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Autore: clairemonchelepausini    07/10/2016    3 recensioni
Dal testo:
«La vita può cambiare in un secondo: ti puoi innamorare, morire, vivere, sorridere ed essere felice, ma le cose belle succedono sempre in un battito d’ali. E non è detto che la fine non sia un nuovo inizio o piuttosto la continuazione di una vita che credevi di non poter avere.»
Emily e Simon sono due persone apparentemente diverse, anche se ogni cosa mostra che sono fatti l’uno per l’altro e, quando si rendono conto di amarsi, il destino riserva loro altri piani, diversi da quelli che tutti si aspettano.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono Simon Mcneal.
Oggi l’ho vista. Era bellissima, come sempre.
Ci conosciamo da anni, abbiamo fatto l’asilo, le elementari e le medie insieme, eppure non sono riuscito a scambiare più di due parole; certo, a meno che non contiamo “Ciao, Emily come stai?” o “Mi puoi prestare una penna?” o altre domande così stupide che anche un bambino se ne vergognerebbe.
Tutti direbbero che sono uno sfigato e per certi versi è vero.
Una come lei non potrebbe mai stare con uno come me.
Emily Robbins è bellissima da togliere il fiato, anche se dietro al suo aspetto c’è dell’altro e nessuno sembra accorgersene. Tutti la vedono per la bella ragazza che è, ma lei è molto più di belle gambe e sorriso ammaliante.
Porta sempre maglie larghe e pantaloni stretti perché si sente grossa e fa di tutto per nascondere le sue imperfezioni. Non si separa mai dalle sue cuffie che tiene intorno al collo se non quando entra in classe.
Usa gli occhiali per leggere, quegli occhiali che le danno un’aria rilassata e allo stesso tempo sexy. Sì, l’ho vista un giorno al parco quando passavo di lì per caso in bici, ma li toglie subito quando incontra gente che conosce. Odia i film gialli e thriller perché è più una ragazza da film d’amore, lo so perché un giorno ero andato a restituire un dvd e ho visto che prendeva uno di quei film d’amore strappalacrime. Credo perché ha voglia di sognare quell’amore così raro e perfetto da sembrare quasi impossibile da avere.
Ama tanto passeggiare al parco con la sua cagnolina, mangiare il gelato alla frutta, sdraiarsi sulla neve e fare l’angelo come quando era bambina e infine, camminare a piedi nudi sull’erba soprattutto al mattino quando è ancora ricoperta da goccioline di rugiada.
Ci sono molte altre cose che so di lei; so che può sembrare che io sia uno stalker ma credetemi, non è così.
Ci ritroviamo spesso negli stessi posti a fare le stesse cose ed è inevitabile che alla fine non si impari qualcosa della persona che guardi con tanto interesse, soprattutto quando l’unica cosa che vorresti fare e alzarti e andarle a parlare, invece te ne rimani lì seduto come uno stupido a guardarla senza riuscire a capire come mai gli altri non vedono ciò che vedi tu.
Gli amici, i suoi ex fidanzati non sanno e non sapranno mai quelle piccole cose di lei che la rendono una persona meravigliosa, si fermano all’apparenza e nessuno di loro ha il vero interesse o il coraggio per conoscerla davvero.
