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Autore: Tokorode Hana    05/10/2016    4 recensioni
"Di colpo lo sentì: quello strano odore di fumo, leggermente fastidioso e piccante, oserebbe dire, ma allo stesso tempo inebriante e coinvolgente. Era l’odore dei fuochi d’artificio, l’odore degli scherzi, del divertimento, dell’avventura, dell’intraprendenza e del coraggio, ma anche dell’amore e di una sorta di maturità che ti impone di mettere freno a un immenso desiderio. Era l’odore di Fred Weasley."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Amortentia, Felix Felicis e fuochi dartificio
Hermione correva per i corridoi di Hogwarts senza una vera e propria meta: perché Ronald doveva essere sempre così stupido? Ma soprattutto la domanda era un’altra: perché lei doveva sempre andargli dietro, nonostante fosse un altro ragazzo a tormentare i suoi sogni? Eppure lei lo sapeva, in un certo senso, che era già stato scritto che lei passasse tutta la vita con una persona che non amava davvero fino in fondo.
Anche l’Amortentia che una volta, al secondo anno, aveva preparato per curiosità profumava di erba appena tagliata, pergamena nuova e uno strano odore di fumo, leggermente fastidioso e piccante, oserebbe dire, ma allo stesso tempo inebriante e coinvolgente. Aveva sempre attribuito quel terzo odore al fatto che Ron facesse spesso esplodere le sue pozioni e che, generalmente, fosse sempre sporco di qualcosa simile a fuliggine.
In effetti, ora che ci rifletteva, Ron odorava più di latte, o dentifricio, ma non gli era mai stata così vicina da poterlo annusare a pieno.
Nella sua testa l’immagine di sé stessa appiccicata a Ronald neanche fosse Lavanda Brown le fece rivoltare lo stomaco e la cacciò immediatamente via: era chiaro che la pozione parlava del più piccolo dei ragazzi Weasley, non c’era la necessità di controllare.
Entrò in biblioteca senza neanche accorgersene e prese due libri a caso, i primi che le capitarono a tiro.
Alzò lo sguardo e i pesanti volumi le scivolarono di mano, provocando un frastuono incredibile. Un ragazzo dal fisico slanciato, capelli rossi, occhi azzurri e lentiggini si voltò di scatto a guardarla e si precipitò sui libri, sussurrandole «Sgridami, Prefettina Perfettina, tanto io non ci vengo spesso in questo posto!».
La ragazza si stupì della richiesta, ma, vedendo arrivare Madama Pince a tutta carica, attaccò «Fred Weasley! È possibile che tu debba fare tutto questo rumore!? Siamo in biblioteca!».
Madama Pince guardò soddisfatta la scena, Fred si alzò, riponendo i libri di Hermione sullo scafale e disse «Prendo in prestito questo qui» e accennò a un volume piuttosto pesante che teneva in mano.
Hermione si sporse per leggerne il titolo, ma il giovane lo fece scivolare nella borsae le sorrise malandrino, dirigendosi verso la porta. La ragazza salutò cordialmente Madama Pince e lo seguì.
«Fred Weasley in biblioteca!? Piuttosto la Umbridge approva gli incontri dell’ES!» esclamò sbalordita la Grifondoro.
«Prego!» sbottò sarcastico il rosso e lei arrossì leggermente, per chiedere un attimo dopo «E sentiamo: che libro avresti preso?».
Fred alzò gli occhi al cielo e le passò il libro, lei prese a sfogliarlo e chiese stupita «Ti serve un filtro d’amore!? Lo sai che non son permessi!»
«Frena, frena! I filtri d’amore sono per povere ragazzine innamorate! Come Ronnie, per dirne una» e ammiccò con il solito sorriso. Hermione rimase incantata dalle sue labbra e provò la voglia irrefrenabile di congiungerle alle proprie, non si accorse neanche che il ragazzo avesse sfogliato più pagine del libro e gliene stesse mostrando una.
«Hermione?» la chiamò il rosso «Ma ti incanti al sol sentir pronunciare il nome di quella specie di Troll che mi ritrovo per fratello?»
«No!» gridò la ragazza, avvampando di colpò e sentendosi una vera stupida «Non è per quello…»
«Lo so, lo so, poche resistono alla mia bellezza!».
Hermione, se possibile, si accese ancor di più e sbuffò: Fred si divertiva proprio a farla impazzire, eppure le piaceva tantissimo quel modo di essere stuzzicata.
«Comunque è questa la pozione che ci interessa» ammise distrattamente il rosso e la bruna lesse ad alta voce «Felix Felicis…ma perché? È per la partita di domani? Sai che non puoi e, sul serio, tu e George non ne avete bisogno!»
«Sono lusingato e al contempo stupito, Granger! Il ruolo di Prefetto ti sta dando alla testa! Pensi di più al rimproverarmi di qualcosa che non posso fare, piuttosto che ricordarti che per preparare la Felix Felicis ci vogliono sei mesi di tempo!».
Hermione si portò le mani alle labbra, chiedendosi in quanti modi quel ragazzo potesse stravolgerla e farle dimenticare tutto quel che sapeva.   
«E che dovete farci?» chiese esasperata, ma il giovane le sorrise malandrino e rispose «Lo scoprirai tra sei mesi! Non te lo direi neanche…».
Non finì la frase, cinse la ragazza per i fianchi, le scoccò un fugace bacio su una guancia, infine si ritrasse e concluse «…per una Mimbulus Mimbletonia».
Il quadro della Signora Grassa si aprì e il ragazzo entrò nella Sala Comune, senza perdere quell’aria spavalda e scherzosa.
Hermione rimase lì, a fissare il punto in cui Fred era sparito, a sollevare il nulla senza accorgersi che il libro non c’era più e a tentare di formulare la parola d’ordine, senza riuscire a proferire neanche una sillaba.

