Mai, e dico mai, Gray avrebbe pensato di poter esser così  innamorato, ma in generale, mai avrebbe pensato di innamorarsi. Pensava che il suo cuore ferito non potesse più battere per qualcuno. Si sbagliava. Ed era la prima volta che era felice di essersi sbagliato.

Ora che era lí, beatamente steso sul morbido materasso e sulle fresche lenzuole del letto matrimoniale, ci stava ripensando.

Con l'odore più buono del mondo a solleticargli le narici, pensava che amava.

Eh si! Il suo cuore di ghiaccio batteva un ritmo frenetico, simile alle mani che puntualmente battono i bonghi. E le sue guance arrossivano ogni volta che incontrava il suo sguardo, così come lo erano le guance di lei in questo preciso momento.

Juvia era difronte a lui con gli occhi lucidi, le guance rosse e l'espressione più bella del mondo.    L'espressione che trasudava amore, emozione e felicità da tutti i pori.                                                    
 E come biasimarla?!

La sua  mano sinistra e quella di lei si intrecciavano.

Mentre il fagottino identico al padre si abitava appena.                                                                                      
Juvia lo accarezzava con le dita tremanti, come impaurita che SUO figlio possa svanire.                  
 Lui invece accarezzava con l'altra mano la testa della moglie.

Avevano avuto tanta paura.                                                                                                                                            
Era un parto difficile, e più di una volta aveva seriamente temuto per la vita di lei e di suo figlio, ma dopo lunghe ore di travaglio ecco che il pargoletto,  atteso da nove mesi, era venuto alla luce.

Ed era stato il momento più bello della sua vita, paragonabile forse solo al matrimonio e alla prima notte d'amore.   

Quando, chiamato  da Wendy, che come Porlyusica aveva assistito al parto, aveva varcato la soglia di quella camera rigorosamente bianca e, in un lettino, sdraiata, aveva individuato Juvia sollievo e emozione erano l'unica cosa che si distinguevano nel vortice di emozioni che caratterizzavano il cuore di lui.

Tremante ma deciso aveva preso posto, rigorosamente muto, accanto alla moglie, Wendy e Porlyusica gli avevano lasciati soli.

Solo ora si era accorto delfagottino che reggeva la moglie e che succhiava avidamente un seno della donna e una smorfia, a metà fra l'invidioso e l'intenerito, si era impossessata del suo viso.
Nemmeno avesse percepito il suo sguardo Juvia alzò il capo e incateno gli occhi del mare profondo a quelli blu notte dell'uomo di fronte a lei.

Era sfinita, sudata e emozionata. Debole ma felice.                                                                                            
 Gli bastò uno sguardo per capirla, infondo il loro legame era indissolubile.

 Ma il momento magico fu prepotentemente spezzato da Porlyusica che lo spinse via.                        
A ripensarci gli viene da ridere. Eppure la prima volta che ha preso suo figlio in braccio era stato fuori dall'ospedale. 

E ora ne aveva la ri-conferma.

A rileggere negli occhi puri della donna emozionata come non mai, tutto il suo  Amore, e a vederlo nei proprio, riflessi in quelli cristallini della moglie a cui accarezzava il capo.

Vedeva l'amore. Il loro amore reciproco, certo, ma soprattutto per quel bambino che aveva così tanto di loro e allo stesso tempo così poco. Vedeva l'amore materno, ovvio, ma vedeva anche il suo di amore, l'amore paterno verso Silver Fullubster.

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