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Autore: Nejiko    08/05/2009    4 recensioni
Sinceramente questa è la prima Yaoi seria che scrivo. Non avrei mai pensato di farlo, ma la fan art mi è davvero piaciuta. Ho pensato ad una What if, o meglio ad una parentesi, mi sono chiesta cosa sarebbe successo se Sasuke, dopo lo scontro con Naruto alla valle dell'epilogo, avesse sentito il bisogno di rivedere il compagno prima di raggiungere il covo di Orochimaru. Una specie di ultimo incontro, un ultimo saluto ad una persona speciale.
FF partecipante al primo turno del Piramidy Contest indetto da ShiIta.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Piramidy contest

Questa ff ha partecipato al primo turno del "Piramidy contest" in sfida con Meissa e DarkRose86 (a quest'ultima vanno i miei complimenti per essersi aggiudicata la vittoria).





Nick Autore: neji4ever

Titolo:  A volte l'odio è più forte dell'amore...

Pairing principale: Naruto Uzumaki - Sasuke Uchiha

Altri personaggi/pairing: Nessun pairing  -

Genere: Romantico - Sentimentale - Triste

Raiting: giallo

Avvertimenti: What if - Yaoi - One shot

Numero Scelto:  24

Fan Art ricevuta:

http://republika.pl/blog_rn_4241656/5969451/tr/sasunaru_18.jpg

Note dell'Autore: Sinceramente questa è la prima Yaoi seria che scrivo. Non avrei mai pensato di farlo, ma la fan art mi è davvero piaciuta. Ho pensato ad una What if, o meglio ad una parentesi, mi sono chiesta cosa sarebbe successo se Sasuke, dopo lo scontro con Naruto alla valle dell'epilogo, avesse sentito il bisogno di rivedere il compagno prima di raggiungere il covo di Orochimaru. Una specie di ultimo incontro, un ultimo saluto ad una persona speciale.
Una precisazione: il testo racchiuso tra "  " sono i pensieri, mentre quelli indicati con -   - sono i dialoghi.



A volte l'odio è più forte dell'amore...


