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Autore: Clover    02/04/2005    17 recensioni
L’angelo,se così si poteva definire, chinò la testa da un lato e con voce sensuale ma allo stesso tempo agghiacciante rispose “Sono il tuo angelo custode...” “Ma non prendermi in giro! Gli angeli custodi non sono così…dimmi chi sei!” Che razza di angelo era? Gli angeli non erano quelle creature celesti, evanescenti, che donavano pace e sicurezza? Questo era completamente diverso. L’opposto! La guardò con noncuranza, poi disse “Non mi credi eh…vediamo..”, la ragazza attendeva impaziente, “te lo dico soltanto se mi baci.” le disse lui malizioso.
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Parole perse da tempo

                                         Parole perse da tempo.

 

                                          Ma chi ti credi di essere?!

 

 

Notte, in un vicolo al riparo da occhi indiscreti, due persone stavano discutendo animatamente.

“Non intendo ascoltarti un solo minuto in più! Non lo farò mai! ..MAI!!!E NON TOCCARMI!!!!”

Ma Clover io ti amo.” Il ragazzo accarezzò il braccio della ragazza.

“Ma non io. Lasciami in pace!” urlò la ragazza stufa. Detestava le persone insistenti, e questo ragazzo, per di più era anche viscido.

Piccole gocce iniziarono a cadere da cielo.

Il ragazzo tirò fuori dalla tasca un coltello “facciamo così.” Giocherellò con la punta “se tu non mi dai quello che voglio, rovinerò quel tuo bel faccino.” Fece qualche passo avanti “E credimi, dubito che qualcuno ti vorrà, neanche un topo di fogna.”

“Sempre meglio che venire a letto con te.” Sibilò lei minacciosa “Deve ancora arrivare l’uomo che mi avrà! E quello non sei di certo tu.”

“Se la metti così… non mi resta altro che usare la forza.” Si avvicinò pericolosamente alla ragazza.

Il terrore la invase. Doveva scappare. Chiedere aiuto. Ma come faceva? Quello stava nell’unica via di fuga!

La pioggia si fece fitta.

Il ragazzo la raggiunse, afferrandole un braccio. Lei, terrorizzata, tentò di fuggire, ma il ragazzo la bloccò contro il muro, con il suo corpo.

Delle lacrime iniziarono a rigarle il viso “Lasciami andare, ti prego…”

Lui le baciò la guancia, per poi scendere al collo, lasciandole una scia umida “Scordatelo dolcezza.”

La ragazza trattenne il respiro. Decise di provare a disarmarlo, in qualche modo. Cercò di prendergli il coltello, ma lui la fece girare di schiena, bloccandole le braccia “Fai la brava e non farmi arrabbiare, se non vuoi che ti rovini.”

Ma lei non si arrese, e si dimenò. All’improvviso sentì la presa allentarsi. Era libera, l’aveva lasciata! Guardò il suo assalitore: aveva una mano premuta sullo stomaco. Se la tolse, una macchia rossa si stava facendo strada “Guarda…cosa hai…fatto…” le disse il ragazzo. Fece cadere il coltello a terra, portandosi anche l’altra mano sulla ferita.

La ragazza era sconvolta “Io…io non centro niente, è stato un incidente!”

Il ragazzo cadde a terra, ed in quel momento comparve un passante da dietro l’angolo. Quando vide il corpo del ragazzo a terra, accoltellato urlò spaventato “Assassina! Qualcuno mi aiuti! Ha ucciso un ragazzo!”

“N-no… io non centro niente.” Balbettò la ragazza tentando di difendersi, ma vedendo che era tutto inutile, corse via.

 

Pioggia, pioggia...nient  altro che pioggia... non che questo mi dispiaccia... Adoro la pioggia.. Solo che a volte…a volte vorrei vedere il sole…

 

La ragazza correva, correva senza fermarsi, senza alcuna intenzione di voltarsi indietro.  Voci strazianti la rincorrevano,ma senza riuscire a prenderla. Era troppo veloce. A un centinaio di metri  dietro di  lei, C’era un uomo disteso a terra in un lago di sangue, intorno vi erano persone che piangevano, chiedevano aiuto, imprecavano. Si disperavano per quella persona senza neanche sapere chi fosse, cosa faceva... perchè  era morto... Sapevano soltanto che era una povera  vittima a cui avevano strappato via la vita. Ma  non sapevano che un attimo prima aveva cercato di  violentare una ragazza, e che per bloccarle ogni via di fuga aveva finito per pugnalarsi con il suo stesso coltello…per loro era come un santo.

 

Cosa faccio!! Cosa diavolo faccio!!Non posso fuggire in eterno! Ma non  mi crederanno mai!Non dovevo scappare..! Solo che ho avuto tanta paura….una paura terribile…

 

Entrò in un parco.

“Voglio morire..!” disse la ragazza prima di cadere in ginocchio “è l’unico modo...l’unico...” 

Ne sei sicura? Sicura di voler morire...?  

Si…credo di sì..” parlò girando la testa per vedere la persona che aveva parlato “ma non c’è nessuno..possibile che me la sia immaginata? Sono arrivata a tal punto..?”

 Devi esserne sicura…averne la certezza...desiderarlo veramente…

“Io…ma dove sei?” rispose con voce tremante. Non vedeva nessuno oltre a lei.

