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Autore: Kary91    02/10/2016    2 recensioni
[One-Shot| Alec&Izzy | Missing Moment "City of Lost Souls" | Fluff, introspettivo]
Ricordò un periodo in cui Alec era solito abbracciarla spesso – minuscolo e protettivo come solo i fratelli più grandi di appena una manciata d’anni sanno essere.Sorrise appena, lasciandosi andare a quel ricordo mentre la stanchezza tornava a cullarla, restituendole il sonno.
***
“Non voglio che vai via” mormorò la bambina. “Sei mio fratello grande e quindi devi stare sempre con me. Mi devi proteggere, no?”
La tensione nel volto di Alec si assottigliò, lasciando il posto a un lieve sorriso.
“Io ci sto sempre con te” promise, appoggiandole le mani sulle spalle. “Anche quando non mi vedi: i fratelli grandi ti possono proteggere anche quando sono da un’altra parte, non lo sapevi?”
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alec Lightwood, Izzy Lightwood
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'We're Lightwoods;'
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Questa one-shot è ambientata durante City of Lost Souls, dopo che Izzy rimane ferita.

 

Promise

 

Il mondo riacquistò le sue sembianze a fatica, risucchiando le tenebre dagli occhi di Izzy.

La ragazza schiuse le palpebre e gemette, confusa dal dolore che le premeva contro la cassa toracica.

I ricordi trovarono un ordine nella sua testa non appena riprese coscienza: si trovavano a Edom e lei era ferita. A svegliarla erano stati un tocco delicato sulla fronte e un sussurro rassicurante.

“Torno presto.”

Non ebbe bisogno di voltarsi per capire di chi fossero le gambe su cui era stata appoggiata fino a quel momento. Per riconoscere la persona che, prima di adagiarle la nuca su una maglietta appallottolata, le aveva baciato con tenerezza la fronte.

Quelle erano le premure di un fratello maggiore – erano i gesti abituali che Alec era solito rivolgerle quando era piccola, prima che Izzy incominciasse a temere l’idea di mostrarsi fragile, di istigare protezione negli altri.

Osservò Alec allontanarsi verso l’apertura della roccia, probabilmente per il suo turno di guardia.

Le premure del fratello indirizzarono i suoi pensieri al passato, alla larga dal dolore fisico e da quella grotta.

Ricordò un periodo in cui Alec era solito abbracciarla spesso – minuscolo e protettivo come solo i fratelli più grandi di appena una manciata d’anni sanno essere.

Evocò un istante in particolare – un ricordo che non sapeva nemmeno di avere. Ricompose con la mente l’immagine di una bambina con le trecce dall’aria imbronciata e quella di un ragazzino appena più grande, inginocchiato di fronte a lei.

Sorrise appena, lasciandosi andare a quel ricordo mentre la stanchezza tornava a cullarla, restituendole il sonno.

 

*

 Izzy sbatté i piedi per terra, le braccia conserte e il viso corrucciato.

“Voglio venire anch’io!” protestò, scansando la carezza di Robert.

“Isabelle” l’ammonì pacato l’uomo. “Ne abbiamo già parlato.”

La bambina sembrò non sentirlo: la sua attenzione era totalmente assorbita da Alec che, accovacciatosi per essere alla sua altezza, cercava di consolarla.

“Voglio andare a casa con Alec e Hodge!” insistette, aggrappandosi alla mano del fratello.

“Ma hai la tosse e la febbre” le ricordò Alec. “Non vuoi restare ancora un po’ qui con mamma e papà?”

La bambina scosse la testa.

“Voglio stare con te.”

“Ma ci vedremo domani!” tentò ancora Alec, tenendole le mani. “Vedrai, starai meglio e così papà ti riporterà all’Istituto.”

Isabelle tornò a battere i piedi.

“Allora voglio che resti qui!” esclamò, cercando di trascinarlo verso la porta d’ingresso.

Alec fece per risponderle, ma poi esitò: indirizzò un’occhiata titubante al padre che si limitò a sospirare.

 “Alexander ha una gara di kendō questo pomeriggio…” intervenne Maryse, liberando il braccio del figlio dalla presa di Izzy. “…  Non la salterà di certo per colpa dei tuoi capricci.”

“Forza, tesoro…” intervenne un più conciliatore Robert, mentre Isabelle protestava contro la madre.  “Saluta tuo fratello e torniamo dentro, altrimenti prendi freddo. Prima guarirai e prima potrai tornare all’Istituto.”

Cercò di prenderla per mano, ma Izzy si divincolò.

“No!”

“Isabelle!” Maryse aveva ormai alzato la voce, spazientita dalla cocciutaggine della figlia. “Adesso basta!”

