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Autore: JKEdogawa    07/10/2016    1 recensioni
Una guerra tra culture, l'ultima cosa che il mondo si sarebbe aspettato. Ha mietuto tante vittime, troppe sopratutto innocenti. Troppe secondo gli déi di tutto il mondo. I Mezzosangue, i Faraoni, i Druidi, tutti coloro che sono legati alla religione( e non solo) sono stati segregati in luoghi fuori dal tempo e dallo spazio.
Nico fa parte della Casa di Ade ed aspetta solo che quattro dei suoi fratelli vengano designati dagli déi per combattere in un Colosseo per decretare il più forte. Costretti a combattere e a vedere i propri cari morire, in un macabro gioco che non ha spiegazione.
Non sono Hunger Games, non sono Giochi Romani, sono Olimpiadi Culturali nell'accezione peggiore del termine.
Sarai ancora disposto a lottare in nome di un dio?
[Presenta personaggi di un'opera non ancora uscita e che spera di vedere la luce, inoltre questa FF ha partecipato ad un concorso su Facebook, forse qualcuno l'ha già letta. Comunque, buona lettura.]
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio, Gli Dèi, Nico di Angelo, Quasi tutti, Sorpresa
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Mi lancio su di lui scaraventandolo a terra, poi gli pianto la spada a pochi centimetri dalla faccia.
« Sei un'idiota!» grido trattenendo le lacrime« Un idiota, hai capito? Un idiota gigantesco!» mi alzo incazzato nero, estraggo la spada e gliela punto alla gola« Non ti muovere o ti uccido.».
Rapido raggiungo mio fratello.
Respira a fatica e la maglietta è tagliata e macchiata sulla pancia. La ferita è lievemente spostata a destra, come se fosse stato colpito per caso, ma è pur sempre profonda.
« Basel... su, resisti.» non mi rendo conto di ciò che sto dicendo. Estraggo delle bende, ma lui ferma la mia mano serrandomi il polso tra le dita« Non fare l'idiota pure tu.».
« Prima... disinfetta...» biascica lasciandomi il braccio e alzando la maglietta« Poi medica come si conviene... punti farfalla... se ne abbiamo.».
« Non credo che in una competizione mortale abbiamo questo genere di cose.» confesso guardando nello zaino.
« Io ce le ho.» commenta Will. Mi volto e noto il suo viso accanto al mio. Per poco con gli tiro un cazzotto dalla paura« Sono stato veloce a recuperare la borsa migliore di medicinali.».
« La cosa non mi sorprende.» ringhio« Saresti così gentile da aiutare mio fratello?».
« Dopo che lui si è prodigato per salvarti? Certo!» sorride e si porta lo zaino davanti, poi mi da una leggera spinta al fianco per spronarmi a spostarmi« Se non fosse stato per lui ti avrei ucciso.».
Penso all'eventualità che fossi morto per mano sua e rispondo:« A quel punto ti avrei torturato per il resto della tua vita non appena fossi arrivato nell'Ade.».
« Riflettendoci non mi sarebbe dispiaciuto.» nel mentre disinfetta la ferita di mio fratello che sfrigola con le labbra a causa del bruciore« Mai usato il disinfettante?».
« Sì, brucia.» risponde di rimando Basel« Ma non ero più abituato...» i suoi occhi si fanno più spenti« Tutto questo mi ricorda un mio amico...».
« Parlami di lui.» inizia Will. È il suo modo per dare forza a chi è ferito gravemente, per evitare che svenga« Com'è? Simpatico?».
« Molto.» annuisce mio fratello« Anche se è un po' strano.».
« Siamo semidei, credo che sia normale...» sorride e io mi sento avvampare. Altro che figli di Thanatos, la vera bellezza sta curando mio fratello in questo istante!
« Giusto...» ride appena, ma ha ancora gli occhi persi, come se non fosse con noi.
« È un medico?» chiede Will imperterrito. Ora è passato ai punti a farfalla, le sue mani si muovono delicate sul fianco di Basel facendomi leggermente ingelosire.