****
 
Hermione guardava, in alto verso il cielo, i fuochi d’artificio lanciati dai gemelli Weasley, era chiaro che Fred si riferisse a quello, sei mesi prima, con la Felix Felicis.
Di colpo lo sentì: quello strano odore di fumo, leggermente fastidioso e piccante, oserebbe dire, ma allo stesso tempo inebriante e coinvolgente. Era l’odore dei fuochi d’artificio, l’odore degli scherzi, del divertimento, dell’avventura, dell’intraprendenza e del coraggio, ma anche dell’amore e di una sorta di maturità che ti impone di mettere freno a un immenso desiderio. Era l’odore di Fred Weasley. Ed Hermione lo sapeva che, in tutti quegli anni, il rosso era rimasto in silenzio e al suo posto solo per favorire Ron, per aiutarlo e per non confondere ancora di più lei, Hermione.
E ora la ragazza lo guardava andar via nel cielo e la netta sensazione di non poterlo più raggiungere le attanagliò il petto più di qualunque altra cosa. Possibile che avesse perso ogni occasione per stargli vicino? Possibile che dovessero essere destinati a non vedersi e non amarsi mai?
«Verrò a Diagon Alley, Fred» sussurrò la giovane al vento «vivremo per sempre insieme e nessuno, neanche Ron,, potrà mai separarci…».
Hermione vide Fred voltarsi un’ultima volta ed ebbe la sensazione che stesse guardando lei. Lo salutò con la mano e gli mandò un bacio, che gesto stupido, non poteva essersene accorto davvero e, per quanto ne sapeva, quello ad essersi voltato poteva benissimo essere George.
Eppure Hermione sentiva fosse Fred, perché, anche da quella distanza, vedeva il suo sorriso più ingenuo di quello malandrino di George.


Angolino autrice:
Salve a coloro che hanno avuto il coraggio di giungere fin qui! Vi ringrazio molto per aver letto e sarei felice se mi lasciaste un commento o un consiglio per migliorare o correggere eventuali errori.
Volevo ringraziare particolarmente Francy_remus che mi ha dato l'ispirazione con la sua fanfiction, "Perché profumi di pergamena?", che consiglio a tutti di leggere. 
Credo di non dover dire più nulla, quindi vi saluto e mi scuso ancora per eventuali errori o imprecisioni riguardo la trama del libro.
Ciao!
Toko-chan
   
 
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