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Autore: Dany Art 99    03/10/2016    0 recensioni
Heyla! Questa è la mia seconda storia in questo meraviglioso e pazzo fandom e si incentra su una della mie OTP ovvero la PRUCAN ! YEEE PRUCANNNNNN. ok la smetto.
Comunque la storia è dedicata alla mia prussia (lei sa cosa intendo) e parla di un momento di smarrimento dell'albino che cerca di affogare nell'alcol ma camminando trova la porta di Canada aperta e ci entra. quello che succederà potrete scoprirlo solo leggendo!
detto questo. Veeee
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Canada/Matthew Williams, Inghilterra/Arthur Kirkland, Prussia/Gilbert Beilschmidt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie '*hETALIA fAN fICTION*'
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Veeee! Popolo di Efp amante di Hetaliaaaaaaa. shono tornata con la mia seconda storia su questo fandom.. ed è una PRUCAN! **squillino le trombe.
sarei davvero grata se mi lasciaste una recensione dove dite che ne pensate e magari a che coppie vorreste che scrivessi! Sono aperta a suggerimenti!
un bacione, buona lettura.
[Revisionato]

QUESTA STORIA é DEDICATA ALLA MIA PRUSSIA, LEI SA XD




Canada era sempre stato considerato come un fantasma.
Viveva nell'ombra di suo fratello America e non era mai al centro dell'attenzione... ma a lui andava bene così.
Gilbert lo capiva.
Lui effettivamente non doveva nemmeno essere in vita... insomma il suo meraviglioso regno di Prussia non c'era più ma probabilmente il caso non lo aveva ancora fatto scomparire per via della sua meravigliosa bellezza che avrebbe sicuramente privato al mondo di una delle sue creazioni migliori.
In effetti loro due erano l'esatto opposto.
Chiuso in se stesso, estroverso.
Insicuro di se stesso, egocentrico.
Calmo, pazzamente anormale.
Ma erano entrambi soli e questo li univa.

