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Autore: flashfrosty23    02/10/2016    2 recensioni
Quali effetti domino porterà il Flashpoint? Cosa succedrebbe se una persona in particolare ne rimanesse coinvolta?
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Barry Allen, Caitlin Snow, Cisco Ramon, Iris West, Joe West
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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I'm so sorry. I'm so selfish.



 
“Dannazione, a causa del temporale è andata via la corrente.” Imprecò Iris.  Rivolse lo sguardo contro il lato sinistro del parcheggio e sollevò la mano di riflesso. Tastò con i polpastrelli la superficie solida al suo fianco nel vano tentativo di trovare un interruttore, una presa, o qualsiasi cosa potesse essergli utile, ma non vi trovò nulla.

“Restate uniti. Potrebbe essere ovunque, non me lo perdonerei se vi succedesse qualcosa.” Mormorò Barry. Sfregò con insistenza le mani l’un con l’altra, finché non si creò un perfetto gioco di luci tra di esse. Una luminosa, seppur lieve, scarica di luce che permise a ciascuno di mettere a fuoco il pavimento sottostante.

“Perché mai avrebbe dovuto portarci in un parcheggio?” Domandò Joe, mettendo in risalto ciò che ognuno di loro si era domandato in quel preciso istante.

D’un tratto, un tratto del parcheggio venne illuminato da un accecante squarcio di luce. Tutti i presenti si coprirono il volto con il palmo della mano per evitare di rimanere abbagliati da quella fonte tanto luminosa. Cisco sentì un lieve colpetto alla scarpa e sussultò. Si abbassò e rimase stupito da ciò che vi trovò. Una piccola torcia era posizionata al suo fianco. La prese senza alcuna esitazione, e a sua gran sorpresa la vide funzionare sotto al suo tocco. Barry si avvicinò non appena vide l’oggetto luminoso tra le dita dell’amico. L’afferrò e lo gettò con violenza sul pavimento. Qualsiasi cosa gli fosse stata data, era lì per una ragione esatta.

“Cisco, è una trappola. Dobbiamo andarcene.” Affermò Barry. Si avvicinò alla maniglia della porta e premette verso l’esterno con insistenza. All’ennesimo tentativo scaraventò il proprio corpo contro la superficie in ferro della porta ed Intimò Cisco e Joe a fare lo stesso.

“Aspettate. Dov’è Caitlin?” Domandò Iris. Il tono della voce, era misto alla preoccupazione. Si guardò intorno freneticamente e non appena vide la luce alle sue spalle lasciare spazio all’oscurità della notte, si mise in cerca della torcia. Le mani erano rivolte contro il buio della stanza. Senza luce erano del tutto vulnerabili.

“Caitlin!” Urlò Cisco, senza curarsi di fare silenzio. Si distaccò dalla porta in ferro e si mise in cerca dell’amica. Le mani chiuse a coppa per tentare di farle arrivare quel grido di aiuto. Un passo dietro l’altro per tentare di diminuire la distanza che l’aveva separata dal gruppo. Due mani salde lo afferrarono e lo costrinsero a voltarsi.

“Cisco, la ritroveremo. Devi stare calmo. La riporteremo con noi.” Fece Joe. Tentò di mantenere saldi i suoi nervi e di non lasciarsi andare ai suoi timori più grandi. La paura e lo sconforto stavano avendo la meglio sulla lucidità del ragazzo e non sarebbe stato né il luogo, né il momento adatto per dare di matto. “Non è vero, Barry?” Pregava affinché suo figlio avesse compiuto il suo stesso ragionamento. Ma non ricevette alcuna risposta di incoraggiamento se non un lieve colpo della porta. “Barry?”

“Barry?” Domandò, questa volta, Iris. Accese la torcia e lo ritrovò con la fronte rivolta contro la superficie, fredda e sporca, della porta, il pugno che batteva di tanto in tanto su quest’ultima. “Che ti succede?” Si mise al suo fianco e con le dita della mano libera gli afferrò con delicatezza il mento. “Parlami.” Lo costrinse a voltarsi e ad aprire gli occhi.

