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Autore: Letizia25    01/10/2016    2 recensioni
A volte, la discesa verso l’inferno comincia senza rendersene conto, fino a che non è troppo tardi.
Troppo tardi per tornare indietro, per cambiare le cose, per salvare qualcosa di ciò ch’è rimasto.
O almeno, la nostra è iniziata così.
Si cerca una luce per salvarsi, o anche solo per non perdere del tutto la speranza.
Eppure ogni sforzo sembra comunque vano, perché le cose non cambiano, mai.
Restano immutabili, almeno fino a che due universi opposti non si scontrano.
Perché quando due universi opposti si incontrano all’improvviso, cambia tutto, radicalmente.
Le certezze che c’erano prima svaniscono, sommerse da quel qualcosa che accomuna quei mondi.
Tutto scompare; dubbi, paure, sogni, maschere, muri. Resta una sola certezza: quella di non cadere.
*
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=evr4rKlJ1RA
*
ATTENZIONE: La storia tende al rating rosso e contiene alcune scene descritte in maniera molto approfondita (guardare trailer per capire). Quindi, se siete deboli di cuore o se potrebbe darvi fastidio in qualsiasi caso, non leggete, dato che l’ultima cosa che voglio è far star male qualcuno.
Genere: Angst, Drammatico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Calum Hood, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Be my home'
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Trentuno
 
 
 
A volte, però, quella luce non basta a sanare un’anima già ferita in partenza.
Non basta a rimettere in sesto dopo che non c’è più niente da rimettere insieme.

Non basta a far voltare pagina a chi ne ha bisogno.
 
 
 
È di nuovo lì, davanti a quello specchio che tante, troppe volte ha riflesso la sua immagine. Un’immagine che lei ha costantemente giudicato, criticato, sminuito. Un’immagine che non è mai riuscita ad accettare, a sopportare, a capire. Un’immagine che le ha sempre ricordato i suoi errori; il suo essere una nullità; la sua vigliaccheria, le sue paure, le sue incertezze.
Si guarda, Madison, attentamente, esaminando ogni singolo millimetro del proprio corpo, del viso, soffermandosi troppo a lungo sulle cicatrici degli ultimi tagli che si è procurata. Tagli che ormai risalgono a quasi due mesi prima, quando si è ferita per l’ultima volta; quando per l’ultima volta ha permesso alle sue debolezze di trascinarla in basso, facendola cadere, impedendole di essere libera sul serio; quando per l’ultima volta ha sentito la lametta inciderle la pelle, tenendole bene a mente il fatto che lei, quel dolore, se lo sarebbe sempre meritato; quando per l’ultima volta si è sentita niente.
Ultimi tagli che risalgono a quasi due mesi prima soltanto grazie a Luke. Perché è da quasi due mesi che sta con lui; è dal loro primo bacio che non ha più pensato a farsi male; è da quando il ragazzo ha cominciato a fare di tutto pur di farla sentire speciale, unica, che lei non ha più preso in considerazione quella via d’uscita. Perché non ne ha più sentito il bisogno. Non ha più sentito il bisogno di farsi male per ricordarsi di essere un errore. Non ha più sentito dentro al petto quel senso di inadeguatezza che l’aveva fatta allontanare dagli altri, quel dolore sordo che non ha fatto altro che farle costruire muri attorno al cuore, quel terrore di non essere abbastanza per nessuno.
Luke ha spazzato via tutto quanto: ha spazzato via il buio che l’aveva fatta cadere; ha fatto scomparire le sue paure; è riuscito a far entrare di nuovo la luce dentro di lei, una luce tiepida e dolce che giorno dopo giorno non ha fatto altro che curare le sue ferite, lentamente, con pazienza.
In quei mesi, il biondo non ha fatto altro che rendere la sua vita e la loro storia bella, da morire; non ha fatto altro che prendersi cura di lei, amarla, esserci in ogni momento; non ha fatto altro che darle ciò che le mancava. Le ha riempito l’anima, l’ha sempre fatto fin da quando si sono incontrati. L’ha fatta tornare a vivere.
