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Autore: AkAb101    08/10/2016    3 recensioni
[Cross over Sonic - Dragon's Dogma]
Nella celestiale ed incantevole regione di Gransys, la razza mobiana è nuovamente assalita dalla furia del Drago dopo decenni di pace ed ordine. Il caos si diffonde rapidamente e le truppe del Duca si riuniscono nel inutile tentativo di proteggere la popolazione, costruendo imponenti mura ed arruolando sempre più soldati tra le proprie fila, la maggior parte motivati solo dalla paura e dal terrore. Ma un guerriero di grande coraggio e tenacia si appresta a lottare contro le tenebre, seguito dalle sue fedeli Pedine. Un nuovo Arisen è nato e con lui il grande equilibrio di Mobius continua nell'eterna lotta tra il bene e il male.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Amy Rose, Knuckles the Echidna, Miles Tails Prower, Sonic the Hedgehog, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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“Goblin, ser !”


Una voce giovanile ma allo stesso tempo sicura e decisa risuonò tra i freschi e piacevoli venti di Gransys, seguita da una lunga e malvagia risata e dal quotidiano suono della morte che ormai da anni invadeva le strade e le innumerevoli foreste del continente.

 

“Eheheheh. Questi ragazzi non imparano mai la lezione.”

 

Dopo queste parole contraddistinte dall'inconfondibile arroganza e umorismo tipico di Sonic the Hedgehog, l'Arisen e i suoi compagni di viaggio estrassero le loro armi e si prepararono al combattimento, mentre un'orda di orribili goblin armati di mazze e lunghe ed affilate sciabole avanzavano verso di loro, mostrando alle loro prede i loro denti affilati e coperti di sangue e i loro raccapriccianti occhi gialli e scintillanti.

 

“Vi proteggerò io, Arisen !” disse Knuckles l'echidna, mentre sguianava dal fodero la sua gigantesca spada seghettata e si avventava sui suoi nemici, massacrandone quanti la sua incredibile forza gli consentiva.

 

“Questi disgustosi esseri si riproducono come i conigli !” dopo avere avvertito la propria squadra del pericolo che incombeva su di loro, Tails la volpe usò le sue due code per planare e librarsi in aria, mentre con il suo arco lanciava numerose freccie contro i goblin, eliminandone un gran numero in pochi minuti.

 

“Nessuno tocca l'Arisen in mia presenza !” Un'enorme stalagmite di ghiaccio sbucò fuori dal terreno, infilzando e scaraventando in aria un gruppo di goblin. Essa proveniva dalla potente magia di Amy, la più fedele pedina di Sonic the Hedgehog, e dal suo scettro, che nel frattempo stava già lanciando una raffica di fulmini verso l'orda nemica. 

In quell'estenuante e sanguinosa battaglia, una figura scattava alla velocità della luce tra i gruppi di goblin, mentre l'acciaio della spada dell'Arisen veniva ricoperta di un colore rosso scarlatto e sempre più nemici venivano trafitti dalla sua lama, cadendo sul terreno senza vita o fuggendo in ogni direzione, in cerca di una possibile salvezza nella profonda ed oscura foresta ai lati della strada in cui lo scontro ebbe finalmente fine.

 

“Dobbiamo insegurli, padrone ?”

 

Knuckles sollevò la sua arma e si preparò a finire ciò che il suo nemico aveva iniziato, ma all'ultimo momento una mano si appoggiò sulla sua spalla e gli occhi verdi pregni di bontà e compassione di Sonic the Hedgehog si confrontarono con quelli rigidi e severi dell'echidna.

 

“Nah. Credo che per oggi possa bastare.”

 

Nonostante la pedina fosse tentata di disobbedire agli ordini del suo padrone e fare ciò che il suo istinto da spietato guerriero gli imponeva di fare, egli abbassò lo sguardo e rimise nel fodero la sua spada.

 

“Come desiderate, Arisen.”

 

Nel frattempo, Tails ed Amy si riunirono con i loro compagni, carichi di energia e sorridendo allegramente mentre celebravano con gioia la loro ennesima vittoria contro il loro oscuro nemico. Soltanto il loro padrone sapeva quanto era stato difficile per lui costruire quei sorrisi sui volti dei suoi compagni di viaggio, facendo loro capire quanto significasse davvero il valore della vita e cancellando parzialmente quella freddezza e mancanza di emozioni che aveva da sempre caratterizzato la legione delle pedine.