Vagava per quella boscaglia da un paio di giorni, nemmeno lui riusciva a capire perchè non riuscisse a raggiungere quel maledetto nascondiglio, perchè le sue gambe esitassero. Il passo lento, svogliato. Lo sguardo vuoto, più del solito. Quel dolore non aveva senso, quella sofferenza non aveva ragione d'essere, eppure Sasuke la sentiva, più forte persino della volontà di vendetta.
Ad ogni passo vedeva il volto di Naruto, i suoi occhi chiusi, gli sembrava persino di sentire il suo debole respiro. Quella strana sensazione stava divorando la sua anima senza che riuscisse a trovare una spiegazione, senza poter opporre resistenza.
Si arrestò sedendosi a terra, lasciando che il suo corpo esausto si poggiasse ad un tronco.
Non riusciva a far altro che ripensare allo scontro, ma soprattutto a quel viso. Per un istante sollevò lo sguardo ritrovandosi ad osservare quel cielo limpido e non riuscì a trattenersi. Lo vide nuovamente: in quell'infinita tela blu
, senza che se ne rendesse conto, i suoi occhi disegnarono quel volto. Forse per via di quel colore che gli ricordava i suoi occhi o più semplicemente perchè più cercava di non pensarci, più si sforzava di dimenticare, più nella sua mente prendevano vita i ricordi.
Chiuse gli occhi, lasciandosi cullare da quelle immagini, da quel suo dolce e candido sorriso, dal calore di quell'amicizia ormai estinta ma impossibile da dimenticare. Per quanto gli seccasse doveva ammetterlo: quel biondino, quella dannata testa quadra era riuscita ad entrargli dentro, inaspettatamente, più di chiunque altro. Nessuno era mai stato in grado di capirlo, d'intuire i mille significati dei suoi silenzi. Si era chiuso in se stesso facendo della vendetta l'unico scopo della sua esistenza, rinunciando a tutto il resto. Ma per un istante, stando vicino a Naruto, aveva persino creduto di poter rinunciare a quel sogno, aveva creduto di poter iniziare una nuova vita sentendosi libero da quel tormento che, da quella notte, non l'aveva mai abbandonato.
Sin da bambini si erano sentiti vicini, i loro cuori avevano dovuto sopportare un'infanzia terribile fatta di solitudine e dolore. E chi poteva capirlo meglio di lui, di quel ragazzino emarginato e odiato da tutti.
Nonostante le apparenze Sasuke si era sentito bene al suo fianco, giorno dopo giorno aveva iniziato ad apprezzare quella figura un po' impacciata, aveva imparato a capirlo e sapeva bene che dietro ad ogni discussione, ad ogni diverbio si nascondeva un sorriso. Non l'avrebbe mai ammesso, ma lui era l'unico in grado di farlo sorridere, le uniche volte in cui, in segreto, le sue labbra s'increspavano disegnando a fatica quel piccolo segno di felicità erano per lui, per quel calore che Naruto sapeva trasmettergli.
Fissò le sue mani per poi stringele a pugno con forza, sino a far sbiancare le nocche. L'aveva quasi ucciso. Non aveva avuto alcuna pietà, i suoi colpi non avevano mostrato alcuna esitazione nemmeno davanti alle sue implorazioni, alle sue parole sincere. Aveva ignorato il suo affetto, l'aveva calpestato. Aveva persino deriso la sua disperazione, non si era fermato nonostante quel ragazzo fosse disposto a rischiare la sua stessa vita per lui. Perchè Naruto era fatto così: non avrebbe mai rinunciato, non si sarebbe mai fermato sino a quando il suo corpo non avesse esalato l'ultimo alito di vita. Avrebbe tentato in ogni modo di riportarlo a casa, di salvarlo dalle grinfie di Orochimaru.
A quel pensiero la sua mano colpì violentemente il tronco a cui era appoggiato e un piccola, quasi impercettibile, goccia trasparente abbandonò i suoi occhi.

- Perchè? - gridò cercando di sfogare quel misto di rabbia e dolore - Si può sapere perchè sei così dannatamente testardo Naruto! -

Un altro pugno andò a segno, ma nemmeno quello sembrò poter alleviare la frustrazione del giovane Uchiha. Si sentiva colpevole per averlo abbandonato in fin di vita, solo, sotto quella pioggia che, per un istante, aveva celato le sue stesse lacrime.
Era necessario, aveva scelto da tempo la sua strada, ma mai aveva immaginato che potesse essere così doloroso separarsi da quel ragazzo. Non riusciva a credere che dopo anni d'indifferenza si fosse ritrovato nuovamente a piangere per qualcuno. Vedendolo a terra ferito, così indifeso e fragile, gli era parso lampante che quel legame non sarebbe stato così facile da spezzare. Non era amicizia, non era nemmeno affetto fraterno come l'aveva definito lui. Era semplicemente qualcosa di più profondo, qualcosa che l'aveva spaventato.
Non era riuscito ad ucciderlo, non era andato sino in fondo nonostante fosse convinto che la sua fine sarebbe stata necessaria per ottenere quella vendetta tanto agognata. Avrebbe potuto farlo, facilmente avrebbe potuto completare la sua missione uccidendo Naruto, ma il suo cuore prima e il suo corpo poi si erano rifiutati di eseguire gli ordini dettati della ragione.
Non poteva ucciderlo, non poteva fargli del male, perchè anche se non voleva ammetterlo, Sasuke sapeva d'amare Naruto, amava quella testa quadra con tutto se stesso.
Si era allontanato rinunciando al Mangekyou Sharingan, ma prima di separarsi da lui, prima di scomparire attraverso la fitta vegetazione, aveva lasciato che le loro labbra si sfiorassero assaporando quel delicato contatto sino all'ultimo secondo.
Incredulo davanti al suo stesso gesto, si era alzato abbandonando l'amico alle cure della squadra di soccorso che sicuramente l'avrebbe raggiunto presto.

