimo, guardando i suoi amici e assimilando bene ciò che gli avevano appena detto.
Avevano ragione, lo sapeva pure lui, come gli  aveva ricordato Alisa, come aveva detto lui esattamente quella mattina, lui conosceva Kuroo, lui sapeva che l’amava, doveva solo memorizzarlo per bene nella mente, e non dirlo come se non ne sapesse l’esistenza.
 
“Ho capito… grazie” disse poi sorridendo ai compagni che dopo aver sospirato sorrisero pure loro.
“Sono contenta che hai capito!” urlò Alisa alzando una mano a forma di pistola e facendo boom con occhiolino.
“Si, grazie Alisa” continuò Kenma venerando quella splendida ragazza.
“Comunque Alisa è più bella di Maruii, no c’è paragone!” disse Yaku annuendo, come spiegando un concetto semplice.
“Più di me???” domandò Lev ghignando.
“Ovvio!” urlò come sorpreso di quella domanda.
“CHE COSA!?” urlò di rimando Lev scioccato della risposta, “Io sono più bello Yaku! Hey non ignorarmi! Non puoi tradirmi con mia sorella!”
“Zitto idiota!” lo zittì Yaku senza successo.
“Se vuoi mi travesto da lei! Ci deve essere una parrucca qui in casa da qualche parte! ECCOLA!” detto questo Lev mise la parrucca e  dopo essersela sistemata si avvicinò alla sorella e si confrontò.
“Certo mi mancano le tette ma posso mettere dei meloni! Aspettami Yaku!” e  così si avviò in cucina.
“Oddio ma che stai facendo!? Fermo!” urlò Yaku rincorrendolo, bloccando l’intendo i mettere un secondo melone sotto la maglietta.
Alisa, Akaashi e Kenma rimasero fermi spiazzati da quell’improvviso strano e assurdo atto di gelosia di Lev per poi ridere e scattare foto nell’esatto momento in cui Yaku stava venendo soffocato dalle tette-meloni di Lev che cercava di baciarlo.
 
Alle ore 21:15 Kenma tornato a casa vestito nel modo impeccabile di Alisa e dopo aver preparato dei bei sgombri alla griglia, insalata ed averle appoggiate vicino all’acqua sul comodino difronte alla tv con torta inclusa si era accomodato sul divano del salotto aspettando con ansia e trepidazione l’arrivo di Kuroo, immaginando cosa avrebbe potuto dire o fare per la sua sorpresa.
Aspettò fino a quando non furono le 23:00, ora in cui cercò di chiamare Kuroo ma senza successo poiché il telefono era irraggiungibile, aspettò ancora finché non divennero le 00:30, fino a quando senza sapere che ore fossero si addormentò sul divano esausto nel più completo silenzio di quell’appartamento troppo vuoto con l’unico odore di candela consumata e cuore andato a male.
 
 
 







Angolo autrice!
L’11 capitolo!!
Problematico vero? Odierete ancora di più Maruii? E di Alisa cosa ne pensate?
Fatemelo sapere!
Spero vi sia piaciuto questo capitolo, perché per me ha significato molto!
A presto!
By animedoro
 
 
 
 
 
 

 
 
  
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