 

“E' stato davvero un bel combattimento, ser. Spero che il prossimo sarà ancora più emozionante.”

 

Sonic alzò il pollice verso di loro e ridacchiò.

 

“Certo che lo sarà. Dopotutto, chi se non noi può riuscire a battere un'intera orda di goblin in pochi minuti ? Non siamo mica come quei soldati di Gran Soren, no ? Altrimenti adesso dovremmo essercela tutti fatta addosso e fuggire gridando “Oh accipicchia, dei mostri cattivi e malvagi !!! Si salvi chi può !!!”

 

Entrambi risero alle parole dal riccio e anche sul rigido volto di Knuckles apparve un flebile sorriso divertito. Era solito di Sonic the Hedgehog prendere in giro coloro che servivano il Duca, dato che la maggior parte di loro non avrebbe il coraggio nemmeno di alzare un dito per difendere quel luogo di pace e armonia che un tempo era Gransys. Già...un tempo. Prima che il Drago iniziasse a portare fiamme e morte tra la popolazione e a diffondere il caos. La sua presenza aveva inoltre aumentato la quantità di mostri presenti in quelle terre, già infestate da secoli da bestie assetate di sangue e dominate dai più feroci e selvaggi istinti. Idre, chimere, arpie, goblin, ciclopi, lupi mannari, coccatrici...soltanto il Creatore sapeva quante vittime esse avevano causato in tutti quegli anni di lotte e battaglie combattute per la sopravvivenza della razza mobiana.

 

“Ora sbrighiamoci. Dobbiamo tornare alla capitale e riferire al Duca della nostra vittoria. Chi lo sa, forse se siamo fortunati avremo addirittura l'onore di ricevere qualche complimento dai servitori di sua Grazia.”

 

Il gruppo aveva appena eliminato un pericoloso grifone che da molte settimane aveva iniziato ad aggreddire i mercanti e a bloccare i commerci che permettevano a Gran Soren e ai paesi vicini di sopravvivere e di non morire di fame o di sete mentre si nascondevano dalla furia dei mostri e del Drago. Una squadra di Sentinelle li aveva accompagnati durante la loro missione e aveva lottato al loro fianco fino a quando la stupenda quanto feroce creatura alata emise il suo ultimo respiro e il suo cuore cessò definitivamente di battere. Quella fu una delle poche volte in cui Sonic vide finalmente il coraggio, la tenacia e l'immenso forza di volontà che i guerrieri di Gran Soren potevano dimostrare durante una battaglia. Purtroppo, la maggior parte della squadra non era sopravvissuta all'incredibile forza e alla sete di sangue del grifone. I superstiti si erano diretti alla capitale, ansiosi di ritornare nelle loro caserme e di mettere fine a quell'incubo che era stata la loro missione, portando con loro i loro feriti e i loro caduti.

 

“Avrei potuto salvarli...se solo fossi stato più veloce...ora quei soldati sarebbero ancora vivi.”

 

Quando il riccio aveva visto con i suoi occhi le carni delle Sentinelle venire lacerate dagli artigli del grifone e dal suo gigantesco e affilato becco, il suo cuore si era riempito di dolore e di risentimento verso se stesso e le sue abilità da combattente. Abilità che, nonostante fossero molto più avanzate della maggior parte dei migliori guerrieri di Gransys, non erano state abbastanza per proteggere le vite dei soldati a cui aveva promesso di difendere e di riportare tutti a casa sani e salvi dal primo all'ultimo.

 

“Hai fatto tutto ciò che potevi, padrone. Quei guerrieri sapevano a cosa stavano andando incontro e quali rischi la loro missione poteva avere. Hanno fatto solo il loro dovere. Non darti pena per qualcosa di cui non hai colpa.”

 

Da parecchio tempo l'Arisen non aveva più sentito la sua pedina principale parlare con così tanta sicurezza e tranquillita a proposito degli orrori che Gransys offriva quotidianamente alle vite dei suoi abitanti. Nonostante Tails fosse apparentemente molto più giovane di lui, certe volte appariva come molto più saggio e vecchio dell'impulsivo e facilmente emozionabile riccio blu.

 

“Ecco la capitale, padrone !”

