Tacque per qualche secondo che a me parve eterno, guardandomi prima e guardando il pavimento dopo, per poi riuscire a tenere alto lo sguardo su di me e annuire.
-Io sarķ tuo marito allora- disse, inizialmente a bassa voce , per poi alzarla e prendermi la mano, sorridendo, cosa che mi fece sorridere a mia volta di pura gioia.
-Promesso?- chiesi, stringendo la sua mano e avvicinandomela al petto
-Promesso- rispose lui con tono dolce e rassicurante, portandomi ad avvicinarmi maggiormente e ad appoggiare la testa sulla sua spalla.