- Perchè? - quell'interrogativo lasciato al vento risuonò nuovamente fra le fronde degli alberi - Perchè? -

Non trovava spiegazione a quel sentimento che gli sembrava tremendamente sbagliato ma, allo stesso tempo, tremendamente dolce. Come poteva essersi innamorato di lui, come? Avevano condiviso parecchie situazioni difficili, missioni ardue, rischiando la vita, fidandosi l'uno delle capacità dell'altro, diventando amici, ma non riusciva a capire come potesse essere nato quel affetto così profondo.
Mentre rifletteva cercando inutilmente di mettere ordine fra i suoi pensieri, l'immagine di quel viso tornò prepotentemente ad occupare la sua mente. Si ritrovò a percorrere quei lineamenti, quegli occhi e quelle labbra, mentre un brivido di desiderio gli percorse la schiena.
Come un fulmine che per un istante rischiara la notte più buia, così quel brividò illuminò i pensieri dell'Uchiha. Aveva bisogno di rivederlo, un'ultima volta, doveva sentire nuovamente quel sapore, accarezzare quel volto o non avrebbe trovato pace.

- Un'ultima volta - sussurrò alzandosi - Un ultimo saluto e poi... -

Sapeva che non sarebbe stato facile, che tornando a Konoha avrebbe messo a rischio la riuscita del suo piano, ma non sarebbe diventato il burattino di Orochimaru prima di averlo rivisto, prima di avergli detto che...


Correva Sasuke, balzando da un ramo all'altro si dirigeva rapidamente verso il suo obbiettivo. Sapeva quanto quel gesto fosse irrazionale, pericoloso e assurdo. Ne era cosciente, ma nonostante ciò, dopo tutto quell'inutile vagare, le sue gambe procedevano senza indugio.
Raggiunse le porte di Konoha nel tardo pomeriggio e si appostò usando la vegetazione per sottrarsi a sguardi indiscreti. Doveva stare attento, non poteva lasciare nulla al caso.
Visto il risultato dello scontro era certo di poterlo trovare all'ospedale cittadino, ma doveva muoversi con cautela per raggiungere indenne il centro del villaggio. Doveva attendere il momento opportuno.
Si mosse furtivamente fra i viottoli appena illuminati dalla luce fioca del tramonto, prestando attenzione ad ogni minimo particolare. Senza troppi problemi raggiunse il grande edificio posto sulla strada principale. Nessuno percepì la sua presenza.
Ma ora iniziava la parte più difficile dell'intera operazione perchè nonostante non fosse tipo da lasciarsi scoraggiare facilmente, Sasuke sapeva esattamente che in quella situazione l'ingenio serviva a ben poco perchè ciò di cui aveva bisogno era solamente un po' di fortuna. Non sapeva qualle fosse la camera del suo dobe e, certamente, non poteva entrare a chiedere informazioni come se niente fosse.
Scosse lievemente la testa per poi sospirare. Non poteva aver fatto tutta quella strada per niente, non poteva arrendersi, non adesso che lui era così vicino.
Si avvicinò ulteriormente, nella speranza di trovare un qualsiasi indizio quando riconobbe una voce.
Un uomo dai lunghi capelli bianchi se ne stava seduto fuori da una finestra. Lo riconobbe subito e i suoi occhi, per un istante, s'illuminarono.
Quella era la stanza, ne era sicuro, quello era il suo obbiettivo. Si nascose, in attesa che il sannin se ne andasse, cercando di ascoltare la loro conversazione.

- Forse per lei Sasuke non significa niente, ma per me è un amico! E io gli amici non li abbandono quando hanno bisogno di aiuto! -

"Amico...."

- Secondo te un amico farebbe del male ad un compagno? Ma guarda come ti ha ridotto, sei praticamente vivo per miracolo! -

Stupido.

Colpevole.

Sasuke dopo aver udito le parole di Jiraya si girò, intenzionato ad andarsene.

Sciocco, si sentiva uno sciocco.