 

Le parole rassicuranti e piene di gioia di Amy fecero tirare un lungo respiro di sollievo a tutto il gruppo, mentre le enormi ed imponenti mura della città apparvero davanti a loro in tutto il loro splendore e la loro bellezza. 

Nel momento in cui le guardie del cancello d'ngresso aprirono l'entrata per accogliere il ritorno dell'Arisen, egli potè vedere ancora una volta le meravigliose e affollate strade di Gran Soren, in particolare la piazza cittadina adornata da una piccola fontana e il Rione dei Mercanti, dove i negozianti vendevano le loro merci e gli abitanti compravano il necessario per sopravvivere, in particolare i contadini e le classi più povere della capitale. 

Il riccio ne approfittò per acquistare una nuova spada nel negozio di armi accanto alla locanda in cui Sonic si riposava spesso la notte, durante la quale i mostri al di fuori delle mura di Gran Soren erano più presenti e feroci che mai nei territori di Gransys. Visto che ormai la sua lama era già parecchio rovinata dai numerosi scontri e battaglie in cui aveva combattuto insieme alle sue pedine, l'Arisen la sostituì con una lunga sciabola dorata costruita in acciaio solido, resistente ed efficace per massacrare un'intera orda di mostri senza essere spezzata o pesantemente rovinata, come accaddeva alla maggior parte dei guerrieri di Gran Soren.

 

“Io andrò al Castello del Duca per riferire a Vostra Grazia del successo della missione. Voi intanto dirigetevi alla Gilda delle Pedine e riposatevi un po'. Qualcosa mi dice che ce ne sarà presto bisogno.”

 

“Come volete, ser. A più tardi allora.”

 

Le pedine del giovane Arisen salutarono il loro padrone con un gesto di mano prima di allontanarsi del riccio e di dirigersi verso la Gilda delle Pedine, il luogo in cui si trovavano tutte le pedine che avevano l'unico scopo di proteggere l'Arisen a qualunque costo, anche della loro stessa vita.

Nel frattempo, Sonic the Hedgehog percorse il Rione dei Nobili, un luogo in cui vi si trovava la Cattedrale della Fede e ogni forma di nobiltà che la capitale poteva permettersi di avere e raggiunse il cancello circondato da guardie del Castello del Duca, un lussuoso palazzo da cui il sovrano di Gransys governava le sue terre e inviava i suoi servitori a combattere nella lotta contro il Drago. Fu lì che il riccio vide Ser Silver the Hedgehog, capitano degli Ammazzadraghi e fedele guerriero dell'esercito del Duca. Armato di spada e scudo come molti dei suoi compagni, il cavaliere sorrise all'ormai esausto Arisen e gli fece un cenno di saluto con la mano, ricambiato dall'espressione triste e seria presente in quel momento sul volto di Sonic.

Nonostante il riccio fosse riuscito a sorridere alle sue pedine e a scherzare con loro per tutta la durata del viaggio, rivedere gli sguardi derisori e diffidenti dei servi della corte del Duca gli faceva tornare in mente quanto la sua rabbia verso di loro fosse quasi pari a quella che provava verso il Drago.

 

“Il Duca ha aspettato con ansia il tuo ritorno, ser.”

 

L'Arisen non rispose e attraversò con passo apperentemente tranquillo il cancello ed entrò senza voltarsi all'interno del Castello del Duca. Fu proprio quell'azione ed il comportamento del riccio blu nei suoi confronti a fare intuire a Silver the Hedgehog quale fosse stato il risultato della missione. Anche se non riuscì a capire se fosse stato un successo o un fallimento, ma in entrambi casi altro sangue era stato versato su Gransys nel nome della pace del ducato.

 

“Hey hey guarda chi è ritornato nella suprema corte del Duca ! L'ex pescatore e ora Arisen di Gran Soren, Sonic the Hedgehog, in tutta la sua maestia e la sua destrezza ! Quali nuovi successi e racconti di battaglie ci porti nel nostro accogliente e sublime castello, oh grande cavaliere ?”

 

Fu sufficiente un ringhio di rabbia del riccio a fare indietreggiare e fuggire saltellando come un grillo il giullare di corte, Snively. Tanto piccolo e basso quanto irritante e fastidioso.

 

“Calma, calma oh grande Arisen ! Dopotutto sto solo facendo il mio lavoro, no ?”