Ti sono accanto…

. Allora mostrati!!! Non mi piace essere presa in giro!” esclamò lei alzandosi in piedi portandosi le mani ai fianchi “Mi sono stancata di questa farsa, o ti fai vedere o te ne vai a..” per quel giorno ne aveva avuto abbastanza, ci mancava soltanto un idiota che si divertiva a spaventarla, non fece in tempo a finire la frase che una figura le si materializzò davanti.

 Era un ragazzo, pallido ma molto attraente,dai capelli neri.

 Gli occhi della ragazza fissavano quelli blu del ragazzo...poi lo sguardo cadde su due strane macchie scure che partivano dalla schiena del ragazzo. All’inizio non le mise bene a fuoco per colpa del buio, ma poi le riconobbe…erano ali, ali nere!

  “Ma chi diavolo sei?!” fece lei arretrando di qualche passo. Aveva le allucinazioni, o quello era davvero un angelo?

L’angelo,se così si poteva definire, chinò la testa da un lato e con voce sensuale ma allo stesso tempo agghiacciante rispose “Sono il tuo angelo custode...”

 “Ma non prendermi in giro! Gli angeli custodi non sono così…dimmi chi sei!” Che razza di angelo era? Gli angeli non erano quelle creature celesti, evanescenti, che donavano pace e sicurezza? Questo era completamente diverso. L’opposto!

La guardò con noncuranza, poi disse “Non  mi credi eh…vediamo..”, la ragazza attendeva impaziente, “te lo dico soltanto se mi baci.” le disse lui malizioso.

“Tu…sei solo un pennuto che si diverte a prendermi in giro!” urlò lei cercando di prenderlo con la borsa. Ci mancava un altro maniaco!

 “Pennuto io?!Ehi ragazzina forse non sai con chi stai parlando!” ribattè lui afferrandole il polso della mano che teneva la borsa.

 “Infatti! E’ quello che ti sto chiedendo da un quarto d’ora!” disse lei ancora più furiosa. Io questo l’ammazzo!

Ti conviene darti una calmata bellezza..” rispose l’angelo con freddezza “Qual è il tuo nome ragazzina?”

 “Ragazzina ci chiami tua sorella! Dimmi prima tu come ti chiami!” Non solo ci provava, ma si permetteva anche di chiamarla ‘ragazzina’!

 “NO”

SI” fece lei avvicinandosi minacciosa. “Non mi fai paura sai?!Sei solo un cr--“.

Accadde tutto in pochi istanti, l’angelo si chinò verso di lei e le labbra sfiorarono le sue.. La ragazza rimase immobile cercando di allineare almeno due parole…ma era inutile,era troppo sconvolta. Quando realizzò che era il momento di reagire, la sua mano partì e colpì con uno schiaffo la guancia dell’angelo.

 “Ma chi ti credi di essere?!”.

 

L’angelo indietreggiò sorpreso, poi un sorriso comparve sul suo volto “Il mio nome è Nightmare, l’Angelo della Morte.” Finendo con un inchino.

Allora quella strana sensazione che l’aveva invasa non era stata solo la sua impressione. Quell’aria di dolore, tetra… di morte.

 “Tu…cosa?!”  Non è possibile…ok..al momento giusto scappo..  

“Non mi credi neanche stavolta vedo..”

 Ancora un attimo..

fai male...infondo sono venuto soltanto per te..”

Ora!!!!  

La ragazza iniziò a correre nel verso opposto, ma Nightmare fu più veloce di lei e le si parò davanti “Evidentemente non mi hai capito, pazienza” disse sospirando “ricorda che mi ci hai costretto!” dettò ciò, prese la ragazza in braccio e se la mise sulla spalla.

“Lasciamiiiiii! Brutto pervertito! Mettimi giù!”   Questo è pazzo! Chissà cosa vorrà da me..!  “Se non mi lasci andare mi metto ad urlare ancora più forte!”.

 Notando che l’angelo non la degnava di minima attenzione, iniziò ad urlare e scalciare

 “Aiuto! Qualcuno mi aiuti! Questo è un pazzo!” Niente!...possibile che la gente a quest’ora  stia  gia dormendo?!  Perlomeno con le mie urla dovrebbero  svegliarsi! Che mondo di menefreghisti!  “Aiuto! Un povero demente in carenza di affetto  mi vuole violentare!”

“Ma che diavolo stai dicendo?! Non mi farei mai una come te! A me piacciono le belle donne se permetti!” disse lui sdegnato “Non c’è minima eccitazione da parte mia,tesoro”.

La ragazza lo fissò con la bocca spalancata.  

Almeno sta un po’ zitta.

  Dopo  alcuni minuti “Adesso potresti dirmi il tuo nome?” le chiese guardandole le gambe Mmmm però…niente male…

“…Clover..” sussurrò la ragazza.

“Clover…bel nome.”

 “dove mi stai portando?” disse lei guardando il parco allontanarsi. Sentiva gli occhi pesanti e la fronte bollente… Sicuramente era colpa della pioggia. Ed il freddo che faceva non l’aiutava.

”A casa mia.” Adesso urla e mi da del pervertito...  

Ma non successe nulla.

Ma cosa...  

Nightmare la rimise in piedi, ma dovette sostenerla E’ svenuta?! Ci mancava solo questa!

 

 

 

 

 

E’ la prima FF che scrivo, sono solo una principiante. Però mi farebbe piacere ricevere commenti sia buoni che negativi. Almeno rimedierò nei miei errori..no..?

Ah! Ringrazio Astrid per l’aiuto che mi ha dato. ç_ ç

 

 

Ho provato a dare una sistemata, andando a capo.

Però, e mi scuso, non mi andava di star a riscrivere i dialoghi.

 

   
 
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