E Madison non potrebbe essergli più grata. Non è mai riuscita a trovare le parole giuste per ringraziare quel ragazzo che, senza chiederle il permesso, è entrato nella sua vita e l’ha fatta tornare a splendere, dandole il tempo necessario per far sparire del tutto le macerie che le impedivano di muoversi, di essere libera da ogni peso. Quello stesso ragazzo che è diventato il centro di tutto il suo mondo, per cui farebbe davvero qualsiasi cosa, senza mai tirarsi indietro, senza mai lasciare posto alla paura.
Luke ha riportato indietro la vecchia Madison, l’hanno notato tutti.
Pure la diretta interessata l’ha notato. E non avrebbe mai immaginato che quella strana sensazione di libertà, di rivincita e rinascita l’avrebbe fatta sentire così viva, così piena di un’energia che non è mai riuscita a contenere; non avrebbe mai creduto che sarebbe riuscita a sentirsi forte, almeno una volta nella vita.
Eppure… Tutto quel bellissimo sogno non è durato che un istante, un fugace attimo di luce nuovamente inghiottito dalle tenebre. Perché non è stato abbastanza, non è servito a niente. Perché, alla fine, la sua vita è piombata ancora una volta in quel limbo, in quella voragine da cui non ci sarà mai un’uscita definitiva per lei. Perché quei due mesi per lei non saranno mai abbastanza per migliorare le cose. Quei due mesi non basteranno per sanare completamente le sue ferite, per scacciare il buio che la imprigiona, per farle vivere completamente la sua vita senza preoccupazioni o dubbi. Quei due mesi non basteranno mai per cambiare ciò che pensa di se stessa.
Perché tutto il nero che si porta dietro da anni non è sparito davvero; è sempre stato lì, nel suo angolo, in agguato, pronto ad entrare in azione al momento opportuno, pronto a far andare in cenere quelle poche cose buone rinate in lei dopo troppo tempo, pronto a farla sprofondare ancora una volta. Perché neppure il dolore se n’è andato; quel dolore sordo che prova sempre in mezzo al petto e che non fa altro che darle il tormento, nonostante lei cerchi in ogni modo di non dargliela vinta, di reagire, di vincere almeno per una volta. Perché neppure il disgusto che prova verso se stessa se n’è andato; è sempre rimasto nella sua testa, pronto a ricordarle tutti i suoi sbagli.
Tutto ciò che ha cercato di fare Luke, in realtà, non ha lenito niente, non ha cancellato niente. Perché Madison si è illusa, ha solo creduto che il suo ragazzo fosse riuscito a farla stare meglio; non si è mai fermata a riflettere, a trovare un minimo cambiamento. Ha solo negato e nascosto i problemi, relegandoli in angolo, sperando di averci più niente a che fare. Perché aveva sperato che, con Luke al suo fianco, si sarebbe risolto tutto quanto; che sarebbe bastato lui per farla stare bene. E lei si era talmente ancorata a quella speranza, a quell’idea, che non era riuscita a vedere il quadro completo, a vedere che in realtà le cose non stavano facendo altro che peggiorare.
Ed ecco ciò che vede adesso, grazie al suo specchio: fallimento.
Riesce a vedere soltanto fallimento nei suoi grandi occhi castani. Riesce a vedere soltanto un disastro che non vale più la pena di essere rimesso in sesto, che non merita niente di ciò che ha, che non ha speranza di farsi strada e stare bene sul serio, che non servirà mai a niente o nessuno. Perché Madison, nonostante l’amore di Luke, non ha mai ripreso a combattere le sue ombre, non ha mai fatto niente; si è lasciata sopraffare, si è lasciata andare. Si è lasciata prendere da quel buio che lei, nonostante le sue debolezze, aveva tentato di scacciare. E per un po’ ci era riuscita: per due anni aveva lottato. Ed era quasi arrivata ad un ottimo punto, era quasi riuscita a guarire. Poi però, cinque mesi prima ci era ricaduta. E da quel momento non aveva più avuto alcuna idea su cosa fare per uscirne una volta per tutte.
Il tempo passato con Luke non è stato in grado di cancellare i precedenti. Ha soltanto aggiunto altro dolore.