« Sì, un medico ce...» si trattiene« Non ha importanza.».
« Bé, se posso imparare.» sorride finendo di chiudere la ferita.
« È un druido.» le parole gli scivolano fuori come una maledizione che lo affligge« Un druido celtico, ma non è quello... non solo...».
« E cos'altro è? Un mostro? Un Egizio? Gli Egizi sono maestri in medicina.» prosegue Solance fasciandogli il fianco. Ora gli do una mano anch'io, alzando Basel quand'è necessario.
« Un norreno...» si porta le mani al viso quasi a vergogna« Lui è un mio caro amico... spero di non dover combattere contro di lui...».
Io e Will ci scambiamo un'occhiata, poi guardiamo Basel ancora intento ad autocommiserarsi. Solance mi guarda come a dire “Voi di Ade siete fantastici”, io come a dire “Non ci provare”.
« Spero di conoscerlo, allora.» sorride il figlio di Apollo prima di stamparmi un bacio sulla guancia. Stupido idiota« Ora però sarà meglio usare un po' di ambrosia.».
« Oppure la spada di Basel.» indico l'arma con una voglia matta di darla in testa a Will, ma dopo me ne pentirei amaramente.
« Se è per colpirmi, potresti usare la tua.» commenta Solance guardandomi furbetto. Decisamente non si riferisce alla arma che stringo tra le dita, dannatissimo doppiosensista(se non esiste come parola sarebbe il momento di crearla).
« Prima ha usato l'incantesimo di guarigione se non erro.» mi alzo leggermente la maglia per mostrare il livido ancora visibile« Se ci spieghi come fare, ti possiamo aiutare.».
« È talmente semplice da essere difficile.» confessa il fratellino puntellandosi sulle mani e alzandosi a sedere. Gli occhi sono tornati vivi e ciò mi fa sospirare di sollievo« Un solo segno sbagliato e si rischia di uccidere il paziente.».
« Rune norrene?» chiede Will curioso, per tutta risposta Basel scuote la testa.
« Più complicato.» ammette prendendo la spada e impugnando il pennello« Ma dovrei farcela da solo, anche se dopo temo che sverrò.».
Scivolo dietro di lui e dico:« Tranquillo, ti sorreggo io.».
Vedo Will avvampare e ghigno compiaciuto. Per una volta sono io a metterlo in difficoltà, e la cosa mi fa stranamente piacere.
Basel scrive sulle bende prendendosi i suoi tempi. Suda copiosamente e usa entrambe le mani, poi mi crolla addosso lasciando andare il pennello con un volto sereno. Sospiro di sollievo e scivolo via appoggiandolo a terra, poi guardo Will:« Non costringermi a farti curare di nuovo mio fratello, chiaro?».
« Chiaro.» sorride e mi bacia sulla bocca a sorpresa« Mi sei mancato, Ragazzo di Tenebra.».
« Stupido.» gli prendo la faccia e lo bacio io« Anche tu, stupido idiota.».
I suo diciannove anni scompaiono alla mia vista. Mi rivedo io e lui al Campo Mezzosangue, a beccarci come una qualsiasi coppia... perché di fatto lo eravamo.
« Tre anni.» dice quasi pensieroso« Non sei cambiato molto.».
« Nemmeno tu.» ammetto, ma storco leggermente il naso« Se solo potesse durare di più.».
« Adesso non fare il solito pessimista!» mi prende sotto il braccio e mi sorride accarezzandomi la testa« Ci sono ancora molti Semidei là fuori, non sarà certo uno di noi il prossimo a schiattare.».
« Speriamo... a proposito, perché sei nella Base di Persefone?» temo leggermente la risposta.
« Ho fatto una cavolata.» si gratta dietro la testa con la mano libera« Ero ferito e ho mangiato alcuni fiori riconoscendoli come erbe mediche. Non avevo valutato il fattore melograno.».
« Il cosa?» mi viene un leggero brivido.
