Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Heart_break    02/10/2016    1 recensioni
Ha inizio la storia che noi tutti aspettavamo: la storia di come Elsa e Jack si sono conosciuti. Due mondi diversi, separati da milioni di migliaia di anni luce di miglia si incontreranno per riportare la pace laddove un equilibrio è stato spezzato e minaccia tutto l'universo.
Siete pronti per l'avventura? Armatevi di fantasia e che la storia abbia inizio!
Consiglio: poiché si tratta di una songfic ''particolare'' (tende ad ispirarsi ai classici Disney), un piccolo appunto su come leggerla al 100%, allora:
[*titolo*] = ascoltare da dove inserita la canzone e leggere la storia contemporaneamente
[*titolo*] + testo = ascoltare e leggere canzone
Genere: Avventura, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Qualche giorno prima, ad Arendelle Elsa aveva appena ultimato la creazione di una pista di ghiaccio sulla quale far giocare i bambini del regno, quando si sentì quasi svenire. Si poggiò in fretta sul cornicione di legno della pista, mandando in allarme la dama che l'aveva accompagnata
«Sua maestà! Si sente bene?» 
«Sì sì» rispose la regina dei ghiacci rimettendosi in piedi «Devo aver abusato dei miei poteri, ma ora sto meglio.»
«Ne è sicura?» controbatté sempre la dama aiutando Elsa a camminare dopo che questa con un passo si ritrovò nuovamente a barcollare. 
«Certo. Torniamo a palazzo e mi raccomando, non una parola con Anna.» asserì la bionda suscitando come risposta un ''sì'' rammaricato da parte dell'accompagnatrice. 
Ad Elsa la strada fino alle porte del palazzo non era mai sembrata così lunga eppure, una volta entrata, si ritirò nello studio per compilare le carte di un lungo compito burocratico, lasciando come ordine al maggiordomo sulla porta di non essere disturbata se non in caso di estrema necessità. 
Finalmente sola, la regina cacciò un sospiro di sollievo: fortunatamente non aveva incontrato nessuno al quale, preoccupato nel vederla in quelle condizioni, avrebbe dovuto dare conto e sarebbe potuta andare avanti con il proprio dovere. 
«Elsa, Elsa dove sei?» gridava la principessa di Arendelle mentre perlustrava il castello porta dopo porta. 
«Principessa Anna, finalmente è arrivat-» 
«Avete visto mia sorella?» 
«Si trova nello studio del primo piano dell'ala ovest, milady» 
«Oh grazie!» rispose solare lei. 
[Let it go (piano version)] 