Perché Madison si è resa ancora più conto che davvero non si merita una persona così speciale come il ragazzo di cui si è innamorata. Perché quel biondo, quell’angelo, è troppo per lei; è troppo per un disastro, un errore come lei, che non fa niente per riprendere in mano la propria vita e farla tornare a splendere. È troppo prezioso, Luke. E la ragazza non ha alcuna intenzione di trascinarlo in quel buio che deve affrontare da sola.
Solo adesso si rende davvero conto della decisione che ha preso Calum. Solo adesso capisce in pieno la difficile scelta del suo migliore amico. Perché entrambi vogliono salvare le persone che amano, vogliono metterle al sicuro, perché almeno loro devono essere felici.
E lei sa con certezza che vuole salvare Luke, con le poche forze che le restano. Vuole tenerlo lontano da ciò che sta lentamente distruggendo la sua vita. Vuole evitare che il ragazzo perda quella luce di cui lei si è innamorata. Vuole che quell’angelo che ha cercato di curarla, di salvarla, non sprechi il suo tempo con una causa persa come lei. Vuole soltanto che lui stia bene. E se per farlo dovrà rinunciare a chi le ha riempito il cuore, le sta bene.
Intanto, continua ad osservarsi allo specchio, a notare tutti quei difetti a cui Luke non ha mai dato peso; quei difetti che, tuttavia, sono riusciti a distruggere Madison secondo dopo secondo; quei difetti che hanno mandato tutto in frantumi, senza che lei potesse fare niente per impedirlo. Quegli stessi difetti che lei detesta, che non riesce a mandare via, che l’hanno portata ad avere di nuovo tra le mani una lametta.
Quella stessa lametta che adesso le sta indicendo i polsi, in profondità. Perché altrimenti non sentirebbe male. Perché altrimenti dimenticherebbe il fatto che, per lei, Luke sarà sempre troppo, un angelo irraggiungibile che non può amare il disastro che lei si porta dentro. Perché altrimenti continuerebbe a soffrire.
Perché vuole farla finita, Madison. Una volta per tutte.
Ci ha pensato tanto, in quelle ultime settimane. Ha soppesato davvero tutti i pro ed i contro della sua decisione. Ha ripensato anche al passato, a quando era arrivata davvero vicina al punto di non ritorno. Ha pensato a chi avrebbe lasciato, senza preoccuparsi troppo perché tutti sarebbero stati sicuramente meglio senza di lei. Ci ha riflettuto fino in fondo. E la decisione alla fine è arrivata.
E adesso capisce anche Rachel, la sorella di Michael, l’unica persona con cui aveva legato al centro di recupero; la sola che riuscisse a capire almeno un po’ il buio che Madison si è sempre portata dentro. Capisce troppo bene Rachel Clifford, lei; capisce il perché la ragazza abbia preso la decisione che l’ha portata alla fine, al punto da cui nessuno può fare ritorno.
Perché pure Madison vuole smettere di soffrire; di sentirsi inutile, incapace; di essere un peso per se stessa le persone che ama. Vuole smettere di sentirsi tirare sempre più a fondo da quel buio che sembra diventare sempre più forte. Vuole smettere di esistere; farebbe davvero un favore a tutti quanti, soprattutto a se stessa.
Perché, nonostante Luke abbia tentato di salvarla da se stessa, non c’è stato niente da fare. Ogni cosa fatta è arrivata troppo tardi. Ogni raggio di luce che è riuscito ad entrare è stato troppo debole. Ogni sorriso per lenire le ferite è stato troppo breve. Niente è più in grado di aggirare le tenebre con cui lei convive da troppo tempo; di mettere in sesto la sua anima completamente distrutta, devastata dal dolore; di farla tornare a vivere davvero – perché le illusioni rimarranno sempre tali. Niente, nessuno, neppure Luke con tutto il suo amore, sarà mai capace di ripararla, di riparare quel cuore ormai troppo debole per andare avanti.
E perché, nonostante l’amicizia di Letizia, il legame che le lega fin da quando sono nate non potrà mai essere abbastanza forte per far restare entrambe in piedi. Nonostante l’affetto infinito che le ha sempre unite, Madison sa che lei non sarà mai quella che riuscirà a resistere da sola di fronte alla vita. Sa che, tra le due, Letizia sarà l’unica capace di restare in piedi. Perché è forte la mora, lo è sempre stata; perché è lei che non deve mollare, non quando la sua vita, al contrario di quella della bionda, ha ripreso a scorrere, ad avere nuovamente un senso, a splendere.