Alec, innervosito dall’accrescersi della tensione, tornò a rivolgersi alla sorellina.

“La sai una cosa, Iz?” mormorò, facendole una carezza. “Ti prometto che, se resti qui e fai la brava, domani ti faccio provare il mio arco.”

Gli occhi scuri della bambina si accesero per un istante, ma il broncio rimase.

“Non voglio che vai via” mormorò, giocherellando con un buchino nella T-shirt del fratello. “Sei mio fratello grande e quindi devi stare sempre con me. Mi devi proteggere, no?”

La tensione nel volto di Alec si assottigliò, lasciando il posto a un lieve sorriso.

“Io ci sto sempre con te” promise, appoggiandole le mani sulle spalle. “Anche quando non mi vedi: i fratelli grandi ti possono proteggere anche quando sono da un’altra parte, non lo sapevi?”

La bambina gli rivolse un’occhiata poco convinta.

“Non è vero” mormorò, cauta.

“Sì che è vero” insistette Alec. “Promesso!”

“E come fanno?”  domandò Izzy, aggrottando incuriosita le sopracciglia.

Alec si chinò in avanti per darle un bacio sulla fronte.

“Così” rivelò, sorridendole con dolcezza.

La bambina rimase interdetta per qualche istante, ma infine sorrise a sua volta.

“Promesso?” mormorò, mentre il fratello maggiore si alzava per raggiungere Hodge.

Alec le strinse una mano un’ultima volta, prima di lasciarla andare.

“Promesso.”

*

Isabelle si alzò per sgranchirsi le gambe, ignorando le proteste del resto del gruppo. Erano trascorse più di dodici ore dal momento in cui aveva ripreso coscienza; il sangue di Simon che aveva in circolo le aveva restituito le forze e allontanato il dolore e incominciava a sentirsi irrequieta.

“Sto bene” dichiarò laconica in risposta alle occhiate apprensive di Simon e dei suoi fratelli. “Ma sono stufa di restarmene qui a far niente.”

“Dovresti riposare” la rimproverò Alec, che era appena tornato dal suo turno di veglia.

La ragazza roteò gli occhi.

“E cosa pensi che abbia fatto nelle ultime dodici ore?” ribatté, controllandosi le rune ormai quasi sbiadite sulle braccia. “Ormai non ho più sonno, tanto vale che mi metta a fare la guardia.”

Alec sembrò sul punto di ribattere, ma alla fine si limitò ad annuire.

“Vengo con te” dichiarò, seguendolo fuori dalla grotta. Aveva gli occhi lucidi per la stanchezza e stava facendo del suo meglio per mascherare gli sbadigli, ma il suo sguardo era deciso.

Izzy non poté fare a meno di sorridere.

“Va tutto bene, fratellone” lo rassicurò, posandogli una mano sulla spalla. Il suo sorriso si allargò, quando i suoi polpastrelli scovarono l’ennesimo buco fra le cuciture della T-Shirt del ragazzo: quella era solo una delle tante cose in cui Alec non sarebbe mai cambiato “Vai a riposare un po’.”

Alec scosse la testa.

“Non ti lascio sola” ribatté, appoggiandosi alle rocce con le spalle. 

“Non lo fai mai.”

Isabelle gli sistemò con tenerezza una ciocca di capelli sulla fronte.

“I fratelli grandi ti possono proteggere anche quando sono da un’altra parte” mormorò poi, sorridendo divertita al ricordo d’infanzia. “Non lo sapevi?”

Alec la squadrò confuso, la stanchezza disegnata sul suo volto.

Infine, un sorriso di comprensione giunse ad arricciargli le labbra.

“Un paio d’ore” si arrese, mettendosi a braccia conserte. “Non di più. E se dovessi notare qualcosa di strano…”

“… Corro dentro ad avvertirvi” proseguì per lui la ragazza, posandogli le mani sulle spalle. “Torno presto” lo rassicurò poi, alzandosi sulle punte per baciargli una guancia.

Alec tornò a sorridere.

“Promesso?”

Izzy gli strinse una mano un’ultima volta, prima di lasciarlo andare.

“Promesso.”

 

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Questa flash fiction è stata scritta per l’event di Settembre del We are Out for Prompts. Il prompt è “Alec&Isabelle. Quando Isabelle era piccola, Alec era solito baciarle la fronte ogni volta che si allontanava da lei, come a ricordarle che le sarebbe sempre stato vicino. Un giorno Isabelle ha un flash, un ricordo del suo passato. E da quel momento in avanti, ogni volta che Alec esce di casa, Isabelle gli bacia la guancia" di Heartbreakerz.  

   
 
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