« Questi fiori sono come il melograno infernale: una volta mangiati non puoi stare molto tempo fuori dalla Base di Persefone.» spiega« Inoltre se i suoi figli muoiono...».
« Cosa!?» scatto a sedere« E dirmelo prima!? Appena Basel si sveglia proviamo a spostarti alla Base di Ade. Lì avranno lo stesso effetto e così...» scuote la testa con un sorriso rassegnato.
« Riccardo me lo ha spiegato, i fiori valgono solo per Persefone. È stato carino a non uccidermi subito, però.» mi guarda, ma io distolgo gli occhi amareggiato. Non riesco a ragionare lucidamente, non quando il mio amato(sì, amato! Porcatroia, io amo quell'idiota di Will!) risulta avere la vita legata a quella di un figlio di Persefone di nome Riccardo.
Inspiro profondamente, cercando di mantenere la calma. Devo tornare a pensare e l'odore di giacinti mi uccide più della morte inevitabile di Solance.
« Riccardo...» ripeto in un barlume di senno« Riccardo Di Angelo?» Will annuisce e il mio cuore perde un battito« Rick è qui?».
« Lo conosci?» chiede il figlio di Apollo curioso.
« Certo!» torno a non pensare razionalmente, stupido cervello« È il mio fratellone.».

Lo so che sembra strano, anche perché sarebbe più corretto dire cugino.
Io e Riccardo siamo diversissimi: lui è un ragazzo castano dai lineamenti mediterranei e gli occhi ciclamino. È più grande di me e posso dire che è grazie a lui se i miei genitori si sono conosciuti.
Meglio che vada con ordine: mia madre aveva un fratello di nome Stefano. Zio Stefano, se così posso chiamarlo, ha avuto una storia con Persefone nei mesi in cui era sulla terra e quando è tornata nell'Ade aspettava Riccardo. Mio padre lo ha adottato come suo figlio praticamente, ma ha voluto conoscere Stefano.
Purtroppo ad Era non sembrava essere piaciuta la scappatella di mia zia... o mamma acquisita, fate voi. Comunque, Stefano venne ucciso in circostanze mitologicamente spiegabili e Ade conobbe mia madre sulla tomba del fratello.
Da cosa nasce cosa e puff! Ecco Bianca e me.
Il resto lo sapete, insomma. Finiamo al Lotus, Percy ci libera, casini con Crono, io vado a vivere nell'oltretomba e mio padre non è l'esempio migliore di genitore.
Ma Riccardo è il fratellone che non ho mai avuto. Vivendo nell'Ade per lui l'età è relativa, ha vent'anni, ma è nato un anno o due prima di me... e parlo degli anni settanta(se è sbagliato prendetevela con l'autrice)!
Quando ci raggiunge noto che è cambiato tantissimo: occhi più scavati e aspetto deperito. Corro ad abbracciarlo senza pensarci, ma mi rendo conto che è molto debole. Respira a fatica e sembra non mangiare da giorni.
« Sei stato ancora troppo fuori dal tuo spazio, vero?» sospira Will« Non devi sforzarti ad uscire, te l'ho già detto!».
« Volevo controllare la Base di Ade.» spiega grattandomi sulla testa. Ora ha ventiquattro anni, lo percepisco dalla postura matura, seppur malaticcia, che ha« A quanto pare non dovevo preoccuparmi.».
« Ancora la maledizione?» chiedo. Ricordo che aveva una forma più lieve della maledizione di Persefone, costretto a stare nel regno dei morti per almeno tre mesi all'anno.
« Già, ma nulla di che...» risponde evasivo« Visto? A stare qui mi sto già riprendendo.».
Effettivamente sembra già meno malato, ma debole resta. Qualcosa, dunque, non torna.
« Sei stato via dall'Ade per diverso tempo, vero?» commenta Basel. Mi ero scordato di dirvi che si è svegliato, vero? Non che la sua presenza si senta, soprattutto con Will a tenermi compagnia... ma torniamo a noi.
