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Autore: 365feelings    09/10/2016    0 recensioni
01. 25 dicembre - Jason/Piper
02. 21 dicembre - Will/Nico
03. 11 dicembre - Reyna/Talia
04. 26 dicembre e giorni seguenti - Will/Nico
In città zero gradi au | missing moments e future fic
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Jason Grace, Nico di Angelo, Piper McLean, Will Solace
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Prompt: Will/Nico, Stay - killualePercy Jackson: Will/Nico. Tenersi per mano era una cosa strana. Ma in senso positivo.
Note: la seconda storia (il pezzo sotto gli asterischi) è stata scritta per una delle iniziative del gruppo fb We are out for prompt ed è ambientata sempre a San Diego, uno dei giorni dopo Natale.


26 dicembre e giorni seguenti

I gabbiani gridano nel mattino tiepido di quel fine dicembre che come sempre non ne vuole sapere di neve e ghiaccio, non lì almeno, non dove è cresciuto a corse sulla sabbia e onde. È un rumore familiare a cui si unisce quello dell'oceano poco lontano e, per la prima volta, il respiro addormentato di Nico.
Guarda l'uomo che riposa al suo fianco e che l'ha seguito fin lì stupendo entrambi, guarda la schiena nuda e pallida, i capelli neri come una macchia d'inchiostro contro il cuscino.
Sorride e cercando di non svegliarlo, muovendosi con attenzione, si mette a sedere. I piedi non fanno in tempo a toccare il pavimento che la voce dell'altro lo raggiunge.
«Dove stai andando?»
«A fare una corsa» replica e non gli chiede se vuole accompagnarlo, perché sa che non vuole farlo. Per cui continua così: «Resta pure a letto e fai come se fossi a casa tua».
«Che ore sono?» 
«Le otto e qualcosa».
Il grugnito che si leva dall'uomo gli strappa un altro sorriso. Nico Di Angelo non è una persona mattiniera: odia svegliarsi presto e odia l'inizio di una nuova giornata. Questo è uno dei motivi, il meno serio, per cui lavorare per suo padre non gli è mai piaciuto. Quanto a lui, alzarsi presto non è mai stato un problema, un'abitudine assunta da bambino e che non lo ha mai lasciato, tornandogli utile con il suo lavoro. Se ti capita il primo della giornata o il cerca persone suona all'alba, non hai davvero il tempo di rigirarti sotto le coperte.
«Resta qui» lo sente poi dire. Sul volto gli si dipinge un'espressione sorpresa che l'altro non può vedere perché continua a tenere gli occhi chiusi. Non si aspettava di essere fermato.
Non ottenendo una risposta Nico lo incalza nuovamente e poi «Non te l'ho sentito dire».
Non lo aveva (ancora) visto così. Deve essere il mattino presto e il sonno. Decide che gli piace.
«Resto» replica e sdraiandosi nuovamente aggiunge «Contento?»
«Sì».
La risposta di Nico è semplice e diretta, Will si sente arrossire e ringrazia che l'altro non abbia gli occhi aperti.
«Lo sai che ad un certo punto dovrò alzarmi, vero?» dice dopo qualche minuto di silenzio. L'uomo bofonchia un sì sì per nulla interessato.
«Dato che mi vuoi a letto con te» ritenta poco dopo «Dovresti almeno cercare di intrattenermi».
Gli bacia una spalla, prosegue verso le clavicole sporgenti, gli sfiora la pelle nuda della schiena.
Sotto di sé l'uomo sospira, quindi cerca di allontanarlo come si allontana una zanzara o una mosca fastidiosa. Non esattamente il tipo di reazione che Will si aspettava.
Quel mattino Nico è più imprevedibile del solito.
«Se non vuoi –»
«Resta e stai buono» lo interrompe, cambiando posizione. Ora è supino e senza aggiungere altro gli si avvicina.
Il figlio del magnate del petrolio non ama il contatto fisico e non è incline a pubbliche o private dimostrazioni di affetto. A stento accetta un'intimità fatta per due e non per uno.
Quel mattino, però, appoggia il capo contro la sua spalla e gli sfiora una mano con la propria. Will avverte il respiro tiepido dell'uomo contro la pelle e la sua presenza discreta accanto a sé.
Questo, comprende, è il massimo che Nico può dargli per il momento e lui lo accetta con gratitudine. Gli ha detto (promesso) che sarebbe restato lì con lui e lo farà, in silenzio, ascoltando i rumori familiari di quella casa che profuma d'infanzia e festività.
Il grido dei gabbiani, l'oceano a pochi passi, il respiro dell'uomo che ha scoperto di amare.
In fondo ci sono modi peggiori per spendere un mattino di fine dicembre.


 
***



Il momento che sta vivendo gli appare quasi surreale tanto è lontano da quella che un tempo non lontano era la sua routine e da come credeva avrebbe trascorso il Natale quell'anno.
Sta camminando a piedi nudi su una delle spiagge di La Jolla, il bordo dei pantaloni arrotolato sul polpaccio e il Pacifico contro le caviglie, come fa sempre in quel periodo, ma non è solo.
Nico Di Angelo è lì con lui.
Un mese prima nemmeno lo conosceva, anche se sapeva chi fosse suo padre perché sono davvero in pochi ad ignorare l'esistenza di Ade Di Angelo, magnate del petrolio e proprietario della Exxon Mobil.
Lee forse lo avrebbe rimproverato per la sua avventatezza, però poi li avrebbe visti insieme e avrebbe capito. O almeno immagina, perché Lee non è più lì a guidarlo e dargli buoni consigli da troppi anni ormai e preferisce non pensarci troppo perché ora è sulla spiaggia con Nico e non vuole che la tristezza intacchi quel momento di serenità, vuole assaporarlo per bene, imprimerlo nella sua memoria così che non possa mai essere dimenticato.
La mano dell'uomo è addirittura nella sua, fredda nonostante non ci siano meno di venti gradi e bianca in confronto alla propria.
È una cosa strana tenersi per mano. Ma in senso positivo. E nuova.
È felice di quel contatto che con Nico, così schivo, non dava per scontato. È felice di essere lì con qualcuno. È felice che la sua famiglia sia felice per lui. Lo vedevano già, alla soglia dei trent'anni, solo e costantemente al lavoro; lo sa bene. Invece quel Natale si è presentato a casa con l'uomo che ha recentemente scoperto di amare – sorpresa!
«Ora che ho lasciato la Exxon Mobil, sarò spesso a Boston» lo avvisa Nico ad un certo punto e Will sa cosa sta cercando di dirgli. Che vedersi sarà molto più difficile.
«In ospedale ho a mala pena il tempo di respirare» replica. Nico gli mancherà terribilmente, già lo sa, ma non ha paura. È vero, si conoscono da poco e da ancora meno stanno insieme, ma lo ama e si sente in grado di fare tutto e superare ogni ostacolo. Inoltre non può che essere contento per il suo fidanzato: tutti dovrebbero poter inseguire le proprie passioni e Nico ha trascurato l'archeologia per troppo tempo, sacrificando la sua stessa felicità.
«Avrò molto da fare» lo sente continuare.
«Così io».
«Però Boston non è lontana».
«Trecentosei chilometri» conferma «Un paio di ore in aereo».
Niente di impossibile.
Nico annuisce, si sono capiti e non c'è bisogno di aggiungere altro: continuano a camminare in silenzio, mano nella mano.


 
   
 
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