Ed anche se Letizia non si è accorta neppure quella volta che c’era un problema, che la sua migliore amica stava di nuovo candendo, Madison non gliene fa una colpa, non potrebbe, non quando è proprio Letizia l’unica ad esserle rimasta accanto sempre, senza mai voltarle le spalle, senza preoccuparsi minimamente delle parole non dette o rimaste in sospeso.
Sa che ha scelto la via d’uscita più facile, quella dei vigliacchi. Sa che, nonostante tutto, non avrebbe dovuto arrendersi di fronte a niente, mostrando un po’ di coraggio per abbattere tutto quanto. Sa che avrebbe dovuto agire diversamente: parlare, aprirsi, non impedirsi di amare e di accettare l’affetto altrui. Sa che adesso è troppo tardi per cambiare idea, per chiedere un’altra possibilità, per riavvolgere il nastro. Sa che adesso non c’è più nessuna via d’uscita, che la strada che ha preso va soltanto in una direzione e che è senza ritorno. Sa che avrebbe potuto essere una persona migliore, se soltanto avesse colto le opportunità al momento giusto.
Però adesso è troppo tardi, per qualsiasi cosa.
Sente il sangue uscire copioso dai tagli.
Le lacrime le rigano le guance in silenzio.
La testa comincia a girare.
La vista le si appanna.
Chiude gli occhi.
E sorride.
Perché forse la libertà non è poi così lontana.
Poi però la sua mano, debolmente, si ritrova a sfiorare il braccialetto che porta al polso da quasi due mesi; un sottile filo di argento a cui è appeso un piccolissimo ciondolo a forma di cuore. Il braccialetto che le ha regalato Luke per festeggiare il loro primo mese insieme. Un regalo che Madison non ha fatto altro che custodire con tutto il cuore, trattandolo con estrema cura ed attenzione, come se fosse il tesoro più prezioso che avesse.
Un regalo che, nonostante il dolore, la paura, il vuoto, la debolezza, l’insicurezza, non fa altro che ricordarle cosa sia davvero successo tra lei ed il biondo. Un regalo che le ricorda anche troppo bene che lei e Luke si amano, da morire, completamente, senza più alcun dubbio su ciò che provano l’uno per l’altra. Un regalo che le ricorda quanto avesse sperato di poter provare dentro al cuore un calore simile soltanto a quello che il ragazzo riesce a far nascere nella sua anima; un calore di benvenuto, di amore incondizionato, senza alcun limite. Un regalo che le ricorda anche troppo bene il fatto che lei, Luke, non vuole lasciarlo, nonostante tutto il resto; non quando lo ha appena trovato, non quando la paura verso i suoi sentimenti ha cominciato a venir meno, non quando si è resa davvero conto che non vuole ferire Luke in nessun modo, perché è la persona più importante che ha, quella persona senza cui la sua vita non avrebbe alcun senso. Perché lui non si merita di soffrire a causa sua.
A causa di quella stessa ragazza bionda che, adesso, sta cercando a tentoni il suo telefono, a fatica, mentre il sangue continua ad uscirle dai polsi, sempre più scuro, sempre più denso, macchiando il pavimento. Vuole scrivere un messaggio, Madison, all’unica persona che potrebbe aiutarla davvero. Lo scrive a Luke, con il cuore in mano che batte piano mentre lei digita quelle poche parole che vogliono dire più di tutto il resto. Scrive a lui perché sa che il ragazzo non la lascerebbe mai da sola – proprio come lei, che si è appena resa conto di non poter lasciar da solo lui, non quando proprio il biondo ha fatto il primo passo raccontandole del suo passato, un passato che Madison, invece, non è ancora riuscita a mettere a nudo. Scrive a lui perché Luke è la sua salvezza; lo è sempre stato fin da quando i loro occhi si sono incontrati per la prima volta.