« Si vede tanto vero?» sorride appena Riccardo« Tre anni sono tanti anche per me, ma al Distretto non va male... hanno trovato un modo per renderlo vivibile.».
« Tre anni!? E Zia Persefone non ha detto niente!?» esclamo sconvolto.
« Credo che se potesse direbbe qualcosa.» afferma serio, poi scuote la testa« Comunque, cosa facciamo?».
« Potremmo allearci.» propone Will« Vada come vada, se siamo in di più possiamo difenderci meglio.».
« Concordo.» annuisce Riccardo« Più siamo e meglio è.».
« Inoltre il tempo passato assieme è speciale.» aggiunge Basel guardando me e Will, poi arrossisce « Importante... volevo dire importante... per la sopravvivenza...».
« Se negassi sarei in minoranza, per cui...» sospiro alzando le spalle« Dato che non potete muovervi da qui, suppongo che faremo della Base di Persefone il nostro covo.».
Rimaniamo a organizzarci fino a che non cala il sole e mi propongo di fare il primo turno di guardia, anche per allontanarmi un po' da Will. Se mi concentro vedo la morte in lui, e la cosa mi da non poco fastidio. Mi rendo conto che su tutto il gruppo solo uno di noi sopravviverà, al massimo due se vinciamo io e Basel come Casa di Ade(e ne dubito), ma sto comunque male pensandoci.
Sono stato troppo tempo separato da Solance per pensare che possiamo dirci definitivamente addio.
« Tutto bene, fratellone?» chiede Basel facendomi trasalire. Non l'ho notato avvicinarsi e per poco non lo infilzo con la spada.
« Tutto bene.» dico poco convinto« C'è qualche problema?».
« No, nessuno... a parte che ho dovuto fare un incantesimo a Riccardo per farlo riprendere più in fretta.» spiega come a volermi consolare. Rimaniamo in silenzio, poi aggiunge« Will è il tuo ragazzo, vero?».
Mi sento come una pentola a pressione mentre dico:« No... cosa te lo fa pensare?».
« Come lo guardi e come vi beccate... è bello.» sorride e guarda in alto, verso il cielo notturno« Inoltre sei preoccupato per lui.».
Rimango muto e rimango a guardarlo per alcuni minuti. In quel poco tempo, però, noto che Basel non guarda a caso, ma guarda la luna.
Il suo sguardo è lo stesso che ho io quando guardo Will.

E rieccoci! Vi sono mancata?
Ade: No...
Apollo: Sì!
Ade: E lui?
E' entrato in scena suo figlio, ha senso.
Apollo: Ti sono mancato, vero?
Ade: Nessuno dei due mi è mancato, passiamo alle recensioni?
Va bene, ma vorrei qualcosa di forte...
Apollo: Lascia fare a me.*parte a suonare Maudit dei Litfiba*Tutto tutto su Kira_The_First
Ah, lui! *^*
Ade: Va giù pesante...
Ma è per questo che mi piace! *^*
Apollo:... Dici che dovremmo chiamare Eros?
No, grazie... torniamo a noi? Altre recensioni?
Apollo: Nooo!*da un assolo di chitarra elettrica*Come sono andato?
Bene, ma non esagerare, non starai qui per sempre.
Ade: Grazie.
Ma che... no! Intendevo che lo voglio come compagno fino al capitolo 10.
Ade:*va a togliersi la vita, ma essendo un dio non gli succede niente*
Apollo: Yay!*parte a suonare*
Tieniti in caldo per la prossima volta, Lester. E ora vi saluto gente!
Grazie mille a Kira_The_First per la recensione, a quelli che si sono messi la storia tra preferite/seguite/ricordate e a tutti voi che vi siete fermati a leggere. Ci vediamo... boh! Prossimamente, ho un po' di cose da fare...
Nel mentre vi lascio a questo canale qui... perché? Eh, questo è un segreto. XD
Ci leggiamo presto, ciao ciao.^^
JKEdogawa, Ade e Apollo
   
 
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