Se le dessero quel minimo di attenzione che lei vorrebbe ma che non chiede, saprebbero che quando a scuola le hanno detto che i suoi genitori erano morti in un incidente stradale lei era scappata, si era rifugiata sotto un banco per tutto il giorno finchè non era arrivata la nonna: la persona che ama di più al mondo. Nonna Maria è la donna che l’ha cresciuta, che le ha insegnato tutti quei valori che forse nessuno conosce più, facendola diventare la persona che è oggi.
Emily era la ragazzina con le lentiggini e gli occhiali che nessuno voleva invitare a una festa, un compleanno o al ballo di fine anno e per questo si fingeva malata.
Nessuno sa che quando a scuola le facevano una cattiveria lei correva in bagno a piangere, anche se prima controllava di essere da sola perché non voleva mostrarsi una persona debole. E forse nessuno l’avrebbe mai conosciuta veramente, ma io sì… io l’avrei fatto.
Non riuscivo a vederla così, mi faceva male e così ad ogni compleanno, festa o evento importante come per l’anniversario della morte dei suoi, le facevo trovare un regalo davanti la porta, ogni volta diverso dal precedente.
E poi, come un codardo, mi nascondevo dietro l’angolo e aspettavo che lei uscisse fuori e lo trovasse; il sorriso che faceva una volta aperto mi ripagava per ogni ferita e dolore che mi aveva provocato pur non sapendolo.
Avrei voluto avere un minimo di coraggio per farmi avanti, per dirle che ero io quello che stava cercando, che poteva stare con chiunque ma l’amore vero che cercava come quello dei film era con me.
Sono passati così tanti anni che credo mi abbia dimenticato, ma io continuo a farle dei regali e a guardarla da lontano. Io c’ero seppure lei non mi abbia mai visto.
C’ero al suo primo giorno delle elementari quando la nonna le ha baciato la fronte con gli occhi lucidi e lei sicura di sé, senza paura, si è avviata in classe. C’ero al primo giorno di medie quando guardava tutti con gli occhi storti e se ne stava sempre da sola e sì, c’ero anche al suo diploma; forse il giorno più bello per via del suo discorso sul futuro e sull’imprevedibilità della vita.
Ricordo ancora le sue parole, mi hanno colpito così tanto che ne ho realizzato un quadro con tanto di cornice.
L’ho vista affrontare tanti momenti belli e brutti, l’ho vista crescere, maturare, sognare, innamorarsi e soffrire, ma… non l’ho mai vista veramente felice, se non quando era con sua nonna o quando apriva uno dei miei regali.
Forse non ho mai trovato il coraggio perché sapevo che il tempo non ci sarebbe bastato e che…  E’ vero: sono un codardo e lo ammetto.
Ho sempre creduto che sia vera la frase: guardarsi è sfiorarsi senza toccarsi davvero.
Ho preferito guardarla da lontano come si guardano le cose preziose, le cose che non potrai avere perché costano troppo.
Non ho mai smesso di guardarla, neanche ora perché… è stato così che mi sono innamorato di lei.
E quando ami qualcuno lo fai per sempre, o almeno è quello che penso io e per quanto mi riguarda è stato proprio così. Farei di tutto per vederla sorridere ancora una volta, anche se… questo potrebbe non darmi mai l’opportunità di dirle: «Io ti ho amato sin dal primo momento che ti ho visto, ti amo ora che sei di fronte a me e ti amerò sempre perché è così che vedo la mia vita. Tu sei il mio futuro. Emily Robbins, mi vuoi sposare?»
Avrò anche fatto la scelta sbagliata, ma non voglio darle la speranza di essere felice, di amare di nuovo per poi portargliela via poco dopo. Sì, lo ripeto… sarò anche un codardo, ma tutto ciò che ho fatto l’ho fatto per lei.