Invia il messaggio. Poi chiude gli occhi, mentre nuove lacrime tornano a rigarle le guance, bruciando, rendendo ancora più evidente la sua sconfitta; mentre sente qualcosa di potente, vivo, vero, tornare a pulsare improvvisamente dentro al suo cuore, mentre sente la sua anima andare in pezzi ancora una volta,
Perché si vergogna, lei. Si vergogna della sua debolezza, delle sue paure e delle sue insicurezze. Si vergogna di essere la ragazza che è: un disastro imprigionato dalle sue stesse catene che non riesce mai a riscattarsi, neanche quando ha le possibilità a portata di mano; un errore continuo, che non riesce mai a farne una giusta. Si vergogna della sua vigliaccheria, del suo aver scelto ogni volta la via più breve per risolvere i suoi problemi. Si vergogna della decisione che ha preso.
Perché ha capito che non vuole andarsene, Madison, non ancora.
 
Da: Madison; 21.05.2016, 05:23 pm
Salvami, ti prego.
 
Luke e Letizia stanno camminando per le strade del centro da quella che ormai è una mezz’ora buona, in quel pomeriggio di fine autunno. Si sono incontrati per caso, nel bar che dà sull’incrocio tra le vie in cui i due abitano, riscaldandosi con due tazze di cioccolata calda prima di avviarsi verso la casa di Madison per farle una sorpresa.
Non hanno fatto altro che parlare di piccole cose: l’università e gli esami, le tanto agognate vacanze invernali, i progetti per un’eventuale vacanza insieme. H anno parlato tanto, i due amici, cercando di riempire il silenzio con più cose possibili, cercando sempre do avere la testa presa da qualcos’altro.
Perché il silenzio ricorda loro cosa sta succedendo con Calum, come stanno peggiorando i loro rapporti e come sta andando in pezzi quel poco di bello che era nato tra loro; ricorda loro le ferite che giorno dopo giorno si stanno riaprendo, scavando dentro di loro solchi sempre più profondi e dolorosi. Perché il silenzio li porta a pensare, a riconsiderare tutto quanto, pur di vedere una via d’uscita che prima sembrava non esserci, pur di vedere cosa hanno sbagliato per cercare di rimediare. Perché il silenzio amplifica il dolore, la perdita, la mancanza, il vuoto; amplifica tutto quanto e né Luke né Letizia, ora come ora, sono abbastanza forti per parare il resto.
Perché nessuno dei due vuole pensare, non adesso; non quando non sanno più da che parte andare per capire; non quando devono abituarsi alle nuove ferite, al nuovo peso da portare sulle spalle; non quando ancora faticano a credere a cosa sta accadendo a tutti loro.
Perché Luke non riesce ancora a credere al fatto che Calum abbia ripreso a drogarsi. Non capisce come mai il suo migliore amico abbi ricominciato a farsi del male. Non riesce ad accettare il fatto che, adesso, Calum sia seriamente in pericolo.
«Ne sono diventato dipendente. Bella merda, vero?» gli aveva risposto, quando Luke gli aveva chiesto il perché.
E sono proprio quelle parole che più fanno star male il biondo. Perché adesso non ha davvero più alcuna idea per rimettere in sesto la situazione. C’è solo un’opzione che gli ronza in testa da tanto, troppo tempo. Ma non sa minimamente se può rivelarsi una buona idea oppure no.
Letizia, invece, non sa proprio cosa pensare. È svuotata di tutto; va avanti per inerzia, come se il vedere Calum a pezzi come il pomeriggio di ormai due mesi prima le avesse strappato tutte le energie all’improvviso, lasciandola agonizzante e sola ad affrontare il dolore ed il senso di vuoto che sembrano non voler scomparire mai del tutto. Sono due mesi che sta così; che sembra non avere più niente e nessuno per cui combattere e restare in piedi; che ha perso la persona più importante della sua vita; che la poca luce che era riuscita ad entrare dentro di lei è scomparsa di nuovo. Due mesi che cerca di convincersi, di convivere, di abituarsi a quel qualcosa più grande di lei che sembra impossibile da mandare via. Due mesi che Calum ha smesso di parlarle, escludendola completamente dalla sua vita: adesso non si incontrano nemmeno più per caso nei corridoi o in sala mensa, durante le poche lezioni che hanno insieme lui si siede sempre il più lontano possibile da lei, non si incrociano più neppure sulle scale sul retro del loro palazzo per entrare o uscire dalle loro camere. Due mesi che si sente distrutta, completamente in frantumi, vuota, priva di quella scintilla di vita che solo Calum era stato in grado di riaccendere. Due mesi che si sente divisa a metà; perché solo il moro era capace di farla sentire completa, a casa, in pace; solo lui riusciva a far coincidere tutti i pezzi del suo cuore, come se fosse l’unico in grado di mettere ordine nel puzzle senza logica che lei stessa è; l’unico capace di rendere la sua vita luminosa e piena. Ma adesso che lui non c’è, niente ha più senso. Perché lei non ha più un posto in cui sentirsi davvero a casa.