Anche quella sera Canada era da solo, stretto al suo Kumajirou, sul letto a leggere un libro come faceva ogni sera.
Di certo non sarebbe uscito con gli altri, non lo invitavano mai.
Soffiò sul ciuffo che continuava a cadergli davanti agli occhi e gli impediva di leggere facilmente quando ad un certo punto qualcuno bussò alla porta.
Matthew si alzò inarcando un sopracciglio. Qualcuno stava bussando alla porta? Proprio alla sua?
Poggiò la mano sulla maniglia e l'abbassò. Mai si sarebbe immaginato di trovare un Prussia palesemente ubriaco che lo guardava con gli occhi socchiusi e una bottiglia mezza vuota di qualche superalcolico in mano.
-Gilbert?- mormorò Canada sgranando gli occhi, Prussia fece qualche movimento sconnesso per poi poggiare gli occhi in quelli viola del ragazzo e mormorare -proprio... te cercavo Canadino!- disse ridacchiando per poi entrare di prepotenza nella camera facendo scansare il biondo che lo guardò inarcando un sopracciglio, poi scosse la testa e chiuse la porta.
-Cosa volevi Gilbert?- mormorò avvicinandosi ma Prussia non lo degnava di una minima attenzione; aveva poggiato la bottiglia sul comodino sopra il libro che stava leggendo Canada e si era tolto le scarpe per poi crogiolarsi letteralmente sul letto del canadese guardando il soffitto.
Matthew sbuffò e si avvicinò all'albino ripetendo la frase, -volevo vederti! Dovresti... sentirti molto fortunato che il fantastico me... voglia vederti!- mormorò cercando di tirarsi su con la schiena senza successo.
Canada fece un sospiro e gli si avvicinò abbracciandolo in vita per tirarlo su con la schiena e mettergli meglio il cuscino dietro la schiena.
-E perchè volevi vedermi Gilbert?- mormorò lentamente guardandolo, -veramente... non me lo ricordo più- disse per poi mettersi a ridere senza alcun ritegno tenendosi il petto.
-Beh... puoi dormire sul mio letto, ne hai bisogno Prussia- disse Canada tirandogli via la coperta da sotto per poi coprirlo e rimboccargliela.
Prima che però si tirasse su Prussia lo afferrò per il colletto della felpa rossa che teneva sempre e gli stampò un bacio sulle labbra. Poi si staccò di scatto, con un sorriso decisamente ebete e decisamente sbronzo.
Canada arrossì e cadde all'indietro poggiandosi le dita sulle labbra con gli occhi sgranati.
-Che..che.. che..hai..?- cominciò a balbettare, -keseseseee non sai cos'è un bacio biondino?- disse lui guardandolo con la testa poggiata alla mano.
-Si.. che lo so- disse Canada ancora a terra, -ma era.. il mio primo... - non finì la frase che Prussia scese dal letto (cadde in realtà ma a lui non piace raccontarlo) con poca grazia e gli si avvicinò.
-Il tuo primo bacio biondino? Sei anche carino … non credevo- disse lui guardandolo e sfiorandogli la testa, -nessuno.. mi nota di solito... quindi non ho avute molte occasioni. Ora dormi- disse Canada girando il volto verso il pavimento a disagio.
Prussia sbuffò seccato e gli prese il mento fra due dita per guardarlo negli occhi, -tu sei bello biondino, sono contento di essere stato il tuo primo bacio... per quanto tu dovresti essere ormai morto a terra per la felicità di aver baciato il fantastico me. Quindi.. cadi a terra?- disse lui sorridendo leggermente.
Canada ridacchiò e lo guardò, era bello anche lui... gli occhi rossi lo stavano scrutando, lo stavano vedendo, cosa che a Canada mancava molto.
-Io parlavo sul serio sai? Sulla questione di buttarti a terra per la felicità- disse Prussia inarcando un bianco sopracciglio, Canada a quel punto fece qualcosa che non aveva mai fatto in vita sua.
Essere coraggioso.
Prese per il colletto della camicia Gilbert e lo spinse contro di sè facendo incontrare di nuovo le loro labbra.
Prussia per un momento rimase completamente allibito, poi avvertì la morbidezza e il calore delle labbra del biondo sotto di lui, le sue mani che gli artigliavano con forza la camicia e non pensò più.
Matthew si sentì stringere in un abbraccio e prese ancora un po' di coraggio e lasciò la sua camicia per circondargli il collo con le braccia mentre il tedesco sfiorava con la lingua il suo labbro inferiore.
Era tutto nuovo per Canada e gli piaceva.
Prussia si staccò di netto e Canada lo seguì quasi a volere continuare quel contatto -hey hey hey biondino... ti stai prendendo troppo del meraviglioso me- disse ridacchiando l'albino prima di posarli un altro bacio sul naso.
-Ma tu non eri ubriaco?Sembri abbastanza in te- mormorò Canada guardandolo con un sopracciglio biondo alzato ma con le braccia ancora intorno al suo collo.
-Ho solo bevuto.. qualche bicchiere... o qualche bottiglia non mi ricordo- disse lui ridacchiando, poi sembrò pensarci su e guardò il biondo -reggo.. abbastanza bene l'alcool..- disse dopo.
Canada lo guardò e si alzò portandolo con sè, tolse Kumajirou dal letto poggiandolo sul pavimento mentre Gilbird si posava sopra la sua testa e portò quasi di peso Prussia di nuovo sul letto.
-Ecco qui.. - disse ricoprendolo di nuovo, ma il tedesco proprio non ne voleva sapere e si tolse la coperta con un paio di calci per poi sedersi con la schiena sul muro.