Come poteva presentarsi davanti a lui così, dopo tutto quello che era successo solo alcuni giorni prima, dopo aver cercato di ucciderlo. Come aveva potuto essere cosi stupido.

- Se deciderai di continuare ad inseguire Sasuke sarò costretto a chiedere all'unità operativa di metterti sotto sorveglianza per impedirti di scappare. Tu non sei un ragazzo qualunque! -

Non poteva restare, doveva andarsene.

- Cancella Sasuke dalla tua testa, Naruto! Lui non tornerà! -

"E' vero Naruto, io non tornerò...."
Un passo indietro, un ultimo sguardo verso quella finestra.

- Se per essere saggio sarò costretto a rinunciare a tutto quello in cui credo, preferisco continuare ad essere un folle! E proprio grazie a questa follia, inventerò tecniche nuove che mi serviranno a salvare Sasuke! Lo riporterò a casa, non rinuncerò mai a lui! -

A quelle parole, l'Uchiha si fermò. Sentì il battito del suo cuore accelerare rapidamente.

"Naruto, lui...."

Nonostante tutto il male che gli aveva fatto, nonostante i lividi, gli insulti e le ferite, il suo dobe era ancora disposto a lottare per lui. In cuor suo non aveva avuto dubbi.
Un piccolo ed impercettibile sorriso si dipinse sul volto di Sasuke, per un istante sentì nuovamente quel calore che solo quella testa quadra riusciva a trasmettergli.
Osservò il sannin scomparire in una nuvola di fumo per poi scorgere quell'inconfondibile zazzera bionda avvicinarsi alla finestra e chiuderla.
Sentì qualcosa salire dallo stomaco e mozzargli il fiato.
Un misto di terrore e agitazione lo pervase.
Era il momento d'agire, doveva farlo ora.
Con un balzo raggiunse la finestra, la colpì leggermente restando nascosto dietro la tenda.
Un gesto improvviso che fece scorrere sia il tessuto che il vetro.
Una voce inconfondibile.

- Se è tornato indietro per farmi cambiare idea, l'avviso che è tutto inutile. Non rinuncerò mai a... -

Quegli occhi blu spalancati.
Si sentiva annegare in quell'oceano spendente.

- Vedo che non sei messo poi così male, Naruto - lo punzecchiò abilmente, come solo lui sapeva fare.

Sa..su..ke... -

Quel nome sussurrato con stupore e un brivido percorse la schiena dell'Uchiha nell'udirlo.

Il moro non gli dette nemmeno il tempo di reagire alla sorpresa, si avviciò rapidamente lasciando che le sue labbra si poggiassero delicatamente su quelle del compagno ancora paralizzato.
Un tocco leggero che si fece via via più intenso, più passionale.
Naruto sentiva chiaramente la lingua di Sasuke premere sulle sue labbra, intenzionata a non accettare un rifiuto, bramosa d'incontrarsi con la sua e, dopo aver superato lo stupore iniziale, la lasciò passare, mentre una piccola goccia di felicità abbandonava i suoi occhi rigandogli il viso.

Amore.

Passione.

Desiderio.

Sasuke balzò nella stanza senza sciogliere quel dolce bacio che, in quel momento, aveva perso tutta la sua delicatezza.
Non una parola.
Nemmeno una sillaba.
I due lasciarono che fossero i gesti, i sentimenti a parlare per loro.
Si amarono su quel letto d'opedale, senza pensare alle conseguenze, senza pensare al domani.
Assaporarono il presente, appagati dalla completezza d'essere nuovamente vicini, d'essere insieme.

Un sussurro prima di chiudere gli occhi ed abbandonarsi fra le braccia di Morfeo.

- Non è un sogno, vero? - chiese il biondino con la voce resa tremolante dall'emozione.

- No, non lo è - rispose serenamente l'Uchiha.

Stava per chiudere gli occhi Sasuke, quando una nuova domanda ruppe il silenzio scandito dal ticchettio dell'orologio.

- Resterai? -

Nessuna risposta, solo un bacio a fior di labbra.