Perciò nessuno dei due ragazzi vuole restare in silenzio. Perché, a volte, il rumore può diventare una buona medicina per dare tempo alle ferite di rimarginarsi, almeno in parte.
«Sono sicura che, appena ti vedrà, ti salterà letteralmente addosso.» commenta Letizia allegra, immaginandosi la sua migliore amica stringere forte il biondo, come se avesse una paura folle di perderlo da un momento all’altro.
«Sai che stiamo parlando di Madison e che potrebbe fare seriamente qualcosa di molto peggio, vero?» ribatte Luke, scatenando le risate di entrambi. Risate che risuonano limpide, cristalline, contro i muri trasparenti e indistruttibili del buio che lo avvolge e li inchioda a terra, impedendo loro di volare via, di essere liberi fino in fondo. Risate che contrastano il dolore, anche se solo per un attimo soltanto. Risate che suonano rivincita su tutto il resto.
Risate che ricordano ad entrambi quanto siano fortunati ad essersi trovati. Perché né Luke né Letizia avrebbero mai immaginato di trovare un amico così importante nell’altro, una persona su cui poter fare affidamento sempre, di cui potersi fidare senza paura alcuna, con cui poter essere se stessi senza sentirsi giudicati. Si vogliono davvero troppo bene, Letizia e Luke; e sono davvero felici dell’amicizia che li lega da ben sette lunghi mesi. E anche se il biondo sa che la mora non gli ha detto tutto, va lo stesso bene così.
Poi, l’arrivo di un messaggio al telefono di Luke cattura anche l’attenzione di Letizia, che sente gelarsi il sangue nelle vene non appena legge cosa dice.
«Leti, cosa–?» chiede il ragazzo; la voce preoccupata, le mani che tremano, gli occhi che non sanno quale emozione mostrare. Perché non riesce a capire, lui; non riesce a capire cosa si celi dietro quelle parole che non promettono niente di buono; non riesce a capire cosa debba fare per aiutare la sua ragazza. E intanto, mentre cerca negli occhi color cioccolato dell’amica una misera traccia di una risposta che possa aiutarlo anche solo un po’, vede l’altra sbiancare, all’improvviso.
«Dobbiamo sbrigarci.» riesce a dire a malapena quella poche parole, Letizia, prima di cominciare a correre più velocemente possibile verso casa della sua migliore amica, con Luke subito dietro che cerca di tenere il suo passo.
Ma lei non si preoccupa se il biondo riesce a starle dietro oppure no. Non le importa se adesso anche il pensiero di Calum si è spostato in secondo piano, come tutto il resto. Le importa soltanto di arrivare in tempo, per evitare di perdere Madison una volta per tutte.
Perché la situazione è troppo simile a quella che le due ragazze hanno vissuto quattro anni prima, quando avevano da poco cominciato a frequentare il liceo. Perché pure quella volta Madison aveva mandato un messaggio, però alla mora, con le stesse parole che ha poi mandato a Luke quel pomeriggio di qualche anno dopo. Perché pure quella volta era successo tutto all’improvviso, senza che nessun altro si rendesse conto di niente, senza che Letizia avesse mai notato niente prima di quel momento.
