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Autore: Mimi18    02/10/2016    1 recensioni
«Stai sbavando,» Taichi incurva appena la bocca in un sorriso, udendola lamentarsi.
{ Mimi/Taichi | Digimon Adventure Tri | Semi-spoiler }
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mimi Tachikawa, Taichi Yagami/Tai Kamiya
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Catch my breath again

{ Mimi/Taichi | Digimon Adventure Tri | Semi-spoiler }

 

 

 

I capelli di Mimi gli sfiorano la spalla nuda, costringendolo a stringere le palpebre infastidito, ancora appesantite dal sonno. Taichi muove appena i piedi, attorcigliando le proprie gambe e quelle della ragazza nelle coperte leggere, nonostante i raggi caldi del sole oltrepassano le fessure lasciate aperte delle tende, creando giochi d’ombra sulla pelle diafana di Mimi. Ne percorre alcuni con movimenti assenti delle dita, gli occhi ancora semi-chiusi, il sospiro irregolare ed una goccia di sudore che cola lentamente lungo la colonna vertebrale – come a percepire il suo sguardo, Mimi si muove appena, trascinandosi sul materasso ed andando abbracciare il busto del giovane, affondandovi il proprio viso.

«Stai sbavando,» Taichi incurva appena la bocca in un sorriso, udendola lamentarsi. Scherzare con lei è semplice, nei momenti in cui la stringe a sé riesce a dimenticare tutte le ombre che prima del ritorno di Mimi si sono create attorno a lui, incurvandogli le spalle e lasciando che speranza e coraggio scemassero dal suo spirito indomito. «Non sei affatto carina, Mimi.»

Il calcio che lo colpisce in pieno stinco è doloroso, lo costringe a mugugnare contro il cuscino, mentre le dita affondano maggiormente nella cascata di capelli rosa di Mimi. Il respiro caldo della sua bocca contro la spalla lo intontisce un po’, prima di ricercarne lo sguardo: le iridi della ragazza lo scrutano, vispe nonostante il brusco risveglio, e Taichi espira rumorosamente, fingendosi seccato.

«Sei tu a sbavare, Taichi,» cinguetta Mimi sollevandosi, appoggiando il mento sulla mano e guardandolo finalmente alla stessa altezza. Le loro bocche si trovano ad un soffio di distanza. Ritrovarsi a chiedere se sia sbagliato baciarsi, alle prime luci dell’alba, è il pensiero principale che alberga le loro menti per la maggior parte del tempo.

In qualche parte della casa, qualcuno si è appena svegliato. Odono il mugugno disturbato di Yamato, la risata roca di Takeru – alcune ante della cucina sbattono, il frullatore inizia a creare un rumore continuo per i corridoi, raggiungendo persino loro. Nessuna eleva commenti quando Mimi, dopo una riunione particolarmente attiva, si alza per dormire nello stesso letto di Taichi. Forse, non sono interessati – forse, sperano soltanto di vedere il Digiprescelto un tempo loro leader sorridere ancora.

«Perché ti metti queste canottiere trasparenti, sono un pur sempre un adolescente, Mimi!»

La risata della ragazza è come una ventata d’aria fresca. Taichi percepisce immediatamente il cuore accelerare, lo stomaco stringersi, tuttavia per motivi differenti dalla paura che lo attanaglia ogni giorno dalla comparsa di Agumon, dopo un anno di silenzio. Si piega appena, il busto che sfiora il gomito di Mimi, le loro bocche che cozzano con un rumore umido e lo sbattere dei denti per un gesto goffo, al quale entrambi non sono poi così abituati. La bacia a lungo, passando le dita sul collo, lungo le spalle, artigliandole i fianchi e sollevando appena la canottiera della quale non potrebbe mai realmente lamentarsi, attirandola rudemente a sé.

Il gemito di Mimi appena pronunciato lo percuote, riempiendolo di un calore che temeva avere perduto irrimediabilmente. Si sente pieno quando lei gli è accanto, o quando la osserva a pochi passi da sé – raggiungibile soltanto allungando una mano, per afferrarle una ciocca di capelli, o tirarle un orecchio, scherzare con lei ed ammirare il broncio vistoso che si apre sul viso grazioso di Mimi ogni qualvolta Taichi riesce a colpire un punto scoperto, facendola innervosire.

«’ichi

Riapre le palpebre che non ricorda d’avere chiuso, guardando l’espressione divertita di Mimi poco lontana da sé, e sfiora il suo naso a punta con il proprio. La risatina che fa vibrare il suo cuore è femminile, anche se leggermente acuta, ed è consapevole che non sarebbe più riuscito a sostituire quel suono per il resto della vita.

Ne inspira il profumo di shampoo, affondando il naso nei capelli rosa, facendola ridere ancora. Quando le dita di Mimi gli abbracciano il collo, cullandolo contro di sé, Taichi chiude nuovamente gli occhi, rilassato.

«Oggi verrò a fare il tifo per te,» la divisa da cheerleader è piegata sulla sedia, vicino ad un paio di ponpon colorati e i calzoncini di Taichi. È una scena terribilmente quotidiana, il groppo che si stringe nella gola del ragazzo non è per niente doloroso. «Mi sono allenata, sai?»

«Lo so, i ragazzi della squadra non fanno altro che parlare di te, sono cotti.»

Se Mimi nota il fastidio nella voce, non lo da’ a vedere, e di questo Taichi è grato.

«E tu?»

Le iridi che lo osservano sono del medesimo colore della speranza che Takeru stringe tra le dita. Gli ricordano anche i prati dei campi da calcio, delle colline di Digiworld – degli occhi di Agumon. Sono cose piacevoli, Mimi è piacevole.

Mimi lo rende calmo, quando solo fino a poche settimane prima non ha conosciuto nient’altro che tempesta. Rappresenta un punto fisso nel caos al quale aggrapparsi non fa paura, non a colui che cerca nuovamente dentro di sé il coraggio per combattere e salvare un mondo che non lo accetta.

«Io cosa, Mimi?»

Le labbra che lo sfiorano ancora sono dischiuse, la lingua di Mimi lambisce la sua, mentre la mano piccola tocca gli addominali pronunciati in una carezza non casuale. Nessuno dei gesti di Mimi è compiuto per caso, ogni sua parola o movimento rappresentano il reale desiderio che quella ragazza nasconde dietro ai propri occhi.

Sincerità, ecco cosa gli sta chiedendo, senza dirlo ad alta voce.

«Se ci sarai tu, oggi, credo giocherò bene,» pronuncia rocamente e Mimi ride, più forte del solito, ma non meno realmente. Lo abbraccia di slancio, attorcigliandogli la vita con le gambe sottili, e qualcuno urla dalla cucina che è ora di alzarsi. A Taichi non importa, non quando la pelle di Mimi scalda la sua, non quando il respiro non è bloccato nella gola, non quando il mondo è finalmente più luminoso.

«Allora stavi proprio sbavando, eh, Taichi

E la risata roca che gli sfugge, questa volta, viene dal cuore.

Mimi è come una ventata d’aria fresca e mai – mai – Taichi chiuderebbe la finestra, impedendole di entrare.

 

 

N/a: Sto finalmente vedendo Digimon Adventure Tri e nel sapere che Mimi torna in Giappone appositamente per la partita di Tai mi ha ucciso. Sono una #michitrash dal più profondo del cuore, davvero. Non capisco perché nessuno veda la potenzialità di questi due.

È una cosina da nulla, un possibile missing-moments. Io li amo, amateli con me.

 

   
 
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