Arrivò a un passo dalla porta, in cui la regina stava lavorando, cacciò un breve sospiro, si diede coraggio e spalancò una delle due ante. Era passato poco tempo dalla riappacificazione delle due perciò a Anna ogni tanto le porte chiuse mettevano ancora un po' di malinconia, ma sapeva che ormai non avrebbe dovuto più pensare al passato. 
Entrò e trovò Elsa che dormiva, seduta sulla sedia e con la testa sulle braccia incrociate sopra la scrivania. Si avvicinò senza far rumore e, quando fu prossima al tavolo di legno rifinito fino all'ultimo dettaglio, notò la sorella reggere ancora in mano la penna con cui aveva lavorato e che sotto alle sue braccia era rimasto solo un foglio da compilare. Così glielo sfilò gentilmente. Ma il gesto della principessa fu troppo rapido, tanto che con un gomito colpì la pila di fogli completati facendoli cadere tutti a terra, a parte qualcuno che salvò con un'improbabile tecnica equilibrista. 
«Anna...» 
«Elsa!» rispose la principessa tentando di riordinare le carte «Scusa volevo finire di compilare il foglio che ti mancava e invece ho fatto un danno.» 
«Ah, tranquilla. Non è successo niente adesso ti aiuto io a risistem-» disse Elsa alzandosi dalla sedia e finendoci di nuovo sopra. 
«Elsa stai bene?» 
«Certo non preoccuparti» 
«Sicura? Non avrai preso di nuovo l'influenza? Hai mal di testa? Ti fa mele qualcos-» 
«No Anna sto bene. Andiamo a dormire vedrai che domani starò meglio... sono solo stanca.» 
«D'accordo.» La risposta di Anna era poco convinta, ma quest'ultima provò a fidarsi. 
Passarono i giorni ed Elsa continuò ad avere qualche momento di mancamento nell'arco della giornata. Poiché non voleva creare problemi, cercava di stare lontana da Anna e dai suoi nuovi amici fino a quando non venne scoperta dal simpatico pupazzo di neve da lei creato.
La regina di Arendelle uscì dal proprio studio, chiuse le porte e se ne allontanò. Ad un certo punto nel bel mezzo del vasto corridoio si sentì mancare e, per non cadere a terra, si appoggiò su di una parete senza accorgersi della presenza di un'armatura lì posta. Con la mano finì sul braccio di ferro che non si resse e cadde insieme a tutto il resto. Il rumore causato dalla caduta si ripeté con eco nel vuoto del palazzo, ma giunse primariamente all'udito di Olaf che camminava spensierato nei dintorni. La curiosità lo portò di corsa sul posto dove vide un'Elsa ad occhi chiusi nel tentativo di alzarsi in piedi.
«Elsa!»
«...Olaf sei tu?» 
«Sì che ti succede?» 
«Niente... c'era quest'armatura in mezzo che non avevo visto e ...» 
Il pupazzo di neve aiutò la bionda ad alzarsi e questa se ne distanziò frettolosamente, lasciandolo, dopo averlo rassicurato con qualche scusa. 
Più avanti nel proprio cammino all'interno del palazzo, Olaf incrociò Anna che - probabilmente dopo essere scivolata lungo la ringhiera delle scale per arrivare al piano inferiore – cercava di risistemare una fila di armature
«O-olaf! Non è successo niente stavo... stavo sistemando l'attrezzatura meglio...» 
«Che strano» disse sinceramente il pupazzo glaciale «prima anche tua sorella stava sistemando un'armatura. Certo che voi s-» 
«Intendi Elsa?» 
«Certo quante sorelle hai, sennò?» 
«Cioè no... vorrei sapere cosa è successo?» 
Olaf raccontò quello che aveva visto pochi minuti prima mandando in allarme l'amica. 
«Presto, dimmi in che direzione stava andando!» 
«Ecco... mi sembra che si stesse dirigendo di là ...» e si accompagnò con i gesti. Anna sparì dalla sua vista in un lampo, dopo aver ammassato tutte le ferraglie in un unico cumulo «Olaf pensaci tu a sistemarle, poi chiama Kris e digli di cercarmi!» 
Quelle parole scomparvero come il vento. Il pupazzo animato sistemò non meglio della ragazza le armature ed andò di corsa a cercare Kristoff. 
Da lontano poteva vederla camminare insicura di ogni passo che compiva
«Elsa, aspetta!» urlò la sorella più piccola lasciando che l'altra, colta alla sprovvista interrompesse la propria camminata. 
Elsa si voltò e guardò dritta negli occhi Anna, per poi cadere a terra priva di sensi. 