Ed è proprio questo che più spaventa la giovane Lewis. È il fatto che, ora come in passato, non è stata attenta come invece avrebbe dovuto fare. È il fatto che, nonostante tutto, nonostante quello che entrambe hanno vissuto, lei non è stata capace neppure quella volta di notare anche solo il più piccolo segnale d’allarme,il più piccolo particolare che avrebbe potuto renderle subito chiaro che cosa stava succedendo. È il fatto che, nonostante gli sforzi per cercare di tenere la sua migliore amica in piedi, non è riuscita a rispettare la promessa che le aveva fatto non appena Madison era uscita dal Royal Rehab, due anni dopo il giorno in cui si era tagliata fino quasi a morire.
«Se dovessi fare un’altra cazzata come questa, impediscimi di arrivare fino in fondo.»
Le aveva chiesto questo la bionda; la voce tremante, gli occhi lucidi, specchi del terrore che la ragazza provava in quel momento. Letizia aveva promesso, sapendo fin da subito che avrebbe messo in gioco tutta se stessa pur di aiutare la sua migliore amica. Eppure… Non ci è riuscita. Perché non ha visto niente: non ha fatto altro che pensare a se stessa, senza staccare la spina neppure una volta per dare un minimo di attenzione a quella persona che non se n’è mai andata e che le ha sempre voluto bene, nonostante gli sbagli.
«Cazzo, Maddie!» dice tra sé, cercando di correre ancora più veloce, percependo distintamente il battito del cuore in gola, nelle tempie, arrancando a causa dell’ossigeno che non è abbastanza. Ma a lei non importa. Deve soltanto arrivare il prima possibile. Deve rimediare almeno uno dei troppi errori fatti.
Luke intanto cerca di restare al passo sempre più veloce dell’amica. Cerca di non perderla di vista, di non sbagliare strada. Perché Letizia è l’unica che può aiutarlo a salvare Madison; che probabilmente sa cosa sta succedendo davvero; che potrebbe aprirgli la porta sul passato che la sua ragazza ha sempre cercato di nascondergli, in ogni modo possibile, quasi come se ne vergognasse troppo anche solo per farne qualche accenno. È l’unica che potrebbe dargli una mano a tenere vivo ciò che lui e Madison hanno costruito in quegli ultimi due mesi.
Due mesi che per lui sono stati i più belli ed importanti di tutta la sua vita; pieni di talmente tante cose che proprio non saprebbe da dove cominciare. Due mesi che gli hanno costantemente dimostrato che amare Madison è stata la scelta migliore che potesse fare, forse la sola davvero giusta fatta fino a quel momento. Perché Madison è tutto ciò che ha sempre cercato e che, prima di conoscerla, gli era mancato. Madison King è amore, è vita, è la cura per le sue ferite, è la persona che riesce a completare il suo vuoto, la sua anima, a farla combaciare perfettamente con la propria. È la cosa migliore che potesse capitargli: gli riempie le giornate, allevia i suoi pesi e riesce a farlo sentire pieno, vivo, come non si era mai sentito prima. Da due mesi, è diventata il centro di tutto il suo mondo. E non gli importa se non gli ha ancora parlato del suo passato, non gli importa quanto tempo le servirà per aprirsi completamente. Sa soltanto che, quando arriverà il momento, lui sarà lì, pronto ad accoglierla a braccia aperte.
Però… Ha paura, Luke. Paura per ciò che sta succedendo; per Madison, perché non ha mai notato niente di strano; per Letizia, che lui non aveva mai visto così preoccupata prima di quel momento – neppure quando si tratta di Calum. Ha paura, lui, perché teme di essere d’intralcio; di non essere pronto ad affrontare quello che accadrà; di non essere capace di dare a Madison la forza necessaria per restare in piedi. Teme di non essere la persona giusta per salvarla, forse da se stessa.
A quel pensiero, un brivido gli attraversa la schiena, mentre raggiunge Letizia che si è appena fermata.
«Devo sapere una cosa prima di entrare.» chiede, mentre l’altra non fa che suonare disperatamente il campanello.
«Qualunque cosa sia, Luke, io non posso risponderti. Soprattutto se riguarda Maddie. Deve essere lei a spiegarti come stanno le cose.» gli risponde la mora velocemente, senza staccare gli occhi dalle finestre del primo piano, sperando di veder sbucare il volto della sua amica. Ma questo non accade e allora apre la porta con la copia delle chiavi di casa King che Helen, la mamma di Madison, ha fatto apposta per lei in caso di bisogno.