 
***********************




Sono passati esattamente cinque anni e io continuo ad andare sempre negli stessi posti, forse per la speranza di vederlo ancora una volta, ma questo è impossibile. Impossibile come il fatto che io sia ancora viva, che continui a respirare, camminare, sorridere e vivere.
Non ho mai creduto davvero al destino, almeno fin quando non ho incontrato lui.
Sono Emily Robbins.
So che ricorderete questo nome, così come io ricorderò sempre il suo.
Odio me stessa, odio lui e odio il fatto che mi continuava a guardare da lontano senza fare niente.
Io lo sapevo, mi accorgevo di tutto, ma forse per paura di essere felice non ho mai trovato il coraggio e ora… ora l’unica cosa che vorrei fare e urlagli contro e dirgli: «Sono qui. Non vado da nessuna parte. Dannazione! Muovi quel culo e vienimi a prendere».
Vorrei fare tantissime cose in modo diverso, ma non si può tornare indietro.
Il tempo non si può cambiare, anche se è questo che a noi è mancato. Indipendentemente da chi guardava chi o dal primo passo che dovevamo fare, sapevo che sarebbe successo un giorno e che io sarei riuscita a trovare il coraggio per andare da lui.
Avevamo bisogno solo di un po’ più di tempo, era tutto quello che ci serviva perché il resto lo avevamo già.
Ho sempre sognato un amore come quello dei film capace di toglierti il fiato, di farti perdere la testa e di farti sorridere per ogni minima stupidaggine; un amore così travolgente, unico e speciale che non chiedi nient’altro.
Guardavo lontano, cercavo quello che volevo avere altrove accorgendomi troppo tardi che tutto quello che desideravo era così vicino a me da poterlo toccare con un dito.
Come si fa a capire di essersi innamorati?
Come si fa ad essere felice, a vivere una vita che credevi di non meritare?
Mi sono fatta queste domande milione di volte senza trovare una risposta, ma poi un giorno per caso l’ho visto. E ho capito. Era bellissimo. A modo suo, ma pur sempre bellissimo.
Avevamo frequentato per tanti anni la scuola insieme eppure non mi ero mai accorta di lui. Simon era quello che tutti definirebbero un nerd, ma io ci vedevo dell’altro, almeno ora.
Ci eravamo scontrati all’uscita di una libreria in un modo così veloce da non rendersene conto, ma quel giorno segnò il cambiamento: il mio.
Ci incontravamo spesso senza mai parlarci, ci guardavamo da lontano e… penso che in qualche modo sognavamo le stesse cose: il giorno in cui tutto avrebbe avuto inizio, le prime parole che si saremmo scambiati, il primo bacio…
Fino a quel momento non avevo mai capito cosa significasse essere veramente innamorati e poi, ad un certo punto, il mio mondo si trasformò. Io non facevo altro che pensare a lui: una sensazione strana e bella allo stesso tempo.
Il cuore sembra volermi scoppiare dal petto se solo lo vedo, ho una sensazione di vuoto allo stomaco se lo sorprendo a guardarmi e brividi lungo la schiena quando mi passa accanto, anche se ci separano dei metri. E quando sento una canzone il mio pensiero si rivolge a lui, un suo sorriso diventa il mio e conto i minuti, i secondi che mi separano per vederlo di nuovo. A volte anche il destino ha bisogno di una spinta, così ci ritroviamo negli stessi posti solamente per poterci guardare da lontano.
A Simon non serviva nulla per essere popolare e piacere alla gente perché non appena entrava in un posto tutti si giravano verso di lui e in poco tempo conquistava tutti. Non so come facesse, ma la verità è che lui era sicuro di sé, non gli interessava del parere della gente e credeva che il mondo potesse essere un posto migliore.
Essere innamorati ti porta fisicamente ed emotivamente su un altro livello, tira fuori il meglio di te.
Non ho mai visto una ragazza al suo fianco e per lo più se ne stava spesso da solo, eppure guardandolo a lungo per così tante volte mi era sfuggita la cosa più importante: lui era mio, così come io ero sua.
Ti puoi circondare di numerose persone e non conoscerle affatto, ma noi eravamo diversi perché pur non parlandoci ci conoscevamo, forse più di quanto le persone accanto a noi potevano dire.
Sapevo per esempio che odiava il caffè perché lui preferiva una tazza di cioccolata calda con biscotti al cioccolato, si può dire che era un cioccolattinomane.
Odiava i fumetti ma preferiva di gran lunga i libri d’amore, i fantasy e i classici. E poi, proprio come me, adorava passare il tempo in biblioteca circondato dai libri, dal loro profumo e da innumerevoli storie che dovevano essere lette per essere vissute.
Potrei stare ore e ore a parlare di lui, di ciò che amava fare e non, ma la verità è che mi manca.
Ho lasciato che la paura di amare e di essere nuovamente felice mi impedisse di vivere e ora… ora non saprei che dare per poter portare il tempo indietro e ricominciare tutto, partendo dal momento in cui ogni cosa cambiò.
Mi opprime la sensazione che non avrei dovuto, che non lo meritavo affatto perchè non avevo avuto il coraggio, ma a mia discolpa posso dire che non è stata una mia decisione.
Sì, mi sento in colpa perché la sua fine è il mio inizio, anzi forse è meglio dire il nostro inizio.