Buio. 
Sforzò di più gli occhi ed iniziò prima a vedere il soffitto, poi ad udire delle voci senza capire cosa dicessero. Alla fine anche i suoni si distinsero e divennero parole.
Elsa si sollevò con la schiena dal letto, facendo scivolare in avanti le coperte che le stavano tenendo caldo. 
«Guarda si è svegliata.» Era Kristoff che riuscì a vedere la bionda muoversi. Di fronte a lui Anna che dava le spalle a quest'ultima si voltò «Elsa!» buttandosi a capofitto sul letto sino a raggiungerla per abbracciarla. 
«Sua maestà, abbiamo un problema.» Una voce quasi sconosciuta proveniente da un essere tondo e basso si fece avanti e interruppe quel momento di affetto. 
La regina si discostò con garbo dalla sorella guardando a terra all'angolo del letto il re dei troll e disse «E ha a che fare con la mia salute, giusto?» 
Gran papà le rispose «È certo che la vostra salute ne stia risentendo... non riesco ancora a capirne il perché, ma si tratta di un problema collegato a un fatto strano avvenuto non molti giorni fa...» 
«Che fatto?» chiesero curiosi all'unisono. 
«I ghiacciai delle Ollie sono scomparsi all'improvviso.» 
«Come sarebbe ''scomparsi''?» di nuovo tutti insieme. 
«Questo non so spiegarmelo nemmeno io, ma è così.» Il troll proseguì ribadendo il proprio timore per una minaccia mai occorsa prima. 
Elsa interruppe la discussione «Se le cose stanno così, allora non mi resta che andare a vedere ... oggi stesso partirò per le Oll-» ma venne a sua volta interrotta da Anna «No! Non puoi! Non te lo permetterò nelle tue condizioni!» 
«Ma Anna, è mio dovere assicurarmi che non ci siano problemi nel regno tanto più se fossero collegati a me...» 
«Elsa, tua sorella ha ragione: non puoi andare in giro se a mala pena ti reggi in piedi. E poi ti sbagli perché è mio dovere in quanto spacca-ghiacci reale scoprire cosa stia succedendo ai ghiacciai del regno. Sarò io a partire.» rispose Kristoff. 
«Ma...» 
«Basta ''ma'', ci siamo noi» fece Anna rivolta verso la sorella e poi verso il proprio fidanzato «... verrò anch'io con te, Kris.» Questi non ebbe il tempo di controbattere che Gran papà si intromise «Se posso... suggerirei di partire domani, ormai il sole sta per tramontare. Sarà meglio che aspettiate l'alba.»
Il mattino seguente, con l'alba ancora lontana dall'estendersi su Arendelle, fuori dalle mura del castello Anna e Kristoff salutavano Elsa e Olaf, accompagnati da un'atmosfera bluastra e silenziosa.
La regina, avvolta in un mantello che la ricopriva dalla testa ai piedi fu la prima ad interrompere il silenzio «Mi raccomando, non esitate a tornare indietro se ci dovessero essere problemi...» 
«Sissignora... piuttosto, vedi di riguardarti.» fece Anna. 
Kristoff, nel frattempo aveva finito di sistemare gli ultimi bagagli sul carro guidato da Sven «Tranquille, vi ritroverete presto. Adesso però, dobbiamo andare Anna. Il viaggio non sarà lunghissimo, ma abbiamo comunque bisogno di tempo per raggiungere le Ollie.»
Gli ultimi saluti e i due fidanzatini salirono a bordo del carro e si allontanarono fino a dissolversi.
«Elsa, non aver paura ti proteggerò io!» 
«Grazie Olaf.» sorrise lei «... torniamo dentro.» 
Mentre rientravano, ad Elsa vennero in mente le parole del re dei troll della sera precedente, quando lei stessa gli chiese in privato delle informazioni in più 
«Sua maestà, penso che abbiate capito che ci sia qualcosa di misterioso in questa faccenda... non mi scambiereste per un pazzo se vi dicessi che credo si tratti di una minaccia che proviene non da terre lontane, ma da mondi lontani.» 
«No, mi fido del vostro giudizio ed è per questo che vorrei sapere come mai abbiate mandato in pericolo le persone a me più care!» 
«Mobilitare l'esercito avrebbe destato dei sospetti e spaventato la popolazione... in questo modo la faccenda sarà più riservata e in particolare, ho la sensazione che, qualunque sia la minaccia, voglia arrivare a voi. Mandarvi in avanscoperta sarebbe un errore di cui me ne pentirei fortemente. Se la cosa vi tranquillizza, sappiate che Bulda andrà con loro e in caso di pericolo li costringerà a tornare indietro.» 

 Un sospiro di sollievo precedette le parole della regina «... sono quasi più tranquilla.» 



Nota dell'autrice: questi sono i primi due capitoli. In realtà sono molto più avanti con la stesura rispetto alla pubblicazione, ma al momento sento il bisogno di concludere la storia prima di postare altri capitoli. So che (almeno... se vi è piaciuto fino ad ora ciò che ho scritto) vi possa sembrare crudele aver piazzato subito due capitoli per poi sparire, ma ho compiuto quest'atto sinistro per (sperare di) darmi una smossa o non finisco più la fanfictiooooooooooooon 
Non abbiate timore comunque, perché non appena avrò scritto la parola ''fine'', pubblicherò celermente. 
   
 
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