“E’ colpa mia.” Ammise Barry. Si spostò la maschera dal viso e rivelò il suo vero volto. Le lacrime agli occhi gli incorniciavano il viso. Iris lo guardò per qualche breve istante e constatò quanto doveva non aver dormito in quei giorni. Il senso di colpa lo stava divorando e finalmente stava sfogando quei sentimenti repressi. “Dottor Alchemy è qui a causa della scelta più egoistica della mia vita. Caitlin è in pericolo, ancora una volta e noi non abbiamo la benché minima idea di dove sia. E vi ho portato qui. Ho messo a rischio le vostre vite, perché dovevo rimediare agli errori che ho commesso.”

Caitlin sapeva esattamente quali erano i rischi.” Fece Cisco, mostrando un barlume di lucidità. Si distaccò con cautela da Joe e si avvicinò all’amico. “Ed anche noi.” Gli appoggiò una mano sulla spalla, in segno di conforto e lo avvicinò, per stringerlo in un abbraccio. “E’ una tosta, Barry.

"Dobbiamo riportarla con noi.” Mormorò Barry. Ricambiò la stretta e si distaccò lentamente dall’amico. Le immagini di Caitlin durante il Flashpoint erano ancora evidenti nella sua mente. Il rapporto burrascoso che condivideva con sua madre e l’intervento del dottor Alchemy nel tentativo di renderla un metaumano rinchiudendola in una cella congelante l’avevano reso più protettivo nei suoi confronti. “E’ complicato da spiegare, ma ha bisogno di lei.”

Allora non perdiamo tempo.” Affermò Joe. Si guadagnò un’occhiata da Iris e a malincuore la ignorò. Sollevò la pistola e la punto contro un’auto parcheggiata in lontananza. Premette il grilletto e in una manciata di secondi si sentì Il rumore del vetro andato in frantumi. “Ti stiamo aspettando.”

Un rumore di passi echeggiò in lontananza. Immediatamente Barry e Cisco si fecero avanti, il primo sollevò il braccio e intimò Iris a farsi indietro. Il secondo si mise gli occhiali e sollevò la mano, creando una lieve spirale che presto si tramutò in una vera e propria breccia verso un’altra dimensione.

Però, sei migliorato.” Constatò Joe. Cisco si trattene dal lasciarsi andare ad un lieve sorriso e finse di esserne noncurante. “Questo? Niente di che.” Gli fece l’altro in risposta. Entrambi si guadagnarono un’occhiataccia da Iris. In un’altra situazione probabilmente l’avrebbero considerato esilarante, ma ciascuno di loro non si lasciò andare ad alcuna traccia di ilarità.

Ben fatto, Barry.” Fece una voce dall’altro capo del parcheggio. I passi cessarono non appena si sentì il suono della sua voce echeggiare in quello spazio. Barry percepì un brivido percorrergli la colonna vertebrale. Proprio come l’ultima volta era in grado di mettere in discussione le sue capacità. “Vedo che hai messo in piedi anche in questa linea temporale la tua piccola combriccola.

E’ l’ora di tornare a casa.” Affermò Barry. La sicurezza che aveva acquisito in quei minuti stava scemando. Il suo stesso corpo era indolenzito a causa delle gambe divenute fin troppo tremanti. Iris doveva essersene resa conto perché gli prese la mano e la strinse con la propria per infondergli coraggio. “Sappiamo entrambi che questa non è la linea temporale che ti appartiene, perciò perché continuare?

Oh, ma perché devo presentarti la mia di combriccola.” Fece l’uomo. Il volto finalmente scoperto per via della flebile luce che vi entrava dalla finestra. Si tolse gli occhiali e fece intravedere il suo sguardo, come sempre, vigile e attento. “Dico bene, Frost?” Sottolineò il suo nome con lentezza. Quasi volesse osservare lo stupore farsi largo sul volto di Barry.

Frost?” Domandò Cisco, che fino a quel momento era rimasto in silenzio. Si tolse gli occhiali ed aggrottò le sopracciglia per via di quel nomignolo. Non si aspettava che l’uomo fosse a conoscenza dei loro trascorsi su Terra-due. Sperava vivamente che Barry gliene avesse parlato e si riferisse all’episodio con Zoom. Non poteva averla spinta tra le braccia dell’oscurità. Ne era certo, Caitlin non possedeva il gene che glielo permettesse.

Non potresti spiegarlo meglio.” Constatò una voce al suo fianco. Cisco non poté fare a meno di notare il gelo proveniente dalla sua voce, questi non era niente in confronto al suo aspetto. Era identica all’ultima volta che l’aveva vista. La sua sola presenza era in grado di abbassare di dieci tacche la temperatura della stanza, ed i suoi occhi non avevano niente che mostrasse un barlume di umanità.

