Film > The Avengers
Ricorda la storia  |      
Autore: Kind_of_Magic    01/10/2016    5 recensioni
[Stucky per chi la vuole vedere] [Magic!realism]
AU: Steve Rogers è un disegnatore che, per tutta la sua vita, ha cercato invano di rappresentare un personaggio dei suoi sogni. Ma cosa succederebbe se un giorno le figure che ha disegnato si animassero per parlargli?
Genere: Angst, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Slash | Personaggi: James 'Bucky' Barnes, Steve Rogers/Captain America
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Draw my life

Questa storia partecipa alla sfida "A box full of prompts" indetta dal gruppo Facebook "EFP famiglia: recensioni, consigli e discussioni" con il prompt di Zenya_59

Originale o fandom (scelta libera)

Coppie: libero

Rating: libero

Avvertimenti: libero

Prompt: A è un disegnatore, ha sempre disegnato un suo personaggio cercando la perfezione. Quando non raggiunge i risultati che vuole, il disegno prende vita per parlare ad A

 

Draw my life

 

Steve Rogers sosteneva che l’unica cosa impossibile nella vita fosse rappresentare fedelmente i propri sogni. Non che questo gli avesse impedito di continuare a provarci da quando aveva avuto un briciolo di abilità nel disegno.
Un uomo, gli occhi azzurri, i capelli scuri, sembrava così facile quando lo si descriveva. Eppure, per qualche motivo, quando guardava i disegni sapeva per certo che non era ciò che cercava. Ogni volta che lo sognava gli sembrava un po’ diverso dall’ultima volta, un po’ diverso dall’ultimo disegno.
I capelli potevano essere lunghi quasi fino alle spalle oppure corti. A volte sorrideva, altre volte no, ma taceva sempre. A volte era vestito da militare, altre volte indossava una specie di tuta che Steve aveva visto solo in alcuni film di guerra. Di tanto in tanto, di solito quando aveva i capelli lunghi, aveva un braccio ricoperto da una specie di armatura a piastre con una stella rossa sulla spalla.
Ogni volta che a Steve sembrava di aver colto la vera essenza del personaggio, quella notte appariva nei suoi sogni con un particolare diverso e il disegnatore si convinceva di aver sbagliato ancora.
 
