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Autore: Giorgiasimic    08/10/2016    0 recensioni
[Eldarya]
[Eldarya][Eldarya]Una nuova Fanfiction su Nevra
Le stava simpatica l’umana, era ostinata e testarda come lui. Eppure Nevra aveva accettato la sua natura mentre lei continuava a non accettare che fosse una mezza Faery.
Lui era un cacciatore e lei una preda, sarebbe stato facile gustare quella facile vittoria eppure non lo fece.
Elsa era stata scelta dalla Dea del cristallo e quindi era stato obbligato a proteggerla ma i suoi istinti animali si contrastavano con il suo senso del dovere.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Tic Tac”

“Tic tac”

“Tic tac”

Era mezzanotte e quella notte la luna piena risplendeva su tutta Eldarya, ma nonostante la forte luce solo qualche raggio riusciva a filtrare debolmente dalla finestra illuminando quella stanza buia.
Decise di alzarsi dal letto, indossò il cappotto sopra la camicia da notte lasciando scoperte le gambe e mise le scarpe da ginnastica. Facendo attenzione a non far rumore sgattaiolò fuori dalla sua camera e in punta di piedi si diresse verso il giardino, congratulandosi con se stessa per essere riuscita a nascondere le scarpe a Miko. Tutti i suoi indumenti erano stati distrutti << niente di umano deve rimanere su Eldarya >> aveva detto Miko ma lei era umana non una Faery, lei lo sapeva, e quello che dicevano gli altri non le importava, sarebbe tornata a casa a qualunque costo.
Dopo una decina di minuti riuscì ad arrivare al grande albero rosa, le ricordava la casa in cui era cresciuta immersa nei ciliegi e nella natura, con la schiena si appoggiò al tronco e scese piano piano fino a sedersi su una radice. Assortita nei sui pensieri non si rese conto che ormai il sonno si era impossessato di lei.

 

Era stanco, tremendamente stanco, dopo dieci ore era riuscito a trovare un pezzo di cristallo, non era stato facile, aveva dovuto uccidere diversi mostri ma alla fine c’è l’aveva fatta a portare a termine la missione. Camminava a passo svelto, era una notte fredda ma a lui non dava fastidio, era una creatura della notte e tutte le notti erano gelide, gelide come lui.
Ormai era arrivato alle porte del grande castello, affrettò il passo per poi fermarsi di colpo quando vide accovacciata sotto l’albero rosa l’umana.
Dormiva beatamente, le gambe scoperte facevano intravedere la biancheria, era una preda. Nevra si avvicinò cautamente non voleva svegliarla, notò le grosse occhiaie e capì che Elsa non doveva dormire da alcuni giorni.
Le stava simpatica l’umana, era ostinata e testarda come lui. Eppure Nevra aveva accettato la sua natura mentre lei continuava a non accettare che fosse una mezza Faery.
Lui era un cacciatore e lei una preda, sarebbe stato facile gustare quella facile vittoria eppure non lo fece.
Elsa era stata scelta dalla Dea del cristallo e quindi era stato obbligato a proteggerla ma i suoi istinti animali si contrastavano con il suo senso del dovere.
Si inchinò e la prese tra le braccia, era più leggera rispetto alla prima volta che si erano incontrati quando lei li era caduta addosso, anche in quel momento il suo odore l’aveva lasciato inebriato.
Dopo l’arrivo di Elsa tutti parlavano di lei, specialmente Ezarel che la odiava e non perdeva occasione di screditarla, Valkyon si limitava a ignorarla mentre lui avrebbe volentieri avuto una nuova schiavetta personale, ma Miko era stata irremovibile: << Nevra! Di schiavette personali ne hai anche troppe! Stai lontano da lei >>
Eppure quasi a sfidare la sorte Elsa era capitata nella sua guardia, la guardia dell’ombra.

 

Elsa si svegliò di soprassalto, doveva subito tornare nella sua camera, le ci vollero diversi minuti per capire che era già nella sua stanza.
Pensò che aveva sognato di essere andata nel giardino, ne era quasi certa, poi vide le sue scarpe sporche di terra e capì. Qualcuno doveva averla trovata e portata nella sua stanza. Elsa si preparò mentalmente ai rimproveri di Miko, si vestì e uscì dalla sua camera.

La sala da pranzo era stata adibita per le colazioni, e le brioches e i plum-cake emanavano un ottimo odore, tutti mangiavano tranne lei.
La fame le sparì del tutto quando Miko le si avvicinò e con sguardo riprovevole le disse: << Finalmente ti degni di onorarci con la tua presenza >>
Elsa trasalì, l’aveva sempre sentita ostile nei suoi confronti fin dal primo giorno << Avevo bisogno di un po’ ti tempo per abituarmi a questa vita >>
 << Direi che due settimane sono più che sufficienti! Da oggi non avrai più nessun favoritismo e seguirai i miei ordini >>
Elsa non fece in tempo a replicare che Miko era già sparita.
Keroshane le si avvicinò e le disse: << Sono felice di vederti qui, sai Miko non è cattiva, vuole solo che diamo il meglio di noi >>
Nonostante le parole di Kero, Elsa non aveva minimamente voglia di credere che Miko avesse delle aspettative su di lei, era più facile pensare che fossero tutti malvagi, ma infondo sapeva che non lo erano, doveva soltanto ammetterlo.
Finì la colazione in silenzio, tutti attorno a lei ridevano e scherzavano, tutti tranne Nevra, lui non era ancora arrivato.
Elsa conosceva poco Nevra ma sapeva che doveva essere proprio stanco per rinunciare alla sua porzione giornaliera di latte e biscotti.
Dopo aver bevuto un tè caldo si alzò decisa più che mai a tornare nella sua stanza ma Valkyon le sbarrò la strada: << Miko ti vuole vedere nella stanza del Cristallo >>
La giornata non poteva andar peggio di così.

 

Angolo autrice: ciao a tutti, questa è la mia prima storia, spero che vi piaccia, purtroppo non essendo brava con il computer non sono riuscita a capire se ho inserito correttamente la storia in codice html. Per favore se la storia non dovesse essere in codice html fatemelo notare che provvederò a sistemarla.

Grazie a tutti per il tempo dedicatomi.

 

Gio

   
 
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