 

Sonic ignorò le sue parole e continuò lentamente a camminare nella stanza di fronte a lui fino a raggiungere la sala del trono, in cui il famoso e glorioso Duca di Gransys, soprannominato “L'Ammazza-Draghi” dato il suo passato come Arisen noto per avere eliminato insieme alle sue pedine il drago che aveva preceduto quello che in quel momento stava terrorizzando le terre di Gransys, era seduto sul suo trono a discutere con il suo fidato ciambellano di argomenti a cui Sonic non dava la minima importanza. Prima di dirigersi verso di lui, lo sguardo di Sonic si rivolse ad una affascinante quanto attraente ragazza nell'angolo della stanza.Una giovane scoiattola, con una folta pelliccia marrone, lunghi capelli di colore castano dorato e bellissimi occhi blu. Con indosso una leggera ma possente armatura da cavaliere e un elegante mantello bianco, ella aveva le mani posizionate sui fianchi e sul suo viso c'era un'espressione di tristezza misto a sconforto.

 

“Così...nemmeno l'Arisen è riuscito a proteggere le vite dei miei commilitoni...”

 

La ragazza fissò silenziosamente il pavimento per qualche secondo, mentre Sonic fece un leggero sospiro, maledicendo se stesso per avere fatto a quella cavaliere e a se stesso una promessa che non era riuscito a mantenere.

 

“Sally...io...”

 

“Va tutto bene, ser. Non prendere le mie parole come un'offesa o un rimprovero. Non provo alcun rancore verso di te. Ti ho costretto a promettere l'impossibile quindi sono io che devo chiedere scusa a te.”

 

Sally era un'audace e forte cavaliere che proveniva dalle terre di Hearthstone, un paese confinante a Gransys, famoso per il possedere guerrieri di grande valore e capacicità di combattimento. In onore di un antico patto stabilito tra Hearthstone e il ducato di Gransys, essi avrebbero dovuto lottare insieme nel caso il Drago fosse ritornato a devastare il mondo. Così, Sally era stata mandata da suo padre, il sovrano di Hearthstone, per fornire appoggio e supporto militare al Duca e ai suoi guerrieri nella guerra contro il Drago.

Il riccio si ricordava bene il loro primo incontro. I loro cammini si incrociarono quando Sonic aveva appena lasciato il suo villaggio insieme alle sue pedine e si era diretto verso l'Avamposto delle Sentinelle che si trovava nelle vicinanze. Insieme a lei e ai suoi soldati aveva lottato contro un pericoloso idra che aveva attaccato e distrutto una buona parte dell'accampamento, tagliando una delle sue quattro teste con la sua spada e facendolo così battere in ritirata. Anche se il merito per la sconfitta dell idra era stato sicuramente dell'Arisen, al popolo fu riferito, per ragioni politiche, che le Sentinelle lo avevano abbattuto durante la battaglia.

 

“Ora...devo andare, ser. Ho bisogno di stare un po' di tempo da sola...”

 

L'Arisen annuì e si inchinò leggermente come segno di rispetto e saluto verso la cavaliere ed ella fece lo stesso prima di voltarsi e di uscire dalla sala del trono mantenendo il suo sguardo triste ma allo stesso tempo pacato e tranquillo.

 

“Sally...”

 

“Tsk. A volte mi domando se sono davvero l'unico in questa corte che si concentra solo sulla propria missione.”

 

La voce severa ma cordiale di un riccio arrivò alle orecchie di Sonic, che subito si girò verso di lui con sorpresa misto a confusione per le sue parole. Occhi rossi come il sangue, pelliccia dal colore nero e rosso, sguardo inespressivo e rigido e una imponente armatura da cavaliere adornata da un lungo mantello blu, uno scudo colossale e maestoso, costruito da chissà quale armaiolo, e una clava contundente sormontata da una testa di spine di metallo.

 

“Lord Shadow ?”

 

“Salve, Arisen. Vedo che sei di ritorno dalla tua missione. E dall'espressione che Sally ha sul suo volto posso bene immaginare che non è stata una bella esperienza.”

 

“No...affatto...”

 

“Non buttarti giù, ser. I caduti sono inevitabili in una guerra. Non fartene un peso e pensa a ciò che quegli uomini hanno fatto quest'oggi. Vorresti onorare la loro morte con le lacrime ? Questo non è sicuramente ciò che avrebbero voluto. Hanno svolto il loro compito e tu hai fatto lo stesso, con la differenza che sei sopravvissuto. Questa è una legge naturale. Chi è debole non riceve il diritto di divenire un superstite.”