Un giorno finì i fogli. Cose che capitano, agli album da disegno. Senza un motivo razionale, però, Steve fu estremamente colpito dall’avvenimento. Era come se gli fosse vietato di disegnare quella figura su fogli che non facessero parte di quell’album.
Si sedette al tavolo da lavoro e guardò di nuovo i disegni uno per uno. Erano tutti diversi, pur essendo così maledettamente simili che a volte non sapeva neanche che dettaglio modificare dalla volta precedente.
Che cosa avrebbe dovuto farne? Buttarli? No, forse qualcuno avrebbe potuto vederli e non doveva succedere per nulla al mondo. Bruciarli? Non sapeva se ne avesse il coraggio.
«Che ne dici se ci fermiamo qui?» disse una voce. Steve era solo a casa. Si guardò intorno, preoccupato, ma non vide nessuno.
«Sono nei disegni» disse ancora la voce. Steve guardò i fogli sparsi sul tavolo e si accorse che uno dei personaggi si era mosso dalla posizione in cui era stato disegnato.
«Stai… parlando?» chiese, dubbioso «Ok, sto sognando, giusto? Ma non mi hai mai parlato neanche nei sogni, cos’è questa novità?»
«Non stai sognando, Steve» risposero altri tre disegni. Più ancora del fatto che i suoi disegni si muovevano e parlavano, era inquietante che le varie versioni del personaggio si palleggiassero le frasi completandole l’uno per l’altro.
«Ci è voluto parecchio tempo per finire l’album, eh?» commentarono due di quelli vestiti da militare, con i capelli corti.
«E così finisce qui» concluse uno di quelli in tuta, con una parte del volto coperta da una specie di maschera e il braccio sinistro con quella specie di armatura.
«Cosa vuol dire, finisce qui?»
«Hai impiegato tutta la tua vita a disegnarmi, Steve» disse uno di quelli in mimetica, camminando fino al bordo del foglio e sedendosi con le gambe a penzoloni dal tavolo. Steve si impedì di cercare di capire come fosse possibile e stette ad ascoltare «Da quando sono comparso nei tuoi sogni, sono diventato la tua ossessione primaria. Non una di quelle che ti rubano il sonno, piuttosto come una canzone che ti viene in mente ogni volta che non stai pensando a niente di preciso e ti rimane in testa finché non vai a dormire.
Solo che quando tu vai a dormire io sono sempre lì. A volte non mi vedi, lo sai, ma io ci sono sempre. Ammiro molto la costanza con cui hai continuato a disegnarmi per tutti questi anni. Non ti sei neanche accorto che sono cresciuto con te»
La figurina seduta indicò un altro disegno, uno dei primi e dei più giovani, che continuò il discorso al posto suo: «Se guardi me e guardi gli altri, ti accorgi di tutto il tempo che è passato. Ero un ragazzino quando tu eri un ragazzino e sono diventato grande con il passare del tempo, proprio come te. Chissà, forse se ti fossi fidanzato stabilmente avrei trovato anch’io una fidanzata»
«Non credo che l’avrei disegnata» rispose Steve.
«Lo penso anch’io» replicò uno di quelli con il braccio metallico.
«In ogni caso» riprese la parola quello seduto sul bordo del tavolo «Abbiamo trascorso un bel pezzo di vita insieme, Steve, e ancora tu non sai nulla di me. E la parte divertente è che neanch’io ne so nulla. Sono un prodotto della tua immaginazione, tutto ciò che so di me è ciò che tu mi hai permesso di essere nei tuoi sogni e nei tuoi disegni»
«E parliamoci chiaro» continuò una delle figure con i capelli lunghi e lo sguardo più tenebroso «Non è che sia poi molto»
Steve era incredulo: «Mi stai dicendo che non sai chi sei?»
«Per nulla» rispose uno dei più giovani «Ma in effetti detto da me suona un po’ come un adolescente in crisi»
«Steve» disse quello seduto, che sembrava essere uno dei più eloquenti «Abbiamo condiviso un sacco di momenti. Ho visto parte della tua vita nei tuoi sogni e ti posso assicurare che avrei tanto voluto farne parte in modo un po’ più attivo. Ma è andata così, che cosa posso farci?
L’album è finito e anche questo viaggio insieme. Non ci vedremo più»
«Ma perché?» Steve era confuso «Non voglio che vada così»
«Tu hai una vita» ribatté l’ultimo disegno della serie «Mentre io –noi– siamo solo disegni e immagini del tuo subconscio. Non puoi e non devi pensare solo a noi in ogni tuo secondo libero. Trova qualcuno con cui condividere le tue giornate. Non deve essere per forza amore, può essere anche soltanto amicizia. E vedrai che arriverà un momento in cui tu aprirai una scatola, tirerai fuori il nostro album e lo farai vedere a quella persona. Non aspettiamo altro»
«No» disse Steve «Non voglio»
«Purtroppo non puoi farci nulla» disse quello seduto, alzandosi e tornando nella posizione in cui era stato disegnato «Arrivederci, Steve»
Le figure poco a poco si immobilizzarono nelle pose originarie e Steve, con un sospiro, cominciò a raccoglierle tutte insieme. Si accorse di star piangendo appena in tempo per evitare che le lacrime cadessero sui fogli.
Aveva la certezza che si sarebbe presto sentito molto solo.
 
C’è un disegno che non ho mai fatto vedere a nessuno. Si tratta di un album intero, per la verità, non un solo disegno. Si tratta della raccolta dei miei tentativi falliti di disegno. La maggior parte sono costituiti da un unico personaggio. Ho provato in tutti modi a ricreare la figura che vedevo nei miei sogni, ma c’era sempre qualcosa che non andava. Ti andrebbe di vederlo?








N.d.A:
Ho adorato questo prompt. Davvero bellissimo. Anche se era generico, quando l'ho letto ho pensato che non poteva non essere su Steve. Spero che sia piaciuto anche a voi, in ogni caso grazie per aver letto!
Grazie anche a Zenya_59 per il prompt e in generale a Charlotte e Christine che hanno organizzato la sfida.
Che gli dèi siano con voi!
-Magic
   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > The Avengers / Vai alla pagina dell'autore: Kind_of_Magic