Non farlo.” Sussurrò Barry, senza curarsi della sua dignità. Si inginocchiò a terra e prese un lungo sospiro. “Ti scongiuro di non farlo.” Ripeté Barry, come se fosse un mantra. L’avrebbe distrutto ed avrebbe utilizzato qualsiasi arma fosse a sua disposizione per portare a termine quella promessa.

Sai già cosa voglio fare. Vedo che hai preso appunti dall’ultima volta.” Domandò Dottor Alchemy. Si avvicinò al corpo del ragazzo e gli afferrò la nuca, gettandogli la testa all’indietro. Immediatamente Cisco, Joe e Iris gli si precipitarono di fianco. “Io non lo farei. Frost? Divertiti.” Ordinò l’uomo, non appena vide Cisco sollevare ancora una volta la mano “Ora.”

Caitlin, o meglio, Killer Frost gettò il corpo di una donna contro il pavimento. Le dita erano premute attorno alla gola e la donna le stringeva con insistenza, nel vano tentativo di allentare la presa. “Caitlin, tesoro.” Mormorò la donna, tentando di far tornare in sé la figlia. “Questa non sei tu.” Le guance della donna dalla chioma castana erano solcate dalle lacrime, il corpo le sussultava in preda ai singhiozzi.

Cait, non permettergli di controllarti.” Gridò Barry, correndole incontro. Le si affianco e le poggiò la mano sul braccio. Inavvertitamente sentì le dita gelarsi per via di quel tocco ed una smorfia gli comparve in viso a causa del dolore. Iris sussultò non appena lo vide cambiare espressione, prese la pistola dalla tasca e la mise dietro la schiena, pronta a sparare, in caso qualcosa fosse andato terribilmente storto. “Non lasciare che lui ti controlli, non permettergli di portarti via la tua umanità.”

Entrambi abbiamo conosciuto i nostri rispettivi doppelganger. Erano persone orribili, uccidevano per divertimento. Noi non siamo come loro.” Mormorò Cisco, posandosi al fianco libero dell’amica. Tentò di non mostrarsi spaventato. Voleva privarla di quella sofferenza che l’avrebbe accompagnata per il resto della sua vita. Nessuno era in grado di aggiungere altro, la tensione nell’aria era tangibile.

La ragazza sollevò il palmo della mano e creò un cristallo perfetto, una lieve traccia di esitazione le comparve in viso, nel suo sguardo vi si leggeva sconforto e turbamento. Si trattò di una manciata di secondi, dopodiché si sollevò quel muro di ghiaccio che l’aveva accompagnata sin dall’inizio, e scaraventò l’enorme lancia di ghiaccio contro il petto della madre. “Non mi hai mai chiamata tesoro.” Una lacrima calda le scese lungo la guancia, prese sua madre per il colletto della maglia e il corpo senza vita si gelò al suo tocco. In seguito avanzò di qualche passo, allontanandosi da quelli che un tempo erano stati i migliori amici della vecchia sé stessa, tenne sua madre e la trascinò contro il pavimento. Dopodiché la sua espressione cambiò, un sorriso le si dipinse in volto, e scaraventò sua madre contro la breccia.
 
No.” Mormorò Barry, tentando di non permettere alla voce di tradire le sue emozioni. “No.” Ripeté ancora una volta, tentando di deglutire il groppo che gli si era formato in gola. “Cos’hai fatto?” Urlò, colpendo in pieno volto l’uomo che le aveva appena rovinato la vita, che l’aveva privata del suo affetto e della sua dolcezza. Verso l’uomo che aveva reso il cuore di Caitlin Snow, letteralmente, freddo come il ghiaccio.



 

 


Ehi! Spero che abbiate letto fino alla fine.
Questa os è nata per caso. So che probabilmente le cose non andranno mai così. Ma me lo auguro davvero,
il destino di Caitlin è segnato. Un giorno diventerà Killer Frost e penso che manchi poco ormai, se non accadrà durante la terza stagione, sicuramente accadrà nella quarta. Sono una grande appassionata degli snowbarry, ma non volevo creare qualcosa di troppo irrealistico, perciò ci sono parecchi accenni westallen. Ho lasciato poche risposte riguardanti gli avvenimenti del Flashpoint perchè voglio che siate voi a darvi una risposta. Qualsiasi cosa voi immaginiate può essere realmente accaduta.
Un bacio!
   
 
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