Canada sospirò ma con un lieve sorriso, -e perchè ti sei ubriacato Gilbert?- mormorò sedendosi al suo fianco poggiando la testa sul muro.
-Avevo solamente voglia di non pensare a nulla... sopratutto alla mia Prussia... a mio fratello che si innamora e se ne va ... di nuovo... a tutto. Voglio distrarmi ed essendo da solo visto che tutti non mi reputano importante visto che non ho più una terra... l'alcool è un buon alleato, ammettiamolo … è molto più sicuro delle persone. Almeno si tiene le sue supposizioni e i suoi pensieri per sè- disse ridacchiando per poi riprendere la bottiglia.
Voleva farsi un altro sorsetto ma la mano di Canada gli bloccò il braccio con una lieve presa sul polso, -per me tu sei importante... se hai bisogno... non ti serve l'alcool- disse lui con una flebile voce.
Prussia lo guardò poi guardò la bottiglia e la posò accompagnato dalla mano di Canada, -tu potresti essere davvero una distrazione migliore di quella bottiglia Matthew- disse con un sussurro.
Aveva ancora gli occhi lucidi e le guance rosse ma per il biondo era la cosa più bella che avesse mai visto, anche perchè stava guardando LUI e non gli altri, ma proprio LUI.
Canada sorrise e chinò la testa mollando la mano dal suo polso ma prima che potesse fare nient'altro si ritrovò disteso sul letto con Gilbert sopra di lui a cavalcioni.
-Che.. Gilb.. - cominciò a balbettare Canada rosso in volto mentre l'altro ubriaco lo guardava con sguardo da leone affamato.
-Shh.. fatti guardare per qualche momento- disse prima di sfilargli gli occhiali per appoggiarli sul comodino, -non c'è... niente da guardare- mormorò Canada.
-No invece. Ci sei tu- disse prima di posargli un bacio sulla tempia, uno sulle labbra e infine sul collo, allargando il collo della maglia.
Canada fremette qualche momento ma lo strinse a sè, questo contatto così caloroso colse impreparato Prussia che si alzò leggermente.
Gilbert continuava a guardarlo con quegli occhi color sangue in attesa di un qualsiasi segno che celasse una specie di risposta ma Canada si limitava ad osservarlo e basta con quegli occhioni da cerbiatto color ametista.
Poi ad un tratto disse -perchè hai voluto vedermi Prussia?-, Gilbert lo guardò e si mise a ridacchiare stringendolo.
-Volevo vederti perchè volevo farlo. Non ci deve essere sempre un perchè a tutto biondino- disse prima di afferrargli il mento per ribaciarlo.
In un primo momento Matthew cercò quasi di ritrarsi ancora troppo incredulo per tutta quella situazione, poi si lasciò andare e lo baciò anche lui.
Per una volta era Lui ad essere notato, era Lui ad essere baciato... era Lui al centro dell'attenzione di una persona e non suo fratello.
Gilbert gli poggiò le mani sui fianchi stringendo con forza l'orlo della felpa per poi infilargli le mani sotto per sfiorargli il petto.
Prima di sfilarla del tutto gli sussurrò all'orecchio -ho sempre adorato questa felpa..- disse poi gliela tolse lasciando scoperto il petto tonico e magro del ragazzo che arrossì e cercò di coprirsi a stento con le braccia.
-Mein Gott Canada. Perchè diavolo non mostri mai questo fisico?- disse scioccato Gilbert lasciando cadere la felpa a terra per poi bloccare le braccia del ragazzo sopra la sua testa mozzando i suoi tentativi inutili.
Canada lo guardava, sapeva che in un certo senso era sbagliato, che lui era ubriaco e forse si sarebbe pentito la mattina dopo... ma desiderava quella nazione insieme a lui più di ogni altra cosa in quel momento.
Per i ripensamenti ci sarebbe stato tempo il giorno seguente.
-Io.. mi.. vergogno- disse diventando ancora più rosso e in imbarazzo, -non farlo. Gott non farlo- disse riavvicinandosi e ricominciando a baciarlo sfiorandogli i fianchi e stringendolo a sè.
La mani di Canada che avevano perso un po' del loro tremore riuscirono a sfilare asola per asola i bottoni della camicia di Prussia che se la sfilò velocemente cercando di non separarsi mai dalle labbra dolci del ragazzo sotto di lui.
Anche gli altri vestiti raggiunsero presto la felpa rossa di Canada e la camicia dell'albino e le due nazioni si strinsero assieme sotto le coperte sul letto nel minore.
Quando arrivarono al compimento dell'atto che li avrebbe uniti, però, Prussia decise di fermarsi in un attimo di razionalità, non poteva farlo, non poteva essere la prima volta di quel ragazzino... alla fine un giorno o un altro lo avrebbe lasciato, lui sarebbe scomparso e lui.. come si sarebbe sentito Matthew?
L'alcool ormai era sparito dal suo corpo.. ma non la voglia che aveva di quel piccolo sotto di lui.
Ma non poteva rovinare tutto.
Non con lui.
Canada lo vide fermarsi e farsi serio in volto e gli posò entrambe le mani sulle guance per farsi guardare, intuendo cosa stesse passando nella mente dell'albino.
Lo fissò negli occhi lievemente socchiusi e disse solamente -baciami. Voglio che tu mi bacia Gilbert- disse per poi spingerlo verso di sé.
Prussia lo lasciò fare e lo baciò a fondo, godendosi ogni momento con l'altro, a toccare e baciare la sua pelle, a spingersi dentro di lui.
Ci sarebbe stato lui d'ora in poi per quel biondino canadese.