 

Mai Sonic the Hedgehog si sarebbe aspettato di udire delle parole tanto fredde quanto vere provenire dalle labbra di un cavaliere. Specialmente da Lord Shadow. Guerriero proveniente da una terra confinante Gransys, esattamente come Sally, e comandante della resistenza contro il Drago e colui che ha il compito di gestire i soldati dislocati a difesa della Torre Del Vento, una delle innumerevoli postazioni delle truppe del Duca. Da sempre apprezzato da gran parte dell'esercito di Gransys, provava un forte rancore verso la corte del Duca e alla corruzione e all'egoismo diffusa tra di essa, rancore condiviso da Sonic the Hedgehog dal suo primo passo compiuto in quel castello, maestoso all'esterno e marcio all'interno.

 

“In ogni caso...ho udito la conversazione tra te e Sally e devo dire che sono rimasto profondamente deluso da lei.”

 

“C...cosa ? Per quale motivo ?”

 

“Semplice. Entrambi siamo venuti qui a Gransys per lottare contro il Drago, non per frignare e affligerci di continuo con problemi di scarsa di importanza. Sia chiaro, ser. Non provo alcuno disprezzo verso Sally e nessun interesse nelle sue questioni personali...ma da un bel po' di tempo gira voce che ella sia stata mandata qui solo per il desiderio di suo padre di sbarazzarsi di lei. Quando è arrivata in queste terre, con lei aveva portato soltanto squadre di mercenari e guerrieri senza alcuna preparazione al combattimento. Il risultato...beh, lo hai potuto vedere quest'oggi con i tuoi stessi occhi, ser.”

 

L'Arisen seguiva il discorso del cavaliere con grande attenzione e curiosità, nonostante non mancassero i sospetti che Sonic nutriva verso Lord Shadow fin dal loro primo incontro.

 

“Che stai cercando di dirmi, Shadow ?”

 

“Soltanto questo, ser. Tempi duri sono in arrivo per questa terra. Perciò ti chiedo un favore qui e ora, prima che ciò accada. Prenditi cura di Sally. Fai quel che puoi per lei.”

 

E con queste parole, Lord Shadow voltò le spalle al riccio blu e si diresse verso le sue stanze senza proferire una parola in più.

 

“Lord Shadow...che cosa stai nascondendo a questa terra ?”

 

“Finalmente sei ritornato, ser. Il mio ciambellano mi ha appena riferito che i miei soldato stanno ora portando al castello un insolito quanto apprezzato trofeo. Il cadavere di un grifone. Immagino sia opera tua, giusto ?”

 

Sonic non perse tempo a rivolgere la sua attenzione all'uomo seduto sul trono di fronte a lui e ad inchinarsi sulle ginocchia davanti al Duca. Un coyote, dal pelo marrone rossastro, biondo e con occhi azzurri che risplendevano alla luce del sole proveniente dall'esterno del palazzo e che illuminava gran parte della sala del trono. Mantello e corona regale e sguardo apparentemente solido e composto ma che traspariva un'immagine di profonda sfacciataggine unita all'alone di mistero che da molti anni circondava quell'uomo a cui il tempo non faceva comparire in lui nessun cambiamento.

 

“Sì, mio signore.”

 

“Questa è una grande notizia per gli abitanti di Gransys. Ancora una volta, hai contribuito in maniera decisiva alla pace di queste terre, ser.”

 

Al riccio blu importava poco o nulla delle adulazioni e i complimenti di quel coyote, così come l'intera corte di Gran Soren, dato che essi erano gli stessi che fino a poco tempo fa non avevano fatto altro che dubitare delle sue capacità e a schernirlo per la bassa classe sociale da cui proveniva.

 

“Ma non c'è tempo per festeggiare, purtroppo. La guerra contro il Drago è ancora attiva e il fronte ancora disseminato dal sangue di coloro che stanno ora combattendo per i proprio cari e il proprio popolo. Se la volontà di lottare non ha abbandonato il tuo orgoglio da combattente, ho un altro incarico per te. Un pericoloso stregone e criminale, di nome Ixis Naugus, ha rubato insieme alla sua banda un oggetto appartenente alla corte di Gran Soren. L'Anello del Re Dragone. Si tratta di un potente anello magico dotato di poteri oltre ogni immaginazione.”