- Se non rispondi non chiuderò occhio -

- Dormiresti se ti dicessi che non lo farò? -

- No -

- Resterò -

Una bugia, una sporca menzogna.
Sasuke lo sapeva bene e forse anche Naruto l'aveva capito, ma nonostante questo chiuse gli occhi, abbracciando il suo teme, stringendolo forte nella speranza di sbagliarsi.




La luce del sole filtrava debolmente dalla finestra, un piccolo raggio batteva proprio su quel viso sognate.
Un mugugno ed una mano che si muoveva alla ricerca del compagno.
Un sussurro.

- Sasuke....-

Nessuna risposta.

Naruto alzò lentamente il busto mettendosi a sedere. Portò le mani agli occhi e li stropicciò più volte sbadigliando.
Mosse ansiosamente lo sguardo per tutta la stanza, sentendosi morire non scorgendo la sua figura.

"Un sogno, probabilmente solo un sogno"

Strinse le lenzuola con forza osservando la tenda mossa dalla leggera brezza mattutina. La finestra era aperta.

"Non è stato un sogno"

Si alzò ed un biglietto poggiato sul comodino attirò la sua attenzione.
Una calligrafia conosciuta.
Solo poche parole.

Perdonami se puoi.
        A volte l'odio e più forte dell'amore

Stinse quel pezzo di carta con forza e si avvicinò alla finestra. Guardò l'orizzonte, mentre un sorriso sincero nasceva sul suo volto, mentre nei suoi occhi si riaccendeva la speranza.

" Non importa se a volte l'odio è più forte dell'amore, mi basta sapere che mi ami.
  Ti troverò Sasuke, lo farò a costo della mia stessa vita.
  Ti troverò e ti riporterò a casa.
  Riuscirò a farti cambiare idea, lo so.

  E' una promessa. Ed io le mantengo sempre.
  Questo è il mio credo ninja!"







Ed ecco il giudizio di ShiIta:

A volte l'odio è più forte dell'amore...” - neji4ever

 Grammatica: 8.5

Stile: 9

Originalità: 8.5

IC dei personaggi: 9.5

Attinenza alla FanArt: 5

Giudizio del Giudice: 4.5

Totale: 44.5 punti.

 

La cosa che più mi ha colpito di questa fic è stata l'attinenza alla fanart.

Sei stata una delle poche che ha usato la fanart proprio come scena all'interno della storia, senza usare i ricordi o altro.

Dici che questa è la prima yaoi che scrivi e io ti devo fare i complimenti, perchè non è da tutti riuscire a scrivere su questi temi con la leggerezza che hai usato tu (in senso positivo, intento ^^).

L'amore di Sasuke per Naruto traspare da tutte le righe ed è fantastico quel “Perchè?” pronunciato dall'Uchiha, magari OOC se visto singolarmente, però, per come sei riuscita ad inserirlo tu nel contesto suona perfetto.

Naruto, invece, è semplicemente lui. Determinato, testardo e convinto delle sue ragioni.

Non vuole abbandonare la speranza di salvare Sasuke ed è pronto a fare di tutto per lui.

La frase finale, poi, quella che dà anche il titolo alla fic è... insomma, solo Sasuke poteva scrivere una cosa del genere.

Si capisce che lui è triste perchè deve abbandonare Sasuke, ma nello stesso tempo non rimpiange quello che ha fatto, cercando di farlo capire allo stesso Naruto. Nel mentre cerca sempre di non abbandonare l'orgoglio che lo contraddistingue, (“a volte l'odio è più forte dell'amore”) perchè con questa frase fa capire che capisce ciò che ha fatto e che capirà Naruto se non vorrà perdonarlo.

Per la grammatica ho abbassato un po' il punteggio a causa di alcune ripetizioni e una frase che risulta poco chiara.

Infine ti faccio i miei complimenti!! Davvero brava!

 

 

Vorrei ringrariare la giudicessa per la sua esauriente valutazione.

Spero di strapparvi qualche commento...

Alla prossima!






   
 
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