 

*****

 

Lui non aveva mai dormito molto la notte... recuperava solitamente le ore dormicchiando fino a mezzogiorno; e quella mattina non era stato da meno.
Dalla finestra entrava nella stanza un filo di luce del primo mattino, lasciando la luce necessaria per osservarlo al meglio.
Canada era disteso di lato, un braccio piegato sotto il cuscino, l'altro abbandonato sul fianco mentre il ciuffo a rigolo era posato sulla guancia.
Prussia lo stava osservando da ormai due ore, sfiorandogli con il dorso della mano lo zigomo e la spalla fino al fianco che si alzava e si abbassava al ritmo del respiro lento del ragazzo.
Gli diede un bacio in fronte e Canada aprì un occhio, poi l'altro con un leggero sorriso in volto e sbadigliò rannicchiandosi su se stesso.
-Buongiorno Gilbert- mugolò lui girandosi per incontrare col viso il petto albino del ragazzo -Guten Morgen Matthew- rispose lui continuando ad accarezzargli i capelli fino a scendere sulla schiena del ragazzo.
-Non tagliarli mai.. sono belli così lunghi- mormorò ad un tratto portandosene una ciocca alla bocca , le guance del biondo si tinsero di un rosso acceso e cercò di non farlo notare affondando il viso nel suo petto per poi abbracciarlo.
-Che ne dici se dormiamo per un altro paio di orette?- mormorò ad un certo punto Prussia, -direi che sono d'accordo- disse Canada sorridendo e così abbracciati si addormentarono.

 

******

 

Nel momento in cui America era uscito dalla stanza di Iggy aveva solo un pensiero in testa, quello di parlare con suo fratello, dopo una chiacchierata (e parecchio altro, di poco casto e che comportava essere svestiti) aveva capito che il fratello meritava più attenzioni... insomma molte volte era capitato che lo eclissasse ma non era sua intenzione! Insomma... un po' tutti venivano eclissati dall'eroe indiscusso del mondo, ma no! Canada era suo fratello e non poteva permetterlo.
Andò a passo sicuro in camera sua e aprì la porta velocemente ripassandosi a mente il discorso che gli avrebbe fatto.
Si fermò di colpo vedendo la scena che gli si parava davanti.
Suo fratello. Il SUO FRATELLINO. Era abbracciato con Prussia.
Ed erano entrambi addormentati. E svestiti.
Svestiti.
Molto Svestiti.
Si disse di fare un respiro; un vero eroe si vedeva anche in quelle situazioni no?Però la prima idea che gli passò per la testa era quella di spaccare la testa al tedesco..ma poi vide il sorriso che imperlava il viso del fratello così sincero.. e tranquillo e decide cosa fare.
Uscì dalla stanza e chiuse la porta alle sue spalle poggiando la testa al legno.
-Bravo il mio fratellino- mormorò prima di sorridere lievemente e camminare di nuovo verso la stanza dell'inglese che aveva lasciato addormentato sul letto con la sua giacca da aviatore addosso.

Si erano ritrovati nella solitudine e quel legame era molto più forte della morte.



eccoci alla fine :) passate anche sul mio profilo dove vi attende una usuk rossissima *huhuhuhhuhuhuh* 
e ricordatevi di recensire e dirmi le voestre Otp!
Un bacione, Dany

   
 
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