 

Un ghigno divertito apparì per pochi attimi sul volto di Sonic, ignorato dal Duca ma non dal suo ciambellano, che subito osservò il riccio blu con disappunto e fastidio. 
“Oltre a non sapere combattere, questi imbranati non sanno nemmeno proteggere un anello da un ladro...” pensò l'Arisen, mentre il coyote di fronte a lui continuava imperterrito il suo discorso.

 

“Un tempo Ixis era a capo di un concilio di maghi al mio servizio. Ma quando ne ha avuto l'occasione ci ha tradito, eliminando i suoi stessi studenti e portando con sè tutta la conoscenza che il suo intelletto malato aveva accumulato durante il suo periodo passato nel concilio.”

 

Sonic strinse le nocche per la rabbia e il disgusto che provava in quel momento udendo ciò che quel crudele mago aveva fatto, non per il suo tradimento verso il Duca, ma per la spietatezza con cui aveva massacrato i suoi stessi studenti. Un'individuo corrotto e assetato di potere. Non una novità per le terre di Gransys ma comunque sempre un soggetto verso il quale l'Arisen non poteva fare altro che provare un profondo odio e ribrezzo.

 

“Trovalo, ser. E recupera l'Anello del Re Dragone, prima che quel pazzo possa usarlo per scopi malvagi. Questo è il tuo nuovo incarico.”

 

L'Arisen annuì al suo sovrano e si alzò lentamante, fissando un'ultima volta gli occhi del suo interlocutore per poi voltarsi e dirigersi verso l'uscita, mentre dentro di lui parecchie domande perseguitavano la sua mente. Fra queste, la più comune era quella che chiedeva al riccio per quale motivo stesse facendo tutto questo, invece di abbandonare la sua spada e ritornare a Cassardis, il luogo nel quale era nato e i suoi abitanti lo avevano cresciuto. Ma in quel momento, Sonic riuscì finalmente a trovare una risposta a quella domanda che da sempre aveva tormentato il suo animo, fin dall'inizio del suo viaggio. Perchè questo era ciò che era giusto fare. Questo era il suo dovere, da Arisen e da guardiano del popolo di Gransys. Anche se era parecchio complicato riuscire a credere in ciò in cui stava combattendo, sapeva che tra gli sguardi diffidenti dei mobiani attorno a lui vi era qualcuno che apprezzava ciò che stava facendo, che lo supportava e ammirava per tutto ciò che aveva fatto per loro. Questo era ciò che lo spingeva a lottare, la speranza. La fede verso un mondo migliore, un mondo in cui i cuori delle persone non sono più invase da odio e terrore ma da armonia e gioia, due sentimenti che non aveva mai smesso di vedere nel suo villaggio e che per ciò la convinzione del riccio di un cambiamento era forte e irremovibile.

Dopo essere uscito dal castello e avere osservato un'ultima volta il cielo sereno e soleggiato sopra di lui, un sorriso apparve sul volto di Sonic mentre egli si diresse verso la Gilda delle Pedine, pronto ad assoldare le sue pedine e a lottare ancora una volta per la speranza ed il coraggio che mai e poi mai avrebbe abbandonato il cuore di Sonic the Hedgehog.



[Spero che questo crossover particolare sia stato di vostro gradimento ^-^ Se volete lasciare una recensione o una critica, vi prego di farlo in modo serio e chiaro altrimenti sarò costretto a segnalare. Ci ho messo molto impegno e passione per scrivere questa storia e venire ricompensato con recensioni lunghe due o tre righe e scritte in modo infantile non mi va proprio. Se invece volete solo farmi qualche complimento veloce o avete qualche domanda allora inviatemi un messaggio privato (che dite, chiedo troppo ? XD)

Personaggi:

Sonic the Hedgehog: Arisen
Miles Tails Prower, Knuckles the Echidna e Amy Rose: Pedine (Tails è quella principale)
Silver the Hedgehog: Ser Maximillian
Sally Acorn: Mercedes
Shadow the Hedgehog: Lord Julien
Antoine D'Coolette: Duca Edmun
Snively: Feste
Ixis Naugus: Salomet]

 
  
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