 
******************




Magari vi chiederete perché ho lasciato che parlassero loro, ma la verità è che nessuno sa cosa stava succedendo, neanche loro, almeno fino a quando….
Non vi hanno raccontato questa storia per farvi piangere, anche se ha molte parti poco chiare, ma l’hanno fatto per testimoniare che si può amare in ogni modo possibile e dirvi che il vero amore esiste. Non dovete smettere di cercarlo perché è l’unica cosa che ci rende vivi e per cui vale la pena lottare.
La vita aveva messo di fronte a Simon la più dura delle battaglie che un giovane ragazzo doveva combattere, ma lui non si era arreso e ogni giorno aveva sorriso alla vita fin quando non è stata lei a sorridergli. È vero, forse lui aveva perso una battaglia ma aveva comunque vinto una guerra, aveva vinto il cuore di quella ragazza che guardava da lontano e che non aveva mai smesso di amare.
Emily aveva avuto una vita diversa da Simon, lei aveva conosciuto sin da piccola il dolore e la sofferenza. E se da un lato questo l’ha resa una persona più forte, dall’altro lato non le ha permesso di vivere veramente la vita. Ha raggiunto tutti gli obiettivi che si era posta e poi un pò all’improvviso,  quasi per magia, l’aveva visto e si era innamorata di lui.
Avrebbero dovuto fare un passo avanti entrambi, essere felici insieme, ma la vita ancora una volta per loro aveva riservato un’altra prova da superare.
Simon si era aggravato nel giro di qualche giorno e anche se le sue forze diminuivano, nella sua mente e nei suoi pensieri c’era il viso sorridente di Emily. Fu proprio in questo modo che se ne andò:  guardandola per un ultima volta dal portico di casa sua. Lei era seduta nel dondolo intenta a leggere mentre i raggi del sole riscaldavano la sua pelle e facevano risplendere il suo sorriso.
Emily non si accorse di nulla, ma come avrebbe potuto? Nessuno a parte i genitori sapevano della sua malattia e quando lei comprese ciò che era avvenuto, troppo tardi oserei direi, si infilò le scarpe e corse al parco per sedersi sul prato, in quel posto in cui entrambi si ritrovavano per guardarsi da lontano.
Non si sa cosa successe veramente, fu così all’improvviso che Emily si ritrovò distesa a terra con il cuore fermo, i rumori provenire da ogni parte, il suono dell’ambulanza e i medici che le urlavano di non mollare. Ogni cellula del suo corpo aveva smesso di vivere, fin quando riprese conoscenza quel poco che bastò per rivederlo ancora una volta e sorridergli.
Furono mesi duri, ma quando riacquistò la forza fece quella domanda che sapeva pesarle come un macigno. La risposta non arrivò, aspettò così a lungo, insistendo tantissime volte, ma non potevano rivelarglielo per  accordi firmati, per privacy e quant’altre cose che Emily riteneva stupide.
Si infuriò, butto tutto all’aria, gridò a pieni polmoni facendo allarmare la nonna che non l’aveva mai vista così, almeno fino al giorno in cui dietro la porta trovò un regalo e milioni di lettere, una per ogni giorno dell’anno. In quel momento scoprì tutta la verità su Simon e dal giorno della sua morte che allo stesso tempo corrispondeva alla sua rinascita, promise che avrebbe ricambiato il gesto.
Sono passati circa cinque anni e nonostante le cose sono cambiate alcune non lo sono affatto.
Emily era andata avanti con la sua vita ma non si era mai dimenticata di Simon, del loro amore e di quel legame così speciale che li univa; e questo non c’entrava nulla con il fatto che aveva il suo cuore perché era qualcosa di ancora più profondo e intenso che nemmeno le parole riuscivano a spiegare.
Nessuno avrebbe potuto dire che Simon ed Emily non si amavano, forse non in modo convenzionale: la loro storia diceva ben altro.
Ogni festività, compleanno o evento importante Emily lasciava sulla sua tomba un regalo sicura che lui da lassù la stesse guardando e sorridendo. Erano stati sfortunati, ma non era questa la parola giusta da usare perché, anche se non di persona come fanno tutte le coppie, loro avevano vissuto il vero amore. Forse non avevano potuto coronarlo con un bacio, ma dipende dai punti di vista perché un giorno si sarebbero incontrati di nuovo, magari in un'altra vita, per ripartire da dove  tutto si era fermato.
La vita può cambiare in un secondo: ti puoi innamorare, morire, vivere, sorridere ed essere felice, ma le cose belle succedono sempre in un battito d’ali. E non è detto che la fine non sia un nuovo inizio o piuttosto la continuazione di una vita che credevi di non poter avere.
 

L’angelo del destino
 














Spazio autrice:
Buongiorno a tutti =D
Finalmente dopo tanto sono riuscita a sistemare e ora pubblicare la storia. Da dove iniziare? Beh, come al solito ho un'idea e quando la metto su carta questa cambia, ma stavolta è stato quasi radicale. Sì, perchè questa storia era nata per essere dolce, romantica e felice, invece è tutt'altro. MI spiace per la piega che ha preso, ma allo stesso tempo sono felice perchè credo che sia una storia carina.
Io non capisco come riesco a scrivere storie felici e storie così tristi allo stesso tempo e, a volte mi chiedo se la mia vita non centri più di quanto io credo e... Sì, credo che sia così ;) XD 
Come sempre ringrazio mia cugina che mi è stata accanto e che continua a sostenermi sempre, anche quando scrivo cose così tristi, tanto che mi ha chiesto di fare qualcosa di più allegro XD e poi ringrazio tutte le persone che mi sono accanto come mia sorella e le mie migliore amiche.
Spero che questa storia seppure triste vi piaccia. Io ho fatto del mio meglio come sempre e quindi.... Beh, fatemi sapere i vostri pareri se vi va e grazie a chiunque la leggerà ^_^.

Claire
   
 
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