Intanto, il cuore continua a batterle forte, ad andare in pezzi sempre più piccoli, mentre salgono di corsa le scale, mentre apre tutte le porte del primo piano della casa per trovare la sua amica, mentre lascia che sia Luke ad aprire l’ultima del corridoio, quella del bagno. Mentre vede il volto dell’altro sbiancare nella frazione di un istante.
«Leti, io… Cosa–» Luke cerca di parlare, ma è come se le parole non riuscissero a trovare la via d’uscita.
«Spostati, ti prego.» lo ferma lei, spingendolo in un angolo ed entrando, bloccandosi davanti a ciò che vede.
Madison è seduta a terra, la schiena poggiata alla parete della vasca, accerchiata da una pozza di sangue scuro che continua ad uscirle dai polsi, la pelle grigia, priva di ogni traccia del colorito che era solito accenderle il viso. Gli occhi sono socchiusi, accerchiati da occhiaie talmente pesanti da sembrare nere, come se avesse combattuto faccia a faccia contro la vita e quest’ultima le avesse inferto il colpo di grazia in un istante.
Quegli stessi occhi che si aprono a fatica, e che sempre a fatica riescono a mettere a fuoco.
«Luke… Sei qui…» Madison sospira piano, come se non avesse più ossigeno nei polmoni per parlare, mentre lascia che il suo sguardo si posi prima sul ragazzo davanti a lei, per poi passare alla mora, facendole fermare il battito del cuore in mezzo al petto, come se mille aghi lo avessero appena trafitto. «Leti… Ci sei anche tu…»
Ma prima che possa dire altro, gli occhi le si chiudono di nuovo.
E solo in quel momento, Letizia si rende conto che la situazione attuale è peggiore del passato; che Madison ha perso molto più sangue rispetto alla prima volta; che, se solo fosse stata più attenta, vigile, niente di tutto quel casino sarebbe successo e che la sua migliore amica sarebbe lì davanti a loro allegra come sempre, se solo lei non avesse commesso lo stesso errore, come se il passato non le avesse mai insegnato niente.
E si ritrova lì, la mora, inerme, incapace di muoversi, di fare anche il più semplice ragionamento, mentre il suo cuore cade nuovamente in frantumi, a causa del senso di colpa che risucchia ogni cosa in un attimo.
Vede tutto come uno spettatore esterno, con le lacrime agli occhi, come se lei non fosse davvero lì, in quella stanza, con la schiena poggiata al muro, proprio davanti la sua migliore amica. Sente in lontananza Luke imprecare, per poi vederlo legare dei panni puliti ai polsi della bionda per fermare il sangue. Lo vede chiamare l’ambulanza ed eseguire tutto quello che gli viene detto. Lo vede chiudere la chiamata, accarezzare delicatamente il viso di Madison con la punta delle dita, baciarle piano la fronte e poi prenderla in braccio per portarla al piano di sotto per raggiungere l’ambulanza che è appena arrivata.
Lei, intanto, rimane lì, in silenzio, come in passato. Perché, come in passato, non è riuscita a fare niente di niente
.





Letizia
Personcine meravigliose, ciao a tutti e ben tornati!
Vi prego, non odiatemi!!!! *in inginocchia*
Lo so, lo so che sono una cattiva autrice, che faccio soffrire sempre i miei personaggi, che le mie storie sono un perenne "Mai 'na gioia". Ma vi chiedo di pazientare ancora un pochino, perché alla fine verrete ripagati con una bella, bellissima sorpresa! *^*
Ma parlando del capitolo di oggi, che cosa dire?
Siamo tornati punto e a capo con Maddie, che ha mollato quasi del tutto perché non ce la fa più. Una Maddie che fa prendere un bel coccolone a Luke e Leti.
Pensate che il prossimo capitolo sarà molto lungo e molto denso di feels, quindi tenetevi pronti u.u
Detto questo scappo; ci sentiamo presto! E grazie come sempre per tutto quanto, siete davvero speciali!!! <3 *^*
Un bacione, Letizia <3
   
 
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